Cosa cambierà

Era ora. Era dal 23 febbraio, dal nostro primo appello per restare a casa, che auspicavamo misure drastiche; e ora cosa cambierà?

Anche chi fino a ieri non ci credeva, sorrideva in modo canzonatorio o non ne voleva sentire parlare ora si deve ricredere. Ora ci sentiamo tutti sottosopra, come nell’immagine dell’articolo.

Ebbene, visto che avevamo previsto tutto questo, ora ci chiediamo: quanto durerà e che cosa cambierà nelle nostre abitudini? Cerchiamo di ipotizzarlo insieme.

 

Cosa accadrà in ciascuna zona?

Per fare una previsione l’unico modo per ciascuna zona è guardare a quello che è successo nelle zone che ci hanno preceduto. Il pattern è sempre lo stesso e l’unico riferimento possibile è la Cina e le misure che hanno adottato per uscirne (VEDI). Dobbiamo imparare dagli eventi ed essere mentalmente preparati.

 

Il Nord Italia

Quello che è accaduto in Cina si sta diffondendo nel Nord Italia, con un pattern molto simile. Quindi è possibile che a breve nel Nord Italia saremo in una situazione simile a quella che ha fronteggiato la Cina un mese fa. Già è stato deciso il blocco delle scuole e degli assembramenti di persone, le limitazioni agli spostamenti eccetera. Finora ogni passaggio di quanto accaduto in Cina si è riproposto nel Nord Italia. Per cui non abbiamo motivo di credere che la situazione possa cambiare ulteriormente.

Se lo scenario si manterrà in linea con quanto accaduto in Cina, è verosimile che a partire dai prossimi giorni assisteremo ad una serie di cambiamenti significativi. Vediamo i principali.

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Nella sanità
  • assisteremo progressivamente al blocco di tutta l’attività chirurgica programmata: chiunque deve fare una visita o un intervento che non sia urgente, lo dovrà posticipare. Questo accadrà per due ragioni:
    • gli ospedali non devono costituire un’occasione di contagio, quindi code e file agli ambulatori non saranno possibili.
    • gli interventi chirurgici programmati non potranno più essere svolti perchè occuperebbero quei ventilatori che invece devono essere usati per tentare di salvare la vita ai malati critici.
  • i letti di ospedale si svuoteranno man mano di tutti i malati che erano stati operati per far posto a tutti coloro che avranno sintomi da Coronavirus.
  • le terapie intensive saranno potenziate, recuperando i ventilatori dalle sale operatorie di elezione. Si allestiranno posti letto di terapia intensiva dentro le sale operatorie.
  • saranno garantiti solo gli interventi d’urgenza e salvavita.
  • la maggior parte dei chirurghi, non essendovi più attività chirurgica programmata, saranno destinati ad altri incarichi probabilmente assistenziali.
  • il percorso diagnostico per stabilire chi ha un Coronavirus sarà ripensato: probabilmente tutte le persone con sintomi respiratori saranno considerate positive senza eseguire un tampone e saranno trattate prevalentemente in base alla clinica e non tanto sulla base delle metodiche di immagine: è stato dimostrato che nè i tamponi nè Rx nè la TAC danno certezza di diagnosi per la sensibilità e specificità piuttosto insoddisfacenti.
  • I posti letto intensivi probabilmente non saranno disponibili per tutti i malati (VEDI). Già sono in corso le valutazioni per stabilire i criteri decisionali per stabilire chi ha più chances di sopravvivenza, a cui dare il massimo dell’assistenza.

 

Il lavoro

Solo le attività essenziali saranno garantite. Di per certo le categorie di lavoratori fondamentali per il paese non subiranno limitazioni: operatori sanitari, forze dell’ordine, lavoratori nei servizi essenziali dovranno continuare a circolare per garantire i servizi di base per tutti. Per gli altri, occorre stare a casa per salvare la pelle. Per tutti gli altri lavori ove possibile sarà istituito il telelavoro. Ove non sarà possibile le autorità valuteranno che provvedimenti adottare.

 

Gli enti pubblici

I tribunali hanno già sospeso le attività fino a giugno, almeno buona parte. Rimarrà in vigore solo la giustizia d’urgenza, per mantenere l’ordine sociale. Presumibilmente tutti gli altri enti pubblici rallenteranno le loro attività alle sole necessità essenziali.

 

Le scuole

Difficilmente ipotizzabile una riapertura delle scuole per terminare l’anno scolastico. Non sappiamo neanche se ci sarà un picco, quando sarà, quanto funzioneranno questi provvedimenti. In Cina le scuole sono ancora chiuse dopo 2 mesi dalla serrata. Verosimile che accadrà altrettanto.

 

Gli spostamenti

Attualmente l’Italia è spaccata in due tra zone rosse (Lombardia+11 province) e resto d’Italia. Non sono consentiti spostamenti per nessuna ragione che non sia di lavoro urgente. Sarà da stabilire caso per caso come definire questo parametro. Per chi pensa che scappare in un’altra regione sia una buona idea, c’è una cattiva notizia: state scappando dalla padella alla brace. Presto anche le altre regioni avranno gli stessi problemi del Nord Italia e della Cina. Restate dove siete e mettetevi l’animo in pace.

 

Il Centro/Sud Italia

Per capire cosa accadrà nel Sud Italia bisogna guardare cosa è accaduto nel Nord Italia i giorni prima. Nei giorni 22-23 febbraio nel Nord Italia c’erano circa 100-150 casi conclamati. Lo stesso numero di casi totali che oggi, 8 marzo, ci sono al Sud. Quindi il Sud è attualmente indietro, nell’infezione, di circa 14 giorni. E’ verosimile, non essendo state adottate manovre drastiche di contenimento al Sud Italia, che tra 14 giorni si ritroverà nella medesima situazione del Nord Italia: ZONA ROSSA PER TUTTI.

Quindi sin da ora voi che abitate nelle zone del Centro-Sud Italia, evitate contatti interpersonali, non andate nei locali, evitate di infettarvi più che potete. Preparatevi all’arrivo del Virus, non fatevi cogliere impreparati perchè al Sud la sanità è peggiore che al Nord. I posti in terapia intensiva sono molto pochi e se il virus si diffonde come si è diffuso al Nord sarà molto peggio.

 

Il resto del mondo

Nel nostro Aggiornamento dei dati (VEDI) abbiamo segnalato come Francia e Germania siano circa 8-10 giorni dietro all’Italia in termini di sviluppo del virus: siccome non hanno ancora adottato manovre restrittive pesanti è verosimile che vadano incontro alla medesima sorte del Nord Italia (ZONA ROSSA) nei tempi previsti (ovvero 8-10 giorni).

Gli Stati Uniti, la SPAGNA  e altri stati seguono a circa 2-3 giorni di distanza.

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Med4Care Marco De Nardin

Dott. Marco De Nardin