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Emorroidi

Indice

Le emorroidi sono vene dell’area rettale o anale che possono gonfiarsi e infiammarsi: si parla in questo caso di malattia emorroidaria. Questa patologia può essere causata da vari fattori e il trattamento può avvenire in diversi modi a seconda della gravità e dei sintomi.

Scopriamo insieme di cosa si tratta.

Quanto è frequente la malattia emorroidaria? Epidemiologia

Le emorroidi sono una condizione molto comune. L’epidemiologia delle emorroidi può variare in base all’età, il sesso e il luogo di residenza.

  • Prevalenza: si tratta di una delle condizioni più comuni del tratto gastrointestinale. Si stima che circa il 50% della popolazione generale sviluppi emorroidi a un certo punto della vita.
  • Sesso: sono più comuni nelle donne in gravidanza rispetto agli uomini, ma in età avanzata la prevalenza è simile in entrambi i sessi.
  • Età: la fascia d’età più colpita è tra i 45 e i 65 anni, anche se possono verificarsi in qualsiasi età.
  • Geografia: vi è un’incidenza maggiore nei paesi occidentali a causa dell’alimentazione e dello stile di vita che portano ad una maggiore stitichezza.

Quali sono le cause della malattia emorroidaria? Eziologia

La causa della malattia emorroidaria dipende dall’infiammazione delle emorroidi, le vene dell’area rettale e anale.

Ci sono diversi fattori che possono contribuire allo sviluppo della patologia, i più comuni sono:

  • Stitichezza: è una delle cause più comuni. Quando si è costipati si tende ad esercitare un maggiore sforzo durante la defecazione e, aumentando la pressione nell’area rettale e anale, si provoca la dilatazione delle vene.
  • Diarrea: quando le feci passano rapidamente attraverso l’intestino possono causare irritazione e infiammazione nell’area.
  • Gravidanza: le donne incinte potrebbero sviluppare un’infiammazione delle emorroidi a causa della pressione esercitata dall’utero sulla zona pelvica. Anche i cambiamenti ormonali durante la gravidanza possono causare un indebolimento delle pareti venose.
  • Obesità: causa un aumento della pressione nell’area pelvica. Anche la mancanza di attività fisica e una dieta povera di fibre possono contribuire all’insorgenza di emorroidi infiammate.
  • Ereditarietà: può esserci una componente genetica, infatti i pazienti con parenti stretti che soffrono di malattia emorroidaria hanno anche maggiori probabilità di sviluppare la patologia.
  • Alcol e fumo: l’abuso di alcol e il fumo possono aumentare il rischio per l’effetto irritante che provocano nella zona anale.
  • Infezioni dell’area anale: come ad esempio l’herpes, le infezioni batteriche o fungine, e la proctite, possono causare infiammazione.

Classificazione delle emorroidi infiammate

La malattia emorroidaria viene classificata in base alla gravità.

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Emorroidi di primo grado

Si tratta della forma meno grave e si verifica quando le vene dell’ano si gonfiano ma non fuoriescono dall’ano stesso. Si tratta di piccole emorroidi che non causano dolore o sanguinamento.

I sintomi possono includere:

  • prurito,
  • irritazione,
  • una sensazione di incompleto svuotamento dell’intestino dopo la defecazione.

In alcuni casi le emorroidi di primo grado possono causare sanguinamento leggero durante la defecazione.

Questo tipo di emorroidi può essere trattato con farmaci topici come creme e pomate antinfiammatorie per ridurre il prurito e l’irritazione, cambiamenti dello stile di vita e una dieta ricca di fibre.

Emorroidi di secondo grado​

In questo tipo, invece, le vene dell’ano si gonfiano e escono al di fuori dell’ano durante la defecazione.
Le emorroidi di secondo grado possono causare:

  • dolore,
  • prurito,
  • sanguinamento,
  • sensazione di disagio.
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Il trattamento per quelle di secondo grado è simile a quello delle emorroidi di primo grado ma in alcuni casi può essere necessario un intervento medico più invasivo.

Può essere utilizzata la legatura delle emorroidi per tagliare l’afflusso di sangue alle emorroidi, causando la loro riduzione di dimensioni e il loro ritorno all’interno dell’ano, ma anche la coagulazione a infrarossi o la scleroterapia.

In alcuni casi, può essere necessaria un’emorroidectomia per rimuoverle.

Emorroidi di terzo grado

In questo caso le vene non solo si gonfiano e fuoriescono, ma richiedono un aiuto manuale per essere riportate all’interno dell’ano.

Oltre che un trattamento farmacologico di tipo antinfiammatorio a volte richiedono un intervento più invasivo, come nel caso delle emorroidi di secondo grado.

Emorroidi di quarto grado

Le emorroidi di quarto grado rappresentano la forma più grave, poiché le vene non possono essere riportate all’interno dell’ano e sono visibili all’esterno.

In questo caso, c’è bisogno di un trattamento immediato perché possono causare gravi complicanze come l’anemia da perdita di sangue o la formazione di un coagulo di sangue nell’area dell’ano (trombosi emorroidaria).

Il trattamento delle emorroidi di quarto grado di solito richiede un intervento chirurgico, come l’emorroidectomia.

In alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico di emergenza, ad esempio quando si verifica una trombosi emorroidaria o una grave emorragia.

Sintomi delle emorroidi

Le emorroidi possono causare una serie di sintomi, tra cui:

  • Sangue nelle feci: è uno dei sintomi più comuni. Il sangue può essere rosso vivo o più scuro, a seconda del tipo di emorroidi;
  • Dolore o disagio soprattutto durante la defecazione o quando si sta seduti per lunghi periodi. Le emorroidi interne possono causare una sensazione di pressione o di pienezza nell’area anale;
  • Prurito: uno dei sintomi più comuni è il prurito intenso nell’area anale;
  • Gonfiore che può anche essere visibile all’esterno dell’ano;
  • Sensazione di evacuazione incompleta dopo la defecazione;
  • Perdite di muco: le emorroidi interne possono causare perdite di muco dall’ano.

Diagnosi di malattia emorroidaria

La diagnosi di emorroidi viene generalmente posta da un medico di base o da un gastroenterologo, durante una visita gastroenterologica. La diagnosi avviene dopo un colloquio con il medico e degli esami per accertarsi della patologia ed escludere patologie simili.

Anamnesi

L’anamnesi consiste in una serie di domande che il medico pone al paziente per comprendere la natura e la gravità dei sintomi e valutare la possibile causa delle emorroidi.

Ecco le domande più comuni:

  • Quali sono i sintomi che ha riscontrato?
  • Da quanto tempo ha i sintomi? Sono peggiorati nel corso del tempo?
  • Ha mai avuto emorroidi in passato? Quali trattamenti ha fatto?
  • Trova difficoltà ad evacuare le feci?
  • Ha cambiato la propria alimentazione recentemente?
  • Di recente ha assunto nuovi farmaci?
  • Ha subito un intervento chirurgico anale o rettale in passato?
  • Ha mai avuto una diagnosi di malattie gastrointestinali, come la colite ulcerosa o il morbo di Crohn?
raccolta della storia clinica per le emorroidi esterne

Esame obiettivo

Si tratta di un’indagine fisica che il medico esegue per verificare la presenza di eventuali anomalie nell’area rettale e anale e può includere le seguenti fasi:

  • Esame visivo: serve a verificare la presenza di anomalie, come gonfiore, arrossamento, ferite o protuberanze nell’area rettale e anale;
  • Esame tattile: per verificare la presenza di anomalie attraverso un esame digitale.
valutazione medica delle emorroidi esterne

Esami di laboratorio

In genere non sono necessari esami di laboratorio per diagnosticare le emorroidi, in quanto la diagnosi viene effettuata principalmente sulla base dei sintomi e dell’esame fisico.

In alcuni casi possono essere eseguiti esami di laboratorio per escludere altre patologie o per valutare lo stato generale di salute del paziente. Tra questi:

Esami laboratorio per le emorroidi
  • Emocromo completo (EC): è un esame del sangue che fornisce informazioni sui globuli bianchi, i globuli rossi e le piastrine, utile in presenza di anemia o di infezioni;
  • Esame delle feci: per escludere altre patologie del tratto gastrointestinale che possono causare sintomi simili alle emorroidi
  • Il test di screening per il cancro del colon: poiché questa patologia può presentare sintomi simili alle emorroidi.

Esami strumentali

Ecco alcuni degli esami strumentali più comuni utilizzati per valutare la gravità delle emorroidi ed escludere altre patologie:

emorroidi esterne esami di valutazione
  • Ecografia transanale: è un esame che utilizza onde sonore ad alta frequenza per visualizzare l’interno dell’ano e del retto;
  • Rettoscopia: si tratta di un esame endoscopico che consente di visualizzare la parte inferiore del colon, compresi l’ano e il retto;
  • Anoscopia: un esame endoscopico che può essere utile per valutare la gravità delle emorroidi interne;
  • Proctoscopia: procedura simile all’anoscopia, ma utilizza uno strumento più lungo che consente di visualizzare il retto. Utile per identificare eventuali anomalie nell’area rettale, come emorroidi o tumori;
  • Colonscopia: si tratta di un esame endoscopico che consente di visualizzare l’interno del colon;
  • Manometria anorettale: misura la pressione nell’ano e nel retto. Può essere utile per valutare la funzionalità dell’ano e del retto e può essere utile nel caso di emorroidi interne o di altre patologie del retto;
  • Defecografia: esame che utilizza una serie di radiografie per visualizzare l’ano e il retto durante la defecazione. Questo esame può essere utile per valutare la funzionalità dell’ano e del retto.

Diagnosi differenziale

Tra le patologie che possono essere incluse nella diagnosi differenziale includiamo:

  • Fistole anali: infezioni che si sviluppano tra la pelle dell’ano e il retto e possono causare dolore, gonfiore e sanguinamento;
  • Ragadi anali: piccole ferite che si sviluppano nell’ano;
  • Infezioni dell’ano: che possono essere causate da batteri o virus e avere una sintomatologia simile alle emorroidi;
  • Tumori del colon-retto: causano sintomi simili come il sanguinamento anale;
  • Malattie infiammatorie intestinali: come la colite ulcerosa e il morbo di Crohn;
  • Condilomi acuminati: verruche che si sviluppano nella zona anale.

Trattamenti per le emorroidi

I trattamenti per le emorroidi dipendono dalla gravità dei sintomi e dalla tipologia.

Modifiche nello stile di vita

Le modifiche allo stile di vita possono essere un trattamento contro questa patologia soprattutto se è in una fase lieve o se si cerca di prevenirne la comparsa.

Comprendono:

  • Aumentare l’assunzione di fibre: per migliorare la consistenza delle feci e ridurre la necessità di sforzarsi durante la defecazione riducendo così la pressione nell’area e alleviare i sintomi. È consigliabile assumere almeno 25-30 grammi di fibre al giorno attraverso frutta, verdura, cereali integrali e legumi;
  • Aumentare l’assunzione di acqua: per mantenere le feci morbide e facilitare la defecazione;
  • Evitare di trattenere le feci: è importante evacuare le feci non appena si avverte il bisogno;
  • Evitare di sforzarsi durante la defecazione: per non aumentare la pressione nell’area. È importante rilassarsi e lasciare che la defecazione avvenga in modo naturale;
  • Ridurre il tempo trascorso seduti: stare seduti per lunghi periodi di tempo può aumentare la pressione nell’area anale. È consigliabile alzarsi e muoversi ogni tanto, soprattutto se si lavora in ufficio o si guida per lunghe distanze;
  • Aumentare l’attività fisica: per migliorare la circolazione sanguigna e ridurre la pressione nell’area anale.

Farmaci topici

I farmaci topici sono creme, pomate e supposte che vengono applicati direttamente sulla zona anale per alleviare i sintomi delle emorroidi lievi o moderati. Tra i più utilizzati ci sono:

  • Anestetici locali: come la lidocaina o la benzocaina, possono alleviare il dolore e il prurito;
  • Anti-infiammatori: come l’ibuprofene o il naproxene, possono ridurre l’infiammazione e il gonfiore;
  • Corticosteroidi: come l’idrocortisone o il betametasone, riducono l’infiammazione;
  • Vasocostrittori: come l’efedrina o la fenilefrina, possono ridurre il gonfiore riducendo il flusso di sangue alle emorroidi;
  • Anticoagulanti: come l’eparina o la warfarina, possono prevenire la formazione di coaguli di sangue nelle emorroidi.

I farmaci topici possono avere effetti collaterali, come la secchezza della pelle o l’irritazione della zona anale.

Farmaci orali

Ecco alcuni dei principali farmaci orali, come compresse e sciroppi, utilizzati per alleviare i sintomi delle emorroidi:

  • Analgesici: come il paracetamolo o il codeina, per alleviare il dolore;
  • Antinfiammatori non steroidei (FANS): come l’ibuprofene o il naproxene, per ridurre l’infiammazione e il gonfiore;
  • Lassativi: come la metilcellulosa, possono prevenire la stitichezza e la costipazione, che a loro volta causano comparsa di emorroidi o peggioramento dei sintomi. Questi farmaci funzionano aumentando la quantità di acqua nelle feci, rendendole più morbide e facili da espellere;
  • Antispastici: come la mebeverina o l’atropina, possono ridurre la contrazione dei muscoli dell’intestino, alleviando così i sintomi;
  • Supplementi di flavonoidi: come la diosmina o l’esperidina, possono ridurre l’infiammazione e migliorare la circolazione sanguigna nelle vene anali. Questi farmaci funzionano rinforzando le pareti delle vene e riducendo la permeabilità delle vene.

Questo tipo di farmaci può alleviare i dolori lievi e moderati ma possono anche avere effetti collaterali come nausea e diarrea.

Legatura delle emorroidi

Si tratta di un trattamento non chirurgico che viene utilizzato per rimuovere le emorroidi interne.

Prevede l’applicazione di una fascetta di gomma attorno alla base dell’emorroide, interrompendo così il flusso di sangue e causandone la caduta. Le emorroidi necrotiche si staccano e vengono eliminate con le feci dopo alcuni giorni.

Non richiede anestesia e si effettua in ambulatorio tramite anoscopio.

Questo trattamento è efficace per le emorroidi interne di grado 1, 2 e 3 ma non per quelle di grado 4 e quelle esterne. Può causare infezioni.

Scleroterapia

Questo trattamento viene utilizzato per ridurre le emorroidi interne attraverso l’iniezione di una soluzione chimica sclerosante all’interno dell’emorroide, che ne causa la contrazione e la riduzione delle dimensioni.

Neanche questa procedura richiede anestesia e si effettua tramite anoscopio. È efficace contro le emorroidi di grado 1 e 2.

Tuttavia la scleroterapia può causare la formazione di tessuto cicatriziale all’interno dell’emorroide, che può rendere più difficile la diagnosi di future emorroidi o la loro rimozione.

Coagulazione a infrarossi

Procedura simile alla precedente, è una tecnica non chirurgica utilizzata per le emorroidi interne di grado 1 e 2 per cui non è richiesta anestesia.

Viene effettuata con uno strumento a infrarossi per coagulare il tessuto e ridurre le dimensioni delle emorroidi.

Emorroidectomia

A differenza degli altri trattamenti, l’emorroidectomia viene eseguita in anestesia generale o in anestesia spinale perché si tratta di una procedura chirurgica che prevede l’asportazione delle emorroidi attraverso un’incisione nell’area anale.

Questo intervento può richiedere alcune settimane di recupero e causare dolore e sanguinamento post-operatorio.

L’emorroidectomia è un trattamento efficace per le emorroidi di grado 3 e 4 e per le emorroidi che non hanno risposto ad altri trattamenti non chirurgici. Può causare incontinenza fecale o urinaria in rari casi.

Ozonoterapia per il trattamento delle emorroidi esterne

L’ozonoterapia è un trattamento efficace per le emorroidi esterne a patto che esse non siano di dimensioni molto ampie e siano in grado di rientrare all’interno dell’ano.

In questo caso l’ozonoterapia è in grado di disinfiammare molto efficacemente le emorroidi eliminandone i sintomi. In genere sono necessarie poche sedute per ridurre le vene di diametro e riportarle alle dimensioni originarie.

Conclusioni

Le emorroidi sono una condizione comune che può causare sintomi fastidiosi come dolore, prurito e sanguinamento. Fortunatamente ci sono molti trattamenti disponibili per alleviare i sintomi delle emorroidi e prevenire la progressione della condizione.

Cambiamenti dello stile di vita, farmaci topici e interventi medici più invasivi possono essere utilizzati per gestire le emorroidi di vario grado.

Con un trattamento adeguato la maggior parte delle persone affette può sperimentare un notevole miglioramento dei sintomi e una riduzione del rischio di complicanze.