Secondo questo studio l’aggiunta della ciclofosfamide alla profilassi per la GvHD sembrerebbe produrre risultati nettamente positivi.
Malattia del trapianto contro l’ospite(GvHD) e profilassi con ciclofosfamide
La malattia del trapianto contro l’ospite, nota scientificamente come GvHD (Graft versus Host Disease), è una complicanza che può emergere in seguito a un allotrapianto su un soggetto ricevente.
In questa condizione le cellule immunitarie del tessuto trapiantato riconoscono come estranee le cellule somatiche del soggetto in cui sono trapiantate, e per tale motivo le attaccano, determinando il quadro tipico della malattia.
La GvHD è un’evenienza comune del trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche o del trapianto di tessuti solidi ricchi di cellule linfoidi (come quello epatico) e ha una probabilità maggiore di svilupparsi quando il soggetto donatore e quello ricevente posseggono degli aplotipi HLA¹ non compatibili.
La GvHD può presentarsi in forma acuta (nei 100 giorni successivi al trapianto) o nella forma cronica classica (dopo 100 giorni dal trapianto). I soggetti colpiti manifestano spesso estesi e confluenti rash cutanei che partono dalle estremità, diarrea severa e sofferenza epatica.
Poiché la GvHD costituisce una complicanza comune del trapianto autologo e può portare alla morte del paziente che riceve il trapianto, per anni la terapia cardinale preventiva di questa malattia si è basata sull’associazione di due immunosoppressori: il metotrexato² e un inibitore della calcineurina³.
Nella letteratura più recente anche un altro immunosoppressore, la ciclofosfamide⁴, ha prodotto notevoli evidenze nella profilassi delle complicazioni legate ai trapianti. Per tale motivo viene studiata e adoperata per questi scopi.
Caratteristiche dello studio
- Tipo di studio: Trial clinico randomizzato.
- Luogo: Stati Uniti.
- Tipo di pazienti: Soggetti sottoposti a trapianto allogenico di sangue periferico.
Scopo dello studio: la ciclofosfamide è efficace nella profilassi della GvHD?
Gli autori di questo trial clinico randomizzato hanno provato a confrontare l’efficacia dei consueti immunosoppressori con quella della ciclofosfamide (in addizione alla terapia) nella prevenzione della malattia del trapianto contro l’ospite.
Progettazione
Lo studio ha selezionato e arruolato 428 pazienti maggiorenni, accomunati dall’essersi sottoposti a trapianto autologo di sangue periferico da donatori compatibili. Il trapianto si rendeva necessario a causa della diagnosi di varie forme di leucemia riscontrate nei soggetti partecipanti.
Una volta esaurita la fase di selezione, i partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi di egual numero in modo randomico:
- il primo gruppo ha ricevuto la terapia standard a base di tacrolimus e metotrexato.
- Il secondo gruppo ha invece ottenuto una terapia a base di ciclofosfamide, in aggiunta alla somministrazione di tacrolimus e micofenolato metile.
Tutte le terapie sono state formulate in modo da ottenere una riduzione graduale dei dosaggi nel periodo di osservazione, che si è protratto per massimo 6 mesi.
Risultati
Le evidenze del trial sono consistite in:
- dopo 1 anno dall’inizio della terapia, la sopravvivenza libera da malattia relativa alla GvHD è risultata 1.5 volte più alta nel gruppo ciclofosfamide rispetto all’altro gruppo (52,9% vs 34,9%).
- I pazienti del gruppo ciclofosfamide che hanno sviluppato una GvHD l’hanno manifestata, mediamente, in forma meno grave e meno soggetta a complicazioni rispetto al gruppo che ha seguito la terapia standard.
Conclusioni
Questo studio ha messo in luce come l’aggiunta della ciclofosfamide alla terapia standard preventiva per la GvHD (tacrolimus + micofenolato metile) produca dei risultati nettamente positivi, testimoniati dal più alto tasso di pazienti liberi da malattia dopo 1 anno dall’inizio della profilassi.
Oltre ad aver mostrato una maggiore sopravvivenza globale, i pazienti che hanno assunto la ciclofosfamide e hanno contratto la GvHD l’hanno comunque manifestata in forma meno grave rispetto ai pazienti che hanno seguito la terapia standard.
Fonti e note:
ARTICOLO ORIGINALE: Bolaños-Meade J, Hamadani M, Wu J et al. Post-transplantation cyclophosphamide-based graft-versus-host disease prophylaxis. New England Journal of Medicine. 2023;388(25):2338–48.
[1] Justiz Vaillant AA, Modi P, Mohammadi O. Graft-Versus-Host Disease. [Aggiornato il 10 Ottobre 2022]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023.
Nota 1. L’aplotipo HLA, abbreviazione di Human Leukocyte Antigen, è un termine utilizzato in immunologia per descrivere un gruppo di geni che codificano per le proteine coinvolte nel sistema immunitario umano. Queste proteine sono presenti sulla superficie delle cellule e svolgono un ruolo fondamentale nel riconoscimento e nel contrasto delle sostanze estranee, come batteri, virus e altre particelle nocive.
Nota 2. Il metotrexato è un farmaco che appartiene alla classe degli antimetaboliti e viene utilizzato in medicina per trattare una vasta gamma di condizioni. È comunemente impiegato come chemioterapico per il trattamento del cancro e come farmaco immunosoppressore per trattare alcune malattie autoimmuni.
Nota 3. Un inibitore della calcineurina è un tipo di farmaco immunosoppressore che agisce inibendo l’attività di un enzima chiamato calcineurina. Questi farmaci sono utilizzati principalmente per prevenire il rigetto di organi trapiantati e per trattare alcune malattie autoimmuni.
Nota 4. La ciclofosfamide è un farmaco appartenente alla classe degli agenti alchilanti, utilizzato principalmente come chemioterapico per il trattamento di diversi tipi di cancro. Questo farmaco è in grado di interferire con la crescita e la riproduzione delle cellule cancerose, aiutando a rallentare o arrestare la progressione del tumore.