Il contagio: la situazione in Cina
Attualmente la provincia di Hubei e la città di Wuhan sono ancora in quarantena totale. Le misure drastiche intraprese dal governo cinese per bloccare l’epidemia in corso, stando ai dati ufficiali, sembrano dare il loro effetto.
A Wuhan si è cominciato a cercare i malati casa per casa; le persone contagiate ma non gravi vengono trasferite in enormi centri improvvisati dove vengono posti in quarantena e dove ricevono scarsa assistenza. In questi centri improvvisati c’è carenza di personale ed attrezzature oltre a problemi per il riscaldamento. Ricordiamo che in Cina è ancora inverno. Pare che in qualche modo la provincia di Hubei e la città di Wuhan siano state in qualche modo “sacrificate” per contenere al massimo il contagio e circoscrivere l’epidemia dentro la regione e risparmiare il resto della Cina. In città il tasso di mortalità è il 4%, il doppio rispetto a tutto il resto della nazione, dove è fermo allo 0,17%.
Nelle altre regioni della Cina sono in corso misure meno drastiche, ma comunque significative. A Pechino, per esempio, sono vietati gli assembramenti di persone, come la celebrazione di eventi: matrimoni, feste compleanni sono stati aboliti, le persone devono restare nelle loro case per ridurre al minimo la possibilità di contagi.
Con tutte queste drastiche misure di prevenzione e contenimento messe in atto, numero dei contagiati quotidiani non sale più con la velocità precedente.
Il contagio: la situazione nel resto del mondo
Al di là della Cina, i paesi attualmente più colpiti dal contagio sono quelli asiatici, con Giappone, Thailandia e in prima fila. In particolare in Giappone si sono manifestati già 100 casi.
Destano una certa preoccupazione le situazioni di tre navi da crociera nelle quali si è manifestato un caso di coronavirus. Sono state messe in quarantena e si sono verificati a bordo ulteriori casi di contagio. Occorrerà attendere 14 giorni dall’ultimo caso in ciascuna nave per decretare la fine della quarantena per tutti i passeggeri presenti a bordo.
Nonostante si siano manifestati molti casi di contagio, rispetto alla situazione in Cina nel resto del mondo la mortalità e la criticità dei casi sembra nettamente inferiore. A questo proposito rimandiamo all’articolo di approfondimento dedicato.
La situazione in Italia: i contagi
Nel nostro paese si sono finora registrati 3 casi ufficiali di contagio, tutti attualmente ricoverati all’Istituto Spallanzani di Roma. Due di loro sono cinesi, le cui condizioni sono ritenute ancora critiche anche se stabili; sono ricoverati in rianimazione e sono stati sottoposti a terapie sperimentali con farmaci tipici che si utilizzano anche per altri virus. Pare che tali terapie abbiano discreto effetto. Il terzo caso è di un italiano proveniente dalla Cina che ha manifestato l’infezione durante la quarantena dopo il suo rientro in Italia. Le sue condizioni non destano particolare preoccupazione.
La situazione in Italia: le misure di prevenzione
Lo stato di emergenza decretato la scorsa settimana dal governo ha consentito la preparazione di misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza: sono state mobilitate la Croce Rossa e la protezione civile per presidiare adeguatamente gli aeroporti e poter consentire la misurazione della temperatura corporea con degli scanner termici che sono stati assegnati in dotazione.
Sono state anche istituite delle misure di preparazione straordinarie del personale sanitario per fronteggiare un’eventuale peggioramento della crisi. L’opportunità di partecipare alle attività di prevenzione per il coronavirus è stata estesa anche ai medici di medicina generale in formazione, con un apposito provvedimento.
Le terapie
Sul versante terapeutico, in attesa del vaccino che arriverà abbastanza in là nel tempo, si registrano man mano degli incoraggianti risultati. Varie equipes sono al lavoro con terapie sperimentali che coinvolgono prevalentemente mix di antivirali, con il risultato di riuscire in alcuni casi a bloccare il virus nella fase di replicazione.
Dott. Marco De Nardin