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Qual è l’opzione terapeutica migliore per i pazienti affetti da insufficienza cardiaca ed obesità?

Secondo questo studio il farmaco semaglutide si sarebbe dimostrato efficace e sicuro nel migliorare i sintomi dei pazienti affetti da insufficienza cardiaca e obesità.

La relazione tra obesità e insufficienza cardiaca

L’insufficienza cardiaca, anche nota come scompenso cardiaco, è una condizione medica piuttosto diffusa a livello mondiale, dove colpisce circa il 3% della popolazione generale. Sebbene negli ultimi anni le stime di sopravvivenza siano aumentate, la mortalità e il rischio di riospedalizzazione conseguenti all’insufficienza cardiaca permangono ancora alti.

Al pari dello scompenso cardiaco, anche l’obesità è una condizione con una prevalenza che tende ad aumentare in tutto il mondo, manifestandosi come un fenomeno trasversale, che interessa le persone in maniera indipendente dal sesso o dall’etnia.

I soggetti obesi sono caratterizzati da un rischio ben maggiore rispetto ai normopeso di sviluppare complicazioni metaboliche (come il diabete mellito di tipo 2) e cardiovascolari. In particolar modo l’influenza dell’obesità sulla funzionalità del cuore è così importante da poter parlare in alcuni casi di cardiomiopatia da obesità.

Terapie per l’associazione insufficienza cardiaca-obesità

Una parte di tutti i casi di scompenso cardiaco è legata all’obesità, in quanto quest’ultima predispone a dei fattori di rischio cardiovascolari rilevanti, come l’ipertensione, il diabete, l’insulino-resistenza e le disfunzioni a livello renale.

Vari studi si sono concentrati nello studio della terapia più ottimale per vincere questo binomio patologico insufficienza cardiaca-obesità, cercando di alleviare i sintomi più importanti per i pazienti che ne sono affetti. A questo proposito sono risultati promettenti alcuni trials sui farmaci incretino-mimetici, che sfruttano il potere endogeno delle incretine¹, simulandone l’azione sugli specifici recettori.

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Caratteristiche dello studio

  • Tipo di studio: Trial clinico controllato randomizzato.
  • Luogo: 13 Paesi del mondo localizzati in Asia, America, Europa.
  • Tipo di pazienti: Soggetti affetti da insufficienza cardiaca e obesità.

 

Scopo dello studio: qual è la cura più efficace per i pazienti con insufficienza cardiaca e obesità?

Gli autori di questo trial hanno testato l’efficacia della semaglutide, un farmaco incretino-mimetico, nell’attenuazione dei sintomi in pazienti affetti da insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata e obesità.

 

Progettazione

A questo trial hanno preso parte 529 soggetti adulti, tutti accomunati dal possedere un BMI almeno pari a 30 e una condizione di insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata almeno del 45%.

Trascorsa la fase iniziale di selezione, tutti i partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi di egual numero e in maniera randomizzata:

  • il primo gruppo, sperimentale, ha ricevuto la somministrazione settimanale per via sottocutanea di 2,4 mg di semaglutide;
  • il secondo gruppo, di controllo, ha invece ottenuto la somministrazione di un placebo, nella stessa modalità di applicazione della semaglutide.

 

Risultati

Lo studio è stato effettuato nell’arco di un intero anno più cinque ulteriori settimane di follow-up.

Alla fine di tale periodo si sono registrati i seguenti risultati:

  • i pazienti che hanno assunto la semaglutide hanno riportato un miglioramento medio dei sintomi cardiovascolari due volte maggiore rispetto ai pazienti del gruppo placebo, come da misurazione effettuata con il test KCCQ-CSS²;
  • i pazienti del gruppo sperimentale hanno ottenuto una diminuzione media del peso 5 volte più alta rispetto ai pazienti del gruppo di controllo;
  • il gruppo di pazienti che ha assunto la semaglutide ha riportato anche una diminuzione nettamente più significativa della proteina C reattiva (PCR) rispetto ai pazienti del gruppo placebo.

 

Conclusioni

Il presente studio clinico ha posto in evidenza l’efficacia della somministrazione settimanale di 2,4 mg di semaglutide nell’arco di un anno per i pazienti affetti da insufficienza cardiaca (con FE conservata) e concomitante obesità.

Il farmaco incretino-mimetico si è dimostrato sicuro e utile nel miglioramento dei sintomi cardiovascolari e cardiopolmonari dei pazienti ma anche nella perdita di peso registrata, mediamente più cospicua rispetto al placebo.

Fonti e note:

ARTICOLO ORIGINALE: Kosiborod MN, Abildstrøm SZ, Borlaug BA et al. Semaglutide in patients with heart failure with preserved ejection fraction and obesity. New England Journal of Medicine. 2023;389(12):1069–84.

[1] Ebong IA, Goff DC Jr, Rodriguez CJ et al. Mechanisms of heart failure in obesity. Obes Res Clin Pract. 2014 Nov-Dec;8(6):e540-8.

Nota 1. Le incretine sono degli ormoni prodotti dal tratto gastrointestinale in risposta a vari stimoli. Le due principali incretine sono il glucagon-like peptide-1 (GLP-1) e il  gastric inhibitory peptide (GIP). Questi ormoni svolgono un ruolo importante nel controllo della glicemia, contribuendo a regolare la produzione di insulina dopo i pasti e a controllare il senso della fame. A questo scopo i farmaci incretino-mimetici sono farmaci progettati per imitare l’azione delle incretine naturali nel corpo.

Nota 2. Il punteggio KCCQ-CSS si riferisce al Kansas City Cardiomyopathy Questionnaire Clinical Summary Score. Si tratta di uno strumento di valutazione utilizzato per misurare la qualità della vita correlata alla salute nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca.