Dito a martello, ortopedia

Il dito a martello

Il dito a martello: cause, sintomi e trattamenti

 

Cos’è il dito a martello?

Il dito a martello è una condizione in cui disturbo ortopedico l’estremità articolare di un dito assume una forma simile a quella di un martelletto (o di una “zeta”). Tale condizione può affliggere sia le articolazioni interfalangee della mano e sia quelle del piede.

In genere alla base dell’insorgenza di questo disturbo vi è un evento traumatico che coinvolge i tendini estensori. Il danneggiamento di questi tendini, interferendo con la corretta estensione articolare, induce una caratteristica flessione del dito che ricorda la sagoma di un martello.

 

Il dito a martello della mano

Il dito a martello della mano è relativo alle lesioni che affliggono l’articolazione interfalangea distale (o terminale). Di solito il dito a martello si verifica tra la 2a e la 3a falange dell’indice o del medio.

Le lesioni dei tendini estensori risultano più frequenti rispetto a quelle dei tendini flessori. Il motivo risiede nella particolare posizione che i tendini occupano all’interno della mano: trovandosi infatti in corrispondenza della porzione dorsale risultano maggiormente esposti ai traumi diretti e indiretti.

Dunque in virtù delle caratteristiche anatomiche della mano, i soggetti che hanno una maggiore probabilità di sviluppare il dito a martello sono coloro che rischiano traumi al dorso della mano, ovvero gli individui di sesso maschile con un’età compresa tra i 20 e i 30 anni.

 

Quali sono le cause? L’eziologia

Il dito a martello della mano è strettamente correlato ad eventi traumatici. Per questo motivo gli sportivi e i soggetti che svolgono lavori manuali possono manifestare il disturbo con una frequenza maggiore.

banner acqua idrogenata desktop

La flessione forzata dell’articolazione interfalangea distale, responsabile della congiunzione tra la seconda e la terza falange, provoca una lesione dei tendini estensori che nei casi più gravi può associarsi anche alla frattura dell’osso.

L’alterazione strutturale del compartimento estensore del dito induce un importante deficit funzionale dell’articolazione. Infatti, proprio alla luce del danno subito, il paziente non è più in grado di estendere correttamente il dito, pertanto l’iperflessione associata a tale condizione determina la comparsa del dito a martello.

Le cause più comuni di questo disturbo sono:

  • infortuni accorsi durante l’attività sportiva (calcio, pallacanestro, pallavolo, baseball, ecc.)
  • traumi diretti o indiretti (contusioni, lesioni da taglio, ecc.).

 

I sintomi del dito a martello della mano

Di solito il dito a martello della mano produce i seguenti sintomi:

  • gonfiore articolare
  • sensazione di dolore
  • deficit funzionali dell’articolazione.

L’intensità dei sintomi elencati è intimamente associata alla gravità dell’evento traumatico: in presenza infatti di una rottura totale del tendine o di una frattura, il quadro sintomatologico può esacerbarsi drasticamente.

 

Rimedi e cure per il dito a martello della mano

La scelta del trattamento del dito a martello della mano dipende dall’entità delle lesioni che interessano le strutture dell’articolazione interfalangea. I danni provocati dai traumi possono essere studiati accuratamente mediante specifici esami strumentali, come la radiografia e la risonanza magnetica.

Attualmente le terapie per questo disturbo prevedono:

  • trattamento conservativo con tutore: rappresenta il percorso terapeutico più adatto ai casi meno gravi. L’immobilizzazione del dito sofferente viene attuata mediante l’applicazione di uno splint (o tutore) apposito. In presenza di stiramenti e lesioni più lievi dei tendini la durata dell’immobilizzazione è di circa 4-6 settimane. Per ridurre il gonfiore e il dolore il medico può associare una terapia farmacologica a base di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
  • Trattamento chirurgico: è indicato per i casi più gravi, in cui il dito a martello è correlato ad una frattura o a una rottura totale del tendine. Lo sviluppo di nuove tecniche ha reso questo tipo di chirurgia meno invasiva, garantendo risultati finali davvero soddisfacenti. L’immobilizzazione del dito danneggiato avviene mediante l’inserzione percutanea dei cosiddetti fili di Kirschner.

 

Il dito a martello del piede

Il dito a martello rappresenta una delle deformità del piede più comuni.

A differenza del disturbo che colpisce la mano, il dito a martello del piede insorge a causa di un’alterazione a carico dell’articolazione interfalangea prossimale. L’inefficienza funzionale dell’articolazione induce la flessione del dito che di conseguenza, piegandosi, assume la forma di un martello o di un artiglio.

Come si forma il dito a martello nel piede? Fisiopatologia

Alla base della comparsa del dito a martello vi è l’alterazione della biomeccanica delle strutture muscolari e connettivali che costituiscono le articolazioni interfalangee del piede. Nella maggior parte dei casi il disturbo riguarda il secondo dito ma, in particolari condizioni, può affliggere anche il terzo e il quarto dito del piede.

La presenza di un dito a martello è in grado di condizionare la corretta andatura della camminata. Inoltre la maggiore esposizione dei tessuti cutanei alle forze d’attrito facilita la formazione di alcuni inestetismi, quali calli e duroni.

 

Le cause del dito a martello nel piede: eziologia

Il dito a martello del piede è indotto da tutte quelle condizioni mediche che determinano uno squilibrio tra la muscolatura intrinseca ed estrinseca del piede. Nello specifico questo disturbo ortopedico si verifica ogni qualvolta la muscolatura estrinseca prevale su quella intrinseca, causando la flessione del dito.

I principali fattori di rischio di questo disturbo sono:

 

I sintomi del dito a martello del piede

I sintomi che caratterizzano il dito a martello del piede sono:

  • dolore
  • gonfiore articolare
  • deficit funzionale dell’articolazione e difficoltà nell’estensione del dito
  • complicazioni nella deambulazione.

 

Rimedi e cure per il dito a martello nel piede

Il dito a martello del piede nelle fasi iniziali o nelle forme più lievi può essere trattato attraverso un approccio conservativo. Al contrario in presenza di deformazioni di lunga data o di una flessione eccessiva del dito risulta più opportuno affidarsi alla terapia chirurgica.

Nel dettaglio:

  • trattamento conservativo: nelle fasi iniziali l’alterazione strutturale del dito risulta essere reversibile. Difatti l’articolazione interfalangea interessata dal disturbo appare ancora flessibile e quindi in grado di compiere i movimenti, seppur con maggiore sforzo. In queste condizioni il medico può consigliare l’utilizzo di calzature e tutori in grado sia di ridurre la deformazione del dito, sia di prevenire la formazione di eventuali lesioni cutanee. Inoltre lo specialista può suggerire l’esecuzione di alcuni specifici esercizi capaci di rafforzare la componente muscolare più debole.
  • Trattamento chirurgico: viene impiegato per trattare i casi più gravi, caratterizzati dall’immobilità del dito. Talvolta si ricorre alla chirurgia anche quando si è registrato un fallimento della terapia conservativa. Questa terapia, attraverso un rimodellamento mirato delle componenti articolari, è in grado di ridurre drasticamente gli effetti deleteri del disturbo.

 

Nicola Bizzotto Redazione med4care

Dott. Nicola Bizzotto, ortopedico

 

Fonti e note:

  • Molloy A, Shariff R. Mallet toe deformity. Foot Ankle Clin. 2011 Dec.
  • Anastasi G, Cannas M, Cavaletti GA, et al. Trattato di Anatomia Umana. Milano: Edi Ermes; 2021.
  • Gallinaro P. Manuale di ortopedia e traumatologia. Milano: McGraw-Hill; 2007.
  • Lancaster SC, Sizensky JA, Young CC. Acute mallet toe. Clin J Sport Med. 2008 May.
  • Postacchini F, Ippolito E, Ferretti A. Ortopedia e traumatologia. Delfino; IV edizione, 2022.