Ecografia tiroidea: analisi della la struttura della tiroide, degli organi adiacenti e dei vasi sanguigni.

Ecografia tiroidea: a cosa serve e quando è necessaria

Ecografia tiroidea, l’ecografia della tiroide

Che tipo di esame diagnostico è l’ecografia tiroidea? 

L’ecografia tiroidea è un esame diagnostico per immagini non invasivo e indolore, che si basa sull’utilizzo degli ultrasuoni.  

Genericamente l’ecografia viene utilizzata per fare indagini su parti del corpo, come organi, ghiandole e altre strutture, di cui permette di ottenere un’immagine.  

L’ecografia della tiroide si è affermata come uno strumento utile nella valutazione e nella gestione dei disturbi della tiroide ed è prescritta come esame diagnostico di approfondimento in seguito alla visita endocrinologica. 

L’ecografia ad alta risoluzione (USG) è la modalità di imaging più sensibile disponibile per l’esame della ghiandola tiroidea e delle anomalie associate. La scansione ad ultrasuoni non è invasiva, ampiamente disponibile, poco costosa e non utilizza radiazioni ionizzanti. Inoltre, l’ecografia in tempo reale aiuta a guidare le procedure interventistiche diagnostiche e terapeutiche in caso di malattie della tiroide.

 

A cosa serve l’ecografia tiroidea?

L’ecografia tiroidea viene impiegata per analizzare la struttura della tiroide, degli organi adiacenti e dei vasi sanguigni. È inoltre utilizzata per monitorare eventuali patologie e nell’esecuzione dell’ago aspirato, un tipo di biopsia che consente di prelevare piccoli campioni di tessuto o materiale biologico per l’analisi. 

Le indicazioni comuni per l’ecografia tiroidea sono le seguenti: 

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  • Confermare la presenza di un nodulo tiroideo quando l’esame obiettivo è dubbio. 
  • Caratterizzare uno o più noduli tiroidei, ovvero misurare accuratamente le dimensioni e identificare la struttura interna e la vascolarizzazione. 
  • Distinguere tra masse tiroidee benigne e maligne, in base al loro aspetto ecografico. 
  • Differenziare tra noduli tiroidei e altre masse cervicali come linfoadenopatia, cisti tireoglosso e igroma cistico. 
  • Valutare i cambiamenti diffusi nel parenchima tiroideo. 
  • Rilevare tumore residuo o ricorrente postoperatorio nel letto tiroideo o metastasi ai linfonodi del collo. 
  • Per lo screening dei pazienti ad alto rischio per neoplasie tiroidee come i pazienti con anamnesi di carcinoma tiroideo familiare, neoplasia endocrina multipla (MEN) di tipo II e collo irradiato nell’infanzia. 
  • Guidare procedure interventistiche diagnostiche (citologia FNA/biopsia) e terapeutiche. 

 

L’elastografia della ghiandola tiroidea

È una tecnica dinamica che stima la rigidità dei tessuti misurando il grado di distorsione sotto pressione esterna. L’elastografia della ghiandola tiroidea viene utilizzata per studiare durezza ed elasticità del nodulo tiroideo, per differenziare le lesioni maligne da quelle benigne. Un nodulo benigno è più morbido e si deforma più facilmente, mentre il nodulo maligno è più duro e si deforma meno se compresso dalla sonda ad ultrasuoni.

La tecnica utilizza la compressione esterna per differenziare i noduli tiroidei maligni dalle lesioni benigne. Determina la quantità di spostamento dei tessuti a varie profondità, valutando i segnali ultrasonici riflessi dai tessuti prima e dopo la compressione. Il software dedicato fornisce quindi una misurazione accurata della distorsione del tessuto e la visualizza visivamente come una immagine elastografica. 

 

Come si esegue l’esame 

L’esame si svolge come una qualsiasi ecografia. 

Il paziente viene esaminato in posizione supina, con il collo iperesteso e cosparso di gel per favorire lo scorrimento della sonda (trasduttore). 

Le immagini della tiroide vengono trasmesse in tempo reale sul monitor dell’ecografo e possono essere sia in scala di grigi che in  Color Doppler (immagini a colori). 

Le immagini in Color Doppler servono per evidenziare la vascolarizzazione. 

L’esame dura circa 10 minuti. 

 

Come prepararsi all’esame 

Non vi sono precauzioni o indicazioni particolari da seguire. 

Si raccomanda di portare con sé tutti i referti di visite precedenti, esami diagnostici e analisi, perché lo specialista possa avere a disposizione tutte le informazioni possibili.   

 

Rischi della procedura 

Non vi sono praticamente rischi associati a un’ecografia tiroidea. 

 

Med4Care Marco De Nardin

Dott. Marco De Nardin

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