BIOMARCATORI DELL’INFIAMMAZIONE NEI NATI PRETERMINE: QUAL È IL RISCHIO DI SVILUPPARE UNA MALATTIA RESPIRATORIA?
Introduzione
Alcune proteine presenti nel sangue possono comportarsi da markers dell’infiammazione¹ in quanto un loro rialzo suggerisce la presenza di un’infezione o di un’infiammazione nell’organismo.
Nei nati pretermine², che sono più soggetti a sviluppare malattie nell’infanzia, questi indici di infiammazione possono predire la possibilità di sviluppare patologie respiratorie gravi. [1]
Tra le patologie polmonari che possono colpire i neonati le più gravi sono:
- la sindrome da distress respiratorio (RDS)³;
- la displasia broncopolmonare (BPD)⁴.
Scopo dello studio: quali sono i migliori biomarcatori di infiammazione nei prematuri per lo sviluppo successivo di malattia respiratoria?
Nello studio in oggetto gli autori hanno esaminato alcuni markers dell’infiammazione in bambini nati pretermine durante la prima settimana di vita, nel corso di 10 anni consecutivi.
Lo scopo è stato quello di:
- Associare la concentrazione di markers dell’infiammazione alla probabilità di sviluppare RDS³;
- Associare la concentrazione di markers dell’infiammazione alla probabilità di sviluppare BPD⁴.
Caratteristiche dello studio
- Tipo di studio: Studio osservazionale della durata di 10 anni.
- Luogo: Stati Uniti.
- Tipo di pazienti: Neonati pretermine.
Risultati: quali marcatori nei pretermine indicano una successiva malattia respiratoria?
I risultati dello studio hanno evidenziato, alla fine dei dieci anni di osservazione, che:
- Livelli più bassi del marker VEGF correlano con una possibilità più alta di incorrere nella RDS.
- Livelli più alti dei markers IL-6 e IL-8 correlano con una possibilità più alta di sviluppare BPD in forma grave.
Conclusioni
Alcuni markers dell’infiammazione possono aiutare a predire con buone possibilità la previsione di sviluppare malattie respiratorie nei nati pretermine, tramite analisi del sangue condotte durante la prima settimana di vita.
In particolar modo, livelli plasmatici più bassi di VEGF sono stati rapportati a una diagnosi maggiore di sindrome da distress respiratorio (RDS) mentre livelli alti di IL-6 e IL-8 sono stati correlati a un rischio rialzato di sviluppare displasia broncopolmonare (BPD).
Questo consentirà, se confermato, di mettere a punto delle strategie che prevedano un trattamento precoce anticipato della malattia polmonare qualora vi sia un importante movimento dei marcatori nel neonato pretermine.
Fonti e note:
ARTICOLO ORIGINALE: Collaco J, McGrath-Morrow S, Griffiths M, et al. Perinatal Inflammatory Biomarkers and Respiratory Disease in Preterm Infants. The Journal of Pediatrics. 2022;246:34-39.e3.
[1] Collaco J.M, McGrath-Morrow S.A, Respiratory phenotypes for preterm infants, children, and adults: bronchopulmonary dysplasia and more. Ann Am Thorac Soc. 2018; 15: 530-538
Nota 1. I markers dell’infiammazione sono delle proteine che circolano nel plasma. Un loro aumento repentino può suggerire la presenza di un’infiammazione dell’organismo. Essi possono essere rappresentati da fattori di crescita, come il VEGF, o da interleuchine, come IL-6, IL-8 e IL-10.
Nota 2. I nati pretermine sono definiti come quei neonati che nascono con un’età gestazionale inferiore alle 37 settimane. Nello studio in oggetto sono stati tuttavia osservati i neonati pretermine che presentavano peso alla nascita inferiore ai 1500 g ed età gestazionale inferiore alle 32 settimane.
Nota 3. La sindrome da distress respiratorio è una malattia polmonare acuta caratterizzata da edema polmonare, grave difficoltà a respirare e ipossiemia.
Nota 4. La displasia broncopolmonare è una frequente complicazione nei nati pretermine e si presenta con tosse, difficoltà a respirare e respiro sibilante.
