IL SIGNIFICATO CLINICO DELLE AMMINOTRASFERASI (AST) NEI PAZIENTI ONCOLOGICI: QUALE ASSOCIAZIONE?

Introduzione

Molti farmaci sono in grado di provocare un rialzo degli enzimi epatici, soprattutto quando sono somministrati per lungo tempo. [1]

Le amminotrasferasi sono degli importanti enzimi prodotti dalle cellule del fegato e quando aumentano nelle analisi del sangue possono suggerire un danno epatico di varia causa, da moderato a grave, fino a sfociare nell’insufficienza epatica.

TEAT in Oncologia

Uno dei campi in cui questo problema diventa più evidente è quello dell’oncologia, in cui i pazienti devono necessariamente assumere cocktail di farmaci e steroidi per varie settimane.

In questi pazienti l’aumento transitorio degli enzimi epatici (TEAT¹) è di riscontro molto comune ed è sempre necessario valutare se e quanto esso è correlato ad un danno epatico significativo.

Incidenza del TEAT

Secondo uno studio del 2018 si stima che l’incidenza del TEAT, determinata nei pazienti oncologici, possa arrivare a colpire fino al 15% dei pazienti, evidenziando quindi l’importanza e la frequenza del fenomeno.

La posizione delle linee guida ufficiali sulla TEAT

Rimane in sospeso nella letteratura scientifica la questione riguardante:

• l’associazione tra l’aumento degli enzimi epatici² e il danno al fegato nei pazienti oncologici
• la possibilità di rivedere o sospendere  la terapia in atto nei pazienti oncologici in seguito al rialzo dei suddetti enzimi epatici.

Le linee guida emanate dalla FDA nel 2009 non si sono tuttavia espresse a sufficienza sulla valutazione del rapporto rischio/beneficio nei pazienti oncologici con TEAT e, ad oggi, vi è ancora disaccordo. [2]

Ultime evidenze e risultati sul TEAT

Allo stato attuale, tutte le possibili decisioni cliniche da attuare dopo aver riscontrato un TEAT nel paziente oncologico sono fortemente soggette a controversie.

In alcuni casi, come per i tumori solidi, ri-somministrare la terapia farmacologica consueta può essere utile per controllare l’espansione del tumore. [3]

In altri casi invece, se non si interrompe la terapia farmacologica in atto, si possono apportare gravissimi danni al fegato, con eventi anche fatali.

Conclusioni

Il rialzo transitorio delle amminotrasferasi nei pazienti oncologici è un fenomeno difficile da inquadrare in quanto coesistono altri fattori limitanti, come la presenza di precedenti malattie epatiche, metastasi o altre condizioni.

Molti farmaci impiegati per le terapie oncologiche portano a rialzi transitori delle AST epatiche anche molto alti, in genere superiori a 3 volte il valore limite nel sangue.

In tali situazioni si potrebbe procedere con accuratezza a sospendere i farmaci per poi somministrarli nuovamente, ma c’è bisogno di fare ancora molta chiarezza e delineare al meglio i rapporti rischio/beneficio.

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Fonti e note:

ARTICOLO ORIGINALE: Lewis, James H. MD; Khaldoyanidi, Sophia K. MD, PhD; Britten, Carolyn D. MD.  Clinical Significance of Transient Asymptomatic Elevations in Aminotransferase (TAEAT) in Oncology. American Journal of Clinical Oncology: August 2022 – Volume 45 – Issue 8 – p 352-365

[1]  Björnsson ES. Drug-induced liver injury: an overview over the most critical compounds. Arch Toxicol. 2015;89:327–334.

[2]  US Food and Drug Administration. Guidance for Industry Drug-induced Liver Injury: Premarketing Clinical Evaluation. Silver Spring, MD: US Department of Health and Human Services; 2009.

[3] Hunt CM, Papay JI, Stanulovic V, et al. Drug rechallenge following drug-induced liver injury. Hepatology. 2017;66:646–654.

Nota 1. Il TEAT, ossia l’Asymptomatic Elevation in Aminotransferase, viene definito come un aumento degli enzimi AST e ALT da 1 volta fino a 20 volte il valore limite nel sangue, definendo rialzi lievi e rialzi gravi.

Nota 2. Per aumento degli enzimi epatici si intende l’aumento dell’Alanina AmminoTransferasi (ALT)  e dell’Aspartato AmminoTransferasi (AST). Il rialzo di entrambi gli enzimi è il TEAT qui esaminato.