Quanto sono frequenti i condilomi? Epidemiologia
I condilomi si caratterizzano come una delle infezioni sessualmente trasmissibili (IST) più comuni nel mondo. Si stima che ogni anno circa 1 milione di persone negli Stati Uniti vengano infettate dall’HPV.
L’incidenza della malattia varia a seconda della popolazione e della regione geografica considerata, ma in genere è più diffusa tra i giovani adulti sessualmente attivi. Infatti le persone che hanno rapporti sessuali non protetti o che hanno molti partner sessuali hanno un maggior rischio di contrarre il virus.
Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), si stima che circa il 10% della popolazione sessualmente attiva abbia almeno un’infezione da HPV, tra cui appunto i condilomi acuminati. Tuttavia per la natura della patologia molti casi non vengono segnalati o diagnosticati; pertanto l’incidenza reale potrebbe essere più alta.
Cause dei condilomi
I condilomi acuminati sono causati dal virus del papilloma umano, un patogeno altamente contagioso che può diffondersi facilmente durante i rapporti sessuali non protetti o attraverso il contatto diretto con le lesioni o le verruche.
Esistono più di 100 ceppi di HPV, ma solo alcuni di questi sono associati ai condilomi, in particolare i ceppi HPV 6 e 11.
Dopo l’infezione il virus può rimanere dormiente per un certo periodo di tempo prima di manifestarsi, mentre alcune persone possono non presentare alcun sintomo ma trasmettere comunque l’HPV ai propri partner.
Esistono alcuni fattori che aumentano il rischio di contrarre i condilomi, tra cui:
- avere un sistema immunitario debole
- fumare
- avere altre infezioni sessualmente trasmissibili.
Sintomi dei condilomi
I sintomi dei condilomi acuminati includono la comparsa di verruche sulla pelle o sulle mucose dei genitali, dell’ano o della bocca.
Appaiono come piccole protuberanze carnose o bitorzoli, di solito di colore rosa o marrone. Possono essere solitari o comparire in grappoli, di forma piatta o a fungo. Sono spesso asintomatici, ma possono causare prurito, bruciore o sanguinamento durante i rapporti sessuali.
I condilomi possono manifestarsi a diverse distanze dall’area genitale, ad esempio sulla zona perianale, sulle cosce o nella cavità orale.
Diagnosi di condilomi
La diagnosi dei condilomi acuminati viene effettuata attraverso l’esame fisico della zona genitale, anale o orale da parte di un medico o di un professionista sanitario, spesso tramite una visita urologica, andrologica o ginecologica.
In alcuni casi può essere necessario effettuare un test di laboratorio per confermare la presenza dell’HPV responsabile dei condilomi.
Vediamo quali sono le fasi necessarie per una diagnosi completa.
Anamnesi
L’anamnesi per i condilomi consiste in una serie di domande poste dal medico al paziente per raccogliere informazioni sulla storia clinica e sessuale di quest’ultimo. Le domande includono le tempistiche di comparsa dei sintomi, la loro durata, la loro gravità e se ci sono stati precedenti episodi di infezioni sessualmente trasmissibili.
Esame obiettivo
L’esame obiettivo per i condilomi coinvolge l’ispezione visiva delle aree genitali, anali o orali per la valutazione delle caratteristiche escrescenze.
In alcuni casi il medico può ricorrere a una soluzione di acido acetico applicato sulla zona interessata per evidenziare le verruche mediante la colorazione.
Infine può effettuare una palpazione delle aree coinvolte per identificare eventuali anomalie sottocutanee.
Esami strumentali
In alcuni casi possono essere necessari esami strumentali per confermare la diagnosi dei condilomi acuminati e valutare l’estensione delle lesioni.
Gli esami strumentali più comuni includono:
- Colposcopia: un esame che utilizza un dispositivo di ingrandimento chiamato colposcopio per visualizzare le lesioni sui tessuti genitali, anali o orali.
- Biopsia: una procedura in cui un campione di tessuto viene prelevato dalla lesione per valutare la presenza di cellule anomale o cancerose.
- Risonanza magnetica (MRI): un esame di imaging che utilizza campi magnetici per produrre immagini dettagliate delle aree interessate.
Gli esami strumentali sono di solito utilizzati in casi in cui la diagnosi non è chiara o in cui si sospetta la presenza di altri problemi di salute, come lesioni pre-cancerose o cancro.
Esami di laboratorio
Gli esami di laboratorio previsti per i condilomi acuminati possono includere:
- Test del DNA dell’HPV: un test che rileva il DNA del virus del papilloma umano nelle cellule prelevate per confermarne la presenza.
- Test delle cellule anomale: un esame microscopico delle cellule prelevate dalle lesioni per valutare la presenza di cellule anomale o cancerose.
- Test delle IST: un insieme di test che analizzano il sangue o le urine alla ricerca di altre infezioni sessualmente trasmissibili che potrebbero essere presenti contemporaneamente ai condilomi.
Diagnosi differenziali dei condilomi
I condilomi acuminati possono essere facilmente confusi con altre lesioni cutanee o patologie della zona genitale o anale. Per questo è importante svolgere una diagnosi differenziale, al fine di escludere le seguenti patologie che possono presentarsi con sintomi simili:
- Mollusco contagioso: un’infezione virale della pelle che può causare escrescenze carnose sulla zona genitale, anale o orale, ma si presenta con una caratteristica fossetta al centro della lesione.
- Herpes genitale: un’infezione virale che provoca vesciche dolorose sulla zona genitale, anale o orale; tuttavia le lesioni tendono ad essere più dolorose e presentano un aspetto a forma di ulcera.
- Papule perlacee: una condizione della pelle benigna che si presenta con piccole protuberanze sulla testa del pene. Non sono causate dall’HPV e non sono contagiose.
- Condilomi piatti: lesioni cutanee che si presentano come piatte e lisce e possono essere simili ai condilomi acuminati; tuttavia non sono causati dallo stesso ceppo di HPV.
Trattamento dei condilomi
Il trattamento dei condilomi acuminati dipende dalla dimensione, dal numero e dalla posizione delle lesioni.
È importante notare che queste procedure non guariscono l’infezione da HPV, quindi è possibile che le lesioni si ripresentino dopo il trattamento.
Terapia farmacologica
La terapia farmacologica dei condilomi acuminati può includere l’applicazione topica di creme o soluzioni contenenti:
- Acido tricloroacetico o podofillotossina: utilizzati per distruggere le cellule delle lesioni.
- Imiquimod: un agente immuno-modulatore che stimola il sistema immunitario a combattere l’infezione da HPV.
- Interferone: una proteina prodotta dal sistema immunitario che viene somministrata sotto forma di iniezione per aiutare a combattere l’infezione.
Tuttavia i farmaci topici possono causare irritazione o bruciore nella zona trattata e possono richiedere diverse applicazioni. In alcuni casi può essere necessario combinare la terapia farmacologica con la rimozione chirurgica delle lesioni per ottenere un risultato ottimale.
La terapia farmacologica può aiutare a ridurre le lesioni dei condilomi, ma non guarisce l’infezione da HPV.
Trattamento chirurgico
Il trattamento chirurgico può essere raccomandato in caso di lesioni di grandi dimensioni, multiple o che non rispondono ad altri trattamenti.
I trattamenti chirurgici più comuni includono:
- Escissione chirurgica: il medico rimuove le lesioni dei condilomi utilizzando un bisturi o altra attrezzatura chirurgica.
- Crioterapia: prevede l’applicazione di azoto liquido sulla zona interessata per congelare e distruggere le cellule delle lesioni. Dopo il trattamento, le lesioni possono diventare rosse o gonfie e formano croste che si staccano dopo qualche tempo.
- Elettrocoagulazione: prevede l’uso di un’apparecchiatura ad alta frequenza per applicare una lieve corrente elettrica alle lesioni, causando una coagulazione del tessuto e la sua successiva distruzione.
- Laserterapia: il medico utilizza un dispositivo laser per focalizzare un raggio di luce sulla zona dei condilomi, distruggendo le cellule delle lesioni. Può essere utilizzata anche per trattare i condilomi interni nell’ano o nella vagina.
Trattamenti per il virus HPV
L’infezione da HPV non ha una cura definitiva, ma il sistema immunitario della maggior parte delle persone riesce a sconfiggere l’infezione entro 1-2 anni dal momento in cui il virus viene contratto.
Nei casi in cui l’infezione non venga eliminata spontaneamente, possono insorgere lesioni o tumori pre-cancerosi, che richiedono un trattamento specifico.
È importante ricordare che la migliore difesa contro l’infezione da HPV è la prevenzione. La vaccinazione è un modo efficace per proteggersi contro alcuni ceppi di HPV che causano i condilomi acuminati e il cancro cervicale, anale e orofaringeo.
Inoltre l’uso del preservativo durante i rapporti sessuali può ridurre il rischio di trasmissione dell’HPV.
Condilomi: punti essenziali
I condilomi acuminati sono escrescenze cutanee causate dall’infezione da HPV, che possono apparire sulla zona genitale, anale o orale. Queste lesioni possono essere fastidiose, ma di solito non causano sintomi gravi o complicazioni.
La diagnosi prevede l’osservazione delle lesioni, e in alcuni casi esami strumentali o di laboratorio.
Il trattamento può includere l’utilizzo di farmaci topici, la crioterapia, l’elettrocoagulazione, il trattamento chirurgico o la laserterapia. Tuttavia questi trattamenti possono ridurre solo le lesioni visibili, ma non eliminano l’infezione da HPV.