I dolori persistenti post-partum
In questo articolo ci occupiamo dei dolori persistenti post-partum, ovvero del dolore che la donna percepisce anche molto tempo dopo aver partorito.
Ogni anno, in tutto il mondo, vengono alla luce oltre 140 milioni di bambini; questo significa che ogni anno quasi altrettante donne nel mondo vivono l’esperienza del parto. Nonostante per la maggior parte di loro questo evento non presenti particolari complicazioni, per altre donne il parto porta a sviluppare dolori cronici che possono protrarsi per settimane, mesi e talvolta anni.
Epidemiologia dei dolori peristenti post-partum
Un recente studio stima che circa 1 donna su 10 riporta qualche tipologia di dolore persistente dopo il parto. Purtroppo è un fenomeno che è stato indagato soltanto di recente. Per questo motivo la letteratura scientifica al riguardo è piuttosto giovane e i ricercatori non concordano ancora su una definizione precisa per questi dolori.
Secondo uno degli studi più esaurienti (1), un dolore persistente post-partum può essere definito tale quando permane per almeno 6 settimane dopo la nascita del bambino, che sia essa per via naturale o tramite taglio cesareo. Come è logico immaginare, questa definizione è molto ampia e racchiude al suo interno una vasta gamma di sintomatologie dolorose diverse.
Vediamo ora due dolori nello specifico che sono tipici del post-partum e che verranno approfonditi in seguito dai nostri collaboratori.
Dolore da cicatrice del taglio cesareo
Analizziamo uno dei sintomi più comuni: il dolore alla cicatrice del taglio cesareo. L’origine del dolore cronico, in questo caso, è di probabile natura neuropatica, cioè legata ai nervi periferici. Infatti, in seguito a questa operazione chirurgica, la cicatrice in via di guarigione può “intrappolare” al suo interno delle terminazioni nervose, causando quindi dolore.
Una volta individuato un disturbo preciso come quello sopra descritto, i ricercatori conducono studi specifici di natura retrospettiva per cercare di identificare gli aspetti in comune tra quelle pazienti che sviluppano il dolore persistente. Si individuano così i fattori predisponenti associati al disturbo.
Riguardo al dolore della cicatrice del taglio cesareo, gli studiosi hanno identificato alcuni fattori di rischio che possono predisporre le donne a sviluppare questo disturbo. È stato visto infatti che queste pazienti accusavano già dolori in altre parti del corpo, oppure riportavano un dolore post-operatorio particolarmente acuto.
Dolore perineale persistente o Dolore pelvico Cronico (DPC)
Un’altra categoria di dolore persistente interessa la zona vaginale o il perineo (o pavimento pelvico femminile). I dolori, in questi casi, possono avere varie origini a seconda del trauma meccanico a cui la donna è stata esposta durante il travaglio o il parto. Questo tipo di dolore è imputabile al danno tissutale e all’infiammazione dell’area. Per questi disturbi un forte fattore predisponente è il parto vaginale operativo, che in contrapposizione al parto naturale, che prevede l’utilizzo del forcipe o della ventosa. Altri fattori predisponenti sono la lacerazione del perineo o l’episiotomia, cioè l’operazione chirurgica che si effettua per allargare il canale vaginale e facilitare il parto.
Mal di schiena persistente post-partum
In ultimo tra i dolori persistenti post-partum citiamo uno dei più diffusi: il mal di schiena. Alcuni dei fattori predisponenti sono la presenza di mal di schiena già prima o durante la gravidanza, il grado di severità dello stesso e l’essere in sovrappeso.
Conclusione
In conclusione, il dolore è un fenomeno complesso e studiarlo non è mai facile. La percezione del dolore varia per ogni individuo e deriva da fattori ereditari ed ambientali ancora non del tutto compresi. Inoltre, durante la gravidanza avvengono dei cambiamenti ormonali importanti nel corpo della donna, come l’innalzamento delle concentrazioni di estrogeni e progesterone nel sangue che alterano ulteriormente la suscettibilità al dolore.
In futuro sarà necessario condurre studi più accurati riguardanti le varie tipologie di dolori post-partum per cercare di associare ciascuna problematica a dei fattori predisponenti consistenti. In questo modo le pazienti a rischio verranno individuate prontamente ed i medici potranno attuare misure precauzionali o terapeutiche volte a migliorare la qualità della loro vita dopo la nascita del bambino.
Fonti: