Esiste una correlazione tra l’ipomimia e gli altri sintomi non motori del morbo di Parkinson? Scopriamolo insieme in questo recente studio!
Malattia di Parkinson e ipomimia
La malattia di Parkinson è una patologia neurodegenerativa, cronica e progressiva, clinicamente definita dall’associazione di tre caratteristici sintomi motori, ossia il tremore, la rigidità e la bradicinesia. A questi si associano molti altri sintomi, sia motori che non motori.
L’ipomimia è la riduzione delle espressioni facciali, sia spontanee che volontarie. È un sintomo molto frequente della malattia di Parkinson ed è classificato fra i sintomi motori della patologia.
Il Morbo di Parkinson è una patologia neurodegenerativa cronico-progressiva. L’esordio avviene nella metà dei casi in soggetti che sono ancora in età lavorativa. Si tratta di un esordio lento, subdolo e fondamentalmente asimmetrico (riferendoci alla sintomatologia motoria).
Caratteristiche e metodiche dello studio
Lo studio si basa sull’analisi di dati trasversali ricavati dalla banca dati dello studio COPPADIS (COhort of Patients with PArkinson’s disease in Spain) [1], uno studio prospettico multicentrico condotto in Spagna nel 2015 su circa 800 pazienti affetti da malattia di Parkinson.
I dati presi in considerazione dallo studio sono:
- età;
- durata di malattia;
- dosaggio giornaliero equivalente di levodopa;
- punteggio della scala UPDRS-III (Unified Parkinson’s Disease Rating Scale part-III);
- gravità di apatia e depressione;
- stato cognitivo globale;
- dati ottenuti mediante metodiche di imaging relativi al volume della sostanza grigia e allo spessore corticale.
Scopo dello studio: esiste una correlazione tra ipomimia e gli altri sintomi del Parkinson?
Lo scopo dello studio è analizzare le basi neurologiche dell’ipomimia e le correlazioni fra questa e gli altri sintomi non motori tipici della malattia di Parkinson.
Risultati
L’analisi dei dati ha mostrato un’associazione molto stretta fra la gravità dell’ipomimia e i parametri linguaggio e bradicinesia della scala UPDRS-III.
È emersa inoltre una significativa correlazione tra la gravità dell’ipomimia e la gravità dell’apatia.
Per quanto riguarda le basi neuro-anatomiche dell’ipomimia, lo studio ha identificato delle correlazioni con l’area motoria 8 di Brodmann e con diverse regioni fronto-temporo-parietali coinvolte nella decodifica, nel riconoscimento e nella formazione delle espressioni facciali legate alle emozioni.
Conclusioni
L’ipomimia nella malattia di Parkinson è correlata alla gravità dell’apatia e alla disfunzione di diversi sistemi cerebrali coinvolti nel controllo motorio e nel riconoscimento, nell’integrazione e nell’espressione delle emozioni.
In ultima analisi, l’ipomimia nella malattia di Parkinson può essere interpretata non come un sintomo esclusivamente motorio, ma come la conseguenza di un deficit multidimensionale e dunque un sintomo in cui convergono aspetti motori e non motori.
Bibliografia: fonti e note
ARTICOLO ORIGINALE: Sampedro F., Martìnez-Horta S., Horta-Barba A. et al. Clinical and structural brain correlates of hypomimia in early-stage Parkinson’s disease. European Journal of Neurology. 2022. p. 3720-3727.
[1] Santos-Garcia D., Mir P., Cubo E., et al. COPPADIS-2015 (Cohort of patients with Parkinson’s Disease in Spain, 2015), a global—clinical evaluations, serum biomarkers, genetic studies and neuroimaging—prospective, multicenter, non-interventional, long-term study on Parkinson’s disease progression. BMC Neurol. 2016; 16: 26.