Biomassa e peso alla nascita, cottura alimenti

Cottura a biomassa: può comportare una riduzione del peso alla nascita?

Indice

In questo recente studio si è voluto verificare se un ambiente domestico in cui si utilizza la cottura con fornelli a biomassa possa influire in maniera significativa sul peso del feto alla nascita.

Cottura a biomassa e peso alla nascita

La biomassa indica quell’insieme di materia organica rinnovabile proveniente da piante e animali, come ad esempio dagli scarti della lavorazione del legno, dalla carta, dai rifiuti alimentari e dalle deiezioni animali. [1]

Nei Paesi in via di sviluppo, la biomassa rappresenta ancora la principale fonte di combustibile, di riscaldamento dell’ambiente domestico o della cottura degli alimenti.

Poco meno di un terzo dell’intera popolazione mondiale infatti ricorre alla biomassa sotto forma di legno, carbone e rifiuti agricoli e animali per alimentare fornelli o fuochi all’aperto per cuocere i cibi.

Oltre a causare varie tipologie di disabilità come la tubercolosi e la polmonite, si ritiene che la cottura tramite fornelli a biomassa si renda responsabile di una diminuzione media del peso del feto alla nascita.

Un peso inferiore alla media alla nascita, ovvero minore di 2500 g, si associa a sua volta a gravi problemi a lungo termine, di natura cognitiva e cardiovascolare.

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Caratteristiche dello studio

  • Tipo di studio: Trial sperimentale controllato randomizzato.
  • Luogo: Vari Paesi del mondo a basso e medio reddito.
  • Tipo di soggetti: Donne con età compresa tra i 18 e i 35 anni, provenienti da vari Paesi del mondo a basso e medio reddito.

Scopo dello studio: un ambiente domestico in cui si cucina con fornelli a biomassa può favorire una riduzione del peso medio alla nascita?​

Gli autori dello studio hanno voluto verificare se la sostituzione della cottura tramite fornello a biomassa con un fornello a GPL avesse apportato un aumento del peso medio alla nascita.

Risultati

Questo studio è stato realizzato suddividendo più di 3000 donne incinte residenti in Paesi in via di sviluppo del mondo¹ in due gruppi:

  • Il primo gruppo, sperimentale, ha ricevuto gratuitamente una stufa con combustibile GPL per la cottura dei cibi.
  • Il secondo gruppo, di controllo, ha continuato a utilizzare come di consueto la stufa a biomassa come mezzo di cottura dei cibi.

I risultati dello studio hanno evidenziato che:

  • Le partecipanti al gruppo di controllo sono state esposte a una concentrazione di particolato fine² tre volte maggiore rispetto al gruppo sperimentale.
  • I bambini nati vivi delle donne del gruppo sperimentale hanno riportato di media un peso alla nascita di circa 20 g in più rispetto al gruppo di controllo.

Conclusioni

Lo studio ha messo in luce che il peso alla nascita di bambini esposti a inquinanti domestici provocati dai fornelli a biomassa non differisce in maniera significativa rispetto al gruppo sperimentale.

Tuttavia bisogna considerare che, nonostante la riduzione del particolato fine dopo l’adozione delle stufe a GPL, la concentrazione di inquinanti nell’ambiente domestico risultava essere ancora molto al di sopra del limite massimo imposto dall’O.M.S.

Inoltre le donne che sono state reclutate nella sperimentazione hanno ricevuto la stufa a GPL principalmente durante il secondo trimestre di gravidanza, rendendo vana l’osservazione delle stesse durante il primo trimestre, che avrebbe potuto produrre effetti diversi sulla nascita.

Fonti e note

ARTICOLO ORIGINALE: Clasen TF, Chang HH, Thompson LM et al. Liquefied petroleum gas or biomass for cooking and effects on birth weight. New England Journal of Medicine. 2022;387(19):1735–46.

[1] U.S. Energy Information Administration. Biomass explained. 2022.

Nota 1. I Paesi di provenienza delle donne partecipanti allo studio sono: Guatemala, India, Perù e Ruanda.

Nota 2. Il particolato fine, o PM 2,5, è quell’insieme di polveri sospese nell’aria con diametro inferiore ai 2,5 μm. Secondo le linee guida emanate dall’O.M.S. la sua concentrazione non dovrebbe eccedere i 5 μg/m³.