Con giramenti di testa, noti anche come capogiri, si intende una sensazione di instabilità o di movimento rotatorio, spesso accompagnata dall’impressione di sbandare o di perdere l’equilibrio. Questa condizione può essere causata da una vasta gamma di fattori e variare da lieve e temporanea a grave e debilitante. La causa specifica spesso richiede una valutazione medica per determinare il trattamento appropriato, scopriamo di più in questo articolo!
Cosa sono i giramenti di testa?
Si tratta di un termine generico e aspecifico, comunemente impiegato per descrivere diverse sensazioni soggettive apparentemente simili fra loro, fra cui:
- imminente svenimento (presincope o lipotimia);
- rotazione di se stessi (vertigine soggettiva) o dell’ambiente circostante (vertigine oggettiva);
- testa leggera, stordimento o estraneazione;
- instabilità e perdita dell’equilibrio.
I capogiri sono spesso transitori, ma vengono definiti cronici quando gli episodi sono ricorrenti e si presentano per oltre un mese.
Quanto sono diffusi i giramenti di testa? Epidemiologia
Sono piuttosto comuni: secondo gli studi interessano circa il 20-30% della popolazione generale.
Possono comparire a qualsiasi età, ma sono più frequenti nelle persone anziane.
Quali sono le cause dei capogiri? Eziologia
Alla base di questi disturbi possono esserci numerose cause, anche molto diverse fra loro, ma che solo in piccola parte, fortunatamente, sono da attribuirsi ad una grave malattia. È possibile suddividerle sulla base della sintomatologia predominante:
- Presincope: comprende tutte quelle condizioni che determinano una disfunzione globale del sistema nervoso centrale attraverso meccanismi diversi. Le più comuni sono:
- anemia
- ipoglicemia
- ipossiemia
- ipotensione, soprattutto quella ortostatica
- aritmie cardiache
- alcuni farmaci, tra cui antipsicotici, miorilassanti, diuretici, alfa e beta-bloccanti, particolarmente nei pazienti anziani.
- Vertigini: riguarda le patologie a carico del sistema vestibolare, ossia il principale sistema neurologico coinvolto nell’equilibrio. Fra queste ricordiamo:
- vertigine posizionale parossistica benigna
- labirintite
- malattia di Ménière
- otite media
- emicrania vestibolare
- neurite vestibolare
- farmaci ototossici (che possono cioè danneggiare l’orecchio, come ad esempio gli antibiotici aminoglicosidici)
- alcuni traumi cranici.
- Stordimento, testa leggera ed estraneazione, che comprendono principalmente:
- attacchi di panico
- ansia
- depressione
- sindrome da iperventilazione.
- Disequilibrio e instabilità dovuti a patologie o farmaci che causano queste sensazioni. Ad esempio:
- malattia di Parkinson
- neuropatie periferiche
- alcuni farmaci come le benzodiazepine.
- Altre cause: malattie tiroidee, gravidanza.
Quali sono i sintomi dei giramenti di testa? Sintomatologia
Possono variare a seconda della causa sottostante e della gravità della condizione. I più comuni includono:
- Sensazione di movimento: è il sintomo principale, che può essere percepito come un senso di rotazione, oscillazione, inclinazione o caduta.
- Instabilità o perdita di equilibrio: le vertigini possono causare una sensazione di instabilità o perdita di equilibrio, che può rendere difficile camminare o mantenere una postura eretta.
- Nausea e vomito: molte persone che soffrono di vertigini possono sperimentare questi sintomi, specialmente durante gli episodi più gravi.
- Sudorazione e pallore: a volte gli episodi possono essere accompagnati da sudorazione e pallore, a causa dell’aumento dell’ansia o della paura.
- Sensazioni nell’orecchio: a seconda della causa sottostante dei giramenti di testa, possono verificarsi sintomi specifici nell’orecchio interno, come tinnito (fischio o ronzio nelle orecchie) o sensazioni di pressione.
- Disturbi visivi: alcune persone possono avere disturbi visivi come visione offuscata o movimenti oculari anormali (nistagmo).
- Sensibilità al movimento o al cambiamento di posizione: in alcune condizioni, come la vertigine posizionale parossistica benigna, i sintomi possono essere scatenati da movimenti specifici della testa o da cambiamenti rapidi di posizione.
- Affaticamento e difficoltà di concentrazione: i capogiri possono causare affaticamento e rendere difficile concentrarsi o svolgere compiti mentali.
Diagnosi dei giramenti di testa
Sono dei sintomi aspecifici e le possibili cause sono molteplici. Di conseguenza un’accurata anamnesi, unitamente ad alcuni test e manovre, sono fondamentali per formulare una corretta diagnosi.
Anamnesi
Il medico pone alcune domande volte a definire, innanzitutto, il tipo di sensazione che il paziente riferisce come capogiro. Valuta anche altri importanti elementi, come:
- la gravità, la frequenza e la durata degli episodi;
- eventuali fattori scatenanti (ad esempio cambiamenti di posizione della testa) o che danno sollievo;
- l’esistenza di ulteriori sintomi associati, come nausea e vomito, perdita dell’udito, acufeni;
- traumi cranici recenti o altre patologie che possano giustificare la sintomatologia;
- i farmaci assunti, con relativi dosaggi e posologia.
Esame obiettivo
La visita clinica comprende una serie di valutazioni e test volti a indirizzare la diagnosi verso una possibile causa. Ha inoltre lo scopo di riprodurre i sintomi riferiti dal paziente nello studio del medico, in modo da comprenderne meglio la natura. Prevede:
- Rilevazione dei parametri vitali: viene misurata la frequenza cardiaca, la frequenza respiratoria, la temperatura corporea e soprattutto la pressione arteriosa, sia in piedi (in ortostatismo) che sul lettino (in clinostatismo). Una marcata riduzione di quest’ultima a seguito del passaggio dal clinostatismo all’ortostatismo è suggestiva di ipotensione ortostatica o posturale, possibile causa di capogiri da presincope.
- Valutazione otorinolaringoiatrica: il medico effettua una valutazione dell’udito alla ricerca di eventuali deficit. Inoltre ispeziona il canale uditivo per escludere la presenza di secrezioni, indicative di infezione, o di danni a carico del timpano. Eventuali patologie a carico dell’orecchio potrebbero essere causa di giramenti di testa con vertigini (ad esempio la vertigine posizionale parossistica benigna, la labirintite, la malattia Ménière o l’otite media).
- Valutazione neurologica completa: riveste particolare importanza la ricerca del nistagmo, disturbo caratterizzato da un insieme di movimenti oculari involontari, ritmici e ripetitivi.
- Valutazione dell’andatura e dell’equilibrio: vengono eseguiti alcuni test, come quello del dito-naso e di Romberg, per esaminare questi specifici aspetti.
- Manovre particolari: con la manovra di Dix-Hallpike è possibile diagnosticare la vertigine posizionale parossistica benigna. Viene eseguita facendo rapidamente passare il paziente dalla posizione seduta a quella sdraiata, mantenendo la testa ruotata di 45° di lato. La testa deve trovarsi oltre il bordo del lettino con un’angolazione di 20°. La comparsa di nistagmo è suggestiva della condizione.
- Valutazione del sistema nervoso centrale e periferico: è osservata la funzionalità dei nervi cranici e in generale del sistema nervoso.
Esami diagnostici
I giramenti di testa possono essere causati da diverse condizioni mediche, quindi è importante sottoporsi a esami diagnostici per individuare la causa esatta. Alcuni degli esami più comuni includono:
- Esami dell’udito (audiometria): poiché possono essere collegati a problemi all’orecchio interno, un test dell’udito può essere utile.
- Test vestibolari: per valutare il funzionamento del sistema vestibolare (che controlla l’equilibrio), possono essere eseguiti esami come la videonistagmografia (VNG) o l’elettronistagmografia, che registrano i movimenti oculari.
- Risonanza magnetica (RMN) o Tomografia Computerizzata (TC): possono essere usate per escludere condizioni più gravi come tumori cerebrali o problemi vascolari.
- Esami del sangue: possono rilevare carenze vitaminiche, problemi di zucchero nel sangue o anomalie della tiroide che potrebbero causare i capogiri.
Trattamento dei giramenti di testa
Dato l’elevato numero di patologie che possono provocare i capogiri, non esiste un trattamento univoco: la terapia è differente a seconda della causa e può prevedere diversi tipi di interventi, farmacologici e non. Vediamoli nel dettaglio.
Farmaci
Il trattamento farmacologico dipende dalla causa sottostante e dai sintomi specifici del paziente. Solitamente vengono somministrati:
- Antivertiginosi: sono progettati per ridurre i sintomi delle vertigini. I più comuni includono il meclizina, il prometazina, il dimenidrinato e il difenidramina.
- Antistaminici: alcuni, come il dimenidrinato, possono essere utilizzati per ridurre i sintomi delle vertigini e prevenire il vomito associato.
- Anticolinergici: farmaci come la scopolamina possono aiutare a ridurre la nausea e i sintomi delle vertigini interferendo con i segnali nervosi nell’orecchio interno.
- Antiemetici: il proclorperazina, il metoclopramide e il ondansetron riducono il vomito associato ai giramenti di testa.
- Farmaci per l’emicrania: se i giramenti di testa sono associati a una emicrania vestibolare, possono essere prescritti farmaci specifici per questa condizione, come i triptani, gli antagonisti del recettore CGRP (calcitonin gene-related peptide) o per prevenirla.
- Benzodiazepine: in alcuni casi le benzodiazepine come il diazepam possono essere utilizzate per ridurre l’ansia associata ai capogiri e migliorare i sintomi.
- Farmaci per la pressione sanguigna: se il disturbo è causato da ipotensione ortostatica, il medico potrebbe prescrivere farmaci per aumentare la pressione sanguigna.
- Altri farmaci: a seconda della causa scatenante, possono essere prescritti altri farmaci, come i corticosteroidi per ridurre l’infiammazione nell’orecchio interno o i diuretici per gestire la sindrome di Ménière.
- Ansiolitici e antidepressivi: dopo una valutazione specialistica possono essere prescritti farmaci specifici per il trattamento delle forme psichiatriche e psicogene.
Le benzodiazepine e gli antistaminici\anticolinergici sono definiti “abbattitori vestibolari” e vengono utilizzati per trattare la malattia di Ménière, la labirintite e la neurite vestibolare. I farmaci che possono causare capogiri vengono, se possibile, sospesi, sostituiti o somministrati con dosaggi differenti tramite aggiustamenti delle terapie in corso.
Terapia di rieducazione vestibolare
È una forma di trattamento non farmacologico utilizzata per gestire i giramenti di testa e altri disturbi dell’equilibrio causati da problemi nel sistema vestibolare dell’orecchio interno. Questa terapia è progettata per aiutare il cervello ad adattarsi e compensare le anomalie attraverso una serie di esercizi specifici. Ecco come funziona:
- Valutazione: prima di iniziare è importante condurre una valutazione completa per determinare la causa sottostante del sintomo e la funzione del sistema vestibolare.
- Sviluppo del programma di esercizi: basandosi sui risultati della valutazione, un terapista specializzato prepara un programma di esercizi personalizzato per il paziente, progettato per stimolare il sistema vestibolare e promuovere l’adattamento del cervello alle anomalie sensoriali.
- Esecuzione degli esercizi: il paziente esegue regolarmente il programma specifico, che può includere movimenti della testa, fissazione visiva e prove di equilibrio. Gli esercizi sono progressivi e mirano a migliorare la stabilità e la coordinazione.
- Abituazione e compensazione: la ripetizione degli esercizi aiuta il cervello ad adattarsi alle anomalie nel sistema vestibolare e a compensare per le vertigini. Questo processo può ridurre la frequenza e l’intensità del problema nel tempo.
Questo tipo di trattamento è considerato efficace per molte persone con disturbi dell’equilibrio, inclusi i giramenti di testa causati da condizioni come la vertigine posizionale parossistica benigna, la neurite vestibolare e la labirintite.
Manovre di riabilitazione
Si tratta di procedure specifiche utilizzate per trattare, in particolare, la vertigine posizionale parossistica benigna, una delle cause più comuni di capogiri. Sono progettate per aiutare a riportare i detriti di carbonato di calcio (detriti canalicolari) nell’orecchio interno alla loro posizione corretta, riducendo così il problema. Ecco alcune delle manovre di riabilitazione più comuni, eseguite in genere dal medico otorinolaringoiatra:
- Manovra di Epley (o manovra di riabilitazione canalicolare): è spesso utilizzata per trattare la vertigine posizionale parossistica benigna del canale semicircolare posteriore, che è una delle forme più comuni. Durante la manovra il paziente è posto in diverse posizioni della testa per facilitare il movimento dei detriti canalicolari dalla parte posteriore del canale semicircolare verso una posizione meno sensibile.
- Manovra di Semont: è simile a quella precedente, ma utilizza movimenti più rapidi e ampi della testa.
- Manovra di Brandt-Daroff: è utilizzata per trattare la vertigine posizionale parossistica benigna del canale semicircolare laterale. Prevede una serie di esercizi da eseguire a casa, che coinvolgono il movimento del corpo in posizioni specifiche per favorire il movimento dei detriti canalicolari.
- Manovra di Gufoni: è simile alla manovra di Semont, ma è progettata specificamente per trattare la vertigine posizionale parossistica benigna del canale semicircolare laterale.
Giramenti di testa e segnali d’allarme: quando rivolgersi urgentemente al medico?
In presenza di capogiri, soprattutto se frequenti e ripetuti, è sempre opportuno rivolgersi a un professionista della salute. È particolarmente importante recarsi con urgenza se sono associati a:
- mal di testa molto forte e improvviso;
- difficoltà respiratorie;
- dolore al petto;
- deficit neurologici (come offuscamento della vista, confusione, paresi, difficoltà a parlare o camminare);
- svenimento.
Giramenti di testa: per concludere
I giramenti di testa rappresentano un problema comune e molto fastidioso, soprattutto quando cronici. Talvolta possono risultare invalidanti, specialmente se sono associati a sintomi come nausea e vomito e se si presentano in persone anziane, in cui il rischio di caduta è più elevato, o in chi svolge attività lavorative particolari o pericolose che richiedono attenzione ed equilibrio.
Per questi motivi un corretto inquadramento diagnostico e la giusta terapia sono fondamentali per risolvere le problematiche di questi pazienti.
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