Crioprecipitato e emorragie gravi, Cryo

Crioprecipitato nelle emorragie gravi: è efficace?

Indice

Recentemente è stato messo in evidenza come l’utilizzo del crioprecipitato insieme al consueto plasma fresco congelato sembri contribuire a diminuire la mortalità nei pazienti che hanno subito gravi emorragie.

Emorragie gravi e traumi: uso del crioprecipitato

I traumi rappresentano una delle patologie più trattate nei reparti di Medicina d’Urgenza degli ospedali e, nei casi più gravi, possono portare a complicanze anche fatali come lo shock settico o lo shock ipovolemico.

L’emorragia grave, ad esempio dovuta a un trauma da ferita da arma da fuoco, è responsabile di circa il 40% di tutti i decessi che si verificano dopo un trauma. [1]

Attualmente gli standard internazionali raccomandano di somministrare al paziente traumatizzato unità di plasma fresco congelato (PFC)¹ per tentare di fermare l’emorragia, mentre altri studi stanno testando l’efficacia del cryo, o crioprecipitato².

Caratteristiche dello studio

  • Tipo di studio: Studio osservazionale retrospettivo;
  • Luogo: Stati Uniti;
  • Tipo di pazienti: Pazienti traumatizzati che hanno ricevuto prontamente una cura anti-emorragica all’arrivo in ospedale.

Scopo dello studio: quanto è efficace il crioprecipitato nel trattamento delle emorragie gravi?

Gli autori dello studio, data la scarsità di dati nella letteratura scientifica, hanno voluto verificare l’efficacia del crioprecipitato nel trattamento precoce delle emorragie gravi, associato alla somministrazione di plasma fresco congelato.

Risultati

Lo studio ha preso in esame circa 24.000 pazienti traumatizzati, i quali hanno ricevuto una cura pro-aggregante entro 4 ore dall’arrivo in pronto soccorso.

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I risultati dell’osservazione hanno messo in luce che:

  • I pazienti che hanno ricevuto la somministrazione di plasma fresco congelato + cryo hanno registrato una diminuzione della mortalità del 14% rispetto a chi ha ricevuto unicamente plasma fresco congelato;
  • Non sono state invece segnalate differenze nella comparsa di eventi avversi tra i due gruppi di pazienti PFC + cryo e Plasma.

Conclusioni: il crioprecipitato può aiutare a diminuire la mortalità legata a emorragie gravi

L’uso associato del crioprecipitato con la somministrazione consueta di plasma fresco congelato contribuisce nettamente a diminuire la mortalità nei pazienti che hanno subito un violento trauma emorragico.

Bibliografia: fonti e note

ARTICOLO ORIGINALE: Akira E,  Atsushi S, Yasuhiro O. et al. Clinical Benefits of Early Concurrent Use of Cryoprecipitate and Plasma Compared With Plasma Only in Bleeding Trauma Patients. Critical Care Medicine: October 2022 – Volume 50 – Issue 10 – p 1477-1485

[1] Kauvar DS, Lefering R, Wade CE. Impact of hemorrhage on trauma outcome: an overview of epidemiology, clinical presentations, and therapeutic considerations. J Trauma. 2006 Jun;60(6 Suppl):S3-11.

Nota 1. Il Plasma Fresco Congelato, o PFC, è un plasma sanguigno ottenuto da un donatore e congelato entro 6 ore dal prelievo. Esso è utilizzato nel trattamento delle emorragie in quanto contiene livelli normali di fattori stabili della coagulazione.

Nota 2. Il crioprecipitato, o cryo, deriva dallo scongelamento e successiva centrifugazione del PFC, quindi successivamente ricongelato a temperature molto basse (fino a -20° C) e contiene un’elevata quantità di Fattore VIII della coagulazione.