depressione post partum lockdown

La depressione post-partum e il lockdown da Covid-19

La depressione post-partum ingigantita dal lockdown Covid-19

Questi mesi di lockdown sono stati difficili per tutti, ma non solo dal punto di vista clinico. Una conseguenza molto importante di questa situazione è infatti anche il lato psicologico della reclusione, che ha portato diverse persone a manifestare sintomi depressivi e di ansia. Una categoria a forte rischio è rappresentata dalle donne in gravidanza e post-parto, che ne hanno risentito particolarmente, sviluppando, tra l’altro, sintomi di depressione post partum più intensi rispetto alla norma. 

In questo articolo andiamo ad analizzare alcuni studi sull’argomento.

 

Il blocco delle visite in ospedale e a casa: le conseguenze per le donne in gravidanza

L’epidemia di COVID-19 ha avuto un forte impatto sull’organizzazione ospedaliera di tutti i paesi colpiti, dove le visite ai pazienti sono state limitate o vietate. 

Queste misure sono state applicate anche ai reparti di maternità, dove nella maggior parte dei casi si consente la sola presenza del partner nella sala parto e, fino a poco tempo fa, erano strettamente vietate le visite durante la degenza post parto. Questo effetto di isolamento era amplificato una volta tornate a casa, dove le visite dei parenti erano comunque vietate dai decreti anti-COVID-19.

Le neomamme si sono trovate in una situazione di maggiore vulnerabilità psicologica, con aumento del rischio di depressione post partum e la compromissione del legame madre-bambino.
La percentuale di donne con depressione post partum in condizioni normali è del 15%, e non sorprende che questo dato sia cresciuto per via delle restrizioni dovute alla pandemia.  

Queste considerazioni si aggiungono agli studi sulle condizioni psicologiche generali della popolazione durante il lockdown, che in una review vengono così descritte:

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“La maggior parte degli studi esaminati ha riportato effetti psicologici negativi tra cui sintomi di stress post-traumatico, confusione e rabbia. Gli elementi fonte di stress includono la lunga durata della quarantena, la paura di infezione, frustrazione, noia, forniture inadeguate, informazioni inadeguate e perdite finanziarie.”

 

Studi su depressione post-partum e lockdown da Covid-19

Vediamo ora quali sono stati alcuni studi sul fenomeno della depressione post-partum durante il lockdown da Covid-19.

 

Supporto telefonico: il servizio offerto a Parigi

L’università della Sorbona a Parigi ha reso disponibile un servizio di ascolto psicologico a 10-12 giorni dal parto ed un successivo a 6-8 settimane. La durata delle telefonate organizzate era di 30 minuti, in cui le donne erano libere di esprimere emozioni e sensazioni relative a:

  • Esperienza del parto
  • Rientro a casa dopo il parto

Una piccola precisazione dobbiamo farla in merito alla tipologia di test utilizzati: per quanto possa sembrare riduttivo o incompleto, il questionario anonimo è lo strumento principe degli studi psicologici. Le domande in esso contenute vengono studiate e progettate ad hoc per comprendere al meglio lo stato psicologico dei partecipanti, sfumature comprese. Ogni questionario è studiato per una specifica condizione, e la risposta di molte persone riesce a fornire un quadro generale attendibile della situazione considerata.

A seguito di entrambe le telefonate sono stati forniti alle donne più questionari per valutare le loro condizioni psicologiche di stress legate all’esperienza che avevano vissuto, così da fornire ulteriore supporto psicologico laddove necessario.
Lo studio non fornisce una percentuale precisa dei risultati dei test: si prefiggeva come obiettivo quello di fornire supporto alle donne che ne avevano bisogno.

Il risultato del progetto è stato sorprendente: ladesione a questo servizio è stata altissima: l’80% delle donne ha dato il consenso nelle 3 settimane successive all’inizio del lockdown!

 

Dati significativi sulle donne in gravidanza

Uno studio che invece ha fornito dati significativi è stato condotto su poco più di 300 donne in gravidanza. 

Anche in questo caso il metodo utilizzato è la somministrazione di questionari scelti appositamente per valutare lo stato depressivo e di ansia. Si è scelto di escludere dai risultati le donne che presentavano una storia con disordini di natura psichiatrica, così da rendere i risultati più attendibili nei confronti della popolazione media. 

I 260 questionari consegnati hanno fornito risultati importanti: il 35,4% delle donne ha mostrato evidenti conseguenze psicologiche dovute all’isolamento. Queste comprendono sia sintomi depressivi sia di ansia.

 

Il post parto: un secondo studio nella zona rossa italiana

Un ulteriore studio è stato condotto nell’area del nord-est d’Italia, tra le più colpite del paese.
In questo caso le donne hanno risposto ai questionari due giorni dopo il parto. Gli effetti di isolamento sociale e lockdown hanno portato il 29% delle donne a sviluppare sintomi depressivi significativamente più intensi rispetto alle donne che avevano partorito nello stesso periodo del 2019. 

In conclusione, le neomamme hanno vissuto la preoccupazione di esporsi a COVID-19 combinate con quarantena e assenza dei propri cari; questo ha influenzato negativamente i loro pensieri ed emozioni, aggravando così i sintomi depressivi.

 

Conclusione: in che modo il lockdown per il Covid-19 ha influenzato la depressione post-partum?

È importante notare la grande differenza di percentuali evidenziate negli studi di cui vi abbiamo parlato oggi, rispetto alle condizioni normali di gravidanza. Da un 15% “standard” di donne con sintomi di depressione post parto, in questo periodo due diversi studi hanno registrato percentuali del 35% e del 29%, più del doppio.

È e sarà di primaria necessità fornire supporto psicologico alle donne in gravidanza da qui in avanti, anche in vista di possibili ulteriori futuri lockdown localizzati in aree specifiche.

 

serena ippoliti ostetrica

Dott.ssa Serena Ippoliti, Ostetrica

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Fonti: