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L’Anoressia Nervosa è un disturbo dell’alimentazione che colpisce ogni anno tantissime persone, soprattutto durante l’adolescenza.
In questo articolo esploriamo cause e trattamenti possibili di questo disturbo.
Approfondimento: i disturbi dell'alimentazione
I disturbi dell’alimentazione sono un gruppo di condizioni patologiche che riguardano la relazione tra una persona e il cibo. I disturbi alimentari possono causare un’ampia gamma di sintomi fisici e psicologici con conseguenze serie sulla salute mentale e fisica: vediamoli nel dettaglio.
Quanto è frequente l'Anoressia Nervosa? Epidemiologia
L’esordio dell’Anoressia Nervosa si assesta solitamente nell’età dell’adolescenza, essendo questa una fase dello sviluppo delicata, caratterizzata da cambiamenti fisici e biologici, oltre che psicologici e relazionali.
Negli ultimi anni tuttavia si assiste ad un generale abbassamento dell’età di insorgenza del disturbo.
Dunque:
- l’adolescenza,
- i periodi di transizione,
- i periodi ritenuti particolarmente stressanti,
rappresentano uno dei fattori di rischio per lo sviluppo dell’Anoressia Nervosa.
L’Anoressia Nervosa, con una prevalenza circa dello 0,8% sulla popolazione generale, interessa in misura maggiore gli individui di sesso femminile rispetto a quelli di sesso maschile con un rapporto 10:1.
Questo sottolinea il ruolo fondamentale svolto dalla cultura e dagli stereotipi corporei imposti dalla società, che contribuiscono ad alimentare una visione distorta della bellezza fisica femminile.
La gravità del disturbo è riscontrabile attraverso l’aumento dei tassi di mortalità correlati: 1 soggetto su 5 con Anoressia Nervosa manifesta la volontà di togliersi la vita e numerosi sono i comportamenti di autolesionismo riportati da parte dei pazienti.
È importante sottolineare che l’Anoressia Nervosa e gli altri disturbi del comportamento alimentare rappresentano infatti la prima causa di morte negli adolescenti.
Quali sono i principali fattori di rischio per l'insorgenza dell'Anoressia Nervosa?
Come spesso accade non è possibile definire un solo fattore di rischio come causa di un disturbo, ma è l’interazione di diversi fattori a determinare l’insorgenza di una condizione patologica.
Nel caso dell’Anoressia Nervosa i fattori più impattanti riguardano soprattutto tre aree:
- caratteristiche del temperamento: in particolar modo tratti ansiosi e ossessivi;
- fattori sociali e ambientali: come ad esempio l’ambiente lavorativo in cui si è inseriti (moda, sport, etc), la situazione familiare e la propria condizione socio-economica;
- fattori biologici e genetici: determinati ad esempio da storie familiari pregresse di anoressia, bulimia, o altri disturbi mentali.
Tra gli aspetti familiari che possono rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo di disturbi alimentari dobbiamo considerare:
- un’eccessiva rigidità e protezione da parte dei genitori,
- un esagerato senso del controllo e litigi con il partner.
Mentre tra i fattori individuali che fungono da campanello di allarme si evidenziano:
- tratti ossessivi,
- eccessivo perfezionismo,
- bassa autostima.
Anche lo stress rappresenta una delle cause del manifestarsi dell’Anoressia Nervosa.
Social media e Anoressia Nervosa
È molto comune in adolescenza avere un’immagine negativa della propria fisicità.
Tuttavia nel momento in cui vi è una discrepanza netta tra la percezione del nostro corpo e l’immagine che vorremmo di esso, il sentimento che ne risulterà sarà di insoddisfazione e frustrazione.
Tale insoddisfazione rappresenta uno dei più importanti fattori che permettono la messa in atto di comportamenti restrittivi con il cibo nel tentativo di modificare la propria immagine corporea e avvicinarsi il più possibile al modello presente nella nostra mente.
In questo senso è molto importante il ruolo della famiglia e, soprattutto in adolescenza, dei pari per quanto riguarda l’accettazione sociale.
Occorre considerare anche il sempre più imponente fenomeno dei social media, i quali offrono quotidianamente, sugli schermi dei nostri cellulari, ideali di corpi perfetti con cui confrontarsi, che possono talvolta minare il nostro benessere psicologico e la nostra autostima idealizzando e lodando corpi magri e asciutti.
Alcuni studi hanno dimostrato che una maggiore quantità di tempo trascorso sui social network è associato negativamente al livello di soddisfazione del proprio corpo, soprattutto nella popolazione femminile adolescente, e ciò provoca una marcata insoddisfazione verso dei difetti che spesso non sono nemmeno reali.
La pandemia da Covid-19 ha purtroppo messo in evidenza una situazione già preoccupante: durante il periodo del primo lockdown infatti, è aumentato il tempo che i ragazzi potevano dedicare all’uso dei social media.
Di conseguenza essi sono stati maggiormente esposti a contenuti potenzialmente dannosi legati al cibo, contenuti che hanno rappresentato infatti un importante fattore di rischio per l’esordio di disturbi alimentari.
A riprova di ciò, basti considerare l’aumento dei ricoveri per questi disturbi, i quali si assestano tra il 12% e il 18% proprio durante il periodo dell’emergenza sanitaria.
Sintomi dell'Anoressia Nervosa
L’Anoressia Nervosa (AN) appartiene all’ampia categoria dei Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione descritta nel DSM-V, uno dei principali manuali utilizzati per porre diagnosi di disturbi mentali.
In questo manuale l’Anoressia Nervosa è descritta attraverso alcuni criteri:
- Riduzione nell’assunzione delle calorie necessarie al proprio sviluppo, sulla base dell’età, del sesso e della salute fisica;
- Paura intensa di aumentare di peso e di diventare grassi;
- Alterazione della percezione del proprio corpo, sia in termini di peso che di forma, o mancanza di riconoscimento della gravità della situazione di sottopeso.
Inoltre la persona può presentare i seguenti sintomi:
- Amenorrea (assenza di almeno tre cicli mestruali consecutivi in donne in età fertile).
- Per gli uomini o per le donne che hanno già raggiunto la menopausa, una riduzione significativa del desiderio sessuale.
- Comportamenti ricorrenti di vomito autoindotto, uso di lassativi, diuretici o altri farmaci per perdere peso, o esercizio fisico eccessivo per controllare il peso.
Quali conseguenze comporta l'Anoressia Nervosa?
I soggetti con Anoressia Nervosa possono presentare alcuni deficit a livello cognitivo come, ad esempio:
- scarsa flessibilità,
- schemi mentali molto rigidi,
- difficoltà a tardare la gratificazione, motivo per il quale mirano ad attuare comportamenti per ottenere risultati immediati (ad esempio rinunciare al cibo per evitare di avere sensi di colpa).
Oltre a tali componenti, l’Anoressia Nervosa può verificarsi anche in concomitanza di altri disturbi come, ad esempio:
- disturbi dell’umore (depressione e bipolarismo),
- disturbi d’ansia,
- deficit dell’attenzione,
- disturbo ossessivo-compulsivo,
- disturbo da uso di sostanze.
Tali disturbi possono essere tra loro rappresentati attraverso un rapporto circolare tale per cui ognuno può essere causa oppure conseguenza dell’altro.
Diagnosi di Anoressia Nervosa
La diagnosi di Anoressia Nervosa viene effettuata da un medico o uno specialista della salute mentale, come uno psicologo o uno psichiatra, durante una visita psicologica.
Questa avviene tramite una valutazione dettagliata dei sintomi e dei comportamenti del paziente, alla luce dei criteri del manuale diagnostico DSM-V.
Esami diagnostici
Il disturbo può avere differenti livelli di gravità.
Questi possono essere derivati dal calcolo dell‘indice di massa corporea (IMC = peso in kg/statura in metri al quadrato), da lieve (> 17 kg/m²) a estremo (< 15 kg/m²).
Inoltre i pazienti potrebbero anche presentare:
- alterazioni endocrine,
- cambiamenti nella frequenza del battito cardiaco,
- cambiamenti nella pressione arteriosa,
- carenze nutrizionali,
per i quali il medico potrebbe prescrivere esami specifici.
Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale dell’Anoressia Nervosa si riferisce alla valutazione del paziente per escludere altre condizioni che potrebbero presentarsi con sintomi simili. In questo senso una diagnosi differenziale accurata è cruciale per un trattamento efficace.
Bulimia nervosa
Una delle condizioni che deve essere esclusa è la bulimia nervosa. Questa è caratterizzata da episodi ricorrenti di abbuffate seguite da comportamenti compensativi, come:
- il vomito autoindotto,
- l’uso di lassativi o diuretici,
- digiuno,
- esercizio fisico eccessivo.
Anche se la restrizione alimentare può essere presente anche nella bulimia nervosa, la principale differenza è che i pazienti con bulimia nervosa hanno episodi di abbuffate, mentre i pazienti con Anoressia Nervosa possono rifiutarsi di mangiare per lunghi periodi di tempo.
Disturbo da iperattività e deficit di attenzione
Inoltre, l’Anoressia Nervosa deve essere differenziata dal disturbo da iperattività e deficit di attenzione (ADHD), che può causare:
- perdita di peso,
- iperattività,
- comportamenti impulsivi.
Tuttavia i pazienti con ADHD non hanno solitamente una preoccupazione eccessiva per il peso e la forma corporea.
Altre condizioni
Altre condizioni che devono essere escluse includono la depressione, l’ansia, la schizofrenia, il disturbo bipolare e la sindrome da malassorbimento.
La depressione può causare sintomi simili a quelli dell’Anoressia Nervosa, come perdita di peso, mancanza di interesse per il cibo e diminuzione dell’appetito, ma in genere i pazienti con depressione non hanno preoccupazioni eccessive per il loro peso e la forma corporea.
L’ansia può causare perdita di peso a causa della diminuzione dell’appetito e del fastidio gastrico ma, di nuovo, non è accompagnata da preoccupazioni eccessive per il peso e la forma corporea.
La schizofrenia e il disturbo bipolare possono causare perdita di peso, ma i pazienti presentano spesso altri sintomi psichiatrici, come allucinazioni e deliri.
La sindrome da malassorbimento, invece, può causare perdita di peso e di appetito, ma viene spesso accompagnata da diarrea, malnutrizione e anemia.
Trattamenti per l'Anoressia Nervosa
L’Anoressia Nervosa è un disturbo molto pericoloso perché spesso chi ne soffre non è consapevole delle conseguenze che possono derivare dall’eccessivo dimagrimento, sia in termini fisici che psicologici.
Anche una volta ripreso un peso nella norma, in seguito ad una ospedalizzazione e ad un opportuno trattamento da parte di una équipe di professionisti, possono comunque continuare a manifestarsi pensieri intrusivi che ostacolano la totale guarigione dal disturbo, motivo per cui le probabilità di recidiva nei disturbi alimentari sono molto alte.
Pertanto oltre ai trattamenti farmacologici da effettuare nei casi più gravi, è bene considerare l’inizio di un percorso di psicoterapia (in particolare alcuni studi hanno evidenziato ottimi risultati ottenuti dalla psicoterapia ad indirizzo cognitivo-comportamentale) unito ad un percorso alimentare costruito dai professionisti, con i quali il paziente può instaurare un rapporto di fiducia e collaborazione al fine di ottenere una maggiore probabilità di successo del trattamento.
Terapia cognitivo-comportamentale
La terapia cognitivo-comportamentale è una forma di terapia psicologica che si è dimostrata efficace nel trattamento dell’Anoressia Nervosa.
Aiuta la persona a identificare e modificare i pensieri negativi e disfunzionali che contribuiscono a questo disturbo e ad acquisire nuove abilità per affrontare lo stress e le emozioni negative.
Può includere:
- Monitoraggio dell’alimentazione e dei comportamenti alimentari per identificare schemi e abitudini disfunzionali e modificare il comportamento alimentare.
- Apprendimento di tecniche di rilassamento e di gestione dello stress per ridurre l’ansia e la tensione.
- Modificazione dell’immagine corporea distorta, attraverso l’uso di esercizi di immaginazione guidata.
- Trattamento dei pensieri negativi e disfunzionali, come la paura di guadagnare peso e l’idea che il valore personale sia legato al peso corporeo.
- Promozione dell’autostima e dell’autonomia, incoraggiando la persona a sviluppare un senso di autoefficacia e a concentrarsi su attività piacevoli e gratificanti che non riguardino il cibo o il peso.
La terapia psicologica per l’Anoressia Nervosa può essere fornita in diverse modalità, come la terapia individuale, la terapia di gruppo o la terapia online.
Terapia nutrizionale
La terapia nutrizionale è un elemento fondamentale del trattamento dell’Anoressia Nervosa, poiché aiuta la persona a ripristinare un apporto calorico adeguato, a migliorare la nutrizione e a ripristinare un peso sano.
Un nutrizionista può aiutare la persona a sviluppare un piano alimentare equilibrato e personalizzato, che prenda in considerazione le preferenze personali, le allergie alimentari e le esigenze nutrizionali.
Il piano alimentare può includere:
- Pasti regolari e frequenti: l’obiettivo è di mangiare almeno tre pasti al giorno, oltre a uno o due spuntini per aumentare l’apporto calorico.
- Alimenti nutrienti: il piano alimentare dovrebbe prevedere una varietà di alimenti nutrienti e ben equilibrati, compresi carboidrati, proteine, grassi sani, frutta, verdura e cereali integrali.
- Incremento graduale dell’apporto calorico: l’obiettivo è di aumentare gradualmente l’apporto calorico fino a raggiungere un peso sano.
- Controllo del peso: durante la terapia nutrizionale il peso viene monitorato regolarmente per verificare i progressi e apportare eventuali modifiche al piano alimentare.
- Sostegno emotivo: il terapista può offrire sostegno emotivo e motivazione per aiutare la persona a seguire il piano alimentare e raggiungere i propri obiettivi.
Inoltre, la terapia nutrizionale può prevedere l’educazione alimentare e l’apprendimento di tecniche per superare le difficoltà nel mangiare, come la paura di guadagnare peso, il senso di colpa o la tendenza all’ipercontrollo.
Farmaci per l'Anoressia Nervosa
La farmacoterapia può essere utilizzata come parte del trattamento dell’Anoressia Nervosa per aiutare a trattare i sintomi associati alla malattia, come l’ansia, la depressione e l’insonnia.
I farmaci che possono essere prescritti includono:
- Antidepressivi: gli antidepressivi possono essere prescritti per aiutare a trattare la depressione e l’ansia associati all’Anoressia Nervosa. Gli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) sono spesso utilizzati perché sono considerati sicuri e ben tollerati.
- Antipsicotici: gli antipsicotici possono essere prescritti per trattare i sintomi psicotici associati all’Anoressia Nervosa, come le allucinazioni o i deliri.
- Farmaci ansiolitici: possono essere prescritti per trattare l’ansia associata all’Anoressia Nervosa. Tuttavia, possono essere altamente dipendenti e se ne potrebbe abusare, quindi devono essere prescritti con cautela.
- Farmaci per il sonno: possono essere prescritti per trattare l’insonnia associata all’Anoressia Nervosa. Tuttavia, possono causare dipendenza e non dovrebbero essere presi a lungo termine.
La farmacoterapia dovrebbe essere combinata con la terapia psicologica e la terapia nutrizionale per garantire il miglior risultato possibile nel trattamento dell’Anoressia Nervosa.
Anoressia nervosa: punti essenziali
L’Anoressia Nervosa è uno dei più gravi disturbi nel campo dell’alimentazione che investe principalmente adolescenti e giovani adulti di sesso femminile.
Esso è conseguenza di alcune concezioni culturali che offrono modelli da seguire irrealistici e irraggiungibili, i quali possono causare una distorta percezione di se stessi. L’avvento dei social, e successivamente della pandemia, hanno prodotto un incremento di questo fenomeno, investendo un numero sempre maggiore di giovani, i quali rischiano di costruirsi una realtà virtuale parallela che si discosta da quella di cui fanno parte.
Infine va ricordato che numerose sono anche le probabilità di sviluppare in comorbidità altri disturbi mentali, quali ansia o depressione, che vanno ad aggravare ulteriormente le condizioni psico-fisiche dei soggetti coinvolti.
La raccomandazione rimane quella di affidarsi ai professionisti dei settori coinvolti per non cadere all’interno di situazioni patologiche che sfuggono dal nostro controllo.
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