Indice
La diverticolite è una malattia che si manifesta in modo acuto nel sistema gastrointestinale, causata dall’infiammazione di uno o più diverticoli colici, o diverticolosi, cioè la presenza di molteplici diverticoli nell’intestino crasso, che altro non sono che estroflessioni di mucosa e sierosa del colon che sporgono nel lume del tubo digerente.
In questo articolo scopriamo sintomi, cause e cure per la diverticolite.
Quanto è frequente la diverticolite? Epidemiologia
La condizione di diverticolite è abbastanza comune nella popolazione e si verifica soprattutto a seguito di una perforazione microscopica o di un cambiamento nella composizione dei batteri presenti nei diverticoli, presentandosi con un caratteristico dolore sordo o pungente nella regione bassa dell’addome. [1]
Colpisce circa il 10-20% delle persone affette da diverticolosi e la prevalenza aumenta con l’età.
È più diffusa tra le persone che hanno più di 50 anni, ma può verificarsi anche nei più giovani, soprattutto se sono presenti fattori di rischio come una dieta povera di fibre, una storia familiare di diverticolite o di malattie infiammatorie intestinali o una condizione di immunosoppressione.
Secondo alcune stime, negli Stati Uniti la diverticolite colpisce circa il 60% delle persone che hanno superato i 60 anni, con una maggiore incidenza tra gli uomini di età inferiore a 50 anni e le donne di età compresa tra 50 e 70 anni.
Anche se l’età e il sesso possono influenzare il momento della prima manifestazione della malattia, l’incidenza globale rimane simile tra i sessi e sembra presentarsi prevalentemente nel colon sinistro rispetto al colon destro. [1] – [2]
Quali sono le cause della diverticolite? Eziologia
Le cause della diverticolite possono essere varie, come:
- stitichezza
- mancanza di fibre nella dieta,
- invecchiamento,
- infiammazione cronica dell’intestino,
- stress,
- disbiosi intestinale.
Sebbene in passato si pensasse che lesioni traumatiche o ostruzioni potessero causare la malattia, recenti studi hanno messo in luce il ruolo:
- del microbioma,
- delle alterazioni genetiche,
- della parete neuromuscolare del colon.
Sembra, infatti, che abitudini alimentari, uso prolungato di alcuni tipi di farmaci e fattori genetici possano alterare il microbioma, portando alla comparsa della patologia.
Le ultime teorie sulla fisiopatologia della diverticolite, quindi, prevedono l’intervento di uno o più dei seguenti fattori:
Infiammazione cronica
L’infiammazione cronica è stata associata alla malattia e molti fattori di rischio per la diverticolite sono gli stessi dell’infiammazione sistemica cronica, come:
- obesità,
- ipertrigliceridemia,
- inattività fisica prolungata.
Inoltre è stato dimostrato che i pazienti con sintomi addominali e malattia diverticolare hanno spesso un’infiammazione microscopica simile a quella delle malattie infiammatorie croniche dell’intestino, come il morbo di Crohn e la rettocolite ulcerosa.
Alterazione del microbiota intestinale
Le alterazioni del microbiota intestinale, vale a dire del tipo di batteri presenti nell’intestino, possono contribuire alla patogenesi di vari disturbi intestinali che possono evolvere in forme infiammatorie della mucosa e diverticolite.
Fattori genetici
Secondo stime aggiornate si ritiene che la predisposizione genetica possa contribuire fino al 40-50% all’insorgenza della malattia diverticolare.
In particolare, sono state riscontrate significative alterazioni mutazionali nei geni che codificano per l’attività chemiotattica di cellule infiammatorie come i macrofagi intestinali, i quali potrebbero essere coinvolti in risposte auto-infiammatorie dirette contro la mucosa colica.
Alterazioni della parete neuromuscolare del colon
È stato dimostrato che il tessuto connettivo che circonda la mucosa colica e la parete neuromuscolare hanno un ruolo significativo nell’insorgenza della diverticolite.
Gli episodi patogenici sembrano verificarsi più frequentemente nei punti muscolarmente deboli e meno estensibili del colon, come il sigma. Tuttavia questa teoria non è ancora stata confermata da test specifici e sensibili. [1] – [2]
Altri fattori di rischio per la diverticolite
Vari fattori di rischio possono contribuire all’insorgenza della diverticolite e, tra questi, la dieta e altre abitudini del paziente hanno assunto un ruolo preponderante.
Per esempio l’eccessivo consumo di:
- carne rossa, grassi e cereali raffinati di derivazione industriale, che possono anche portare all’obesità, e
- l’uso persistente di alcuni farmaci, come gli anti-infiammatori non steroidei, a causa della loro azione inibente dell’enzima COX-1,. Esso è infatti un enzima presente nella mucosa del colon, che può essere inattivato da questi farmaci, creando problemi all’efficienza delle cellule della mucosa.
Sintomi della diverticolite
Tra i sintomi più comuni della patologia, ricordiamo:
- Dolore nel quadrante inferiore sinistro dell’addome, che può irradiarsi fino al quadrante inferiore destro.
- Cambiamenti nelle abitudini intestinali, con costipazione frequente e, in alcuni casi, diarrea;
- Dolore addominale diffuso;
- Nausea e vomito a causa dell’attivazione del sistema nervoso vegetativo;
- Febbre in caso di perforazione intestinale o ascesso;
- Sintomi irritativi ostruttivi delle vie urinarie, come tenesmo vescicale, disuria e stranguria, se l’infiammazione si estende alla pelvi. [1] – [2]
La diverticolite può causare anche sintomi più gravi, come la perforazione del diverticolo, l’ostruzione intestinale o la fistola, ovvero una connessione anormale tra organi o tessuti.
Diagnosi di diverticolite
Una corretta diagnosi di diverticolite acuta solitamente prevede la visita gastroenterologica con anamnesi ed esame obiettivo.
Anamnesi
Quando un paziente sospetta di avere la diverticolite si deve rivolgere a un gastroenterologo specialista.
Durante la visita, il medico valuta le informazioni anamnestiche del paziente, utili a capire i sintomi e le possibili cause della sua condizione. Alcune domande che il medico può fare durante l’anamnesi:
- Quali sintomi hai e da quanto tempo?
- Hai sofferto in passato di diverticolite?
- Hai una storia familiare di diverticolite o di altre malattie intestinali?
- Segui una dieta ricca di fibre e bevi molta acqua?
- Soffri di stipsi o diarrea?
- Hai recentemente assunto antibiotici o altri farmaci?
- Hai subito un intervento chirurgico addominale?
- Fumi o hai mai fumato e consumi alcol?
Esame obiettivo
- Palpare l’addome per valutare la presenza di gonfiore, dolore o rigidità;
- Ascoltare i suoni intestinali con uno stetoscopio;
- Controllare la temperatura corporea.
Nella maggior parte dei casi il paziente affetto da diverticolite sperimenta dolore moderato o intenso nella parte inferiore sinistra dell’addome, mentre in caso di perforazione intestinale si possono manifestare febbre e peritonismo, con addome ligneo e contratto.
Esami di laboratorio e strumentali
Una volta terminata la visita gastroenterologica, il medico spesso prescrive al paziente ulteriori test, tra cui esami di laboratorio, di imaging e strumentali, per comprendere meglio le cause della diverticolite e determinarne l’estensione.
Essi possono includere:
- Esami del sangue come l’emocromo completo, la proteina C-reattiva (PCR) e la velocità di eritrosedimentazione (VES);
- Esami delle feci, alla ricerca di sangue nelle feci o altri segni di infezione o infiammazione intestinale;
- Tomografia computerizzata (TC);
- Ecografia addominale, per valutare la presenza di ascessi o altre complicanze della diverticolite;
- Radiografia dell’addome, per rilevare eventuali ostruzioni intestinali, indicati da livelli idro-aerei o altre anomalie.
- Colonscopia solo in caso di necessità, dopo che i sintomi si sono attenuati, utile per escludere la presenza di altre malattie croniche dell’intestino. [1] – [2] – [3]
Trattamenti per la diverticolite
La gestione terapeutica dei pazienti con diverticolite è spesso pienamente eseguibile in ambulatorio o in casa.
Tuttavia se il paziente presenta sintomi gravi come nausea, vomito e peritonite diffusa o se si sospetta il rischio di complicazioni, è necessaria l’ospedalizzazione immediata.
La terapia standard prevede riposo intestinale, una dieta priva di cibi zuccherini o molto grassi, adeguata idratazione durante il giorno e una terapia antibiotica orale per prevenire l’infezione batterica intestinale.
In caso di ricovero ospedaliero, gli antibiotici vengono somministrati per via endovenosa per almeno 3-5 giorni prima di passare all’assunzione orale per 10-15 giorni. [2] – [4]
Terapia farmacologica
La terapia farmacologica per la diverticolite può includere:
- Antibiotici per trattare l’infezione batterica associata alla diverticolite;
- Analgesici per alleviare il dolore addominale;
- Antispastici, anch’essi utili per alleviare il dolore addominale e ridurre i crampi intestinali;
- Lassativi per prevenire la stipsi e ridurre la pressione sui diverticoli infiammati.
- Anti-infiammatori.
Terapia nutrizionale
L’alimentazione ha un impatto sulla salute dell’intestino e sulla gravità dei sintomi della diverticolite, pertanto la terapia farmacologica può anche essere combinata con una terapia nutrizionale.
Alcuni consigli dietetici importanti:
- Aumentare l’assunzione di fibre, che aiutano possono aiutare a prevenire la stipsi e ridurre la pressione sui diverticoli infiammati, come frutta, verdura, cereali integrali, legumi e noci;
- Bere molta acqua;
- Limitare l’assunzione di cibi ad alto contenuto di grassi saturi che possono aumentare l’infiammazione;
- Limitare l’assunzione di cibi piccanti o speziati che possono irritare il colon;
- Consumare pasti più piccoli e frequenti per ridurre la pressione sull’intestino;
- Evitare l’alcol e il fumo, poiché possono aumentare il rischio di complicanze.
Trattamento chirurgico
In alcuni casi il trattamento chirurgico può essere necessario per curare la diverticolite, in particolare se si verificano complicanze o se i sintomi sono gravi e non migliorano con altre terapie.
L’intervento chirurgico prevede la rimozione del segmento di colon colpito dalla malattia, che può essere eseguita tramite chirurgia aperta o laparoscopica, in anestesia generale.
Dopo l’intervento il paziente può richiedere un periodo di recupero in ospedale e un periodo di riposo intestinale.
L’intervento chirurgico per la diverticolite può essere associato a rischi come:
- sanguinamento,
- infezione,
- ostruzione intestinale,
- formazione di fistole.
Tuttavia la maggior parte dei pazienti si riprende completamente dall’operazione e sperimenta un significativo miglioramento dei sintomi.
Diverticolite: cosa ricordare
In questo articolo abbiamo compreso che la diverticolite è una patologia che colpisce il grosso intestino e può causare dolore e infiammazione acuta dei diverticoli del colon.
Nella maggior parte dei casi, i sintomi tendono a risolversi spontaneamente con una dieta mirata e l’ausilio di antibiotici, tuttavia circa il 15% dei pazienti, soprattutto anziani, manifestano complicanze potenzialmente gravi.
Questo sottolinea l’importanza di consultare uno specialista il prima possibile per una valutazione accurata e per ricevere la cura appropriata.
Bibliografia: fonti e note
- [1] Okolicsany L., Roncoroni L., Core Curriculum-Gastroenterologia. Mcgraw-Hill, 2011.
- [2] Strate LL, Morris AM. Epidemiology, Pathophysiology, and Treatment of Diverticulitis.
- [3] Linzay CD, Pandit S. Acute Diverticulitis.
- [4] Carr S, Velasco AL. Colon Diverticulitis.