I brufoli sono una condizione comune della pelle che affligge molte persone in diverse fasi della vita. Sono piccole protuberanze cutanee fastidiose e spesso antiestetiche che possono influenzare la nostra autostima.
In questo articolo esploreremo le cause, i diversi tipi di brufoli e le opzioni di trattamento disponibili. Scopriremo anche alcuni consigli utili per prevenirli e gestirli in modo efficace.
Quanto sono frequenti i brufoli? Epidemiologia
L’epidemiologia può variare a seconda della popolazione e del contesto geografico, ma la condizione è ampiamente diffusa: colpisce la maggior parte delle persone a un certo punto della loro vita.
Alcuni studi suggeriscono che sia più comune nelle popolazioni occidentali rispetto a quelle non occidentali: queste differenze possono essere attribuite a diversi fattori ambientali, alimentari e genetici.
I brufoli sono particolarmente comuni durante l’adolescenza, ma possono manifestarsi a qualsiasi età . Si stima che circa l’85% delle persone tra i 12 e i 25 anni sperimenti l’acne in qualche forma e, anche se tende a diminuire nell’età adulta, può persistere in alcuni casi e colpire anche persone oltre i 30 o 40 anni.
Durante l’adolescenza l’acne è più comune tra i maschi rispetto alle femmine, ma nelle fasce d’età più mature è il contrario; ciò è in parte dovuto all‘influenza degli ormoni nelle diverse fasi della vita.
L’acne può avere un impatto significativo sulla qualità della vita e sulla salute psicologica delle persone colpite e può anche provocare:
- bassa autostima
- ansia
- depressione
- problemi di adattamento sociale.
L’impatto psicologico può essere particolarmente pronunciato quando l’acne è grave o persistente.
Da che cosa sono causati i brufoli? Eziologia
Il processo che porta alla nascita dei brufoli coinvolge diversi fattori, ovvero:
- Eccesso di sebo: le ghiandole sebacee presenti nella pelle producono una sostanza oleosa chiamata sebo che aiuta a mantenere la pelle idratata. In alcune persone la produzione di sebo è eccessiva e questo può combinarsi con le cellule morte della pelle e causare l’otturazione dei pori.
- Ostruzione dei pori: quando i pori della pelle sono ostruiti il sebo accumulato, insieme alle cellule morte della pelle, forma una sorta di tappo chiamato comedone. Ci sono due tipi principali di comedoni associati ai brufoli: comedoni aperti (punti neri) e comedoni chiusi (punti bianchi).
- Infiammazione: se i comedoni diventano infiammati, si sviluppa l’acne. L’infiammazione può essere causata da batteri che normalmente vivono sulla pelle chiamati Propionibacterium acnes e che possono proliferare all’interno dei pori ostruiti. Può manifestarsi sottoforma di papule, pustole o noduli.
Tra i fattori che possono contribuire alla produzione eccessiva di sebo o all’infiammazione troviamo:
- Ormoni: durante l’adolescenza la produzione di ormoni sessuali aumenta, il che può stimolare le ghiandole sebacee a produrre più sebo. Gli ormoni possono anche influenzare il processo di cheratinizzazione della pelle, che porta alla formazione di comedoni.
- Alimentazione: alcuni studi suggeriscono che una dieta ad alto contenuto di zuccheri raffinati o carboidrati ad alto indice glicemico potrebbe contribuire all’acne.
- Stress: lo stress emotivo non causa direttamente i brufoli, ma può peggiorare l’acne esistente. Il cortisolo, l’ormone dello stress, può influenzare negativamente il sistema immunitario e aumentare l’infiammazione, rendendo i brufoli più persistenti.
- Predisposizione genetica: alcune persone possono essere geneticamente predisposte ad avere una maggiore sensibilità alle variazioni ormonali e al processo di formazione dei brufoli.
Come si presentano i brufoli? Sintomatologia
Esistono diversi tipi di brufoli che si differenziano per aspetto e sintomi provocati. Tra i più comuni:
- Punti neri: la parte superiore del comedone aperto è esposta all’aria e diventa di colore scuro o nero a causa dell’ossidazione del sebo. Non sono dolorosi al tatto e sono spesso localizzati sulla zona T del viso (fronte, naso e mento), ma possono comparire anche su altre parti del corpo.
- Punti bianchi: i punti bianchi sono simili ai punti neri, ma la parte superiore del comedone è coperta da uno strato di pelle. Appaiono come piccole protuberanze bianche o giallastre sulla pelle e anche i punti bianchi sono spesso presenti sulla zona T del viso.
- Papule: sono brufoli infiammati di dimensioni ridotte. Appaiono come piccoli dossi rossi o rosa sulla pelle e non contengono pus. Possono essere leggermente dolorose al tatto, e se si sviluppano in grandi numeri o si infiammano ulteriormente, possono trasformarsi in pustole.
- Pustole: sono brufoli infiammati e pieni di pus. Appaiono come papule con una punta bianca o gialla al centro. La punta bianca è costituita da pus, che è il risultato dell’accumulo di cellule morte della pelle, batteri e globuli bianchi nell’area infiammata. Sono spesso dolorose al tatto e possono essere presenti anche in gruppi.
- Noduli: sono brufoli più grandi, duri e profondi sottocute. Sono causati da un’infiammazione più estesa che coinvolge diverse strutture della pelle, come i follicoli piliferi e le ghiandole sebacee. I noduli sono solitamente dolorosi e possono persistere per settimane o mesi. Possono lasciare cicatrici permanenti sulla pelle, e per questo richiedono spesso un trattamento dermatologico professionale.
Trattamento per i brufoli
Il trattamento può variare in base al tipo e alla causa scatenante e solitamente include l’utilizzo di prodotti topici, farmaci e cura della pelle.
Vediamo nel dettaglio quali sono le terapie più comuni.
Prodotti topici
I prodotti topici sono trattamenti che vengono applicati direttamente sulla pelle per ridurre i brufoli. Contengono ingredienti attivi diversi e anche tempi di applicazioni differenti, per i quali è sempre bene seguire le indicazioni del produttore e fare attenzione alla sensibilità individuale della pelle.
Tra i più comuni:
- Perossido di benzoile: è un ingrediente comune nei prodotti per l’acne. Ha proprietà antibatteriche e può anche ridurre l’infiammazione e l’eccesso di sebo. Viene spesso utilizzato in gel o crema con diverse concentrazioni (solitamente dal 2,5% al 10%); è importante iniziare con una concentrazione più bassa per evitare irritazioni e poi aumentare gradualmente, se necessario.
- Acido salicilico: funziona come un esfoliante chimico, aiutando a rimuovere le cellule morte della pelle e a prevenire l’otturazione dei pori. È spesso utilizzato in gel, lozione o toner con diverse concentrazioni (solitamente dallo 0,5% al 2%).
- Acido azelaico: è un ingrediente naturale derivato dai cereali che ha proprietà antibatteriche e anti-infiammatorie. Riduce la crescita dei batteri sulla pelle e l’infiammazione associata all’acne e può anche aiutare a regolare la produzione di sebo. Viene solitamente utilizzato in gel, crema o lozione con una concentrazione dal 10% al 20%.
- Prodotti combinati: alcuni prodotti topici per l’acne combinano più ingredienti attivi per un’azione sinergica. Ad esempio possono contenere sia perossido di benzoile che acido salicilico per trattare contemporaneamente l’infiammazione e l’otturazione dei pori. Questi prodotti combinati possono essere utili per le persone che hanno brufoli di diversi tipi o che vogliono affrontare più problemi della pelle contemporaneamente.
Trattamento farmacologico
Il trattamento può essere anche di tipo farmacologico tramite l’utilizzo di:
- Antibiotici orali: per il trattamento dell’acne moderata o grave, funzionano uccidendo i batteri che contribuiscono all’infiammazione. Includono la tetraciclina, l’eritromicina, la doxiciclina e la minociclina. Possono essere prescritti in compresse o capsule da assumere per via orale, di solito una o due volte al giorno. Possono avere effetti collaterali, come disturbi gastrointestinali, fotosensibilità e candidosi, e potrebbero richiedere monitoraggio regolare da parte del medico.
- Retinoidi orali: come l’isotretinoina, sono farmaci potenti prescritti per l’acne grave o resistente ad altri trattamenti. Agiscono regolando la produzione di sebo, riducendo l’infiammazione e prevenendo l’otturazione dei pori. Questo farmaco può causare effetti teratogeni, quindi le donne in età fertile devono impegnarsi a usare metodi contraccettivi sicuri durante il trattamento. Altri possibili effetti collaterali includono secchezza cutanea, sensibilità al sole, alterazioni del profilo lipidico e potenziali effetti sulla salute mentale.
- Contraccettivi orali: alcuni contraccettivi orali contengono una combinazione di estrogeni e progestinici che possono aiutare a regolare gli squilibri ormonali responsabili dell’acne. Questi farmaci possono ridurre l’infiammazione e prevenire l’otturazione dei pori.
- Altri farmaci: un dermatologo può prescrivere altri farmaci per trattare l’acne, come anti-androgeni, che possono aiutare a ridurre la produzione di sebo e gli effetti degli ormoni androgeni sulla pelle.
Procedure dermatologiche
Esistono anche alcune procedure dermatologiche che possono aiutare nel trattamento della condizione, ad esempio:
- Estrazione dei comedoni: durante la procedura gli strumenti sterili, come il comedone extractor, vengono utilizzati per rimuovere fisicamente i comedoni dalla pelle. Questo può contribuire a liberare i pori ostruiti, ridurre la formazione di nuovi brufoli e migliorare l’aspetto generale della pelle.
- Terapia con luce o laser: può essere utilizzata per ridurre l’infiammazione e uccidere i batteri che contribuiscono alla formazione dei brufoli. Possono essere impiegati diversi tipi di luce o laser, come la luce blu, la luce pulsata intensa o il laser a diodi. Queste procedure sono generalmente indolori e richiedono più sedute per ottenere risultati significativi. Può essere combinata con altri trattamenti per massimizzare i risultati.
- Peelings chimici: viene applicata una soluzione chimica sulla pelle per esfoliare le cellule morte e migliorare il rinnovamento cellulare. Possono essere utilizzati per trattare l’acne lieve o moderata, riducendo l’infiammazione, prevenendo l’otturazione dei pori e migliorando il tono e la texture della pelle. Le sostanze chimiche utilizzate possono includere acido salicilico, acido glicolico o acido tricloroacetico (TCA). Dopo il peeling è possibile sperimentare un periodo di desquamazione e rossore, seguito da una pelle più chiara e levigata.
- Iniezioni di corticosteroidi: utilizzate per trattare brufoli infiammati o cisti acneiche più grandi. Durante la procedura un dermatologo inietta una soluzione di corticosteroidi direttamente nel brufolo o nella cisti per ridurre l’infiammazione e accelerare la guarigione. Possono aiutare a ridurre il gonfiore, il dolore e il rischio di cicatrici.
Cura della pelle
La cura della pelle è una parte importante nella gestione e nella prevenzione della condizione. Vediamo alcuni suggerimenti al riguardo:
- Pulizia della pelle: è essenziale per rimuovere l’eccesso di sebo, le impurità e i residui di trucco che possono causare la formazione dei brufoli. Utilizza un detergente delicato adatto al tuo tipo di pelle ed evita di strofinarla con forza. Tampona delicatamente il viso con un asciugamano pulito.
- Evitare prodotti comedogenici: scegli prodotti etichettati come “non comedogenici” o “non acnegenici”. Questi sono formulati per non ostruire i pori e ridurre il rischio di formazione dei brufoli. Evita l’uso di prodotti a base di oli minerali o petrolati.
- Evitare di toccare il viso: le mani possono trasferire batteri, oli e sporco sulla pelle, contribuendo alla formazione dei brufoli. Evita anche di stringere o schiacciare i brufoli, poiché ciò può aumentare l’infiammazione e causare cicatrici.
- Idratazione adeguata: scegli una crema idratante leggera e senza olio, specifica per il viso, per mantenere la pelle idratata senza aggiungere sebo.
- Protezione solare: applica sempre una crema solare ad ampio spettro con un fattore di protezione solare (SPF) di almeno 30 prima di uscire al sole.
- Attenzione al make-up: evita di applicarlo in eccesso o di lasciarlo sulla pelle per periodi prolungati. Rimuovilo sempre prima di andare a dormire.
- Curare la pelle dall’interno: una dieta equilibrata può contribuire alla salute della pelle. Bevi abbondante acqua per mantenere la pelle idratata e favorire la rimozione delle tossine.
- Gestione dello stress: pratica tecniche di gestione dello stress, come meditazione, respirazione profonda o attività rilassanti.
Quando consultare un dermatologo?
Vediamo in quali casi risulta consigliato effettuare una visita dermatologica:
- Acne grave: l’acne grave può causare dolore, disagio e un impatto significativo sulla qualità della vita. Un dermatologo può valutare la gravità e consigliare trattamenti più intensivi, come farmaci orali o procedure dermatologiche.
- Cicatrici da acne: se hai sviluppato cicatrici da acne, come buche, depressioni o iperpigmentazione persistente, un dermatologo può consigliarti sulle opzioni di trattamento possibili.
- Brufoli che non rispondono ai trattamenti casalinghi: se hai provato trattamenti casalinghi per i brufoli, come prodotti topici disponibili in commercio, ma non hai ottenuto miglioramenti significativi. Un dermatologo può esaminare attentamente la tua pelle, valutare la causa sottostante dei brufoli e prescrivere trattamenti più efficaci.
- Brufoli persistenti o ricorrenti: se hai brufoli che persistono per un lungo periodo o che continuano a ricomparire nonostante i trattamenti. Questa situazione può indicare una forma di acne resistente o altri fattori sottostanti che richiedono una valutazione e un trattamento più approfonditi.
- Impatto psicologico ed emotivo: se i brufoli stanno causando stress, ansia, depressione o un impatto significativo sulla tua autostima e benessere emotivo. Un dermatologo può non solo fornire trattamenti mirati, ma anche offrire supporto emotivo e consigli per gestire l’impatto psicologico dell’acne.
- Esigenze individuali: ogni individuo è unico e ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un’altra. Se hai esigenze particolari, come allergie o condizioni mediche preesistenti, è importante consultare un dermatologo per ricevere un trattamento personalizzato e sicuro per i brufoli.
Brufoli: elementi chiave
I brufoli sono una condizione estremamente comune e possono essere un’esperienza frustrante, ma è importante ricordare che ci sono molte opzioni di trattamento disponibili.
Sono causati da un eccesso di produzione di sebo da parte della pelle che può portare all’ostruzione dei pori e ad infiammazione. I fattori che provocano l’eccesso di sebo sono vari, tra questi troviamo un’alimentazione poco equilibrata, un momento di particolare stress, problemi ormonali, ma anche una predisposizione genetica.
Possono avere aspetti molto diversi, dai semplici punti neri fino alle pustole e ai noduli, che possono essere dolorose e durare anche diversi mesi. Ovviamente ogni tipologia richiede un trattamento adeguato.
I trattamenti più comuni sono quelli topici, con l’utilizzo di creme o gel contenenti agenti come il perossido di benzoile, l’acido salicilico e l’acido azelaico. Alcuni prodotti possono contenere anche più ingredienti attivi combinati tra loro. Inoltre è possibile che il dermatologo prescriva una terapia farmacologica con l’utilizzo di antibiotici per via orale, retinoidi o contraccettivi.
Altre terapie possibili sono quelle propriamente dermatologiche, come l‘estrazione dei comedoni, le terapie con luce o laser, l’iniezione di corticosteroidi o l’utilizzo di peelings chimici.
È sempre consigliato adottare una corretta routine di cura della pelle, evitare comportamenti che possono peggiorare la condizione e cercare di gestire lo stress quotidiano.