Indice
Nei pazienti che non possono assumere le statine, l’acido bempedoico sarebbe una valida alternativa in grado di esercitare un’ottima azione sulla prevenzione cardiovascolare.
Prevenzione cardiovascolare nei pazienti statina-intolleranti: l'acido bempedoico
La somministrazione di terapie a base di farmaci ipolipemizzanti è alla base della prevenzione di molte malattie cardiovascolari, in quanto è efficace nel minimizzare vari fattori di rischio come l’ipercolesterolemia.
In particolar modo la classe delle statine rappresenta un tipo di farmaco utile nella riduzione della formazione di LDL aterogene all’interno dei vasi, ed è indicato spesso come prima scelta nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Le statine vantano un buon profilo di sicurezza e sono in genere ben tollerate dai pazienti, ma in alcuni casi esse possono presentare degli effetti avversi come mialgia e sofferenza epatica.
I pazienti che manifestano tali reazioni avverse possono anche raggiungere il 29% tra tutti coloro che prendono statine; il fenomeno non è quindi da sottovalutare. Allo stesso tempo, tuttavia, il rischio insito nell’interruzione della terapia con le statine può essere alto, in quanto la sospensione delle stesse predispone al peggioramento delle malattie cardiovascolari.
Per tale ragione la ricerca ha puntato sull’acido bempedoico come alternativa alla terapia ipolipemizzante nei soggetti intolleranti alle statine. L’acido bempedoico agisce similarmente alle statine, ma a differenza di queste ultime, non viene attivato nei tessuti periferici e dunque è meno probabile che causi mialgie.
Caratteristiche dello studio
- Tipo di studio: Trial clinico controllato randomizzato.
- Luogo: Stati Uniti.
- Tipo di pazienti: Soggetti maggiorenni che hanno presentato eventi avversi conseguenti all’utilizzo delle statine.
Scopo dello studio: la prevenzione cardiovascolare nei pazienti intolleranti alle statine è possibile con l'acido bempedoico?
Gli autori dello studio, attraverso questo trial clinico randomizzato, hanno testato l’efficacia dell’acido bempedoico nel prevenire le malattie cardiovascolari tra i pazienti che non vogliono o non possono assumere le statine come terapia primaria.
Progettazione
Gli autori dello studio hanno selezionato quasi 14.000 pazienti maggiorenni afferenti da vari centri sanitari del mondo, tutti a rischio per una malattia cardiovascolare o già affetti da un episodio di sofferenza cardiovascolare nel passato.
La condizione principale è consistita nel fatto che tutti i partecipanti hanno dichiarato di avere interrotto la terapia primaria a base di statine, per la manifestazione di eventi avversi.
Esaurita questa fase preliminare, tutti i partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi di uguale numerosità:
- il primo gruppo, sperimentale, ha assunto 180 mg di acido bempedoico al giorno per un periodo di circa 2 anni e mezzo.
- Il secondo gruppo, di controllo, ha invece ottenuto la somministrazione di un placebo per la stessa durata di tempo.
Risultati
Durante e alla fine del trial sono emerse le seguenti considerazioni:
- dopo 6 mesi dall’inizio della prova, l’acido bempedoico è stato più efficace rispetto al placebo nel ridurre del 20% il livello di colesterolo LDL iniziale dei pazienti.
- Il rischio di manifestare un evento avverso cardiovascolare¹ è risultato minore del 13% nel gruppo sperimentale rispetto al gruppo di controllo.
- I pazienti che hanno assunto l’acido bempedoico hanno riportato una evidente maggiore incidenza di gotta e colelitiasi rispetto ai pazienti del gruppo di controllo.
Conclusioni
Il presente trial clinico ha appurato come l’acido bempedoico risulti essere un farmaco molto utile nel ridurre i livelli di LDL circolanti, potendo contare su un meccanismo d’azione molto simile a quello delle statine, ma con un’attivazione differente.
Nei pazienti “intolleranti” all’assunzione delle statine, l’acido bempedoico è risultato significativamente in grado di esercitare un’ottima azione preventiva nello sviluppo di eventi avversi cardiovascolari, come l’infarto del miocardio.
Restano da approfondire tuttavia alcuni effetti collaterali conseguenti alla terapia con l’acido bempedoico, come la maggiore incidenza osservata di colelitiasi e di gotta.
Bibliografia: fonti e note
ARTICOLO ORIGINALE: Nissen SE, Lincoff AM, Brennan D et al. Bempedoic acid and cardiovascular outcomes in statin-intolerant patients. New England Journal of Medicine. 2023;388(15):1353–64.
[1] Pigna G, Arca M. La gestione dell’intolleranza alle statine. Società Italiana per lo Studio dell’Aterosclerosi. 2011.
[2] Keaney JF. Bempedoic acid and the prevention of cardiovascular disease. New England Journal of Medicine. 2023;388(15):1427–30.
Nota 1. Gli eventi avversi cardiovascolari presi in considerazione sono: morte per cause cardiovascolari, infarto miocardico non fatale, ictus non fatale o rivascolarizzazione coronarica.