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La demenza senile è una malattia neurodegenerativa che colpisce principalmente le persone anziane, causando una progressiva perdita delle funzioni cognitive, quali: la memoria, il ragionamento e la capacità di giudizio.
Questa patologia insorge per via di danni che interessano il cervello, come la morte delle cellule cerebrali, la riduzione delle connessioni tra di esse e l’accumulo di sostanze anormali.
In questo articolo ne analizzeremo le cause, i sintomi e i trattamenti disponibili.
Quanto è frequente la demenza senile? Epidemiologia
La demenza senile è una patologia molto diffusa a livello globale, soprattutto tra le persone anziane. Secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2019 circa 50 milioni di persone nel mondo sono risultate affette da demenza e si prevede un aumento a 152 milioni entro il 2050.
La malattia di Alzheimer è il tipo più comune di demenza senile, rappresentando circa il 60-70% dei casi. La demenza vascolare è il secondo tipo più comune, mentre la demenza a corpi di Lewy e quella frontotemporale sono meno frequenti.
L’incidenza aumenta con l’età e la maggior parte dei casi si verifica dopo i 65 anni, ma esistono casi di demenza senile che si verificano in persone più giovani, soprattutto in presenza di malattie genetiche rare.
Quali sono le cause della demenza senile? Eziologia
La demenza senile può essere causata da diverse patologie e fattori che danneggiano il cervello. Tra questi rientrano:
- Malattia di Alzheimer: è la causa più comune di demenza senile; si verifica a causa della morte delle cellule cerebrali e della formazione di placche di amiloide e grovigli di proteine nel cervello.
- Demenza vascolare: provocata da un insufficiente flusso di sangue al cervello, spesso a seguito di ictus o altri problemi di circolazione.
- Demenza a corpi di Lewy: è causata dalla presenza di aggregati proteici anormali nel cervello, chiamati corpi di Lewy.
- Demenza frontotemporale: è causata dalla morte delle cellule cerebrali nelle aree frontali e temporali del cervello.
- Malattia di Parkinson: una malattia neurodegenerativa che può portare alla demenza in fase avanzata.
- Traumi cranici: lesioni traumatiche al cervello possono causare danni permanenti che, nel tempo, possono portare alla demenza.
- Fattori genetici: alcune forme di demenza senile possono essere ereditate, come la malattia di Alzheimer a insorgenza precoce.
La comprensione delle cause della demenza senile è in evoluzione e la ricerca in questo campo è ancora impegnata a scoprire nuove terapie e tecniche di prevenzione.
Ereditarietà
Alcune forme di demenza senile possono essere ereditate. Tuttavia la maggior parte dei casi di demenza senile non è direttamente ereditaria e non dipende da un singolo gene, ma da una combinazione di fattori genetici e ambientali, che non sempre determinano l’insorgenza della malattia.
Ad esempio avere un parente di primo grado affetto da demenza senile può aumentare il rischio di sviluppare la malattia, ma non è una garanzia che ciò accada.
Fattori di rischio
Nonostante l’incidenza in termini genetici sia variabile, esistono numerosi altri fattori di rischio che possono contribuire all’insorgenza della demenza senile, tra cui:
- età avanzata;
- stile di vita, come alimentazione sregolata, sedentarietà, fumo e consumo di alcol;
- patologie preesistenti, tra cui ipertensione, diabete, malattia cardiaca, ictus;
- lesioni craniche;
- esposizione a sostanze tossiche come il piombo e l’alluminio;
- depressione e isolamento sociale.
Sintomi della demenza senile
I sintomi della demenza senile possono variare a seconda della causa sottostante alla patologia, ma in generale includono la progressiva perdita delle funzioni cognitive e della capacità di svolgere attività quotidiane.
In particolare si possono osservare i seguenti disturbi nella maggior parte dei pazienti:
- perdita di memoria;
- difficoltà di linguaggio;
- difficoltà di ragionamento e di giudizio;
- cambiamenti comportamentali e sbalzi d’umore;
- problemi di orientamento;
- allucinazioni o deliri in alcuni casi.
Diagnosi di demenza senile
La diagnosi di demenza senile può essere complessa e richiede una valutazione medica completa, che può includere esami del sangue e delle urine, test neuropsicologici, tomografia computerizzata (TC) o risonanza magnetica (MRI) del cervello e altri esami di imaging.
La diagnosi tempestiva è importante per avviare subito un trattamento adeguato e per aiutare il paziente e la sua famiglia a gestire la malattia.
Anamnesi
L’anamnesi consiste in una serie di domande che il medico rivolge al paziente e ai suoi familiari per raccogliere informazioni sulla storia della malattia, sui sintomi e sulle eventuali condizioni di salute pregresse.
Questa fase può aiutare il medico a identificare eventuali fattori di rischio e cause della patologia, nonché a comprendere il grado di compromissione cognitiva del paziente.
Esame obiettivo
L’esame obiettivo può includere diversi test, tra cui:
- Valutazione neurologica: il medico può verificare la presenza di tremori, rigidità muscolare o difficoltà di movimento.
- Valutazione cognitiva: svolta attraverso test che misurano la memoria, l’attenzione, il linguaggio e la capacità di risolvere problemi.
- Esame del sistema nervoso: il medico può verificare la presenza di segni di lesioni cerebrali o problemi di circolazione sanguigna.
Esami strumentali
Gli esami strumentali possono aiutare il medico a scoprire eventuali segni specifici per alcune forma di demenza oppure lesioni o anomalie cerebrali. I più comunemente utilizzati per diagnosticare la demenza senile sono:
- Tomografia computerizzata (TC);
- Risonanza magnetica (MRI);
- PET (tomografia ad emissione di positroni);
- SPECT (tomografia ad emissione di fotoni singoli).
Questi esami strumentali spesso sono eseguiti in combinazione con altri test cognitivi e valutazioni cliniche per una diagnosi completa e accurata.
Esami di laboratorio
Gli esami di laboratorio vengono utilizzati per valutare la presenza di eventuali patologie preesistenti che possono influenzare lo sviluppo della malattia.
Nel caso della demenza senile, si ricorre a:
- Emocromo completo: può rilevare eventuali anomalie nel numero di globuli bianchi, globuli rossi e piastrine.
- Valutazione della funzione tiroidea: il malfunzionamento della tiroide può influenzare la funzione cerebrale.
- Esame chimico-fisico delle urine: per valutare la funzione renale con la creatinina e altri parametri.
- Esame del sangue: per valutare la funzione epatica con il valore delle transaminasi e l’eventuale presenza di marker di infiammazione.
- Esami per la vitamina B12 e folati: carenze di queste sostanze possono causare problemi cognitivi.
Diagnosi differenziale di demenza senile
La diagnosi differenziale è importante per escludere altre patologie che possono presentare sintomi simili a quelli della demenza senile, tra cui:
- depressione;
- malattia di Parkinson;
- ipotiroidismo;
- infezioni;
- tumori cerebrali;
- problemi di visione.
Trattamenti per la demenza senile
Non esiste una cura definitiva, ma esistono trattamenti per gestire i sintomi e rallentare la progressione della malattia.
Terapia farmacologica
I farmaci comunemente utilizzati per la demenza senile includono:
- Inibitori dell’acetilcolinesterasi (donepezil, rivastigmina, galantamina): questi farmaci agiscono aumentando i livelli di acetilcolina, un neurotrasmettitore importante per la memoria e le funzioni cognitive. Possono migliorare temporaneamente la funzione cognitiva nei pazienti con demenza da Alzheimer.
- Memantina: agisce regolando il glutammato, un neurotrasmettitore importante per l’apprendimento e la memoria. Può migliorare temporaneamente la funzione cognitiva nei pazienti con demenza da Alzheimer in stadio avanzato.
- Farmaci antipsicotici: possono essere utilizzati per gestire i sintomi comportamentali della demenza senile, come l’agitazione e l’irritabilità, ma possono anche causare effetti collaterali, come la sedazione.
- Farmaci antidepressivi.
- Farmaci per la gestione di patologie preesistenti.
Terapie non farmacologiche
Le terapie non farmacologiche possono essere un complemento all’utilizzo di farmaci e includono:
- Terapia occupazionale: può aiutare i pazienti a mantenere le abilità e a migliorare la loro quotidianità.
- Fisioterapia: migliora la mobilità, l’equilibrio e la forza muscolare.
- Terapia comportamentale: utilizzata soprattutto in caso di demenza causata disturbi psicopatologici, come la depressione.
- Musicoterapia e arteterapia: possono aiutare a migliorare l’umore e a ridurre l’ansia e lo stress.
- Attività sociali: volte a mantenere i pazienti attivi e socialmente impegnati.
Cambiamenti dello stile di vita
Lo stile di vita può influenzare la progressione della demenza senile. Ci sono alcune abitudini che possono essere utili per ridurre il rischio di sviluppare la malattia o per rallentarne il peggioramento, come ad esempio:
- mantenere una dieta sana ed equilibrata. Pare che l’alimentazione sia importante nell’accelerare o ridurre la comparsa della demenza senile.
- fare esercizio fisico regolare;
- svolgere attività mentali stimolanti, come la lettura, la scrittura, i giochi di strategia e la risoluzione di rompicapi;
- controllo della pressione arteriosa;
- ridurre dello stress;
- evitare il fumo;
- limitare l’assunzione di alcol;
- mantenere un livello di sonno adeguato.
Approfondimento: alimentazione per la demenza senile, è possibile ritardare il calo di memoria con la dieta?
Un’alimentazione sana e bilanciata fa bene alla nostra salute, sotto vari aspetti.Uno studio pubblicato su Neurology (marzo 2019) [1] dimostra come regimi alimentari sani influiscono positivamente sulla funzione cognitiva, prevenendo forme di demenza senile.
Demenza senile: punti salienti
La demenza senile è una malattia neurodegenerativa che colpisce principalmente le persone anziane, causando sintomi come perdita di memoria, confusione e difficoltà di concentrazione.
Sebbene non esista una cura definitiva, ci sono trattamenti farmacologici e non farmacologici che possono aiutare a gestire i sintomi e a migliorare la qualità della vita del paziente. Inoltre uno stile di vita sano può ridurre il rischio di sviluppare la malattia o ritardarne la progressione.
La prevenzione della demenza senile è importante, ma richiede lo sforzo tempestivo e continuativo del paziente, che deve collaborare con la sua famiglia, i medici e gli operatori sanitari per garantire un’assistenza adeguata e personalizzata.