DIABETE IN GRAVIDANZA: HA SENSO ABBASSARE LE SOGLIE DI GLICEMIA PER LA DIAGNOSI DI DIABETE GESTAZIONALE?
Introduzione
Il diabete gestazionale è un disordine del metabolismo che insorge durante la gravidanza, in grado di produrre potenziali eventi avversi importanti per la donna e per il nascituro.
Epidemiologia del diabete gestazionale
La prevalenza di questo disordine metabolico non è ben nota, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, ma si pensa possa contribuire ad aumentare la frequenza globale del diabete mellito di tipo 2.
Conseguenze del diabete gestazionale per la madre
La madre va incontro a una serie di problemi connessi al diabete gestazionale, come il rischio circa raddoppiato di acquisire malattie cardiovascolari nel corso della vita rispetto a una donna non affetta dalla malattia.
Conseguenze del diabete gestazionale per il feto
In questa condizione clinica il feto presenta delle conseguenze perché si sviluppa in un ambiente saturo di nutrienti e quindi può essere soggetto a macrosomia¹ e a complicazioni metaboliche conseguenti, come l’ipoglicemia e l’ittero.
Diagnostica del diabete gestazionale
Per stabilire la diagnosi del diabete gestazionale occorre per prima cosa stabilire quali siano i criteri per definirlo. Nel tempo si sono susseguite varie proposte e quindi tuttora sono suggeriti in letteratura diversi criteri diagnostici, in base agli studi e agli autori [1],[2].
Lo studio di cui oggi riferiamo ha avuto lo scopo di identificare con maggiore precisione quali potrebbero essere i migliori criteri per diagnosticare il diabete gestazionale nella singola gestante.
Caratteristiche dello studio:
- Tipo di studio: Studio controllato randomizzato, condotto dal 2015 al 2020
- Luogo: Nuova Zelanda
- Tipo di pazienti: Donne alla prima gravidanza, dal 6° mese di gestazione fino all’8°
Progettazione dello studio
Scopo dello studio
Lo scopo dello studio in oggetto è valutare eventuali vantaggi che si avrebbero nell’abbassare le soglie di glicemia per porre diagnosi di diabete in gravidanza.
Sicuramente abbassando tali soglie molte più donne riceverebbero la diagnosi di questo disordine metabolico.
Gli autori hanno dunque voluto verificare se, ribassando i valori di cut-off, potrebbero ottenersi un numero minore di eventi avversi legati al parto, come:
- Macrosomia
- Parto operativo
- Distocia della spalla
- Pre-eclampsia
- Lesioni neonatali di altra natura
- Malattie polmonari
Cut-off di glicemia attualmente impiegati per la diagnosi di diabete gestazionale
Le soglie glicemiche standard adoperate in Nuova Zelanda per la diagnosi di diabete gestazionale sono state elaborate e messe a punto dall’Australasian Diabetes in Pregnancy Society. [3]
Queste soglie sono state determinate sottoponendo la donna gravida al test con carico orale di glucosio (OGTT) di 75 grammi, fissando i seguenti valori limite:
- Glicemia al tempo zero, ossia a digiuno, pari a 99 mg/dL [≥ 5,5 mmol/L]
- Glicemia dopo due ore dall’assunzione della soluzione di glucosio pari a 162 mg/dL [≥ 9,0 mmol/L]
Le nuove soglie glicemiche ribassate per lo studio
Le soglie glicemiche ribassate utilizzate nello studio hanno visto l’impostazione dei seguenti valori, sempre dopo assunzione di carico orale di glucosio di 75 g (OGTT):
- Glicemia al tempo zero, ovvero a digiuno prima dell’assunzione della soluzione orale di glucosio, pari a 92 mg/dL [≥ 5,1 mmol/L]
- Glicemia dopo due ore dall’assunzione del carico orale di glucosio pari a 153 mg/dL [≥ 8,5 mmol/L]
Risultati
Nello studio sono state reclutate circa 4000 donne in età gestazionale, suddivise tramite campionamento randomizzato in due gruppi:
- Un gruppo di controllo, in cui sono state adottate le soglie glicemiche classiche
- Un gruppo sperimentale, in cui sono state adottate le soglie glicemiche ribassate
I risultati hanno evidenziato 310 donne diagnosticate con diabete gestazionale nel gruppo sperimentale (15% del totale) e 124 donne con la stessa diagnosi nel gruppo di controllo (6% del totale).
Conclusioni
Nel gruppo in cui si sono utilizzate le soglie glicemiche ribassate, come era atteso, si assiste ad un numero molto maggiore di diagnosi di diabete gestazionale, passando dal 6% al 15% circa di tutte le donne in gravidanza.
In questo gruppo sono state poste sotto maggiore controllo e curate le donne con una glicemia inferiore rispetto al gruppo di controllo.
Per contro, gli eventi avversi legati al parto in questo gruppo non si sono ridotti in modo significativo.
Ci chiediamo: c’è un’utilità nell’uso di soglie ribassate per la diagnosi di diabete in gravidanza?
A giudicare dallo studio qui raccontato, adottare delle soglie glicemiche ribassate per la diagnosi di diabete gestazionale non comporta un rischio ridotto di eventi avversi, complicazioni materne o complicazioni perinatali come la macrosomia.
Per contro, a rigor di logica, ci immaginiamo che il gran numero di donne identificate con “diabete gestazionale” abbia vissuto questo tipo di diagnosi con preoccupazione e stress, sommato al disagio di un aumento delle visite in corso di gravidanza, maggiore attenzione alimentare, nonché una spesa maggiore a livello del sistema sanitario.
Allo stato attuale e sulla scorta dei dati dello studio non sembra perciò fondata oggi l’opportunità di restringere le soglie per la diagnosi di diabete gestazionale.
Pasquale Macirella, studente di Medicina VI anno
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Fonti e note:
ARTICOLO ORIGINALE: Crowther C, Samuel D, McCowan L, et al. Lower versus Higher Glycemic Criteria for Diagnosis of Gestational Diabetes. New England Journal of Medicine. 2022;387(7):587-598.
[1] Zhu Y, Zhang C. Prevalence of gestational diabetes and risk of progression to type 2 diabetes: a global perspective. Curr Diab Rep 2016;16:7-7.
[2] Kramer CK, Campbell S, Retnakaran R. Gestational diabetes and the risk of cardiovascular disease in women: a systematic review and meta-analysis. Diabetologia 2019;62:905-914.
[3] Nankervis A, McIntyre HD, Moses R, ADIPS Consensus Guidelines for the Testing and Diagnosis of Hyperglycaemia in Pregnancy in Australia and New Zealand. The Australasian Diabetes in Pregnancy Society. 2014.
Nota 1. La macrosomia è definita come la condizione in cui il neonato presenta alla nascita un peso compreso tra 4 kg e 4.5 kg.
Nota 2. L’uso di criteri glicemici più bassi ha portato, come previsto, a una percentuale più alta di donne che hanno ricevuto diagnosi di diabete gestazionale.