Complicanze della maschera laringea: lesioni della lingua
La maschera laringea è un presidio medico molto diffuso che consente una gestione delle vie aeree al di sopra della glottide. L’utilizzo in ambito anestesiologico ha permesso lo sviluppo di anestesie generali più rapide e sicure.
Essa presenta perciò numerosi vantaggi, tra cui la velocità e facilità di utilizzo.
Come tutti i presidi medici e le procedure, anche il posizionamento della maschera laringea non è del tutto scevro da rischi. Uno tra questi è la possibilità che si formino lesioni della lingua a termine dell’intervento.
La lesione del nervo linguale o Neuroprassia è infatti una rara ma potenzialmente seria complicanza perioperatoria in seguito a manipolazione delle vie aeree, in particolare nei pazienti che vengono sottoposti a procedure strumentali alle vie aeree sovraglottiche oppure intubazione endotracheale in corso di anestesia generale. Vediamo in questo articolo come si verifica, quali sono le condizioni favorenti e quali sono i tempi di recupero.
Quanto è frequente? Epidemiologia delle lesioni alla lingua dopo maschera laringea
Uno studio retrospettivo in Taiwan (1) ha raccolto i casi avvenuti in 3 anni. L’incidenza è stata misurata attorno allo 0,06% dei casi (circa 1 su 1500 anestesie).
Perché si può formare una lesione del nervo linguale? Fisiopatologia
Il nervo linguale giace al di sotto della mucosa della superficie interna della mandibola, sotto le radici del terzo molare e innerva la componente sensoriale e della sensazione del gusto dei due terzi anteriori della lingua.
Data la sua posizione è vulnerabile alla compressione e allo stiramento da parte di un presidio come la maschera laringea o il tubo endotracheale e qualunque altro presidio si possa posizionare a livello della bocca alla base della lingua e sulla superficie interna della mandibola vicino al terzo molare.
Aspetti clinici e diagnosi della lesione del nervo linguale
All’anamnesi emergono sintomi quali sensazione di intorpidimento monolaterale o bilaterale e/o alterazioni del gusto e/o alterazioni dell’articolazione verbale.
All’esame obiettivo invece si può notare una deviazione laterale della lingua in protrusione in relazione al lato più colpito dal problema.
Qualora siano presenti questo tipo di alterazioni dopo un’anestesia generale e i sintomi non tendano a scomparire, può essere utile richiedere una valutazione o visita otorinolaringoiatrica che può confermare l’entità del problema.
Quali sono le condizioni maggiormente predisponenti alla lesione del nervo linguale durante utilizzo di maschera laringea?
Condizioni specifiche del paziente
Il diabete e la malattia vascolare periferica sono fattori predisponenti la lesione del nervo linguale. La vasculopatia periferica indotta da queste malattie determina una scarsa irrorazione sanguigna cronica per il nervo linguale, che in caso di ischemia indotta dalla compressione della maschera laringea va più facilmente incontro a condizione di sofferenza.
Condizioni legate alla tecnica anestesiologica
Altri elementi che influenzano il rischio di lesioni della lingua sono relativi alla maschera laringea. In particolare:
- la dimensione della stessa, se è eccessiva rispetto alla cavità orale,
- la posizione, centrale o laterale, in base alla conformazione del paziente, e
- la pressione di cuffiaggio necessaria per mantenerla in sede (valido solo per le maschere che necessitano di cuffiaggio, non per le i-gel)
Condizioni legate all’atto chirurgico
Altri fattori che possono contribuire ad aumentare la probabilità di lesioni alla lingua durante l’utilizzo della maschera laringea sono:
- posizionamento del paziente, in particolare riferimento ad eventuali
- rotazioni del capo e posizioni obbligate e/o innaturali assunte durante l’atto chirurgico;
- durata dell’intervento: maggiore la durata, maggiore il tempo di schiacciamento dei tessuti e la possibilità di generare ischemia.
Quali sono i tempi di recupero di una lesione del nervo linguale?
Generalmente i sintomi della neuroprassia linguale si riducono spontaneamente in qualche settimana, per l’80% dei casi (2).
Nel restante 20% dei pazienti la sintomatologia può persistere fino a circa 6 mesi, cioè fino alla ricrescita completa delle fibre del nervo linguale lesionate (3).
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