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Cheratosi attinica

La cheratosi attinica è una lesione cutanea precancerosa.

È provocata da un accumulo di danni al DNA nelle cellule della pelle causati principalmente dai raggi UVB del sole. Questo danno provoca una crescita anormale delle cellule cutanee che si manifesta come lesioni squamose, ruvide e talvolta crostose.

È comune soprattutto nelle persone con pelle chiara e solitamente non provoca disagi: tuttavia è importante trattarla adeguatamente per prevenire la trasformazione in carcinoma spinocellulare, una forma di cancro della pelle.

Scopriamo di più in questo articolo.

 

Quanto è frequente la cheratosi attinica? Epidemiologia

La cheratosi attinica è una condizione cutanea comune. La sua prevalenza aumenta con l’età e con l’esposizione cumulativa ai raggi solari nel corso della vita: si stima colpisca circa il 40% degli individui di età superiore ai 60 anni.

Le aree geografiche con maggiore esposizione solare, come quelle vicine all’equatore o con clima caldo, hanno un’incidenza più elevata. Tuttavia poiché la cheratosi attinica è spesso sotto-diagnosticata e sotto-segnalata, l’incidenza effettiva potrebbe essere più alta di quanto stimato.

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Quali sono le cause della cheratosi attinica?

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Durante l’esame obiettivo il dermatologo esaminerà attentamente la pelle alla ricerca di segni e sintomi caratteristici della condizione.

Solitamente comprende:

  • Ispezione visiva: osserverà attentamente la pelle alla ricerca di lesioni cutanee sospette.
  • Palpazione: potrebbe toccare delicatamente le lesioni per valutarne la consistenza, la rugosità e la presenza di eventuali sintomi associati come prurito o sensibilità.
  • Esame delle aree esposte al sole: concentrerà l’attenzione sulle aree del corpo maggiormente esposte al sole poiché sono le zone più comuni in cui si sviluppano le cheratosi.
  • Valutazione della distribuzione delle lesioni: potrebbe osservare se le lesioni sono isolate o se sono presenti in gruppi e se sono concentrate in particolari aree del corpo.

Basandosi su di esso il dermatologo può formulare una diagnosi definitiva e pianificare il trattamento adeguato, oltre a valutare la necessità di ulteriori esami o biopsie per escludere altre condizioni cutanee o valutare il rischio di trasformazione maligna.

 

Esami strumentali

Gli esami strumentali possono essere utilizzati per valutare l’estensione delle lesioni cutanee, identificare le aree a rischio e confermare la diagnosi.

Tra gli esami strumentali più utilizzati troviamo:

  • Dermatoscopia: è un esame non invasivo che utilizza uno strumento chiamato dermatoscopio per osservare le lesioni cutanee con un’illuminazione e un ingrandimento migliori rispetto all’esame visivo a occhio nudo. Questo permette al dermatologo di valutare le caratteristiche delle lesioni, come il colore, il pattern vascolare e la struttura, per distinguere la cheratosi attinica da altre condizioni cutanee.
  • Fotografia del corpo intero: in pazienti con numerose lesioni cutanee o un alto rischio di sviluppare carcinoma spinocellulare, può essere utile effettuare una fotografia del corpo intero. Questo consente di documentare l’aspetto delle lesioni nel tempo e di monitorarne eventuali cambiamenti nel numero, dimensioni o aspetto.
  • Fotografia ultravioletta (UV): la fotografia UV utilizza una macchina fotografica speciale che cattura immagini della pelle esposta alla luce ultravioletta. Questo può aiutare a identificare aree di danni cutanei causati dall’esposizione solare che potrebbero non essere visibili a occhio nudo.

 

Esami di laboratorio

Gli esami di laboratorio sono di solito necessari solo in alcuni casi specifici o se ci sono preoccupazioni per complicanze o trasformazione maligna.

Questi possono includere:

  • Emocromo: i test del sangue possono essere eseguiti per valutare la conta dei globuli bianchi e rossi, nonché la funzione renale ed epatica. Questi test possono essere utili per valutare la condizione generale del paziente e identificare eventuali anomalie associate.
  • Biopsia: se le lesioni cutanee sollevano sospetti di carcinoma spinocellulare o altre complicanze, può essere effettuata una biopsia della lesione. Il campione di tessuto viene quindi inviato al laboratorio per l’analisi istologica, che permette di valutare la presenza di anomalie cellulari o segni di malignità.

 

Diagnosi differenziale della cheratosi attinica