Il mieloma è una forma di cancro del sangue che colpisce le plasmacellule.
Le plasmacellule sono un tipo di globuli bianchi responsabili della produzione di anticorpi nel sistema immunitario: nel mieloma, queste si moltiplicano in maniera incontrollata all’interno del midollo osseo. Quando ciò accade, la plasmacellula produce un solo tipo di anticorpo, detto componente monoclonale o proteina M, che inizia ad accumularsi: l’accumulo impedisce al midollo osseo di produrre le altre cellule del sangue – i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine – indebolendo il sistema immunitario del paziente e provocando anche anemia e problemi di coagulazione.
Inoltre queste cellule secernono anche delle sostanze che contribuiscono alla perdita e fragilità ossea, provocando fratture frequenti nel paziente.
Si tratta di una malattia rara ma potenzialmente grave, per la quale non esiste una cura definitiva, ma esistono diverse opzioni terapeutiche che possono aiutare a controllare la malattia e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
In questo articolo esploreremo le cause, i sintomi, la diagnosi e i trattamenti disponibili per il mieloma.
Quanto è diffuso il mieloma? Epidemiologia
Il mieloma rappresenta circa il 1% di tutte le neoplasie maligne e il 10% di tutte le malattie ematologiche maligne. L’incidenza varia in base alla regione geografica e alla popolazione studiata. Ad esempio, è più alta in Nord America e in Europa rispetto all’Asia e all’Africa. Negli Stati Uniti si stima che ogni anno siano diagnosticati circa 32.000 nuovi casi di mieloma.
La maggior parte dei pazienti diagnosticati ha un’età superiore ai 65 anni, anche se la malattia può colpire anche persone più giovani. Inoltre gli uomini sono più colpiti rispetto alle donne, con un rapporto di circa 2:1.
La mortalità dipende principalmente dallo stadio della malattia al momento della diagnosi e dal tipo di trattamento utilizzato. Tuttavia, nonostante i progressi nella diagnosi e nel trattamento del mieloma, la sopravvivenza a 5 anni per i pazienti con la malattia rimane relativamente bassa, con un tasso del 53% negli Stati Uniti.
Quali sono le cause del mieloma? Eziologia
La causa esatta del mieloma non è completamente conosciuta, ma si ritiene che sia causato da una combinazione di fattori, ovvero:
- Fattori genetici: come la presenza di mutazioni genetiche come quella sul gene P53, che regola la crescita e la morte cellulare, può aumentare il rischio di sviluppare il mieloma. Altri fattori genetici che possono influire sono il gene IL6 e il gene IL6R, che sono coinvolti nella regolazione dell’infiammazione e dell’immunità.
- Ereditarietà: alcuni casi di mieloma possono essere ereditati da familiari di primo grado di pazienti con la malattia.
- Fattori ambientali: ad esempio l’esposizione a sostanze tossiche come il benzene e il toluene, ma anche a radiazioni ionizzanti, come quelle utilizzate per i trattamenti del cancro.
- Infiammazione: l’infiammazione cronica può causare danni al DNA delle cellule, aumentando il rischio di sviluppare mutazioni genetiche. Inoltre può causare l’attivazione di segnali che stimolano la crescita delle cellule plasmatiche.
- Infezioni virali: ad esempio il virus dell’epatite C (HCV) è stato associato a un aumentato rischio di sviluppare il mieloma. Si ritiene che questo sia dovuto alla sua capacità di causare l’infiammazione cronica, che a sua volta può aumentare il rischio di sviluppare mutazioni genetiche.
Quali sintomi provoca il mieloma? Sintomatologia
La sintomatologia può variare da paziente a paziente e può essere simile ad altre malattie, il che rende difficile la diagnosi.
Ecco alcuni dei sintomi più comuni associati al mieloma:
- Dolore osseo: può essere causato dalla crescita delle cellule tumorali nel midollo osseo e può essere localizzato in una zona specifica o diffuso in tutto il corpo. In alcuni casi può essere così grave da compromettere la qualità della vita del paziente.
- Anemia: un’altra complicazione comune può essere causata dalla ridotta produzione di globuli rossi e quindi della capacità di trasportare l’ossigeno nel corpo. I sintomi possono includere stanchezza, debolezza e pallore.
- Infezioni ricorrenti: il mieloma può compromettere il sistema immunitario del paziente rendendolo più suscettibile a infezioni batteriche, virali e fungine.
- Insufficienza renale: può essere causata dall’eccesso di proteine nel sangue che possono danneggiare i reni.
- Ipercalcemia: una condizione in cui i livelli di calcio nel sangue sono troppo elevati e può causare sintomi come nausea, vomito, stitichezza e confusione mentale.
- Neuropatia: una complicazione del mieloma che può causare danni ai nervi. I sintomi possono includere formicolio, intorpidimento e dolore alle mani e ai piedi.
- Sanguinamento: potrebbero comparire emorragie dal naso o dalle gengive o ecchimosi frequenti, come conseguenza del calo nel numero di piastrine, per l’incapacità del midollo osseo a produrne di nuove.
- Frequenti fratture ossee: può indebilire le ossa e, di conseguenza, renderle soggette a fratture frequenti.
- Iperviscosità del sangue: il sangue potrebbe risultare più denso e portare una serie di sintomi come fiato corto, vertigini e visione offuscata.
Diagnosi di mieloma
Il mieloma viene solitamente diagnosticato da un medico specializzato in oncologia, in seguito ad alcuni esami e all’esclusione di patologie che provocano sintomi simili.
Anamnesi
L’anamnesi è un importante strumento diagnostico che aiuta il medico a identificare i sintomi del paziente e a ottenere informazioni sulle possibili cause.
Durante l’anamnesi il medico raccoglie informazioni riguardo:
- Storia familiare: Il medico può chiedere se ci sono stati altri casi di mieloma nella famiglia, poiché questo può aumentare il rischio di sviluppare la malattia.
- Fattori di rischio: Si informa sull’esposizione a sostanze tossiche o a radiazioni ionizzanti, così come sulla storia lavorativa del paziente.
- Sintomi attuali: Si raccolgono informazioni sui sintomi che sta sperimentando e da quanto tempo li ha.
- Esami precedenti: Eventuali esami del sangue o altri esami diagnostici precedenti, come una biopsia del midollo osseo, possono fornire informazioni utili sulla diagnosi e sullo stadio della malattia.
- Terapie precedenti: Il medico può informarsi sulle terapie effettuate in passato per altre malattie, come la chemioterapia. Queste informazioni possono aiutarlo a valutare la risposta del paziente alla terapia e a determinare il trattamento più appropriato.
Esame obiettivo
L’esame obiettivo può includere una serie di test fisici con i quali il medico valuta la presenza di segni di mieloma, come:
- dolore osseo,
- deformità scheletriche,
- ingrossamento del fegato o della milza.
Il medico può anche controllare la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca del paziente.
Esami diagnostici
I più comunemente utilizzati sono:
- Esami del sangue: Utilizzati per valutare i livelli di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, ma anche per misurare i livelli di proteine monoclonali e di altri marcatori tumorali.
- Biopsia del midollo osseo: È un procedimento in cui il medico preleva un campione di midollo osseo per analizzarlo al microscopio. Questa procedura può essere utilizzata per valutare la presenza di cellule tumorali nel midollo osseo.
- Radiografie: Sono utilizzate per valutare la presenza di deformità scheletriche e fratture ossee causate dal mieloma e anche per valutare l’estensione del tumore.
- Scansione del corpo: metodiche come la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica possono essere utilizzate per valutare la presenza di tumori al di fuori del midollo osseo, come nelle ossa, nel fegato o nella milza.
- Ecografia addominale: Per valutare la presenza di ingrossamento del fegato o della milza.
- Biopsia dei tessuti molli: Utilizzata per prelevare un campione di tessuto tumorale da una zona non ossea, come un linfonodo, per valutare la presenza di cellule tumorali.
- Test delle urine: Può essere utilizzato per valutare la presenza di proteine nel sangue, come le proteine monoclonali, che possono essere associate al mieloma.
Diagnosi differenziale di mieloma
La diagnosi differenziale consiste nella valutazione dei sintomi e delle condizioni del paziente al fine di distinguere il mieloma da altre malattie o condizioni che possono avere sintomi simili.
Ecco alcune delle principali:
- Malattia di Waldenström: è una patologia del sistema linfatico che può presentare sintomi simili a quelli del mieloma, come anemia e dolore osseo.
- Leucemia linfatica cronica: è una forma di cancro del sangue che può presentare sintomi simili a quelli del mieloma, ma che coinvolge principalmente i linfociti anziché le plasmacellule.
- Amiloide sistemica: è una malattia rara in cui proteine si accumulano nei tessuti dell’organismo causando una serie di sintomi, tra cui il coinvolgimento osseo. Coinvolge però la deposizione di proteine amiloidi anziché la proliferazione di plasmacellule.
- Osteomielite: è una infezione ossea che può causare dolore osseo e febbre, ma è causata da batteri o altri agenti infettivi.
- Metastasi ossee di tumori solidi: possono causare dolore osseo e deformità scheletriche, ma sono il risultato della diffusione di cellule tumorali da un tumore primario in un’altra parte del corpo.
Trattamento per il mieloma
Il trattamento dipende da diversi fattori, come:
- l’età del paziente,
- lo stadio della malattia,
- la presenza di altri problemi di salute,
- la gravità dei sintomi.
Vediamo le diverse opzioni di trattamento ad oggi disponibili.
Chemioterapia
La chemioterapia utilizza farmaci per distruggere le cellule tumorali: questi possono essere somministrati per via orale o iniettati direttamente nel flusso sanguigno, dove si diffondono in tutto il corpo per raggiungere le cellule tumorali. Sono spesso utilizzati in combinazione per ridurre il carico tumorale e migliorare i sintomi.
Ci sono diversi tipi di farmaci chemioterapici utilizzati per il mieloma, tra cui:
- Agenti Alchilanti: farmaci che danneggiano il DNA delle cellule tumorali, impedendo loro di riprodursi.
- Glucocorticoidi: sono farmaci anti-infiammatori che possono anche ridurre l’infiammazione nel tessuto osseo.
- Analoghi delle purine: gli analoghi delle purine interferiscono con il DNA delle cellule tumorali, impedendo loro di riprodursi.
- Inibitori del proteasoma: bloccano l’azione delle proteasomi, proteine che aiutano a degradare le proteine all’interno delle cellule. Impediscono la crescita delle cellule tumorali.
Il trattamento con chemioterapia può anche danneggiare le cellule sane del corpo, causando effetti collaterali come:
- la nausea,
- la perdita di appetito,
- la caduta dei capelli,
- la riduzione del numero di globuli bianchi nel sangue.
Per mitigare questi effetti collaterali, il paziente può ricevere farmaci aggiuntivi per prevenire la nausea e l’infezione.
Radioterapia
La radioterapia utilizza radiazioni ad alta energia per distruggere le cellule tumorali e può essere utilizzata per ridurre il dolore osseo e prevenire fratture.
Le radiazioni possono essere somministrate:
- dall’esterno del corpo (radioterapia esterna),
- dall’interno del corpo (radioterapia interna).
La radioterapia esterna utilizza una macchina chiamata acceleratore lineare per inviare radiazioni ad alta energia sulla zona interessata dal tumore. Il paziente viene posizionato su un tavolo e la macchina ruota attorno a lui per inviare le radiazioni da diverse angolazioni. Può essere somministrata in sessioni giornaliere per diverse settimane.
La radioterapia interna invece prevede l’inserimento di una sorgente radioattiva all’interno del corpo, vicino alla zona interessata dal tumore. Questo tipo di trattamento può essere somministrato con un’operazione chirurgica o mediante l’inserimento di un ago.
Può causare effetti collaterali, come:
Tuttavia questi tendono a scomparire poco dopo la fine del trattamento.
Trapianto di cellule staminali
Utilizza cellule staminali sane per sostituire le cellule malate del midollo osseo e viene utilizzato in pazienti con mieloma in fase avanzata, in cui il midollo osseo non è più in grado di produrre cellule sanguigne sane.
Il trapianto può essere:
- Autologo, provenienti dal paziente stesso: le cellule staminali sane del paziente vengono raccolte, congelate e conservate, mentre il paziente riceve un trattamento chemioterapico o radioterapico ad alta dose per distruggere le cellule tumorali. Successivamente le cellule staminali sane vengono infuse nel paziente, dove migrano al midollo osseo e iniziano a produrre nuove cellule sanguigne sane.
- Allogenico, provenienti da un donatore: le cellule staminali sane vengono prelevate da un donatore compatibile e trapiantate nel paziente. Questo tipo di trapianto richiede una stretta corrispondenza tra il donatore e il paziente, per evitare il rischio di rigetto. Può essere più efficace rispetto al trapianto autologo, ma presenta anche maggiori rischi di complicanze.
Il trapianto di cellule staminali può causare effetti collaterali, come:
Inoltre può aumentare il rischio di infezioni, emorragie e altri problemi di salute.
Terapia mirata
La terapia mirata utilizza farmaci specifici per bloccare la crescita delle cellule tumorali.
Questo tipo di trattamento si differenzia dalla chemioterapia tradizionale, che colpisce anche le cellule sane del corpo. Infatti i farmaci utilizzati nella terapia mirata agiscono bloccando specifici bersagli molecolari sulla superficie delle cellule tumorali, come proteine, enzimi o recettori, essenziali per la crescita e la sopravvivenza delle cellule tumorali.
Può essere utilizzata da sola o in combinazione con altri trattamenti.
I farmaci utilizzati includono:
- Inibitori di chinasi: bloccano l’azione di proteine chiamate chinasi, che promuovono la crescita delle cellule tumorali. Questi farmaci possono essere utilizzati per trattare il mieloma che esprime la proteina CD38.
- Anticorpi monoclonali: farmaci che si legano alle proteine sulla superficie delle cellule tumorali, interferendo con la loro crescita e proliferazione. Uno dei più utilizzati nel mieloma è il daratumumab, che si lega alla proteina CD38 sulla superficie delle cellule tumorali.
- Inibitori del proteasoma: bloccano l’azione dei proteasomi, proteine che aiutano a degradare le proteine all’interno delle cellule, impedendone la crescita.
La terapia mirata può causare effetti collaterali come:
Terapia di supporto
La terapia di supporto mira a prevenire e alleviare i sintomi della malattia e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Può includere diversi approcci, come ad esempio:
- Gestione del dolore: è un aspetto importante. Gli analgesici possono essere utilizzati per alleviare il dolore osseo e muscolare, che sono sintomi comuni della malattia.
- Supporto nutrizionale: poiché la malattia può causare perdita di peso, perdita di appetito e disidratazione. In alcuni casi può essere necessario utilizzare la nutrizione artificiale per garantire che il paziente riceva tutti i nutrienti necessari.
- Supporto psicologico: la malattia può causare stress, ansia e depressione. I pazienti possono beneficiare di consulenza psicologica, supporto emotivo e terapie alternative come la meditazione, la respirazione circolare e lo yoga.
- Trattamento delle infezioni: i pazienti con mieloma hanno un sistema immunitario compromesso, il che significa che sono più suscettibili alle infezioni. La terapia di supporto può includere l’utilizzo di antibiotici o antivirali per prevenire o trattare le infezioni.
- Prevenzione delle fratture: Le fratture ossee sono una complicanza comune del mieloma. La terapia di supporto può includere l’utilizzo di farmaci per prevenire le fratture, come i bifosfonati.
Mieloma: cosa ricordare?
Il mieloma è una forma di cancro del sangue che colpisce le plasmacellule nel midollo osseo del quale non si conoscono le cause esatte, ma si ritiene che sia dovuto ad una combinazione di fattori genetici e ambientali.
I sintomi possono variare da persona a persona, ma i più comuni includono anemia, dolore osseo, infezioni ricorrenti, insufficienza renale, ipercalcemia e neuropatie. La diagnosi non è semplice e richiede un’anamnesi e diversi esami diagnostici che possano aiutare ad accertare la patologia.
Il trattamento varia in base alla persona e allo stadio della malattia: può comprendere l’utilizzo di chemioterapia, radioterapia, trapianto di cellule staminali e una terapia mirata con farmaci che possano bloccare la crescita delle cellule tumorali.
Inoltre è bene accompagnare il paziente con una terapia di supporto che includa un aiuto nella gestione del dolore, supporto psicologico e nutrizionale, trattamento per le infezioni e la prevenzione delle fratture, molto comuni in questa patologia.