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Sembra che uno screening di prevenzione esteso a tutta la popolazione possa aiutare a contrastare la mortalità legata alle malattie cardiovascolari.
Le malattie cardiovascolari: il fattore più frequente di mortalità
Le malattie cardiovascolari, prime fra tutte l’infarto del miocardio e le coronaropatie, rappresentano una sfida importante per la medicina odierna, dal momento che si calcola che ogni 34 secondi in media una persona muore a causa di queste malattie negli Stati Uniti. [1]
Le malattie cardiovascolari colpiscono sia gli uomini che le donne, appartenenti a tutte le etnie, potendo causare la morte anche di soggetti relativamente giovani, di età inferiore ai 50 anni.
Poiché le malattie cardiovascolari rappresentano il primo fattore di mortalità per patologia a livello mondiale, si investe molto nell’avviare campagne di screening che possano riconoscere in maniera tempestiva i pazienti più a rischio, fornendo loro le terapie più adeguate.
Caratteristiche dello studio
- Tipo di studio: Studio clinico randomizzato controllato;
- Luogo: Danimarca;
- Tipo di pazienti: Pazienti maschi di età compresa tra i 65 e i 74 anni, residenti in quindici comuni danesi.
Scopo dello studio: uno screening di prevenzione può ridurre la mortalità per le malattie cardiovascolari?
Gli autori dello studio hanno voluto verificare la possibilità di registrare un calo nella manifestrazione e nella mortalità delle patologie cardiovascolari, sottoponendo parte della popolazione ad uno screening di prevenzione per cinque anni.
Risultati
Lo studio ha suddiviso circa 45.000 residenti danesi maschi in due gruppi: il primo gruppo (sperimentale), che include 2/3 dei partecipanti, è stato sottoposto a misure di screening¹ per 5 anni, mentre il secondo gruppo ha rappresentato il gruppo-controllo.
I risultati emersi dallo studio hanno indicato che:
- Il gruppo sperimentale ha riportato un calo della mortalità per ictus di circa il 7% rispetto al gruppo di controllo;
- Il gruppo sperimentale ha riportato un calo dell’incidenza dei decessi del 9% per infarto del miocardio e del 5% per la dissezione aortica, rispetto al gruppo di controllo;
- Lo stesso gruppo ha però registrato un maggior numero di eventi avversi emorragici, seppur lieve, rispetto al gruppo di controllo².
Conclusioni: la prevenzione potrebbe aiutare a combattere la mortalità legata alle malattie cardiovascolari
Lo studio ha evidenziato che, sottoponendo parte della popolazione a misure di screening precauzionale, il numero di morti legate a cause cardiovascolari può effettivamente diminuire.
Tuttavia lo studio presenta dei limiti intrinseci dovuti al fatto che sono stati inclusi solo uomini fino ai 74 anni d’età, eliminando dall’analisi le donne e i soggetti più anziani.
Anche le cifre riportate hanno mostrato una diminuzione della mortalità per eventi cardiovascolari appena significativa rispetto a quanto ci si attendeva.
Questo spinge a investire in maniera oculata sulle migliori strategie di ricerca in termini tecnologici e e di prevenzione sanitaria per garantire risultati migliori nelle campagne di screening.
Bibliografia: fonti e note
ARTICOLO ORIGINALE: Lindholt JS, Søgaard R, Rasmussen LM et al. Five-year outcomes of the Danish Cardiovascular Screening (DANCAVAS) trial. New England Journal of Medicine. 2022;387(15):1385–94.
[1] Centers for Disease Control and Prevention. Heart Disease Facts. 2021
Nota 1. Lo screening per la prevenzione delle malattie cardiovascolari ha previsto le seguenti metodiche: TC senza mezzo di contrasto, elettrocardiografia, misurazioni costanti della pressione sanguigna, analisi del sangue volte a misurare la glicemia e la lipemia.