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Che cos’è la congestione nasale
La congestione nasale è un sintomo assai comune a varie patologie respiratorie o allergiche e può essere descritta come la sensazione di naso chiuso.
La percezione del naso chiuso e tappato può essere causata da un’ostruzione meccanica all’interno delle narici oppure da una condizione di infiammazione della mucosa nasale associata ad accumulo di muco.
Poiché la congestione nasale può aggravare e peggiorare uno stato di asma o alcuni disturbi del sonno, sono in atto nella comunità scientifica vari studi che hanno lo scopo di comprendere i meccanismi che portano alla congestione nasale, con lo scopo di attenuarli o inibirli. [1], [2]
Epidemiologia della congestione nasale
La maggior parte degli studi sulla congestione nasale è stata condotta in pazienti in cui è stata accertata una condizione di malattia rinologica, come la rinite allergica, di cui la congestione nasale costituisce un sintomo quasi costante.
Per tale ragione si stima che la prevalenza attuale della rinite allergica, nella popolazione mondiale, sia circa del 10%-20%, quasi il doppio rispetto ai decenni precedenti, probabilmente a causa dell’aumento delle diagnosi dovute alla maggiore consapevolezza da parte dei pazienti.
All’interno della popolazione studiata per la rinite allergica, il 60% dei pazienti in media ha dichiarato di riscontrare la sensazione di naso chiuso ogni giorno o a giorni alterni, spesso associato a starnuti e prurito agli occhi.
Anche nella rinosinusite la frequenza della congestione nasale come sintomo principale è stata rilevata in circa due terzi dei soggetti sottoposti allo studio, confermando come il naso chiuso sia un sintomo abituale nelle malattie rinologiche. [3]
Fisiopatologia della congestione nasale: come si origina il naso chiuso?
L’infiammazione della mucosa nasale è il fattore cardine che spiega l’origine del sintomo e quindi è alla base del meccanismo fisiopatologico che sottende la congestione nasale.
Infatti l’infiammazione delle mucose rende ragione delle tre principali caratteristiche istologiche connesse alla congestione nasale, ovvero:
- Aumento delle secrezioni nasali e rinorrea
- Edema dei tessuti e dei capillari venosi
- Stasi venosa dovuta al flusso capillare rallentato
A sua volta l’infiammazione delle mucose nasali può prendere origine dalla modulazione da parte di allergeni, interleuchine e altre sostanze che agiscono per conto del sistema immunitario, oppure dall’azione patogena di batteri e virus.
Infatti, una volta che il patogeno o l’allergene penetra all’interno della mucosa nasale, si avvia la cascata infiammatoria, che aumenta la permeabilità vascolare, determinando edema, ingorgo dei capillari venosi e ostruzione al flusso d’aria. [2],[4]
Condizioni più comunemente associate alla congestione nasale: eziologia
Svariate condizioni patologiche includono spesso la congestione nasale come il sintomo principale o uno dei sintomi più ricorrenti. Vediamo ora quali sono le condizioni più comunemente osservate in associazione alla sensazione di naso chiuso.
Rinite allergica
La rinite allergica è una patologia stagionale in costante aumento in tutto il mondo e che colpisce per lo più i bambini, manifestandosi con congestione nasale, prurito nasale, prurito oculare e lacrimazione.
Questa condizione, che vede la congestione nasale come il principale sintomo, è scatenata da una reazione allergica da parte dell’ospite, che reagisce all’accesso nelle vie nasali di un allergene presente nell’ambiente esterno.
Vari allergeni hanno la capacità di legarsi a degli appositi recettori disposti sulla superficie di cellule specializzate, note come mastociti. Quando molti allergeni si legano ai propri recettori sulla superficie dei mastociti, questi ultimi degranulano, rilasciando all’esterno molte delle sostanze che si rendono poi responsabili della comparsa effettiva dei sintomi allergici.
Attualmente si ritiene che i leucotrieni, molecole derivate dal metabolismo dell’acido arachidonico, siano strettamente implicati nella patogenesi della rinite allergica, facilitando l’adesione dei globuli bianchi alle pareti dei vasi.
Rinosinusite
La rinosinusite è la denominazione che comprende un insieme di disturbi caratterizzati da un’infiammazione associata delle vie nasali e dei seni paranasali.
La causa più comune di rinosinusite è l’infezione virale: pare, infatti, che molti virus stimolino direttamente alcune vie infiammatorie, che portano poi all’edema e al gonfiore delle mucose nasali responsabili della sensazione di ostruzione.
Poliposi nasale
La poliposi nasale è una condizione nella quale si osserva la formazione di escrescenze peduncolari all’interno delle cavità nasali, le quali ostruiscono meccanicamente il flusso d’aria in arrivo nel naso.
Tale disturbo interessa fino al 4% della popolazione ed è fortemente associato a congestione nasale, gonfiore della mucosa e lieve compromissione del senso dell’olfatto.
Patologie strutturali delle cavità nasali
La congestione nasale è spesso la diretta conseguenza di alcune condizioni in cui si osservano malformazioni o deformazioni a carico delle strutture che compongono il naso.
La deviazione del setto nasale, che è un problema abbastanza frequente, riduce il flusso d’aria inspiratorio in quanto altera l’orientamento del setto e riduce il calibro della valvola nasale anteriore.
L’ipertrofia delle adenoidi, nei bambini è, allo stesso tempo, un’altra causa meccanica molto frequente che, ostruendo fisicamente il flusso d’aria in entrata, determina una sensazione di naso chiuso.
Infine, alcune neoplasie benigne o maligne delle cavità nasali, aggettando nel lume delle cavità stesse fanno da ostacolo al passaggio di aria determinando dunque congestione nasale. [1],[2],[4]
Valutazione iniziale della congestione nasale
La valutazione di un paziente che riferisce una sensazione invalidante di naso chiuso è di pertinenza del medico specialista otorinolaringoiatra, con una visita otorinolaringoiatrica. Egli provvede a esaminare il paziente, cercando di individuare la precisa diagnosi alla base della congestione nasale.
Innanzitutto, il medico esegue un’approfondita anamnesi, raccogliendo tutte le informazioni che ritiene utili riguardanti lo stato generale del paziente, la presenza di malattie in atto e i farmaci che sta assumendo in caso di terapie.
Durante questa fase il medico cerca di comprendere l’origine della congestione nasale, chiedendo al paziente se soffre di malattie allergiche oppure se ha subito di recente qualche traumatismo diretto alle ossa nasali.
L’esame obiettivo si basa sulla valutazione della pervietà delle vie aeree e delle cavità nasali, ispezionando e palpando la regione del naso, al fine di rilevare eventuali zone di tumefazione responsabili del senso di ostruzione percepito.
Diagnosi della congestione nasale
La diagnosi effettiva di congestione nasale è squisitamente tecnica e si basa sulla stima della resistenza che le cavità nasali offrono al passaggio dell’aria durante l’inspirazione.
La rinomanometria nella diagnosi del naso chiuso
La rinomanometria è l’esame strumentale più affidabile per la diagnosi di congestione nasale in quanto permette di studiare sia la resistenza al flusso aereo che la pressione transnasale.
Si basa sull’inserzione di una cannula inserita nella cavità orale e di un’ulteriore cannula inserita in una cavità nasale e, attraverso una specifica equazione, si risale alla resistenza nasale al flusso aereo.
In genere si pone diagnosi effettiva di congestione nasale quando la resistenza supera gli 0,3 Pascal/cm³/s, sebbene questo valore possa mutare fisiologicamente in alcune condizioni.
Altre tecniche impiegate per caratterizzare la congestione nasale sono:
- Rinometria acustica, che permette di stimare i piccoli cambiamenti microvascolari associati alla congestione tramite l’amplificazione di un suono registrato all’interno della cavità nasale.
- Rinostereometria, la quale consente di valutare l’edema della mucosa nasale attraverso l’utilizzo di un piccolissimo microscopio capace di muoversi nelle tre direzioni dello spazio.
Spesso in associazione a questi test specifici sono richiesti esami del sangue volti a indagare su un’eventuale allergia in atto e test allergici cutanei per poter risalire all’identità dell’allergene ambientale. [2]
Conseguenze del naso chiuso: la respirazione orale
Una delle principali conseguenze della congestione nasale è la necessità di respirazione orale. Vediamo come mai può diventare un problema.
Approfondimento: Respirazione orale, perché è sbagliato respirare con la bocca
La respirazione fornisce al corpo l’ossigeno necessario alla sopravvivenza ed elimina l’anidride carbonica. Per giungere ai polmoni, l’aria può passare attraverso il naso o la bocca. In questo articolo vedremo la differenza tra respirazione orale e respirazione nasale e capiremo come mai è preferibile respirare con il naso anzichè con la bocca.
Cure e rimedi per la congestione nasale
I trattamenti che possono essere impiegati per contenere la sintomatologia correlata alla congestione nasale possono essere di differenti tipi:
Strategia di trattamento preventiva
Il trattamento preventivo del naso chiuso si basa sull’evitare l’esposizione ambientale agli allergeni o alle feci degli acari presenti negli ambienti domestici, nonché ai peli di cani e gatti per chi ne è allergico.
Strategia di trattamento farmacologico
La strategia di trattamento farmacologico prevede di minimizzare gli effetti dell’infiammazione che caratterizza la congestione nasale, innanzitutto liberando i capillari venosi ingorgati e, successivamente, diminuendo l’espressione di citochine e altre molecole associate alla flogosi.
Alcuni farmaci offrono un sollievo immediato dalla congestione nasale e includono la fenilefrina, l’ossimetazolina e i corticosteroidi intranasali.
Strategia di trattamento chirurgico
La strategia di trattamento chirurgico è volta al ripristino del fisiologico passaggio d’aria inspiratorio attraverso le cavità nasali ed è effettuata nei casi in cui vi sia un’ostruzione meccanica al flusso, come nella poliposi nasale o in una neoplasia benigna o maligna. [1],[2],[5]
Conclusioni
La congestione nasale è uno dei sintomi più frequenti associati a varie malattie rinologiche, come la rinite allergica e la rinosinusite.
Questo sintomo riferito dai pazienti come la sensazione di un naso costantemente chiuso e tappato, può essere facilmente attenuato ricorrendo all’assunzione di farmaci decongestionanti, nonché evitando l’esposizione agli allergeni ambientali.
Nei casi più gravi, dove l’opposizione al flusso aereo è rappresentata da un’ostruzione meccanica interna alle cavità nasali, la terapia chirurgica è spesso l’unica via per recare sollievo al paziente.
Bibliografia: fonti e note
[1] Bussi M, De Vincentiis M, Gallo A. Manuale di otorinolaringoiatria. Padova: Piccin; 2008.
[2] Davis S. S., Eccles R. Nasal Congestion: mechanisms, measurement and medications. Core information for the clinician. Clin. Otolaryngol. 2004, 29, 659–666.
[3] Stewart M, Ferguson B, Fromer L. Epidemiology and burden of nasal congestion. Int J Gen Med. 2010 Apr 8; 3:37-45.
[4] Naclerio RM, Bachert C, Baraniuk JN. Pathophysiology of nasal congestion. Int J Gen Med. 2010 Apr 8; 3:47-57.
[5] Benninger M. Diagnosis and management of nasal congestion: the role of intranasal corticosteroids. Postgrad Med. 2009 Jan;121(1):122-31.