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Emoglobina bassa

La condizione di emoglobina bassa si verifica quando all’interno del sangue i livelli di emoglobina (una proteina presente nei globuli rossi che trasporta l’ossigeno dai polmoni ai tessuti del corpo) sono inferiori al range di riferimento considerato normale per l’età, il sesso e la condizione fisica del paziente.

Nella maggior parte dei laboratori di analisi, questo valore varia tra 12-16 g/dL per le donne e tra 13-18 g/dL per gli uomini.

Vediamo quali sono i fattori responsabili del calo di questa proteina, cosa può comportare e quali sono i trattamenti previsti.

 

Epidemiologia dell’emoglobina bassa

L’epidemiologia dell’emoglobina bassa dipende dalla causa sottostante alla condizione. Tuttavia è possibile identificare alcune tendenze generali.

La carenza di ferro è la causa più comune di emoglobina bassa: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa il 30% della popolazione mondiale soffre di questa condizione, che risulta particolarmente diffusa nei paesi in via di sviluppo, dove la dieta può essere carente di svariate sostanze nutritive essenziali.

È stato osservato che tra i pazienti affetti da malattie croniche vi è un’incidenza considerevole di emoglobina bassa, poiché patologie come il cancro, l’HIV e l’epatite C possono essere causa di un abbassamento di questa proteina.

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Eziologia dell’emoglobina bassa

L’emoglobina bassa può essere causata da diverse condizioni patologiche che interferiscono con la produzione, la stabilità e la sopravvivenza dei globuli rossi nel sangue, o con la disponibilità di ferro e di altri nutrienti necessari per la produzione di questa proteina.

Le principali cause di questa condizione sono:

  • Carenza di ferro: è la causa più comune, poiché il ferro è necessario per la produzione di emoglobina. Può essere causata da una dieta carente, da un’emorragia, dalla gravidanza, da una malattia infiammatoria cronica o da una malattia del tratto gastrointestinale che impedisce l’assorbimento del ferro.
  • Carenza di vitamine: le vitamine B12 e l’acido folico sono necessari per la produzione di globuli rossi e di emoglobina. La carenza di queste vitamine può causare anemia megaloblastica, caratterizzata da globuli rossi grandi e immaturi. Può essere provocata da una dieta carente di nutrienti, da malattie del tratto gastrointestinale che impediscono l’assorbimento delle vitamine, o da alcune malattie autoimmuni.
  • Malattie del sangue: alcune patologie come l’anemia falciforme, l’emoglobinopatia C e la talassemia possono causare emoglobina bassa. Queste malattie interferiscono con la produzione o la struttura dell’emoglobina o dei globuli rossi.
  • Malattie croniche: alcune malattie croniche, come il cancro, l’HIV e l’epatite C, possono causare emoglobina bassa. Questo può essere dovuto a una riduzione della produzione di globuli rossi o a una perdita di sangue a causa di un’emorragia interna.
  • Malattie renali: possono causare emoglobina bassa perché i reni producono l’eritropoietina, un ormone che stimola la produzione di globuli rossi. Se i reni non funzionano correttamente, può verificarsi una carenza di eritropoietina e di conseguenza una riduzione della produzione di emoglobina.

Altri fattori che interferiscono con la produzione di emoglobina includono il consumo eccessivo di alcol o l’uso di alcuni farmaci.

 

Sintomatologia dell’emoglobina bassa

La sintomatologia di emoglobina bassa può variare in base alla gravità e alla velocità di sviluppo della condizione, ma i sintomi più frequenti includono:

Tuttavia i sintomi possono variare a seconda della causa sottostante alla condizione:

  • carenza di ferro: in questo caso è possibile riscontrare fragilità delle unghie, perdita di capelli e lingua gonfia.
  • Carenza di vitamine: possono manifestarsi anche la perdita di peso, la diarrea e la glossite (infiammazione della lingua).

In alcuni casi l’emoglobina bassa può causare sintomi gravi e potenzialmente pericolosi per la vita, come palpitazioni, insufficienza cardiaca e la compromissione dell’approvvigionamento di ossigeno al cervello.

 

Diagnosi di emoglobina bassa

La diagnosi di emoglobina bassa può essere ricavata grazie a una serie di esami fisici e di laboratorio volti a valutare le condizioni di salute e i valori del sangue del paziente. Nella maggior parte dei casi si può ricorrere semplicemente al proprio medico di base, mentre in circostanze più gravi potrebbe essere necessaria una visita ematologica.

Vediamo quali sono le fasi per giungere a una diagnosi definitiva.

Anamnesi

L’anamnesi prevede una serie di domande al paziente volte a comprendere la sua storia clinica, i sintomi e i fattori di rischio associati alla condizione. L’obiettivo è di raccogliere informazioni utili per la diagnosi e il trattamento dell’emoglobina bassa.

Alcune delle domande previste sono:

  • sintomi: il medico chiederà al paziente se sperimenta stanchezza, pallore della pelle, dispnea o altri sintomi correlati a bassi livelli di emoglobina. Inoltre si informerà anche su quando sono iniziati e se si sono aggravati nel tempo.
  • Storia medica: si indagherà sulla presenza di malattie come l’anemia falciforme, la talassemia, l’HIV e altre patologie che possono influire sulla produzione di emoglobina.
  • Storia familiare: il paziente dovrà riferire se ci sono stati casi di emoglobina bassa o di malattie del sangue nella propria famiglia.
  • Dieta: verranno approfondite le abitudini alimentari del paziente, con particolare attenzione al consumo di alimenti ricchi di ferro e vitamine essenziali alla produzione di emoglobina.
  • Fattori di rischio: il medico si informerà riguardo a possibili eventi che potrebbero influire o aver influito sui livelli di emoglobina.
  • Esami del sangue: verrà chiesto al paziente se ha eseguito esami del sangue e quali sono stati i risultati.

Esame obiettivo

L’esame obiettivo per l’emoglobina bassa prevede una serie di valutazioni fisiche e test diagnostici per rilevare segni e sintomi associati alla condizione.

Alcuni di questi test includono la valutazione dei seguenti elementi:

  • salute generale: il medico esaminerà il paziente per valutare il suo stato clinico, come il livello di coscienza, la respirazione e la temperatura corporea.
  • Pelle: il medico osserverà la pelle per verificare la presenza di pallore o di altre alterazioni del colore.
  • Linfonodi: verranno valutati i linfonodi del collo, delle ascelle e dell’inguine per rilevare eventuali ingrossamenti.
  • Sistema cardiovascolare: un esame cardiaco aiuterà a rilevare eventuali anomalie nel battito o nei suoni cardiaci.
  • Sistema respiratorio: il medico potrebbe affidarsi a un esame polmonare per rilevare eventuali anomalie nella respirazione.
  • Addome: attraverso la palpazione verificherà la presenza di organi ingrossati o di masse anomale.

L’esame obiettivo dipende anche dalla causa sottostante alla condizione: ad esempio se è presente una carenza di ferro, il medico può esaminare la lingua e le unghie per verificare eventuali anomalie.

Esami di laboratorio

Gli esami di laboratorio per l’emoglobina bassa possono variare a seconda della possibile causa sottostante alla condizione.

Alcuni dei test diagnostici che possono essere eseguiti sono:

  • Emocromo completo: un esame del sangue che fornisce informazioni sulla quantità di globuli rossi, di globuli bianchi e di piastrine presenti nel sangue, oltre alla concentrazione di emoglobina.
  • Esame del sangue per la carenza di ferro: misura i livelli di ferro, di ferritina e di transferrina, tre sostanze coinvolte nella produzione di emoglobina.
  • Esame del sangue per la carenza di vitamine: misura i livelli di vitamina B12 e di acido folico, due sostanze necessarie per la produzione di globuli rossi e di emoglobina.
  • Esami delle urine: utilizzati per rilevare eventuali anomalie nei reni che possono causare emoglobina bassa.
  • Test di Coombs: questo test è utilizzato per rilevare la presenza di anticorpi contro i globuli rossi. In alcuni casi gli anticorpi possono distruggere i globuli rossi e causare emoglobina bassa.
  • Elettroforesi dell’emoglobina: analizza la struttura delle molecole di emoglobina per identificare eventuali difetti genetici.
  • Ecografia addominale: impiega ultrasuoni per esaminare gli organi interni dell’addome alla ricerca di eventuali anomalie.
  • Biopsia del midollo osseo: in alcuni casi può essere necessario prelevare un campione di midollo osseo per valutare la produzione di globuli rossi e di emoglobina.

 

Trattamento dell’emoglobina bassa

Il trattamento per l’emoglobina bassa dipende dalla causa sottostante. In generale mira ad aumentare i livelli di emoglobina nel sangue e alleviare i sintomi associati.

Vediamo quali possono essere le terapie previste per questa condizione.

Supplementi di ferro

I supplementi di ferro sono uno dei trattamenti principali per l’emoglobina bassa causata da una carenza di questo nutriente.

Sono disponibili in diverse forme, come:

  • compresse
  • capsule
  • sciroppi.

Il medico può prescrivere una dose specifica in base alla gravità della carenza e alla condizione del paziente. In genere vengono assunti per almeno tre mesi, fino a quando i livelli di emoglobina non tornano alla normalità.

I supplementi di ferro possono avere effetti collaterali, come nausea, diarrea, costipazione e dolore addominale. Inoltre l’eccesso di ferro può essere dannoso per il corpo, pertanto è importante seguire attentamente le istruzioni del medico e non superare la dose prescritta.

Per aumentarne l’assorbimento è possibile assumere i supplementi insieme a cibi ricchi di vitamina C, come agrumi, fragole e kiwi. È importante evitare di assumere gli integratori insieme a tè o caffè, in quanto queste bevande possono interferire con l’assorbimento di ferro.

Supplementi di vitamine

I supplementi di vitamine sono un trattamento comune per l’emoglobina bassa causata da carenze vitaminiche, soprattutto la vitamina B12 e l’acido folico. Anch’essi sono disponibili in compresse, capsule e iniezioni, e vanno assunti per almeno tre mesi.

Sebbene siano generalmente sicuri, possono causare effetti collaterali come nausea, diarrea e mal di testa.

Per prevenire carenze vitaminiche, è fondamentale seguire una dieta equilibrata e ricca di nutrienti, che comprenda cibi come carni, pesce, uova, latticini, frutta, verdura e cereali integrali.

Trasfusioni di sangue

Le trasfusioni di sangue possono essere utilizzate in caso di emoglobina bassa aggravata, come nell’anemia grave o in altre condizioni che causano una significativa diminuzione del numero di globuli rossi nel sangue.

La quantità di sangue trasfusa dipende dalla gravità della condizione del paziente. In alcuni casi possono essere necessarie più trasfusioni per aumentare i livelli di emoglobina.

Possono causare alcune complicanze, come reazioni allergiche, infezioni e la contrazione di malattie trasmissibili attraverso il sangue.

Terapia con eritropoietina

L’eritropoietina (EPO) è un ormone prodotto naturalmente dai reni ed è responsabile della stimolazione della produzione di globuli rossi e di emoglobina nel midollo osseo.

La terapia prevede l’integrazione di questo ormone in caso di bassa produzione di EPO da parte del corpo del paziente, come in presenza di malattie renali o altre condizioni che influiscono sulla sua produzione. L’EPO può essere somministrata attraverso un’iniezione sottocutanea o endovenosa.

La terapia può durare da alcune settimane a diversi mesi, a seconda della gravità della condizione del paziente.

Può causare alcuni effetti collaterali, come ipertensione, mal di testa, nausea e dolore muscolare. Inoltre può aumentare il rischio di coaguli di sangue.

Trattamento della causa sottostante

Il trattamento della causa sottostante può includere una combinazione di farmaci, interventi chirurgici o altre terapie specifiche a seconda della malattia che comporta il disturbo.

Se l’emoglobina bassa è causata da una malattia autoimmune, il medico può prescrivere farmaci immunosoppressori per ridurre la risposta immunitaria del corpo e prevenire la distruzione dei globuli rossi.

Se invece è causata da una malattia renale, il trattamento può includere farmaci per la gestione della pressione sanguigna e la riduzione del carico renale.

In caso di tumori o infezioni, il trattamento può includere interventi chirurgici, chemioterapia, radioterapia o terapie antibiotiche specifiche.

 

Emoglobina bassa: cosa ricordare

L’emoglobina bassa è una condizione comune che può provocare una serie di sintomi sgradevoli tra cui una sensazione di stanchezza, pallore, mancanza di respiro e vertigini.

Può essere causata da svariati fattori, come la carenza di ferro e vitamine, malattie autoimmuni o patologie del sangue.

La prevenzione dell’emoglobina bassa è fondamentale per evitare complicazioni: una dieta equilibrata e ricca di nutrienti, l’esercizio fisico regolare e il mantenimento di uno stile di vita sano possono prevenire carenze vitaminiche e altre condizioni che influiscono sulla produzione di globuli rossi.