È recentissima la notizia che il ministro della salute francese Olivier Veran ha suggerito di evitare da parte dei cittadini l’assunzione di antinfiammatori (ibuprofene, cortisone…) perché potrebbero determinare un fattore d’aggravamento dell’infezione.
Egli suggerisce, in caso di febbre, di prendere paracetamolo.
Noi di Med4Care invece abbiamo suggerito che i FANS possono essere utili nei confronti del Coronavirus, come potete leggere qui, abbiamo ritenuto opportuno dare ulteriori informazioni al riguardo.
Come si può leggere nell’articolo (1) che citiamo qui in bibliografia, datato 2008, di Carla Amici e colleghi, è stato evidenziato che la indometacina (FANS analogo all’ibuprofene) abbia un effetto diretto sulla inibizione della replicazione virale dei Coronavirus in generale, sia della scimmia che quelli umani; nella fattispecie era stato testato sulla SARS. L’effetto pare legato alla capacità di bloccare la sintesi di RNA virale di 1000 volte.
In aggiunta, studi sperimentali in corso con farmaci immunosoppressori sembrano molto efficaci nel ridurre l’infiammazione polmonare che è alla base della gravità della polmonite da Coronavirus.
Tutte le persone a cui abbiamo consigliato l’utilizzo di FANS anziché paracetamolo mi hanno finora inviato messaggi privati di conferma che sembra essere molto più efficace nel ridurre l’infiammazione e di conseguenza alleviare i sintomi.
Molti altri colleghi nei pronto soccorso suggeriscono lo stesso tipo di terapia – ovviamente riferimento a voce.
Il consiglio dato è ovviamente di tipo generale e non deve essere interpretato come una indicazione medica diretta, tuttavia è una linea di orientamento che è opportuno discutere col proprio medico curante.
Ci pare perciò AZZARDATO e DANNOSO l’intervento del ministro della sanità francese, schieratosi apertamente contro l’uso di un farmaco che, anzi, appare, almeno empiricamente, EFFICACE nella terapia del Coronavirus.
Del resto, non ci sorprende: tutto il mondo è paese, e nessuno pare imparare dagli errori degli altri. Come noi non abbiamo imparato granchè dalla lezione cinese, neanche i francesi sembrano imparare nulla dagli italiani. E il Coronavirus ringrazia.
NB: in data 17 marzo il portavoce dell’OMS ha affermato che “le persone non dovrebbero assumere ibuprofene senza consultare un medico ed ha specificato peraltro che NON ci sono studi recenti che collegano il farmaco antinfiammatorio con un aumento dei tassi di mortalità”.
Questo parere, come specificato nella nota stessa, non è suffragato da alcuna evidenza scientifica, quindi probabilmente vuol essere una indicazione di prudenza per evitare di ottenere un uso smodato ed eccessivo del farmaco, che può essere potenzialmente dannoso. Ricordiamo che anche il paracetamolo, consigliato invece dall’OMS, può essere altrettanto dannoso in specifici soggetti, come per esempio gli epatopatici. Questo comporta, come abbiamo già ribadito, che il consiglio sull’utilizzo o meno di un farmaco non può prescindere dall’interpellare un curante che possa meglio di tutti valutare e suggerire il da farsi.
Per quanto ci riguarda, avendo noi riferito il parere nostro e dei colleghi relativo all’utilizzo sul campo del farmaco stesso, ribadiamo che fino ad evidenza scientifica a favore o contro questo specifico farmaco, una valutazione sull’efficacia dello stesso rimane a livello di OPINIONE SCIENTIFICA e non RACCOMANDAZIONE. E le opinioni, come è naturale, possono essere discordanti.
Saremo noi i primi, qualora vengano pubblicati degli studi scientifici (ovvero Randomizzati caso-controllo) che dovessero dimostrare la pericolosità dell’ibuprofene nel trattamento del Coronavirus, a sconsigliarne l’utilizzo. Oppure a caldeggiarlo qualora si dimostri il contrario.
IN DATA 18 MARZO giunge la smentita ufficiale dell’OMS che NON E’ CONTRARIA ALL’USO DI IBUPROFENE.
Dott. Marco De Nardin
Bibliografia: