Secondo questo recente studio sembrerebbe che la dimissione precoce dei pazienti con ictus lieve, se assistiti a livello domestico, possa essere più vantaggiosa rispetto alla dimissione standard.
Paziente con ictus: dimissione e tempi di recupero
L’ictus cerebrale si verifica quando una porzione più o meno estesa del parenchima cerebrale rimane privata dell’apporto di ossigeno, in seguito a ischemia dell’arteria (ictus ischemico) o a stravaso di sangue (ictus emorragico).
In Italia l’ictus rappresenta la seconda causa di morte dopo le coronaropatie e la prima causa di invalidità, inficiando notevolmente sulla qualità di vita del paziente. In genere la maggior parte dei casi di ictus si verifica oltre i 65 anni di età e la probabilità aumenta nei pazienti che hanno già sofferto di TIA (Attacco Ischemico Transitorio).
Fortunatamente rispetto al passato, le sequele neurologiche e sistemiche dell’ictus sono in media meno gravi a causa di una maggiore tempestività nella diagnosi e dell’avanzamento delle tecnologie disponibili. Tuttavia anche sintomi moderati post-ictus possono condizionare molto negativamente la qualità di vita del paziente in semplici attività quotidiane come uscire di casa, camminare e badare alle normali faccende domestiche.
Nonostante siano in corso degli studi sul funzionamento di tutti i meccanismi che si verificano dopo l’ictus a livello cerebrale e che promuovono il recupero neurale, non vi è unanimità su quando cominciare l’iter di riabilitazione del paziente.
Allo stesso modo alcune linee guida sembrano incoraggiare la dimissione precoce dei pazienti con ictus lieve mentre altre mostrano un atteggiamento più cauto. In qualsiasi caso l’obiettivo è sempre quello di poter consentire al paziente di poter riprendere in mano le proprie attività quotidiane, nel limite del possibile.
Caratteristiche dello studio
- Tipo di studio: Analisi secondaria di trial controllato randomizzato.
- Luogo: Svezia.
- Tipo di pazienti: Soggetti adulti diagnosticati con ictus lieve.
Scopo dello studio: può essere utile la dimissione precoce con assistenza a domicilio per i pazienti con ictus lieve?
Gli autori del presente studio di analisi hanno valutato l’utilità della dimissione precoce con assistenza domestica dei pazienti diagnosticati con ictus lieve, rispetto al consueto iter di dimissione con cure primarie ricevute in ambiente ospedaliero.
Progettazione
Nel trial originario sono stati inclusi 104 pazienti con età media di 75 anni, per la maggior parte maschi, diagnosticati con ictus lieve.
Dopo la fase di selezione iniziale, i partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi di uguale numerosità in maniera randomica:
- il primo gruppo, sperimentale, ha ottenuto una dimissione precoce rispetto alla norma e di volta in volta stabilita dai medici in base allo stato del paziente. Dopo la dimissione i pazienti del gruppo si sono sottoposti ad almeno 4 settimane di riabilitazione in ambiente domestico.
- Il secondo gruppo, di controllo, ha ottenuto una dimissione in tempi standard con riabilitazione inizialmente ospedaliera, e una volta a casa con rinvio alle cure primarie quando necessario.
Risultati
Dopo una serie di valutazioni effettuate dal team medico-sanitario fino a 12 mesi dopo la dimissione sono emerse le seguenti considerazioni:
- dopo 4 settimane dalla dimissione, i pazienti dimessi precocemente hanno mostrato un grado di indipendenza maggiore nell’espletamento delle attività quotidiane rispetto ai pazienti dimessi in tempi standard.
- Il grado di ripresa socio-personale del paziente, espressa mediante la Stroke Impact Scale¹, è risultato significativamente più alto, dopo 3 mesi, nei pazienti dimessi precocemente rispetto agli altri.
- Dopo 12 mesi non sono state particolari differenze di recupero tra i due gruppi.
Conclusioni
Il presente studio, realizzato sulla scorta di un’analisi eseguita su un trial clinico, ha messo in luce che la dimissione precoce dall’ospedale nei pazienti con ictus lieve, assistiti a livello domestico, sia più vantaggiosa a 4 settimane e fino a 3 mesi rispetto ai pazienti dimessi in tempi standard.
Fonti e note:
ARTICOLO ORIGINALE: Björkdahl A, Rafsten L, Petersson C et al. Effect of very early supported discharge versus usual care on activities of daily living ability after mild stroke: a randomized controlled trial. Journal of Rehabilitation Medicine; 55, jrm12363. 2023.
[1] Ministero della Salute. Malattie cardio-cerebrovascolari. Ictus. 2022.
[2] Coleman ER, Moudgal R, Lang K et al. Early Rehabilitation After Stroke: a Narrative Review. Curr Atheroscler Rep. 2017 Nov 7;19(12):59.
Nota 1. La Stroke Impact Scale è composta da una serie di domande o dichiarazioni che i pazienti con ictus (o i loro caregiver) devono valutare in base alla loro esperienza personale. Queste domande coprono vari aspetti, tra cui la funzione fisica, la comunicazione, la mobilità, l’indipendenza, le attività quotidiane, la partecipazione sociale e il benessere emotivo.