Questo recente studio ha provato a fare luce sui nuovi avanzamenti terapeutici per la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS).
Sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS): avanzamenti terapeutici
La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) è una condizione multifattoriale in cui vi è un disturbo della respirazione durante il sonno, determinato da un collasso delle vie aeree superiori che porta a un’interruzione del flusso oronasale, parziale o totale.
Varie condizioni costituiscono dei fattori di rischio per questa condizione. Tra queste rientrano a pieno titolo il sovrappeso, le malformazioni della gabbia toracica, la BPCO e l’ipotiroidismo e si stima che in Italia circa il 3% dell’intera popolazione sia affetta da OSAS.
Alla lunga la sindrome delle apnee ostruttive del sonno può rappresentare terreno fertile per lo sviluppo di varie patologie, come l’ipertensione arteriosa, la cardiopatia ischemica e l’ictus. Inoltre, poiché la condizione predispone a frequenti risvegli notturni, il sonno non è ristoratore e ciò conduce a sonnolenza diurna, con un aumentato rischio di incidenti nel corso della giornata.
Attualmente si cerca di comprendere meglio la natura degli episodi di apnea e ipopnea¹ durante il sonno grazie alla sleep endoscopy, o endoscopia del sonno indotta da farmaci. Mediante questa tecnica si è visto che dispositivi protesici come la CPAP² o tecniche della roncochirurgia³ possono apportare grandi benefici nella risoluzione sintomatica della OSAS.
Sono in corso degli studi su una tecnica che va a stimolare direttamente il nervo ipoglosso: il dodicesimo paio di nervi cranici che innerva i muscoli intrinseci ed estrinseci della lingua. In questo modo la lingua potrebbe essere accomodata in avanti durante il sonno, migliorando il flusso oronasale in entrata nelle vie aeree, ma ad oggi questa procedura è considerata di seconda scelta.
Caratteristiche dello studio
- Tipo di studio: Studio osservazionale retrospettivo.
- Luogo: USA.
- Tipo di pazienti: Soggetti affetti da sindrome delle apnee ostruttive del sonno.
Scopo dello studio: quali sono gli avanzamenti terapeutici per i pazienti affetti da OSAS?
Gli autori di questo studio hanno provato a verificare l’azione terapeutica della stimolazione del nervo ipoglosso nei pazienti affetti da OSAS, mediante accertamento eseguito con sleep endoscopy.
Progettazione e risultati
Nello studio sono stati inclusi 216 pazienti affetti da sindrome delle apnee ostruttive del sonno, con episodi di apnea o di ipopnea. Tutti i partecipanti sono stati soggetti a indagine polisonnografica e infine a endoscopia del sonno indotta da farmaci, al fine di ricavare informazioni dettagliate sulla condizione.
Durante l’endoscopia è stata valutata l’influenza dell’impianto di stimolazione del nervo ipoglosso sull’indice di apnea-ipopnea durante il sonno.
Dopo aver effettuato delle indagini statistiche su tutti i dati raccolti, è emerso che:
- la stimolazione del nervo ipoglosso non produce differenze significative tra i pazienti con OSAS con predominanza di apnea e pazienti con OSAS con predominanza di ipopnea.
- Non si sono registrate differenze rilevanti in termini di successo della stimolazione del nervo ipoglosso su pazienti apnoici o ipopnoici, in relazione al loro peso, BMI o circonferenza del collo.
Conclusioni
Il presente studio ha provato a fare luce sulla relazione tra episodi di apnea ed episodi di ipopnea durante il sonno nella sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS). In particolare si è voluto verificare se la tecnica di stimolazione del nervo ipoglosso si fosse dimostrata più efficace nei pazienti con prevalenti ipopnee, ritenendo minore il grado di collasso delle vie aeree superiori.
In realtà è emerso che la stimolazione del nervo ipoglosso non induce differenze significative tra OSAS con apnea e OSAS con ipopnea e questo aspetto andrebbe maggiormente indagato in futuri studi con coorti di pazienti più ampie.
Fonti e note:
ARTICOLO ORIGINALE: Gao TZ, Ma J, Hall D et al. Hypoglossal nerve stimulation therapy outcomes in apnea‐ versus hypopnea‐predominant patients. Otolaryngology–Head and Neck Surgery. 2023;169(6):1674–82.
[1] Stöwhas A-C, Lichtblau M, Bloch KE. Obstruktives Schlafapnoe-syndrom. Praxis. 2019;108(2):111–7.
Nota 1. Le apnee sono definite come “una riduzione ≥ 90% del flusso d’aria per ≥ 10 secondi”, mentre le ipopnee sono definite come una “riduzione ≥ 30% del flusso d’aria per ≥ 10 secondi”.
Nota 2. La CPAP, acronimo di Continuous Positive Airway Pressure, è una modalità di terapia respiratoria erogata tramite un dispositivo che fornisce una pressione costante dell’aria attraverso una maschera che il paziente indossa durante il sonno. Questa pressione positiva mantiene aperte le vie respiratorie, impedendo l’ostruzione e consentendo al paziente di respirare regolarmente.
Nota 3. La roncochirurgia si riferisce a una serie di interventi chirurgici mirati a trattare il russamento e i disturbi a esso connessi.