Terapia neoadiuvante per il cancro del retto, chemioterapia, radioterapia, cancro del retto

Qual è la terapia neoadiuvante più efficace per il cancro del retto in stadio localmente avanzato?

In questo studio è stata analizzata l’efficacia clinica della terapia neoadiuvante nella cura dei pazienti affetti da cancro del retto in stadio avanzato.

Terapia neoadiuvante per il cancro del retto localmente avanzato

Il cancro del retto è una neoplasia maligna che si sviluppa entro 15 cm dal limite anale. Ogni anno colpisce circa 750.000 persone a livello globale, rendendolo una forma di tumore da non sottovalutare.

Negli ultimi anni la comprensione biologica del cancro del retto è notevolmente aumentata. Sono stati infatti effettuati degli importanti miglioramenti nel trattamento di questa condizione, riuscendo in alcuni casi a evitare addirittura l’intervento chirurgico.

Quando la neoplasia non ha ancora superato i confini della mucosa, il cancro del retto è in uno stadio precoce e generalmente può essere trattato ricorrendo a chirurgie robotizzate mini-invasive, eventualmente asportando polipi altamente a rischio di trasformazione neoplastica.

Nei casi in cui la neoplasia supera i confini della mucosa e della sottomucosa rettale, si parla invece di cancro del retto localmente avanzato, in quanto può estendersi alle strutture peri-rettali e ai linfonodi della parete pelvica. Il tumore a questo stadio esibisce un potenziale di invasione alto e vi è il rischio, se non si interviene tempestivamente, che si possano formare metastasi, peggiorando la prognosi del paziente.

Per trattare il cancro del retto nello stadio localmente avanzato si fa spesso ricorso a una terapia neoadiuvante (ossia effettuata prima dell’intervento chirurgico), che vede una combinazione di radioterapia e di chemioterapia. Non è del tutto chiaro però se la sola chemioterapia possa comunque apportare gli stessi risultati, evitando al paziente l’esposizione alle radiazioni.

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Caratteristiche dello studio

  • Tipo di studio: Trial clinico controllato randomizzato.
  • Luogo: Canada, USA, Svizzera.
  • Tipo di pazienti: Soggetti adulti affetti da cancro del retto in stadio localmente avanzato.

 

Scopo dello studio: qual è la migliore terapia neoadiuvante per il cancro del retto?

Gli autori dello studio hanno provato a comprendere se la sola chemioterapia neoadiuvante a base di FOLFOX¹ sia altrettanto efficace della radioterapia + chemioterapia neoadiuvanti, preventivamente all’esecuzione di un intervento chirurgico per il trattamento del cancro del retto localmente avanzato.

 

Progettazione

Lo studio in questione è ideato come un trial clinico multicentrico di non inferiorità, eseguito in oltre 250 centri accademici situati negli Stati Uniti, in Canada e in Svizzera.

Nel trial sono stati reclutati 1.128 pazienti adulti, tutti affetti da cancro del retto in stadio localmente avanzato, anche in stadio T3 con linfonodo positivo, eleggibili alla chemioradioterapia neoadiuvante in vista di un intervento chirurgico con conservazione dello sfintere.

Dopo aver selezionato i pazienti, questi venivano suddivisi in due gruppi di eguale numerosità in maniera randomica:

  • il primo gruppo, composto da pazienti che hanno ricevuto solo chemioterapia neoadiuvante, sotto forma di iniezione endovenosa quindicinale di FOLFOX, per un totale di sei cicli di terapia.
  • Il secondo gruppo, composto da pazienti che hanno ricevuto l’associazione della radioterapia pelvica all’infusione endovenosa di fluorouracile o capecitabina.

 

Risultati

Dopo un follow-up mediano di quasi 5 anni si sono registrati i seguenti risultati:

  • la terapia neoadiuvante a base di sola chemioterapia con FOLFOX si è dimostrata, in termini di efficacia, non inferiore (se non addirittura leggermente superiore) rispetto alla chemioradioterapia, in termini di sopravvivenza libera dalla malattia.
  • La sopravvivenza globale dei pazienti si è dimostrata molto simile in entrambi i gruppi.
  • Il gruppo FOLFOX ha riportato un maggior numero di eventi avversi anche gravi (circa il doppio rispetto all’altro gruppo) tra cui sono da citare la neuropatia e la neutropenia.

 

Conclusioni

L’efficacia clinica del trattamento neoadiuvante con sola chemioterapia a base di FOLFOX si è dimostrato non inferiore rispetto alla terapia standard neoadiuvante chemioradioterapica, nella cura dei pazienti affetti da cancro del retto allo stadio localmente avanzato.

In termini di sopravvivenza libera da malattia e di sopravvivenza globale, i due trattamenti hanno mostrato risultati molto simili e la terapia con FOLFOX ha determinato tassi di recidiva pelvica molto bassi, parimenti alla radioterapia pelvica.

 

Fonti e note:

ARTICOLO ORIGINALE: Schrag D, Shi Q, Weiser MR et al. Preoperative treatment of locally advanced rectal cancer. New England Journal of Medicine. 2023;389(4):322–34.

[1] Wlodarczyk JR, Lee SW. New Frontiers in Management of Early and Advanced Rectal Cancer. Cancers. 2022 Feb 14;14(4):938.

Nota 1. La chemioterapia FOLFOX prevede la somministrazione combinata di fluorouracile, acido folinico (anche noto come leuvocorin) e oxaliplatino.