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Angioma

Il termine angioma denota la formazione di tumori benigni dovuta a un ammasso di vasi sanguigni dilatati, le cui dimensioni possono variare notevolmente a seconda della localizzazione.

Scopriamo insieme cause, sintomi e possibili trattamenti.

Angiomi: classificazione

Gli angiomi possono essere classificati in base a diversi criteri, ad esempio considerando la struttura dei vasi coinvolti, la profondità della lesione e le caratteristiche cliniche. Tuttavia spesso vengono distinti in due categorie principali:

  • Cutaneo o superficiale: è situato vicino alla superficie della pelle ed è generalmente formato da capillari sanguigni dilatati, come nel caso di angioma rubino, angioma stellato o teleangectasia.
  • Cavernoso o profondo: si trova più in profondità nel tessuto ed è composto da vasi sanguigni più grandi e dilatati, chiamati “caverne”. Può coinvolgere organi interni come il fegato, il cervello e la colonna vertebrale ed essere congenito o acquisito.

Quanto è frequente l’angioma? Epidemiologia

L’epidemiologia dell’angioma varia a seconda della tipologia e della popolazione studiata: poiché può manifestarsi in varie forme e zone del corpo, l’incidenza complessiva è ampia e diversificata.

In ogni caso è piuttosto comune, soprattutto quello cutaneo. Di seguito sono riportate alcune statistiche:

  • Emangioma infantile: è il più frequente nei neonati e nei bambini, con un’incidenza stimata tra il 4% e il 10%. La prevalenza è maggiore nelle femmine e nei neonati prematuri.
  • Angioma rubino: è molto comune negli adulti, con circa il 75%-90% dei casi. Il rischio aumenta con l’età, ed è presente una predisposizione nei soggetti di pelle chiara.
  • Angioma cavernoso cerebrale: è raro e ha un’incidenza stimata tra lo 0,1% e lo 0,5% nella popolazione generale. Può essere asintomatico o causare problemi neurologici a seconda della posizione e della dimensione.

Quali sono le cause dell’angioma? Eziologia

Le cause di angioma non sono state ancora completamente comprese, ma si ritiene che sia provocato da una combinazione di fattori che interagiscono tra loro in modi complessi:

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  • Genetici: alcuni studi hanno dimostrato che esiste una predisposizione al suo sviluppo. Mutazioni in geni specifici sono state associate a determinati tipi di angiomi, come quelli cavernosi cerebrali.
  • Ormonali: gli ormoni possono contribuire alla sua formazione, specialmente per quanto riguarda gli emangiomi infantili. Si è osservato che la rapida crescita di questi ultimi può essere influenzata dall’ormone tiroideo e dagli estrogeni.
  • Vascolari: possono essere responsabili alcune anomalie nello sviluppo e nella maturazione dei vasi sanguigni, dovute a problemi durante la fase embrionale o a fattori che ne influenzano la formazione nel corso della vita, come l’infiammazione e l’angiogenesi (crescita di nuovi vasi sanguigni).
  • Ambientali: degli studi hanno evidenziato che l’esposizione a sostanze chimiche o radiazioni possono aumentare il rischio di sviluppare la patologia. Tuttavia sono necessarie ulteriori ricerche per confermare queste associazioni.

Sintomatologia dell’angioma: quali sono i sintomi?

Anamnesi

È un processo fondamentale che consiste nel raccogliere informazioni dettagliate sul paziente attraverso domande che riguardano:

  • Descrizione dei sintomi: il momento in cui sono iniziati, la loro intensità, la durata e se sono stati influenzati da particolari situazioni o eventi.
  • Storia clinica personale: eventuali malattie pregresse, interventi chirurgici, ricoveri ospedalieri, traumi, allergie e terapie farmacologiche in atto o passate.
  • Storia medica familiare: malattie ereditarie o patologie comuni tra i membri della famiglia, per identificare eventuali fattori di rischio o predisposizioni genetiche.
  • Stile di vita e abitudini: l’attività fisica, il fumo, l’uso di alcol o droghe, l’alimentazione e altro che possa influenzare la salute.

Esame obiettivo

L’esame obiettivo è un altro passo cruciale, durante il quale il medico osserva e valuta attentamente la lesione sospetta e le aree circostanti.

Prevede procedure diverse a seconda del tipo di angioma:

  • Angioma cutaneo:
    • ispezione visiva: si esamina l’aspetto dell’angioma, comprese dimensioni, forma, colore, bordi e qualsiasi cambiamento nel tempo. Ciò può aiutare a differenziarlo da altre lesioni cutanee.
    • Palpazione: si valuta delicatamente la consistenza, se è doloroso e se risulta sollevato rispetto alla pelle circostante.
    • Esame dei linfonodi: se è localizzato vicino a un gruppo di linfonodi, con la palpazione si possono osservare eventuali ingrossamenti o anomalie.
  • Angioma cavernoso:
    • valutazione dei sintomi correlati: vengono considerati deficit neurologici se è localizzato nel cervello o segni di disfunzione epatica se è situato nel fegato.

Esami strumentali

Gli esami strumentali sono spesso utilizzati per confermare la diagnosi e ottenere maggiori informazioni sulla natura della lesione. A seconda del tipo e della posizione, si procede con:

  • Ecografia: è utilizzata per valutare gli angiomi superficiali e profondi e per monitorare la crescita degli emangiomi infantili.
  • Tomografia computerizzata: può essere impiegata per esaminare gli angiomi profondi, come quelli cerebrali o epatici, e per identificare eventuali complicazioni.
  • Risonanza magnetica: è particolarmente utile per l’analisi degli angiomi cavernosi cerebrali e spinali, poiché fornisce una visualizzazione dettagliata delle strutture nervose.
  • Angiografia: aiuta a identificare la posizione esatta delle lesioni, le loro connessioni con i vasi sanguigni circostanti ed eventuali anomalie vascolari associate.
  • Biopsia: in alcuni casi potrebbe essere necessario prelevare un campione di tessuto per esaminarlo al microscopio e confermare la diagnosi o per differenziarlo da tumori maligni.

 

Diagnosi differenziale dell’angioma

La diagnosi differenziale di angioma implica la considerazione di altre condizioni o lesioni che possono presentare caratteristiche simili, come:

  • Nevi (o nei): sono comuni lesioni pigmentate della pelle che possono assomigliare a piccoli angiomi, soprattutto quando sono di colore rosso o viola.
  • Dermatofibroma: è una piccola protuberanza benigna, difficile da distinguere dall’angioma, specialmente se ha un colore rosso-marrone.
  • Granuloma piogenico: si tratta di una lesione cutanea benigna di origine vascolare, solitamente di colore rosso brillante.
  • Tumori vascolari maligni: in casi rari una lesione vascolare può essere un tumore maligno, come l’angiosarcoma.
  • Malformazioni vascolari: difetti congeniti dei vasi sanguigni, che possono essere capillari, venosi, arteriosi o linfatici.
  • Telangiectasie ereditarie: alcune condizioni genetiche, come la sindrome di Osler-Weber-Rendu, possono causare la formazione di numerose teleangectasie (dilatazioni di capillari) sulla pelle e sulle mucose.
  • Lesioni infiammatorie o infettive: l’ascesso, la cellulite o la reazione granulomatosa possono presentare caratteristiche comuni, come l’arrossamento e il gonfiore.

Trattamenti per l’angioma

Riguardo alla terapia per l’angioma, si può optare per diversi approcci più o meno invasivi a seconda della grandezza e della gravità del disturbo. I trattamenti si basano principalmente:

  • sull’osservazione della crescita dell’angioma (specialmente in assenza di sintomi e rischi per la salute)
  • terapie mediche attuate con l’ausilio di farmaci e dispositivi
  • interventi chirurgici in caso di complicazioni.

Terapie mediche e farmacologiche

Prevedono l’impiego di una serie di farmaci e modalità terapeutiche in base al tipo di lesione e alle specifiche esigenze del paziente, tra cui:

  • Beta-bloccanti: sono spesso usati per gli emangiomi infantili, al fine di ridurne la crescita e favorirne la regressione. Un esempio è il propranololo.
  • Corticosteroidi: somministrati per via orale o iniezione, vengono utilizzati per ridurre l’infiammazione e rallentare lo sviluppo della formazione angiomatosa.
  • Terapia laser: il laser a colorante pulsato è impiegato per trattare gli angiomi superficiali al fine di ridurli, e in alcuni casi rimuoverli completamente.
  • Scleroterapia: prevede l’iniezione di una soluzione sclerosante direttamente nella lesione, inducendo la chiusura e la successiva regressione del vaso sanguigno anormale.
  • Farmaci anti-angiogenici: il bevacizumab, ad esempio, inibisce la formazione di nuovi vasi sanguigni e ne ostacola la crescita.

Terapie chirurgiche

Le terapie chirurgiche vengono prese in considerazione quando le lesioni sono particolarmente grandi, complesse o non rispondono adeguatamente alle terapie mediche. Alcuni dei principali metodi includono:

  • Escissione: consiste nella rimozione completa dell’angioma attraverso un intervento. Questo metodo è più comunemente utilizzato per gli angiomi superficiali e per quelli che causano dolore, disfunzione o problemi estetici significativi.
  • Embolizzazione: è una procedura minimamente invasiva che blocca l’afflusso di sangue alla zona colpita, utilizzando agenti embolizzanti (come microsfere o spirali) per ridurre la dimensione e alleviare i sintomi associati.
  • Radioterapia: è utilizzata per trattare in particolare gli angiomi cavernosi cerebrali, prevenendo il rischio di sanguinamento e stabilizzando la lesione.
  • Chirurgia endovascolare: è utile per trattare le aree che si trovano in profondità o che sono difficili da raggiungere attraverso la chirurgia tradizionale. Implica l’utilizzo di cateteri guidati sotto controllo radiologico per accedere all’interno dei vasi sanguigni.
  • Criochirurgia: un agente criogenico, solitamente l’azoto liquido, viene applicato in modo diretto. Il freddo estremo provoca il congelamento e la successiva distruzione delle cellule dell’angioma e dei vasi sanguigni anormali.

 

Angioma: punti fondamentali

Gli angiomi sono lesioni vascolari benigne che possono manifestarsi in diverse forme e zone del corpo.

Derivano da un ammasso di vasi sanguigni dilatati e, sebbene siano spesso asintomatici, alcuni possono causare complicazioni come dolore o fastidio estetico nel caso di angioma cutaneo, o disturbi più gravi in caso di angioma cavernoso interno.

La diagnosi accurata è fondamentale per escludere altre condizioni simili e per determinare l’approccio terapeutico più appropriato. Spesso è sufficiente monitorare l’angioma per evitare che insorgano complicazioni, ma nel caso in cui sia associato a disturbi più gravi, si può ricorrere a terapie mediche o chirurgiche per eliminarlo.