Coronavirus: aggiornamento 13 febbraio

La situazione nelle ultime ore si è evoluta in modo molto rapido, per cui risulta necessario un aggiornamento consistente.

Il contagio: la situazione in Cina

I dati sul contagio provenienti dalla Cina sono aumentati in modo drammatico nelle ultime ore. Come già accennato, i conti in effetti non tornavano.

Il numero di casi totali nel mondo è attualmente di 52.000, di cui 44.000 con sintomi lievi e 8.200 in condizioni serie o critiche.

Per quanto riguarda i casi già conclusi, su 7.000 pazienti che sono usciti dalla malattia l’82% è sopravvissuto mentre il 18% è morto. Questo è uno dei motivi dell’enorme preoccupazione in atto in Cina.

Come si può notare da queste due tabelle, l’aumento dei casi è proporzionale sia in termini di pazienti infetti che di morti. La mortalità rimane invariata attorno al 20%, così come il numero dei pazienti critici rispetto al totale dei pazienti con sintomi.

In termini temporali, invece, i due grafici della quantità di pazienti infetti e di morti hanno un andamento quasi sovrapponibile, in espansione progressiva.

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Come vengono attualmente contati i casi?

Pare che attualmente non siano più contati i casi ASINTOMATICI, cioè quelli che risultano positivi al test ma che non presentano sintomi. Solo le persone che presentano SINTOMI ora sono considerate casi effettivi. Questo significa che il numero probabile di casi totali sia molto superiore a quelli segnalati.

Come mai la scelta di non contare i casi asintomatici?

Probabilmente perché non vi è più la capacità di testare tutti i casi sospetti. I numeri sono tali che ci inducono ad immaginare che non vi sia disponibilità, e quindi motivo, di sottoporre a test le persone asintomatiche. La quarantena viene svolta in modo sistematico, su tutti, nelle province più colpite, e nel momento in cui si manifestano i sintomi la persona viene allontanata forzatamente dal suo ambiente (domestico) e viene condotta nei centri di raccolta per i pazienti sintomatici, dove verosimilmente vengono garantite delle cure di base per i meno gravi, mentre i pazienti gravi vengono condotti nei veri ospedali, dove la intensità di cura è leggermente migliore.

Come si può immaginare, la mortalità è elevata perché non è possibile garantire a tutti in Cina un elevato grado di assistenza.

 

La situazione attuale

In Hubei si procede a una disinfestazione totale di tutta la città nella speranza di distruggere il virus ovunque con i disinfettanti nelle strade, anche nell’aria stessa: vengono nebulizzate particelle di disinfettante nelle strade che stanno man mano diventando dei serpenti biancastri lattiginosi.

Nelle altre regioni della Cina il contagio è combattuto con il blocco totale delle attività, dalle scuole alle università alle fabbriche. Si spera che questa forma di contenimento risulti sufficiente e non diventi necessario ricorrere a misure ancora più drastiche, come accade nella provincia di Hubei.

 

Il contagio: la situazione nel resto del mondo

Al di là della Cina, i paesi attualmente colpiti dal contagio sono il Giappone in prima linea, specialmente per via della situazione della nave Diamond Princess dove si sono verificate decine di casi e che è attualmente ancora in quarantena.

 

La situazione in Italia: i contagi

Nel nostro paese si sono verificati finora pochi casi di contagio. Sono tre i casi ufficiali, mentre vi sono molti casi sospetti, tutti finora relativi a persone provenienti dalla Cina o che hanno avuto contatti con la Cina. Questi casi vengono sistematicamente monitorati e sottoposti ai test per il Coronavirus.

Il personale della Croce Rossa, della protezione civile e di altre associazioni di volontariato è stato reclutato per presidiare gli aeroporti e le altre strutture con alto livello di allerta per poter identificare precocemente i casi di persone sintomatiche provenienti da paesi a rischio.

 

Le istituzioni

Le istituzioni internazionali si sono espresse ora chiaramente: per l’OMS la minaccia rappresentata dal Coronavirus è divenuta più grave rispetto a quella del terrorismo internazionale. L’OMS già raccomanda una collaborazione internazionale nella gestione dell’emergenza, che verosimilmente assumerà contorni ancora superiori, nella speranza che sia rapidamente arginata.

 

 

Le terapie

Riassumiamo nei seguenti link ai nostri articoli gli attuali sviluppi terapeutici.

 

Med4Care Marco De Nardin

Dott. Marco De Nardin