Questo interessante studio avrebbe contribuito a fare luce sulle cause delle disfunzioni olfattive nei bambini.
L’importanza dell’olfatto e l’impatto delle disfunzioni olfattive nei bambini
Il senso dell’olfatto gioca un ruolo molto importante nella vita di ciascun individuo, permettendo infatti di localizzare la nostra attenzione verso segnali pericolosi (come i fumi velenosi), o al contrario verso oggetti dal significato positivo, come dei cibi nutrienti.
L’olfatto costituisce anche un importante modo di richiamo di tracce conservate nella memoria, anche se ancestrali. Quando infatti si odora un oggetto per la prima volta, a quell’esperienza viene usualmente associata un’emozione: positiva, negativa o neutra. Percepire di nuovo quell’odore induce le stesse sensazioni della prima volta.
Vari studi hanno dimostrato che il senso dell’olfatto può anche influire sull’appetito e sul tono dell’umore delle persone, e pertanto i disturbi dell’olfatto possono inficiare in modo marcato sulla qualità di vita.
A questo proposito i disturbi dell’olfatto quantitativi sono rappresentati dall’anosmia e dall’iposmia, che consistono rispettivamente nell’assenza di percezione di qualsiasi stimolo olfattivo, oppure in una più o meno forte riduzione dello stesso.
L’iposmia e l’anosmia possono essere congenite o acquisite nel corso della vita e possono derivare da disfunzioni anatomiche che “ostruiscono” l’ingresso di molecole odorose nelle cavità nasali, oppure essere di natura neurosensoriale, ossia imputabili ad anomalie nelle strutture nervose olfattive. Attualmente, mentre per gli adulti l’eziologia di molti casi di disfunzione olfattiva è nota e sono disponibili vari test per la misura dell’olfatto, per i bambini questo settore non è ancora ben approfondito.
Caratteristiche dello studio
- Tipo di studio: Revisione sistematica della letteratura.
- Luogo: Canada.
- Tipo di soggetti: Individui con età pari o minore ai 17 anni, che si sono sottoposti a test olfattivi.
Scopo dello studio: cosa causa le disfunzioni olfattive nei bambini?
Questa revisione della letteratura si propone lo scopo di identificare le cause più frequenti di disfunzione olfattiva nei bambini e dei test utilizzati per la loro rilevazione, cercando di ottenere una visione d’insieme del fenomeno.
Progettazione e risultati
La presente revisione è stata effettuata attingendo informazioni cliniche tramite i principali portali di dati di aggregazione medica: PubMed, MEDLINE e Web of Science.
Attuando una selezione progressivamente più stringente, sono stati estrapolati infine 103 studi clinici di riferimento, incentrati sull’esecuzione recente di test olfattivi in soggetti con età pari o minore ai 17 anni, focalizzando la ricerca sul riscontro dei disturbi quantitativi dell’olfatto.
Dalla revisione di tutti gli studi clinici considerati, è emerso che:
- le cause più frequenti di disfunzione olfattiva acquisita (anosmia/iposmia) sono state: l’esposizione alle emissioni degli impianti che lavorano le leghe del ferro, l’ipovitaminosi D e i disturbi dello spettro autistico;
- l’eziologia più frequente delle disfunzioni olfattive congenite (anosmia/iposmia) è invece consistita in una sindrome genetica da delezione, seguita dalla malocclusione mandibolare;
- di tutti i casi di disfunzione olfattiva dettagliati, l’eziologia più frequente è risultata quella di natura neurosensoriale. Il test olfattivo più adoperato è stato invece l’UPSIT¹.
Conclusioni
Questa revisione sistematica della letteratura ha contribuito a fare luce sull’eziologia delle disfunzioni olfattive nei bambini, evidenziando come i disturbi acquisiti siano più frequenti di quelli congeniti.
Dall’analisi è inoltre emerso come i disturbi quantitativi dell’olfatto siano più predominanti nella natura neurosensoriale rispetto a quella puramente conduttiva. Di qui discende l’importanza di eseguire test precoci di diagnosi già nei primi anni di vita.
Fonti e note:
ARTICOLO ORIGINALE: Payandeh JE, Motamed M, Kirubalingam K et al. Olfactory dysfunction in children: A scoping review. Otolaryngology–Head and Neck Surgery. 2023;169(6):1399–408.
[1] Croy I, Nordin S, Hummel T. Olfactory disorders and quality of life:an updated review. Chemical Senses. 2014;39(3):185–94.
Nota 1. Il test UPSIT, acronimo di University of Pennsylvania Smell Identification Test, è uno score di 40 elementi utilizzato per valutare la capacità di una persona di riconoscere odori.