autoanticorpi

Autoanticorpi

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Gli autoanticorpi svolgono un ruolo cruciale nel complesso mondo delle malattie autoimmuni. Queste molecole, prodotte dal sistema immunitario, perdono la capacità di distinguere tra il “sé” e il “non sé”, attaccando erroneamente le cellule e i tessuti del nostro organismo. In questo articolo esploreremo nel dettaglio la formazione degli autoanticorpi e le malattie autoimmuni associate a questi componenti del nostro sistema immunitario.

Cos'è un autoanticorpo

Un autoanticorpo è un tipo di anticorpo che si sviluppa quando il sistema immunitario del corpo perde la capacità di riconoscere correttamente le cellule e i tessuti del proprio organismo, identificandoli erroneamente come “stranieri” o dannosi.

Queste molecole iniziano quindi ad attaccare e danneggiare le cellule e i tessuti del corpo stesso, provocando una reazione immune contro le strutture normali, come se fossero agenti patogeni.

Approfondimento: che cosa sono gli anticorpi?

Gli esseri viventi sono legati tra loro in una complessa rete di relazioni. Le interazioni reciproche fra i viventi sono sia di collaborazione reciproca che di lotta per la sopravvivenza.
Per questo, gli organismi si sono evoluti dedicando grande attenzione all’identificazione ed alla neutralizzazione delle minacce esterne, che possono arrivare da altre specie.

Il sistema immunitario è proprio quel complesso insieme di cellule e processi che ha lo scopo di proteggerci dalle minacce esterne e, nel caso, di scatenare una battaglia per difenderci. Gli anticorpi sono tra le armi principali utilizzate in queste battaglie.

Formazione di autoanticorpi: quali sono le cause?

Le cause e i meccanismi alla base della formazione degli autoanticorpi e delle malattie autoimmuni sono tutt’oggi oggetto di studio e ricerca. Tuttavia ci sono alcuni fattori e processi noti che contribuiscono a questo fenomeno. Vediamoli nel dettaglio.

Predisposizione genetica

La predisposizione genetica svolge un ruolo significativo nello sviluppo delle malattie autoimmuni. Diversi studi infatti hanno dimostrato che alcune persone sono più suscettibili a sviluppare determinate malattie autoimmuni a causa di varianti genetiche specifiche.

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Queste varianti genetiche possono influenzare la funzione del sistema immunitario, i processi di tolleranza immunitaria e la regolazione delle risposte immunitarie.

Fattori ambientali

L’esposizione a determinati fattori ambientali può innescare la formazione di autoanticorpi in persone geneticamente predisposte.

Alcuni esempi di fattori ambientali includono:

  • infezioni virali o batteriche
  • esposizione a sostanze chimiche
  • farmaci
  • altre influenze esterne.

Questi fattori possono quindi scatenare risposte immunitarie anormali e promuovere la produzione di queste molecole.

Mimetismo molecolare

Si tratta di un meccanismo chiave alla base della formazione degli autoanticorpi. Questo fenomeno si verifica quando le sequenze di amminoacidi di un antigene estraneo (come un virus o un batterio) assomigliano alle sequenze presenti nelle proteine del nostro corpo.

Il sistema immunitario, inizialmente progettato per riconoscere e attaccare agenti patogeni, può confondere queste proteine simili a quelle del nostro corpo, scatenando una risposta immunitaria contro i tessuti sani.

Perdita della tolleranza immunitaria

Il sistema immunitario è programmato per distinguere tra “sé” (le cellule e i tessuti del nostro corpo) e “non sé” (agenti estranei). La tolleranza immunitaria è quindi un meccanismo che impedisce al sistema immunitario di attaccare le proprie cellule.

Nelle malattie autoimmuni questo meccanismo può essere compromesso, permettendo la produzione di autoanticorpi diretti contro le nostre stesse strutture cellulari.

Cellule T

Le cellule T svolgono un ruolo cruciale nella regolazione della risposta immunitaria. Nelle malattie autoimmuni le cellule T possono diventare iperattive o smettere di svolgere adeguatamente il loro ruolo di controllo della risposta immunitaria.

Questo può portare a un aumento della produzione di autoanticorpi e all’attacco contro i tessuti del corpo.

Cellule B

Le cellule B sono responsabili della produzione di anticorpi, compresi gli autoanticorpi. Nelle malattie autoimmuni le cellule B possono essere attivate in modo anomalo e iniziare a produrre grandi quantità di autoanticorpi diretti contro i tessuti dell’organismo.

Infiammazione

Si tratta di un processo fisiologico che può essere attivato in risposta a lesioni o infezioni. Tuttavia nell’autoimmunità l’infiammazione può diventare cronica e contribuire alla distruzione dei tessuti dell’organismo.

L’infiammazione può quindi aumentare l’espressione di antigeni nelle cellule, rendendole più suscettibili all’attacco da parte degli autoanticorpi.

Malattie autoimmuni e autoanticorpi

Le malattie autoimmuni sono condizioni in cui il sistema immunitario produce autoanticorpi che attaccano specifici tessuti o organi dell’organismo.

Ecco alcuni esempi di malattie autoimmuni:

  • Lupus eritematoso sistemico (LES): è una malattia autoimmune sistemica che può coinvolgere numerosi organi e sistemi del corpo, tra cui pelle, articolazioni, reni, cuore e cervello. Gli autoanticorpi coinvolti includono gli anticorpi antinucleo (ANA) e gli anticorpi anti-DNA a doppia elica. Queste molecole possono formare complessi immunitari che si depositano nei tessuti, causando infiammazione e danni.
  • Artrite reumatoide: attacca principalmente le articolazioni. Gli autoanticorpi associati includono l’anticorpo anti-peptidi citrullinati ciclici (anti-CCP) e l’anticorpo reumatoide (RF), i quali possono attivare una risposta immunitaria contro le articolazioni, causando infiammazione, danni articolari e deformità.
  • Tiroidite di Hashimoto: colpisce la ghiandola tiroidea. Gli autoanticorpi associati a questa malattia includono gli anticorpi anti-tireoperossidasi (TPO) e gli anticorpi anti-tireoglobulina (TG), i quali attaccano la ghiandola tiroidea, interferendo con la sua funzione e causando ipotiroidismo.
  • Diabete mellito di tipo 1: il sistema immunitario attacca e distrugge le cellule beta del pancreas, che sono responsabili della produzione di insulina. Gli autoanticorpi associati includono gli anticorpi anti-insulina, anti-gad e anti-IA-2.
  • Sclerosi multipla: colpisce il sistema nervoso centrale. Gli autoanticorpi associati includono gli anticorpi anti-mielina e gli anticorpi anti-glicoproteina della mielina, i quali attaccano la mielina che riveste i nervi, causando danni e interferendo con la trasmissione degli impulsi nervosi.
  • Sindrome di Sjögren: colpisce le ghiandole esocrine, in particolare le ghiandole lacrimali e salivari. Gli autoanticorpi associati includono gli anticorpi anti-Ro e gli anticorpi anti-La, i quali possono danneggiare le ghiandole esocrine e causare secchezza oculare e boccale.
  • Morbo di Graves: malattia autoimmune della tiroide, in cui il sistema immunitario produce autoanticorpi chiamati immunoglobuline stimolanti la tiroide (TSI). Queste molecole attivano i recettori del TSH sulla tiroide, causando un’eccessiva produzione di ormoni tiroidei e ipertiroidismo.

Test per individuare gli anticorpi

Per valutare gli autoanticorpi è necessario eseguire dei test di laboratorio specifici. Questi esami aiutano a identificare la presenza e la quantità di autoanticorpi nel sangue del paziente, fornendo indizi importanti per la diagnosi e il monitoraggio delle malattie autoimmuni.

Alcuni di questi esami includono:

  • Anticorpi anti-nucleo (ANA): rileva gli autoanticorpi diretti contro i nuclei delle cellule. È spesso utilizzato come screening per diverse malattie autoimmuni, come il lupus eritematoso sistemico (LES).
  • Anticorpi anti-DNA doppia elica (anti-dsDNA): misura gli autoanticorpi specifici diretti contro il DNA a doppia elica. È altamente specifico per il LES.
  • Anticorpi anti-ENA: rileva una varietà di autoanticorpi diretti contro specifici estratti nucleari, che sono associati a diverse malattie autoimmuni.
  • Anticorpi tiroidei: valutano gli autoanticorpi diretti contro la tiroide e vengono utilizzati per la diagnosi delle malattie tiroidee autoimmuni, come la tiroidite di Hashimoto e la malattia di Basedow. Tra questi abbiamo:
    • Anticorpi anti-tireoperossidasi (anti-TPO): sono diretti contro l’enzima tireoperossidasi (TPO) che è coinvolto nella produzione degli ormoni tiroidei (T3 e T4). La presenza di alti livelli di anti-TPO è indicativa di tiroidite di Hashimoto.
    • Anticorpi anti-tireoglobulina (anti-Tg): diretti contro l’antigene tireoglobulina, una proteina coinvolta nella sintesi degli ormoni tiroidei. Livelli elevati di anti-Tg sono spesso associati a tiroidite di Hashimoto e possono essere presenti anche in altre malattie tiroidee autoimmuni.
  • Anticorpi anti-insula pancreatica (ICA) e anticorpi anti-insulina: sono utilizzati nella diagnosi del diabete di tipo 1.
  • Anticorpi anti-GAD: utilizzati nel diabete di tipo 1 e in altre malattie autoimmuni.
  • Anticorpi antifosfolipidi (aPL): valutano gli autoanticorpi diretti contro i fosfolipidi, spesso coinvolti nella sindrome antifosfolipidica e altre patologie.

Questi sono solo alcuni dei numerosi test di autoanticorpi disponibili. La scelta dell’esame dipenderà dai sintomi del paziente e dalla sospetta malattia.

Autoanticorpi: elementi da ricordare

Gli autoanticorpi, prodotti dal sistema immunitario, si rivolgono contro componenti propri dell’organismo, come proteine, cellule o tessuti, che vengono erroneamente identificati come “stranieri”.

Le ricerche su queste molecole hanno portato a importanti progressi nella comprensione delle malattie autoimmuni. Attraverso un’analisi del sangue specifica, è possibile identificare determinati autoanticorpi associati a diverse patologie. Con l’aiuto di questi esami è possibile effettuare la diagnosi, monitorare la progressione della malattia e valutare l’efficacia del trattamento.

Continuare quindi a studiare e comprendere il ruolo degli autoanticorpi nel sistema immunitario fornirà nuove intuizioni per migliorare la salute e la qualità della vita dei pazienti affetti da malattie autoimmuni.