Carlina come pianta medicinale: caratteristiche e proprietà
La carlina è una pianta medicinale che corrisponde al nome ufficiale di Carlina Acaulis L.
È una pianta perenne che appartiene alla famiglia delle Asteraceae, diffusa nell’Europa meridionale e centrale.
In passato in Italia non veniva molto utilizzata per le sue proprietà medicinali, bensì per prevedere il tempo: veniva infatti solitamente appesa negli spazi esterni per misurare l’umidità presente nell’aria.
Il nome “carlina” probabilmente deriva per dissimilazione da cardina (“cardlina”) diminutivo di carduus che significa “cardo”.
Come si presenta?
La pianta ha una radice spessa e carnosa.
Le foglie lanceolate crescono in una rosetta basale.
I fiori tubolari compaiono da Agosto a Settembre, e sono raccolti in fiorellini bianco-argentei con un diametro che va dai 7 cm ai 15 cm.
I frutti sono costituiti dai semi, e vengono indicati come cipsele, un frutto considerato molto complesso.
Proprietà medicinali della carlina
Sostanze chimiche
Nella radice della carlina sono stati individuati come principali fitochimici:
- ossido di carlina
- inulina.
Le foglie di questa pianta contengono invece:
- flavonoidi
- acidi clorogenici
- acidi oleanolici e ursolici.
Per quanto riguarda i semi, essi contengono principalmente:
- tocoferoli
- acido clorogenico.
Gli effetti medicinali e terapeutici
Questa pianta è conosciuta sin dai tempi antichi per le sue proprietà medicinali.
Viene utilizzata principalmente per le sue proprietà:
- diaforetiche (favorisce infatti la sudorazione)
- antipiretiche (riduce la febbre)
- diuretiche
- antielmintiche.
Un recente studio [2] ha mostrato come le cipsele, il frutto della carlina, siano una ricca fonte di nutrienti quali:
- proteine (con un’alta percentuale di aminoacidi essenziali)
- acidi grassi insaturi.
Possono essere considerati quindi un prezioso alimento da integrare nella dieta. Inoltre l’alto contenuto di tocoferoli e acido clorogenico possono suggerire le seguenti proprietà medicinali delle cipsele:
- antiossidanti
- antinfiammatorie
- antidiabetiche
- antilipidemiche
- antipertensive.
Quali sono le parti della pianta utili per gli scopi medicinali?
Per gli scopi medicinali si utilizza la radice della carlina.
Come si conserva?
Per la sua conservazione questa pianta va raccolta e tagliata in cubetti, e successivamente essiccata al sole o nel forno. Va riposta in seguito all’interno di sacchetti al riparo dall’umidità e dalla polvere.
Quando va raccolta?
La radice della carlina va raccolta nel periodo autunnale inoltrato.
Come si prepara la carlina?
In forma di infuso/tisana:
- far bollire 2 cucchiaini di radice essiccata in una tazza d’acqua per 10 minuti.
- Lasciare riposare per almeno mezz’ora.
- Bere 3/4 tazze al giorno lontano dai pasti.
In forma di tintura:
- macerare 20 gr di radice secca tritata in 80 gr di alcool a 60° per 10 giorni.
- Assumere 40/50 gocce 4/5 volte al giorno.
In forma di polvere:
- pestare e ridurre in polvere i cubetti di radice essiccati.
- Assumere mezzo o un cucchiaio due volte al giorno, anche mescolati a miele o marmellata o altri alimenti.
Come vino:
- macerare 50 gr di radice essiccata in 1 l di vino bianco per almeno 12 giorni.
- Colare.
- Assumere un bicchierino prima dei pasti.
Avvertenze alle proprietà medicinali
Non eccedere con il dosaggio
Si raccomanda di non eccedere con il dosaggio consigliato, poiché a dosi elevate può comportare fastidi gastro-intestinali come diarrea e vomito.
Attenzione a piante molto simili
Non sono note piante simili pericolose.
Evidenze scientifiche e bibliografia
Allo stato attuale abbiamo condotto una ricerca sulla rete Pubmed nella quale non sono presenti studi scientifici che possano confermare le proprietà medicinali della pianta. Ciò non significa che esse non siano presenti, ma semplicemente che non sono state ancora oggetto di rigoroso studio scientifico.
Come si può coltivare la carlina? Scoprilo su Agricoltura sostenibile:
Dove si può trovare la carlina
I semi di carlina si possono acquistare con questo link,
o si possono conservare i semi prodotti dalla pianta nell’anno precedente.
La radice invece si può trovare già pronta essiccata per il consumo:
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