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Questa ricerca dimostrerebbe che le abilità cognitive negli anziani possano avere una notevole crescita grazie all’apprendimento multiplo di nuove abilità.
Abilità cognitive negli anziani
Le ricerche condotte negli ultimi decenni hanno rivelato che le abilità cognitive fluide, come:
- la memoria di lavoro,
- il controllo cognitivo,
- la memoria episodica,
possono migliorare nell’età adulta [1]. A tal proposito sono stati incoraggiati anche interventi di coinvolgimento cognitivo che utilizzano abilità del mondo reale, come la fotografia o suonare il pianoforte. Tuttavia poco si conosce sul mantenimento a lungo termine di tali progressi.
Alcuni studiosi hanno ipotizzato che i compiti con un elevato carico mentale, come quelli per la memoria episodica, possano avere maggiori probabilità di fornire benefici a lungo termine.
Ma in che modo l’apprendimento di abilità del mondo reale potrebbe promuovere un guadagno sulla sfera cognitiva a lungo termine?
Una nuova teoria ipotizza che fornire agli anziani ambienti di apprendimento ricchi, simili a quelli dell’infanzia, possa produrre miglioramenti notevoli nell’immediato e a lungo termine. A differenza dell’esercizio o dell’addestramento di abilità specifiche mediante compiti al computer o strategie cognitive, la teoria propone sei ingredienti chiave che consentono alle esperienze di apprendimento di promuovere la crescita cognitiva:
- Apprendimento aperto e guidato dagli input: apprendimento di abilità completamente nuove;
- Scaffolding individualizzato: aiuto personalizzato da parte degli istruttori;
- Mindset di crescita: convinzione che le proprie abilità possano migliorare con l’impegno;
- Ambiente tollerante: possibilità di commettere errori, assenza di giudizi negativi;
- Impegno serio nell’apprendimento: dedicare diverse ore alla settimana all’apprendimento di abilità difficili;
- Apprendimento di più abilità contemporaneamente.
Tuttavia occorre considerare che gli ambienti favorevoli all’apprendimento che includono questi fattori si riducono in genere dopo la giovane età adulta. Ciò rende più difficile, in particolare per gli anziani, mantenere o sviluppare le capacità cognitive. Inoltre le esperienze di apprendimento all’inizio della vita nell’ambito dell’istruzione sono uno dei più forti predittori dei risultati cognitivi in tarda età.
Caratteristiche dello studio
- Tipo di studio: Studio longitudinale prospettico
- Luogo: USA
- Tipo di pazienti: Soggetti adulti di età compresa tra i 58 e gli 86 anni. Sono stati reclutati dalla comunità attraverso un database preesistente di potenziali partecipanti, bacheche online di quartiere, programmi comunitari locali e passaparola. I criteri di inclusione sono stati i seguenti:
- età superiore ai 55 anni,
- conoscenza fluente dell’inglese,
- vista normale o da corretta a normale,
- assenza di anamnesi diagnostica di deterioramento cognitivo, anche lieve.
Scopo dello studio: le abilità cognitive degli anziani possono essere promosse in un ambiente favorevole all'apprendimento?
Il fine è stato quello di:
- Testare l’ipotesi secondo la quale, se agli anziani viene fornito un ambiente favorevole all’apprendimento di più abilità contemporaneamente simile a quello offerto ai bambini, si osservano guadagni cognitivi a lungo termine [2].
- Verificare che i punteggi complessivi delle capacità cognitive, così come quelli relativi alla memoria di lavoro e al controllo cognitivo, migliorino in modo significativo rispetto alle valutazioni pre-test per lo Studio 1 e alle valutazioni basali per lo Studio 2.
Progettazione dello studio
I ricercatori hanno condotto 2 studi separati con anziani:
- Lo Studio 1 ha incluso 6 partecipanti (67% donne, età media = 66,33 anni) che hanno appreso le stesse tre abilità (spagnolo, utilizzo dell’iPad e pittura) per un periodo di 15 settimane [3].
- Lo Studio 2 ha incluso 27 partecipanti (67% donne, età media = 69,44), con abilità simili allo Studio 1 (spagnolo, fotografia, utilizzo dell’iPad, disegno e composizione musicale) ma con alcune differenze [4].
Ai fini dell’analisi si sono registrate le presenze e le ore di partecipazione alle attività legate all’intervento (ad esempio, lezioni e lavoro a casa). Le valutazioni cognitive sono state somministrate:
- al pre-test (inizio dell’intervento, settimana 0),
- a metà (settimana 7-8 dell’intervento),
- al post-test (dopo il completamento delle lezioni dell’intervento, settimana 15),
- ai follow-up (a 3 mesi, 6 mesi e 1 anno).
Inoltre per misurare gli effetti dei test o i cambiamenti nelle prestazioni non correlati all’intervento, è stata somministrata una valutazione di base 6 settimane prima della valutazione pre-test [5].
Risultati
Entrambi gli studi hanno rivelato che gli anziani hanno mantenuto elevate le proprie capacità cognitive anche dopo un anno dalla fine dell’intervento. In particolare:
- Rispetto ai punteggi pre-test, lo Studio 1 ha registrato aumenti significativi nei punteggi cognitivi compositi, specie nel controllo cognitivo, nonché aumenti nella memoria episodica verbale al follow-up di 6 mesi.
- Nello Studio 2 i partecipanti sono migliorati in tutte le misure in tutti e tre i periodi di follow-up rispetto alle valutazioni basali. È possibile che l’apprendimento di tre abilità porti a maggiori guadagni cognitivi rispetto all’apprendimento di un’unica abilità.
- È emersa inoltre una relazione significativa tra il tempo dedicato alle attività e il livello di miglioramento. L’impegno in termini di tempo ed energia è stato simile a quello di un corso universitario.
Ciò ha permesso agli autori dello studio di concludere che sono possibili miglioramenti significativi fino a un anno dopo la fine dell’intervento di apprendimento.
Conclusioni
La ricerca presentata è stata in grado di dimostrare che l’apprendimento multiplo di nuove abilità in età avanzata non solo è possibile, ma può anche portare a una notevole crescita cognitiva a lungo termine.
A differenza della maggior parte degli interventi cognitivi precedenti, si sono riscontrati miglioramenti significativi anche dopo un anno in più domini cognitivi (controllo cognitivo, memoria di lavoro e memoria episodica).
Oltre ai benefici cognitivi diretti dell’apprendimento delle abilità, l’intervento comprende anche una forte componente sociale che ha potuto contribuire indirettamente ai risultati, al punto che i legami e la comunicazione che sono continuati durante e al di fuori dello studio possono aver giocato un ruolo importante nel miglioramento continuo dei partecipanti, come l’apprendimento dai coetanei e la responsabilizzazione reciproca.
Infine è curioso riportare come alcuni partecipanti hanno riferito di aver imparato per divertimento, acquisendo nuove abilità che avevano sempre voluto imparare, come suonare la chitarra; mentre altri hanno appreso abilità per necessità, come aggiustare i propri bagni o farsi la manicure durante la pandemia, quando i servizi erano limitati. Uno di loro ha persino riferito di aver acquisito la fiducia necessaria per iscriversi a un corso di laurea.
La ricerca futura dovrebbe promuovere interventi di apprendimento intensivo su campioni più ampi, oltre che includere tecniche di neuroimaging per identificare le regioni del cervello maggiormente coinvolte.
Bibliografia: fonti e note
ARTICOLO ORIGINALE: Leah F, Debaleena S, Esra K, Carla M. S-H, George W. R & Rachel W. One-year cognitive outcomes from a multiple real-world skill learning intervention with older adults, Aging & Mental Health. 2023.
[1] Tra questi, lo studio ACTIVE aveva dimostrato gli effetti a lungo termine di un training cognitivo attraverso follow-up di 2, 5 e 10 anni. I partecipanti sono stati inseriti in uno dei 3 gruppi di training (memoria, ragionamento e velocità di elaborazione) di 10 sessioni per un periodo di 6 settimane. 11 mesi dopo il completamento dell’intervento hanno ricevuto un training di richiamo composto da 4 sessioni per un periodo di 3 settimane. Al follow-up di 2 anni hanno dimostrato un mantenimento generale dei domini cognitivi allenati; dopo 10 anni i gruppi di ragionamento e velocità di elaborazione hanno mantenuto il miglioramento, ma non il gruppo di memoria.
[2] Includono le funzioni esecutive del controllo cognitivo, la memoria di lavoro e la memoria episodica verbale.
[3] La formazione settimanale comprendeva lezioni di 2 ore per ciascuna abilità più una sessione di 1 ora su argomenti quali la motivazione, la mentalità di crescita, gli ostacoli all’apprendimento e l’invecchiamento di successo.
[4] 12 settimane di lezioni a causa dell’aumento delle assenze nelle ultime 3 settimane dell’intervento per lo studio 1. Inoltre per mantenere classi di dimensioni ridotte (sotto i 20 studenti), hanno assegnato i partecipanti allo Studio 2 a tre delle cinque classi possibili, quelle in cui non erano esperti. Potevano iscriversi a più delle tre classi assegnate, se interessati. Cinque partecipanti si sono iscritti a quattro classi e tre a tutte e cinque. Le lezioni seguivano la stessa struttura dello Studio 1.
[5] Le valutazioni cognitive consistevano in compiti che misuravano la funzione esecutiva (controllo cognitivo/inibizione e memoria di lavoro) e la memoria episodica verbale. I compiti di funzione esecutiva provenivano da una batteria standard e comprendevano il flanker e il set-shifting per il controllo cognitivo/inibizione e il conteggio di punti per la memoria di lavoro, presentati su un monitor da 19 pollici e somministrarli tramite PsychoPy (versione 7.1). Gli sperimentatori hanno compilato (e standardizzato) i punteggi complessivi compositi e delle varie sub-componenti a partire dai tempi di reazione e dai punteggi di accuratezza. Il conteggio dei punti aveva solo punteggi di accuratezza.
I compiti di memoria episodica verbale comprendevano il Rey Auditory Verbal Learning Task e la WAIS-III Digit Span. I partecipanti sono stati sollecitati cinque volte con gli stessi elenchi di parole del RAVLT, alla velocità di una parola al secondo e con a disposizione 60 secondi per ricordarne il più possibile. Per il Digit Span, gli sperimentatori hanno presentato verbalmente delle cifre alla velocità di un numero al secondo. I partecipanti dovevano poi ripeterli nell’ordine corretto per il compito in avanti e in sequenza inversa per il compito all’indietro.
I livelli di sequenza erano in coppie di prove: la lunghezza delle sequenze di numeri aumentava di un numero a ogni coppia di prove successive, finché il partecipante non ricordava in modo errato due sequenze consecutive della stessa lunghezza. Il punteggio perfetto per la versione forward era 16, mentre 14 era il punteggio perfetto per la versione backward.