Acne, acne volgare, lesioni cutanee

Acne: la malattia che procura i brufoli

Indice

L’acne – o più precisamente acne volgare – è una malattia della pelle molto comune che si manifesta sotto forma di lesioni di vario tipo su viso, braccia, schiena e altre parti del corpo.

Colpisce le ghiandole sebacee, organi responsabili della produzione di sebo, una sostanza che aiuta a mantenere la pelle idratata. Le lesioni cutanee caratteristiche della malattia possono assumere varie forme, tra cui comedoni (punti neri e bianchi), papule, pustole, noduli e cisti.

Più precisamente, questo disturbo consiste in una dermatosi a eziologia multifattoriale dell’unita pilosebacea, con tendenza alla cronicizzazione e a presentare recidive nel tempo.

Presenta una prevalenza molto alta nei giovani adolescenti e tende a rivelarsi in forme cliniche differenti e in quadri evolutivi mutevoli e variabili. [1]

Vediamo nel dettaglio in cosa consiste, quali sono i sintomi, le cause e le terapie disponibili.

Acne: cos'è e perché insorge

La patologia dell’acne si incentra tutta sulla disfunzione cui va incontro l’unità pilosebacea della cute, formata da:

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  • follicolo pilifero, ovvero la struttura il cui compito è produrre le cellule che formano il pelo, localizzata nel derma di quasi tutta la superficie corporea;
  • ghiandola sebacea, ovvero una ghiandola minuta che produce il sebo per la lubrificazione e che sbocca nel colletto del follicolo;
  • muscolo erettore del pelo, la cui contrazione induce il raddrizzamento dei peli sulla cute (fenomeno di orripilazione).

La patogenesi dell’acne si basa sui disturbi e sulle alterazioni di questi tre elementi per via di diversi fattori endogeni ed esogeni.

Classificazione dell'acne

L’acne può essere classificata in diverse categorie in base alla gravità e al tipo di lesioni cutanee presenti. La classificazione più comune è data dal sistema di valutazione dell’acne globale (Global Acne Grading System) proposto dalla American Academy of Dermatology:

Acne tipi e tipologie
  • Acne comedonica: caratterizzata principalmente da punti neri e punti bianchi (chiamati anche comedoni aperti e chiusi, rispettivamente); si formano quando i pori della pelle si ostruiscono con sebo, cellule morte e batteri. L’acne comedonica di solito è lieve e non provoca infiammazione significativa.
  • Acne papulo-pustolosa: questa forma presenta papule e pustole. Nel primo caso si tratta di lesioni infiammate della pelle che appaiono come piccoli urti rossi e dolorosi; nel secondo caso di lesioni infiammate contenenti pus. L’acne papulo-pustolosa può essere moderata e può causare rossore e infiammazione.
  • Acne nodulo-cistica: presenta lesioni più gravi, come noduli e cisti. I noduli sono escrescenze solide, dolorose e profonde che si sviluppano sotto la pelle; le cisti sono lesioni piene di pus più grandi, più profonde e più dolorose dei noduli. Questa forma di acne può essere molto dolorosa e può causare cicatrici permanenti sulla pelle.
  • Acne conglobata: una forma grave di acne che si presenta con cisti e noduli estesi, collegati tra loro da canali infiammati sotterranei. Può causare gravi danni alla pelle, inclusa la formazione di cicatrici, ed è spesso accompagnata da altri sintomi, come febbre e malessere generale.
  • Acne tardo-adolescenziale: si manifesta in età adulta, solitamente dopo i 25 anni ed è caratterizzata dalle lesioni infiammatorie più pronunciate, come papule e pustole. In alcuni casi può essere associata a squilibri ormonali o ad altre condizioni sottostanti.

È importante sottolineare che l’acne può presentare una combinazione di queste diverse forme e può variare da lieve a grave.

Quanto è frequente l'acne? Epidemiologia

L’acne è una delle malattie cutanee più comuni al mondo. Colpisce circa il 9% della popolazione globale, che equivale a circa 660 milioni di persone.

È particolarmente diffusa durante l’adolescenza, ma può persistere o svilupparsi anche in età adulta. Le forme gravi colpiscono soprattutto gli individui di etnia asiatica e africana, in cui la dermatosi può protrarsi sino all’età adulta. [2],[3]

Acne: quanto è frequente?

Colpisce persone di entrambi i sessi, ma la gravità e la durata possono variare a seconda del genere: in età adolescenziale è più comune nei maschi, mentre negli adulti colpisce più frequentemente le donne.

L’acne può avere una componente genetica; l’incidenza infatti aumenta sensibilmente nel caso in cui entrambi i genitori abbiano manifestato la condizione.

Tuttavia anche molti fattori ambientali possono influenzare l’insorgenza dell’acne, come l’uso di cosmetici comedogeni, il contatto con superfici sporche e l’esposizione a elevate temperature, umidità, oli e grassi.

Come si forma l'acne e quali sono le cause? Eziologia e Fisiopatologia

La patogenesi dell’acne è particolarmente complessa e, sul piano clinico, questa complessità si traduce in un insieme di manifestazioni differenti, con la presenza di lesioni elementari di vario tipo sulla pelle.

Gli eventi biologici ritenuti maggiormente rilevanti nella patogenesi dell’acne sono riportati di seguito, in ordine sequenziale.

Ostruzione dello sbocco del follicolo pilifero

La prima fase di sviluppo dell’acne consiste nella progressiva ostruzione dello sbocco del follicolo pilifero.

Alcune sostanze pro-infiammatorie, come gli acidi grassi e l’IL-1, inducono una maggiore proliferazione delle cellule della parete del dotto, chiamate “cheratinociti”. Queste ultime si accumulano le une sulle altre, chiudendo gradualmente lo sbocco cutaneo.

Il punto nero, o comedone aperto, consiste proprio nell’occlusione esterna del dotto dell’unità pilo-sebacea ed è visibile a occhio nudo sulla pelle.

Produzione massiva di sebo e sostanze pro-infiammatorie

Le ghiandole sebacee delle persone affette da acne sono molto più sensibili all’azione di ormoni e farmaci e, per tale ragione, producono molto più sebo.

Oltre al sebo, le ghiandole secernono anche un’importante quantità di sostanze pro-infiammatorie, che inducono poi la formazione delle lesioni acneiche più comuni.

Nella seconda fase di sviluppo dell’acne i dotti dell’unità pilo-sebacea, già ostruiti in seguito all’iper-proliferazione dei cheratinociti, si trovano ora sfiancati dall’eccessiva produzione di sebo e dunque si dilatano e si rompono.

Nel momento in cui il dotto si sfalda, sulla cute viene riversata una commistione di cheratina, sebo e batteri, incrementando ancora di più l’infiammazione.

Ruolo del Propionibacterium acnes

Il Propionibacterium acnes è un batterio comune che vive sulla superficie cutanea dell’uomo, non destando di norma patologie.

Tuttavia, quando i dotti pilo-sebacei sono ostruiti e infarciti di sebo, la ridotta pressione parziale di ossigeno favorisce la proliferazione di questo batterio, che è tipicamente anaerobico.

Il Propionibacterium acnes è in grado di peggiorare il quadro evolutivo dell’acne, in quanto induce una iper-proliferazione di sebo e aumenta la spinta dell’infiammazione fino a rompere completamente la parete del follicolo.

Formazione delle lesioni della cute

Quando gli stimoli pro-infiammatori persistono, sostenuti dall’azione genetica, alimentare, farmacologica e batterica, viene indotta una potente infiammazione.

Questa reazione infiammatoria porta poi alla produzione delle caratteristiche lesioni, ovvero papule, pustole e noduli.

Fattori di rischio per l'acne

Esistono diversi fattori di rischio associati allo sviluppo dell’acne, tra cui:

  • Ormoni: durante l’adolescenza l’aumento degli ormoni androgeni stimola le ghiandole sebacee a produrre più sebo. Gli ormoni possono anche influenzare il tasso di ricambio delle cellule cutanee e causare un’infiammazione delle ghiandole sebacee, contribuendo così alla formazione di lesioni acneiche.
  • Predisposizione genetica: l’influenza genetica appare spesso determinante e si manifesta come un’ipersensibilità delle ghiandole sebacee a rispondere agli stimoli o con un Propionibacterium acnes più attivo rispetto alla norma.
  • Sesso: durante l’adolescenza l’acne è più comune nei maschi, probabilmente a causa dell’aumento degli ormoni androgeni. Tuttavia l’acne persistente o che si sviluppa in età adulta colpisce più frequentemente le donne, probabilmente a causa delle fluttuazioni ormonali legate al ciclo mestruale, alla gravidanza o alla sindrome dell’ovaio policistico.
  • Fattori ambientali: l’uso di cosmetici comedogeni o prodotti per la cura della pelle a base di oli può ostruire i pori e contribuire alla formazione di comedoni. La contaminazione della pelle con sostanze oleose o sporche può favorire allo stesso modo lo sviluppo dell’acne. Inoltre l’esposizione a condizioni ambientali calde e umide può aumentare la produzione di sebo e peggiorare la condizione.
  • Stress: non causa direttamente l’acne, ma può contribuire alla sua comparsa o peggiorarne i sintomi, influenzando gli ormoni e l’infiammazione nel corpo.
  • Alimentazione: Sebbene gli studi non abbiano dimostrato in modo conclusivo una relazione diretta tra l’alimentazione e l’acne, alcuni alimenti ad alto indice glicemico (come zuccheri raffinati e carboidrati semplici) possono influenzare i livelli di zucchero nel sangue e gli ormoni legati alla produzione di sebo.

Diagnosi di acne

La diagnosi di acne deve essere effettuata mediante un’accurata visita dermatologica, divisa in più fasi volte alla classificazione del disturbo, all’individuazione delle possibili cause e dei fattori di rischio e alla prescrizione di un trattamento adeguato alle esigenze del paziente.

Anamnesi

Nella fase di anamnesi, il dermatologo indaga sulla storia patologica prossima e remota del paziente.

Lo specialista raccoglierà informazioni sulle abitudini alimentari e di pulizia, nonché sulla vita professionale e sociale, al fine di individuare possibili fattori di rischio o eventuali cause sottostanti alla condizione.

Successivamente si informerà riguardo alle terapie farmacologiche seguite dal paziente, che potrebbero influire sulla salute della pelle.

Acne: storia clinica

Esame obiettivo

Nella fase dell’esame obiettivo il medico ispezionerà accuratamente la cute del paziente, rivolgendo la sua attenzione soprattutto alle zone del corpo in cui è più frequente la manifestazione di lesioni acneiche, ovvero:
Acne: visita medica dermatologica
  • viso;
  • parte alta e centrale della schiena;
  • torace;
  • spalle;
  • parte prossimale delle braccia.

Successivamente osserverà con cura le lesioni, classificandole come comedoni, papule, pustole e noduli e, di conseguenza, individuando il tipo di acne e la sua gravità.

Esami diagnostici per l'acne

Per diagnosticare l’acne di solito non sono necessari esami di laboratorio o strumentali specifici.

Tuttavia, in alcuni casi, possono essere richiesti per escludere altre condizioni o per valutare fattori correlati alla condizione.

I più richiesti sono:

Acne: quali esami diagnostici
  • Esame emocromocitometrico completo: per valutare i livelli di globuli bianchi nel sangue, che potrebbero essere indicativi di un’infiammazione associata all’acne grave.
  • Profilo ormonale: per valutare i livelli di ormoni androgeni, che possono influenzare lo sviluppo dell’acne; utile nel caso di acne persistente in età adulta o nei casi sospetti di sindrome dell’ovaio policistico.
  • Biopsia cutanea: in rari casi, quando l’aspetto o il comportamento dell’acne solleva dubbi sulla diagnosi, il dermatologo può optare per una biopsia cutanea, che consiste nel prelievo di un piccolo campione di tessuto della lesione da analizzare al microscopio.
  • Test di sensibilità ai batteri: quando si sospetta un’infezione batterica secondaria dell’acne, può essere eseguito un test di sensibilità ai batteri, che aiuta a identificare gli agenti patogeni responsabili dell’infezione e a determinare quali antibiotici potrebbero essere più efficaci nel trattamento.

Diagnosi differenziale dell'acne

La diagnosi differenziale dell’acne si riferisce al processo di esclusione di altre condizioni cutanee che possono manifestarsi con sintomi simili.

Alcune delle principali condizioni che possono essere considerate sono:

  • Rosacea: una condizione cutanea cronica che può presentare arrossamento del viso, papule e pustole. Tuttavia la rosacea di solito colpisce la zona centrale del viso (guance, naso, mento) e può essere accompagnata da rossore persistente, teleangectasie, sensazione di bruciore o prurito. Inoltre la rosacea non presenta comedoni e può essere scatenata da fattori come l’esposizione al sole, il consumo di alcol o cibi piccanti.
  • Dermatite periorale: causa eruzioni cutanee simili all’acne intorno alla bocca, al mento e alle guance che possono essere associate a rossore e prurito. A differenza dell’acne non colpisce il naso e può essere causata da fattori irritanti come creme o steroidi topici.
  • Follicolite: un’infiammazione dei follicoli piliferi causata da batteri, funghi o virus che può verificarsi in diverse parti del corpo, inclusa la schiena, il petto e il viso. Si manifesta con piccole papule e pustole che possono essere pruriginose o dolenti.

Trattamenti per l'acne

trattamenti disponibili per l’acne sono principalmente prodotti farmaceutici da utilizzare a livello topico durante la pulizia del viso, ma in alcuni casi è necessario ricorrere all’uso di antibiotici e farmaci sistemici.

Terapia topica

La terapia topica si basa sull’applicazione in loco di creme, unguenti o soluzioni sull’intera superficie cutanea affetta da acne.

In genere i più utilizzati sono:

  • clindamicina e azitromicina;
  • perossido di benzoile, che induce la dissoluzione dei comedoni;
  • acido azelaico, efficace soprattutto nella pigmentazione post-infiammatoria dell’acne;
  • retinoidi, come acido retinoico e tretinoina.

Terapia farmacologica sistemica per l'acne

La terapia sistemica prevede la somministrazione di farmaci che agiscono in maniera globale nell’organismo.

In particolare si ricorre a:

terapia farmacologica per acne
  • antibiotici, come doxiciclina, minociclina, eritromicina;
  • isotretinoina, che controlla la produzione del sebo;
  • contraccettivi orali contenenti estrogeni a basso dosaggio;
  • spironolattone.

Quando le lesioni acneiche generano un evidente disagio nel paziente, si può ricorrere alla medicina estetica per occultare e attenuare le lesioni, attraverso procedure come il laser CO2 frazionato o il micro-needling.

Procedure e terapie complementari

Oltre ai trattamenti farmacologici, è possibile ricorrere a terapie complementari per coadiuvarne gli effetti:

  • Peeling chimici: possono aiutare a rimuovere lo strato superficiale della pelle, promuovendo il rinnovamento delle cellule cutanee e riducendo l’ostruzione dei pori.
  • Terapia con luce: può essere utilizzata per ridurre l’infiammazione e uccidere i batteri presenti nella pelle. Viene effettuata con luce blu o luce pulsata intensa (IPL).
  • Iniezioni di corticosteroidi: in alcuni casi di acne nodulo-cistica o acne conglobata, possono essere somministrate iniezioni locali di corticosteroidi per ridurre l’infiammazione e accelerare il processo di guarigione.

Acne: informazioni da ricordare

L’acne è una malattia della pelle molto frequente, che colpisce soprattutto i giovani adolescenti ma può persistere fino all’età adulta.

Le cause sono ancora oggetto di ricerca, ma si ritiene che la componente genetica e ambientale svolgano un ruolo di primo piano nell’insorgenza di questa malattia.

L’acne non è particolarmente grave sul piano clinico; tuttavia può inficiare seriamente sullo sviluppo psico-fisico e sociale del paziente, che spesso può andare incontro a stati di ansia e depressione dovuti all’aspetto estetico.

In genere è possibile curare in modo ottimale l’acne, facendo ricorso sia a terapie topiche che a terapie sistemiche con antibiotici e altri tipi di farmaci.

Bibliografia: fonti e note

  • Viliani D.: Manuale di dermatologia. Bari: Accademia Italiana Medici Specializzandi; 2015.
  • Fabbrocini G, Monfrecola G, Battimiello V.: Clinica dell’acne. Rivista della Società Italiana di Medicina Generale. Giugno 2010.
  • Sutaria AH, Masood S, Schlessinger J.: Acne Vulgaris. [Aggiornato il 01.08.2022]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing.
  • Bettoli V.: Eziopatogenesi dell’acne. Rivista della Società Italiana di Medicina Generale. Aprile 2010.
  • Oge’ LK, Broussard A, Marshall MD.: Acne Vulgaris: Diagnosis and Treatment. Am Fam Physician. 2019 Oct 15;100(8):475-484.