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Cosa sono i cannabinoidi?
I cannabinoidi sono un gruppo di composti chimici.
Si trovano principalmente nella pianta di cannabis, nella quale ne sono stati identificati oltre 100, ma possono essere anche sintetici, ovvero creati in laboratorio per scopi medici o di ricerca: questi possono risultare più potenti o avere effetti collaterali più pronunciati rispetto a quelli naturali.
Sono stati inoltre scoperti cannabinoidi endogeni, o endocannabinoidi, che sono prodotti dal nostro corpo dal sistema endocannabinoide interno.
Questo comprende:
- recettori,
- enzimi,
- endocannabinoidi prodotti naturalmente dal nostro organismo.
E regola una varietà di funzioni fisiologiche, tra cui:
- il dolore,
- l’umore,
- l’appetito,
- il sonno.
Il sistema endocannabinoide interno è oggetto di crescente studio e si pensa che giochi un ruolo chiave nella salute e nel benessere umano: i cannabinoidi introdotti dall’esterno possono interagire con questo sistema, influenzandone l’attività .
Proprietà medicinali dei cannabinoidi
Le differenti sostanze chimiche contenute nei cannabinoidi hanno effetti diversi sul nostro corpo.
Vediamo le principali sostanze e in quali ambiti terapeutici potrebbero venire utilizzate.
Sostanze chimiche
Tra le principali sostanze chimiche presenti nella pianta di cannabis troviamo:
- Tetraidrocannabinolo (THC): è la maggiore componente psicoattiva ed è responsabile dell’euforia associata all’uso della marijuana.
- Cannabidiolo (CBD): non è psicoattivo e può avere diversi effetti terapeutici, come la riduzione dell’ansia, effetti antinfiammatori e di sollievo dal dolore.
- Cannabinolo (CBN): si forma dalla degradazione del THC e può avere effetti sedativi o rilassanti.
- Cannabigerolo (CBG): è un cannabinoide non psicoattivo che si trova nelle prime fasi di sviluppo della pianta di cannabis. Può avere effetti antibatterici e antinfiammatori.
Effetti medicinali e terapeutici
Alcuni dei principali effetti benefici associati all’uso dei cannabinoidi includono:
- Riduzione del dolore: possono agire sui recettori del dolore nel sistema nervoso centrale e periferico, fornendo un potenziale sollievo dal dolore cronico come quello causato da condizioni come l’artrite o la fibromialgia.
- Controllo delle convulsioni: il CBD in particolare sembra poter aiutare a controllare le convulsioni in pazienti affetti da epilessia refrattaria, specialmente nei casi di sindrome di Dravet e sindrome di Lennox-Gastaut.
- Riduzione dell’infiammazione: possono avere proprietà antinfiammatorie che potrebbero essere utili nel trattamento di condizioni come l’artrite reumatoide, la malattia di Crohn e altre malattie autoimmuni.
- Alleviamento dei sintomi dell’ansia e della depressione: il CBD può avere effetti ansiolitici e antidepressivi.
- Miglioramento dell’appetito e controllo della nausea: possono stimolare l’appetito e ridurre la nausea e il vomito, il che li rende utili per i pazienti che ne soffrono a causa della chemioterapia o di altri trattamenti.
- Sollievo dal glaucoma: il THC può abbassare temporaneamente la pressione intraoculare, il che può essere utile nel trattamento del glaucoma.
- Controllo dei disturbi del sonno: potrebbero avere effetti calmanti e indurre il sonno, potenzialmente aiutando chi soffre di insonnia o di altri disturbi del sonno.
Modalità d'assunzione dei cannabinoidi
Le modalità di assunzione possono variare in base all’obiettivo e alla disponibilità di prodotti.
Tra le modalità comuni per uso medico troviamo:
- Via inalatoria: possono essere somministrati tramite vaporizzatori appositi, in questo modo entrano direttamente in circolo e gli effetti sono rapidi e intensi.
- Cibi infusi: I cannabinoidi possono essere aggiunti a cibi e bevande, come biscotti, caramelle, tè o bevande analcoliche. Gli effetti possono richiedere più tempo per manifestarsi rispetto all’inalazione, ma potrebbero durare più a lungo.
- Oli ed estratti: Gli oli possono essere assunti direttamente sotto la lingua o aggiunti agli alimenti. Questo metodo permette un dosaggio più preciso e un’assimilazione graduale dei cannabinoidi.
- Creme e unguenti: Questi prodotti vengono applicati direttamente sulla pelle e assorbiti attraverso di essa. Possono essere utili per il sollievo locale da dolore o infiammazione.
- Supposte: Possono anche essere somministrati per via rettale per il trattamento di condizioni gastrointestinali o dolore cronico.
- Tinture: Le tinture di cannabinoidi vengono applicate sotto la lingua e assorbite attraverso le membrane mucose. Questo permette un’assimilazione rapida ed efficace.
È importante notare che gli effetti, la durata e l’efficacia delle diverse modalità di assunzione possono variare.
Avvertenze per l'uso di cannabinoidi
L’utilizzo di cannabinoidi può provocare effetti collaterali anche gravi e può interagire con farmaci o condizioni mediche preesistenti.
Effetti collaterali
L’uso dei cannabinoidi, sia naturali che sintetici, può comportare alcuni effetti collaterali tra i quali:
- Riduzione delle funzioni cognitive e della coordinazione: possono causare sonnolenza e riduzione della capacità di concentrazione e reazione. Inoltre l’uso eccessivo può influenzare la memoria, l’attenzione e la coordinazione motoria e aumentare il rischio di incidenti e lesioni.
- Vertigini e confusione mentale: l’uso di cannabinoidi può causare sensazioni di vertigini e confusione mentale, specialmente quando assunti in dosi elevate o in combinazione con altre sostanze.
- Aumento dell’appetito: un effetto noto come “fame da cannabis”, può portare ad un aumento di peso.
- Sintomi gastrointestinali: dosi elevate possono causare sintomi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea.
- Effetti sul sistema respiratorio: l’inalazione di questi composti chimici attraverso il fumo di cannabis può irritare le vie respiratorie e può causare tosse, bronchiti e altri problemi respiratori.
- Effetti psicotici: l’uso di cannabinoidi può innescare sintomi psicotici come paranoia, allucinazioni e pensieri deliranti. Questi effetti possono essere particolarmente pronunciati nelle persone che hanno una predisposizione o una storia di disturbi psicotici.
- Dipendenza e abuso: l’uso cronico di questi composti può portare alla dipendenza e all’abuso, con conseguenti problemi di salute e sociali.
Se si sperimentano effetti indesiderati o sintomi di sovradosaggio, è consigliabile cercare assistenza medica immediata o contattare un centro antiveleni.
Interazione con altri farmaci o condizioni cliniche
I cannabinoidi possono interagire con altri farmaci e condizioni cliniche. Vediamone alcuni:
- Interazioni farmacologiche: possono influenzare l’effetto di altri farmaci nel corpo. Ad esempio, possono aumentare o diminuire gli effetti di alcuni farmaci metabolizzati dagli enzimi del fegato, come gli anticoagulanti o gli antiepilettici. È importante consultare un medico o un farmacista per verificare possibili interazioni con farmaci specifici.
- Effetti sul sistema nervoso centrale: poiché possono avere effetti sedativi e causare sonnolenza, potrebbero interagire con farmaci che hanno lo stesso effetto, come i sedativi o gli antidepressivi. Queste interazioni potrebbero aumentare il rischio di effetti collaterali.
- Condizioni psichiatriche: l’uso di questi composti chimici potrebbe influenzare la salute mentale, soprattutto nelle persone con condizioni psichiatriche preesistenti come la depressione, l’ansia o la schizofrenia, di cui potrebbe aggravare i sintomi.
- Effetti cardiovascolari: possono influenzare il sistema cardiovascolare, causando aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna. Ciò può essere un rischio per le persone con patologie cardiache preesistenti.
- Gravidanza e allattamento: si consiglia di evitare l’uso di questi composti chimici durante la gravidanza e l’allattamento. I cannabinoidi possono attraversare la placenta e il latte materno, influenzando lo sviluppo del bambino.
Cannabinoidi: sintesi dei punti essenziali
I cannabinoidi sono dunque una classe di composti chimici presenti nella pianta di cannabis che possono avere effetti medicinali e terapeutici. Il THC e il CBD sono quelli più studiati e sono stati associati a benefici come la riduzione del dolore, il controllo delle convulsioni, la riduzione dell’infiammazione e il sollievo dai sintomi dell’ansia e della depressione.
Possono essere somministrati per via inalatoria, tramite l’utilizzo di vaporizzatori, o per via orale, in aggiunta a cibi o sottoforma di oli o tinture sublinguali. Si possono trovare anche come creme e unguenti da usare topicamente e come supposte.
Tuttavia è importante considerare gli effetti collaterali e le possibili interazioni con altri farmaci o condizioni cliniche. L’uso eccessivo di questi composti chimici può portare ad effetti indesiderati come sintomi psicotici, ansia, aumento della frequenza cardiaca e riduzione delle funzioni cognitive. Inoltre l’abuso di cannabinoidi può portare alla dipendenza.
È fondamentale utilizzare i cannabinoidi in modo responsabile, rispettare le dosi consigliate e seguire le indicazioni mediche. Solo un professionista può valutare attentamente i rischi e i benefici individuali, fornire indicazioni appropriate e monitorare eventuali effetti collaterali.