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Il doppio trattamento antipiastrinico riduce il rischio di recidiva di ictus?

Questo studio clinico avrebbe dimostrato l’importanza profilattica del doppio trattamento antipiastrinico nello scongiurare una recidiva di ictus.

Prevenzione della recidiva di nuovi ictus: il doppio trattamento antipiastrinico

L’attacco ischemico transitorio e l’ictus ischemico sono due condizioni di emergenza, delle quali la seconda è più grave della prima. Entrambe queste affezioni possono infatti minare la funzionalità cerebrale, e qualora l’evento ischemico si protragga per un tempo significativo, il rischio di morte aumenta sensibilmente.

L’attacco ischemico transitorio (TIA) si identifica come una disfunzione neurologica dovuta a ischemia focale del cervello e si presenta senza un’evidente alterazione dei tessuti coinvolti. Tipicamente esso si auto-risolve nel giro di pochi minuti, ma una volta manifestatosi aumenta il rischio di sviluppare un ictus ischemico, specialmente entro due giorni dall’evento.

L’ictus ischemico consiste invece nella riduzione, parziale o totale, dell’afflusso di sangue verso una determinata area del cervello, a causa di un coagulo che blocca il flusso ematico in un ramo arterioso cerebrale. In molti casi questa condizione tende a manifestarsi con emiparesi/paresi del volto e del corpo, disturbi del linguaggio e improvvisa debolezza.

Sia il TIA che l’ictus ischemico sono ad alto rischio di evento ischemico cerebrale e dunque di ictus, e per questa ragione viene spesso somministrata una terapia standard anti-aggregante a base di aspirina. Tuttavia alcuni studi stanno valutando l’aggiunta di un altro anti-aggregante all’aspirina con un diverso meccanismo d’azione, al fine di ottenere un maggiore effetto preventivo.

 

Caratteristiche dello studio

  • Tipo di studio: Trial clinico controllato randomizzato.
  • Luogo: Cina.
  • Tipo di pazienti: Soggetti che hanno subìto un ictus ischemico lieve o un attacco ischemico ad alto rischio.

 

Scopo dello studio: quanto è efficace un doppio trattamento antipiastrinico per la recidiva di ictus?

Gli autori dello studio hanno valutato l’efficacia di una doppia terapia antipiastrinica, a base di aspirina e di clopidogrel [1], nella prevenzione delle recidive di ictus in pazienti che hanno subìto un ictus ischemico lieve o un TIA ad alto rischio.

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Progettazione

Nello studio sono stati arruolati 6.100 soggetti di età compresa tra i 35 anni e gli 80 anni, tutti accomunati dall’aver ricevuto una diagnosi di ictus ischemico o di un attacco ischemico transitorio ad alto rischio. L’evento ischemico è stato accertato mediante indagine ecografica o studio di imaging che ha evidenziato la stenosi di un’arteria intracranica o extracranica.

Dopo la fase di selezione, tutti i pazienti sono stati suddivisi in due gruppi:

  • il primo gruppo, sperimentale, ha ottenuto la somministrazione di clopidogrel + aspirina entro 72 ore dall’evento ischemico;
  • il secondo gruppo, di controllo, ha invece solo ricevuto l’aspirina e un placebo del clopidogrel, entro 72 ore dall’evento ischemico.

 

Risultati

I risultati del trial clinico hanno messo in luce che:

  • i pazienti del gruppo sperimentale hanno riportato un rischio inferiore del 20% nello sviluppare una recidiva di ictus rispetto ai pazienti del gruppo di controllo;
  • i pazienti che hanno assunto clopidogrel + aspirina hanno tuttavia riportato un rischio doppio di sanguinamento da moderato a grave rispetto ai pazienti che hanno assunto la sola aspirina.

 

Conclusioni

Questo importante studio clinico multicentrico ha sottolineato l’importanza profilattica dell’associazione clopidogrel + aspirina (doppio trattamento antipiastrinico) nello scongiurare una recidiva di ictus, in pazienti che hanno già subito un evento ischemico cerebrale.

Tuttavia, rispetto alla sola aspirina, l’associazione combinata del clopidogrel ha generato un maggior numero di sanguinamenti nei pazienti del gruppo sperimentale.

Fonti e note:

ARTICOLO ORIGINALE: Gao Y, Chen W, Pan Y et al. Dual antiplatelet treatment up to 72 hours after ischemic stroke. New England Journal of Medicine. 2023 Dec 28;389(26):2413–24.

Nota 1. Il clopidogrel agisce come inibitore dell’aggregazione piastrinica attraverso un meccanismo che coinvolge il blocco dei recettori dell’adenosina difosfato (ADP) sulle piastrine. La forma attiva del clopidogrel inibisce infatti in modo irreversibile e selettivo il recettore P2Y12 dell’ADP sulle piastrine.