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L’uso degli antibiotici può costituire un fattore di rischio per lo sviluppo delle malattie infiammatorie intestinali croniche? Scopriamolo insieme in questo recente studio.
Le malattie infiammatorie intestinali (MICI): il ruolo degli antibiotici
Le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) rappresentano un insieme di patologie di natura flogistica che bersagliano l’intestino. Tra le MICI più importanti spiccano la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa. Si stima che tali patologie affliggano circa 250 mila persone in Italia e quasi 7 milioni in tutto il mondo. Nella maggior parte dei casi le MICI inducono:
Ad oggi le cause non sono state ancora del tutto chiarite, ma oltre ai fattori genetici, si ritiene che l’ambiente e lo stile di vita possano incidere sull’insorgenza di questi disturbi cronici intestinali. Un gruppo di ricercatori danesi ha cercato di valutare l’eventuale ruolo degli antibiotici nello sviluppo delle patologie croniche che affliggono l’intestino.
Caratteristiche dello studio
- Tipo di studio: studio di coorte
- Luogo: Danimarca
- Tipo di pazienti: soggetti con età superiore ai 10 anni privi di diagnosi pregressa di patologie infiammatorie intestinali.
Scopo dello studio: gli antibiotici sono un fattore di rischio per le malattie infiammatorie intestinali croniche?
L’obiettivo principale dei ricercatori è stato quello di analizzare il possibile impatto sull’insorgenza delle MICI causato dall’assunzione degli antibiotici. Per giungere a tale scopo sono stati valutati:
- differenti classi di antibiotici;
- tempi di esposizione;
- sviluppo delle MICI in relazione al dosaggio dei trattamenti.
Risultati dello studio
Lo studio in esame ha quindi evidenziato i seguenti risultati:
- i soggetti che avevano assunto antibiotici nel corso degli anni hanno mostrato un rischio maggiore di sviluppare MICI rispetto ai soggetti che non li avevano assunti.
- Nei pazienti con età compresa tra i 40 e i 60 anni si è rilevato un rischio di insorgenza di malattie croniche intestinali più elevato.
- Per tutti i gruppi di età si è registrata una dose-risposta positiva.
- Il rischio più elevato si è osservato nelle terapie antibiotiche destinate al trattamento dei patogeni gastrointestinali.
Conclusioni
Secondo quanto rilevato da questo studio danese, gli antibiotici costituiscono un importante fattore di rischio per lo sviluppo di una malattia intestinale cronica. I ricercatori hanno ipotizzato che alla base del fenomeno possa esserci l’alterazione del microbiota intestinale1, indotta proprio dall’uso degli antibiotici.
Per tale motivo gli studiosi raccomandano, soprattutto in soggetti con un’età compresa tra i 40 e i 60 anni, un impiego limitato dei farmaci antibiotici.
Bibliografia: fonti e note
ARTICOLO ORIGINALE: Faye AS, Allin KH, Iversen AT, et al., Antibiotic use as a risk factor for inflammatory bowel disease across the ages: a population-based cohort study, Gut 2023;72:663-670.
Nota 1. L’insieme dei microrganismi che colonizzano il lume intestinale viene definito microbiota. Affinché l’organismo umano possa funzionare correttamente è necessario che il microbiota sia in salute. Infatti una disbiosi, ovvero una perturbazione nell’equilibrio dei microrganismi, può riverberarsi negativamente sullo stato di benessere generale dell’organismo.