Indice
L’epatite è una malattia infiammatoria del fegato che può essere causata da vari fattori come virus, batteri, farmaci o sostanze tossiche.
Può manifestarsi in maniera:
- Acuta: a breve termine, solitamente si risolve completamente e in poco tempo.
- Cronica: una forma di epatite che dura più di sei mesi. Può restare asintomatica per lungo tempo, ma in alcuni pazienti potrebbe provocare danni al fegato anche gravi.
- Fulminante: una forma di epatite acuta rara e grave, si sviluppa rapidamente e può portare ad un’insufficienza epatica acuta. Richiede un trattamento immediato e può comportare un trapianto di fegato.
In questo articolo esploreremo i vari tipi, i sintomi, le cause, i fattori di rischio e le opzioni di trattamento disponibili.
Quanto è frequente l'epatite? Epidemiologia
La frequenza varia in base al tipo.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si stima che ci siano circa 325 milioni di persone infette nel mondo dall’epatite B o C, che sono i tipi più comuni e gravi.
L’epatite A ed E sono più diffuse nei paesi in via di sviluppo, dove le condizioni igieniche sono scarse e l’acqua e il cibo possono essere contaminati. Tuttavia l’epatite A può verificarsi anche nei paesi sviluppati, soprattutto in situazioni di epidemia o in comunità a rischio.
L’epatite B è presente in tutto il mondo, ma è più comune in alcune parti dell’Asia, dell’Africa e del Sud America.
L’epatite C è più diffusa in alcuni paesi dell’Asia e dell’Africa, ma si sta diffondendo rapidamente anche in altre parti del mondo a causa dell’uso di droghe iniettabili e della scarsa igiene in alcuni ambienti sanitari.
Quali sono le cause dell'epatite? Eziologia
Le cause sono diverse in base al tipo: si possono distinguere principalmente in virali e non virali.
Vediamole nel dettaglio:
Eziologia delle epatiti virali
L’epatite A è causata dal virus HAV e si trasmette principalmente attraverso l’ingestione di cibo o acqua contaminati. La maggior parte delle persone guarisce completamente senza bisogno di trattamento.
Il virus HBV causa l’epatite B. Si trasmette attraverso il contatto con:
- sangue,
- fluidi corporei,
- rapporti sessuali non protetti,
e può diventare cronica, portando a gravi problemi come la cirrosi del fegato.
L’epatite C è provocata dal virus HCV e si trasmette principalmente attraverso il contatto con sangue infetto, ad esempio tramite l’uso di aghi contaminati o l’emodialisi. La maggior parte delle persone infette non presenta sintomi fino a quando la malattia non è in una fase avanzata. Se non viene trattata può portare a gravi complicazioni come la cirrosi e il cancro del fegato.
L’epatite D è causata dal virus HDV e si verifica nelle persone già infette dall’epatite B. Può rendere l’epatite B più grave e può portare a gravi problemi di salute.
L’epatite E è causata dal virus HEV e si trasmette attraverso l’ingestione di cibo o acqua contaminati.
In rari casi potrebbe essere conseguenza di infezioni virali diverse, come quelle da Epstein-Barr o citomegalovirus.
Eziologia dell'epatite non virale
Questa patologia può essere provocata anche da cause non virali, ovvero può avere origine:
- Autoimmune, in cui il sistema immunitario attacca il fegato, causando infiammazione e danni epatici. La causa non è del tutto nota, ma potrebbe essere dovuta sia a fattori genetici che ambientali.
- Alcolica, causata dall’abuso di alcol, il quale può provocare infiammazione e cicatrici nel fegato.
- Da farmaci, causata dall’uso di alcuni farmaci ad esempio il paracetamolo, gli antibiotici e gli antiepilettici, soprattutto se esagerato o prolungato.
- Tossica, causata dall’esposizione a sostanze chimiche o tossine, come il tetracloruro di carbonio, che possono provocare danni al fegato.
- Batterica, associata ad esempio a leptospirosi o tubercolosi.
Quali sono i sintomi dell'epatite? Sintomatologia
In alcuni casi può essere asintomatica, ovvero non manifestare alcun sintomo evidente.
Tuttavia quando i sintomi si verificano possono includere:
- Affaticamento e debolezza generale;
- Dolore addominale e perdita di appetito;
- Nausea e vomito;
- Febbre;
- Ittero (ingiallimento della pelle e degli occhi);
- Urine scure e feci chiare;
- Prurito cutaneo;
- Dolore articolare.
Nel caso di epatite acuta, i sintomi di solito si manifestano entro le prime 2-12 settimane.
Nell’epatite cronica, i sintomi possono essere lievi o assenti per lungo tempo, ma la malattia può portare a gravi complicanze.
Nell’epatite fulminante, i sintomi si manifestano e progrediscono in maniera molto rapida. Richiede un trattamento immediato.
In alcuni casi l’epatite può essere associata ad altre condizioni, come la sindrome di Guillain-Barré, l’artrite reattiva o l’orticaria.
Diagnosi di epatite
La diagnosi viene effettuata mediante esami del sangue per rilevare la presenza di anticorpi specifici per i vari virus o per valutare la funzionalità del fegato, solitamente all’interno di una visita gastroenterologica.
Può essere necessario eseguire ulteriori test diagnostici per determinare la gravità della malattia e la presenza di eventuali complicanze.
Vediamo come avviene il processo diagnostico.
Anamnesi
Durante l’anamnesi il medico raccoglie informazioni su:
- le condizioni mediche passate e presenti del paziente,
- le sue abitudini di vita,
- la storia familiare,
- la presenza di eventuali fattori di rischio.
Per quanto riguarda i fattori di rischio, potrebbe porre domande su:
- le attività lavorative del paziente,
- la sua storia sessuale,
- l’uso di droghe iniettabili,
- le trasfusioni di sangue o i trapianti d’organo pregressi.
Inoltre può valutare la presenza dei vari sintomi.
La raccolta di queste informazioni aiuta il medico a determinare:
- il tipo di epatite di cui si sospetta l’infezione,
- la gravità della malattia,
- la scelta del trattamento più adeguato.
È importante fornire al medico informazioni precise e complete durante l’anamnesi per ottenere una diagnosi accurata e un trattamento tempestivo.
Esame obiettivo
L’esame obiettivo consiste nella valutazione fisica del paziente per rilevare eventuali segni e sintomi di malattia epatica.
Può includere:
- Esame dell’addome per valutare la dimensione e la consistenza del fegato e della milza;
- Controllo della presenza di ittero;
- Valutazione della presenza di arrossamento e prurito della pelle;
- Misurazione della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca;
- Controllo della presenza di edema (gonfiore) degli arti inferiori.
Esami strumentali
Alcuni degli esami strumentali più comuni includono:
- Ecografia epatica: un’immagine ad ultrasuoni del fegato per valutare la dimensione, la forma e la struttura del fegato e per rilevare eventuali cisti o tumori.
- Tomografia computerizzata (TC) o risonanza magnetica (MRI) epatica: una tecnica di imaging ad alta risoluzione che consente di visualizzare il fegato e rilevare eventuali danni o tumori.
- Biopsia epatica: un prelievo di un campione di tessuto dal fegato per analizzare le cellule del fegato e valutare la gravità della malattia e la presenza di eventuali cicatrici o fibrosi.
Esami di laboratorio
Alcuni degli esami di laboratorio più comuni includono:
- Esami del sangue per la valutazione dei livelli di enzimi epatici, o transaminasi, come l’alanina transaminasi (ALT) e l’aspartato transaminasi (AST), che possono aumentare quando il fegato è danneggiato.
- Esame del sangue per la valutazione dei livelli di bilirubina, una sostanza che può accumularsi nel sangue quando il fegato non funziona correttamente, causando l’ittero.
- Esame del sangue per la valutazione dei livelli di albumina, una proteina prodotta dal fegato che svolge molte funzioni importanti, come il trasporto di sostanze, messaggeri e ormoni e la funzione di trattenere i liquidi nel plasma.
- Test di coagulazione del sangue, come il tempo di protrombina (PT) e il tempo di tromboplastina parziale (PTT), per valutare la capacità del fegato di produrre fattori di coagulazione.
Inoltre possono essere eseguiti esami specifici per rilevare la presenza di anticorpi contro i virus dell’epatite A, B, C, D ed E, che possono aiutare a identificare il tipo di epatite di cui si sospetta l’infezione.
Diagnosi differenziale di epatite
La diagnosi differenziale comprende la valutazione di altre malattie che possono causare sintomi simili a quelli dell’epatite, come ad esempio:
- Malattie infettive come la mononucleosi infettiva e l’influenza;
- Malattie autoimmuni come la cirrosi biliare primitiva e la colangite sclerosante;
- Malattie metaboliche come l’emocromatosi e la sindrome di Gilbert;
- Malattie del sistema nervoso centrale come la sclerosi multipla e la mielite trasversa acuta.
Trattamento per l'epatite
I trattamenti dipendono dalla causa, ma tutti hanno l’obiettivo principale di prevenire la progressione della malattia e ridurre il rischio di complicanze.
Vediamoli nel dettaglio.
Trattamento farmacologico
Il trattamento farmacologico può includere l’uso di farmaci antivirali, immunomodulatori e/o corticosteroidi.
- I farmaci antivirali possono rallentare o bloccare la replicazione del virus e ridurre il danno al fegato.
- Gli immunomodulatori, come l’interferone, possono essere utilizzati per stimolare il sistema immunitario del paziente a combattere il virus.
- I corticosteroidi possono essere utilizzati per trattare l’epatite autoimmunitaria e possono ridurre l’infiammazione nel fegato e prevenire la progressione della malattia.
Trattamento chirurgico
Il trattamento chirurgico può essere necessario solo in casi rarissimi, quando la malattia epatica ha causato gravi danni al fegato o ha provocato la comparsa di tumori.
Uno dei trattamenti chirurgici più comuni per l’epatite fulminante è il trapianto di fegato, che consiste nella sostituzione di un fegato malato con un fegato sano proveniente da un donatore.
Il trapianto di fegato è un intervento chirurgico complesso che richiede una valutazione attenta del paziente prima dell’intervento. Inoltre il paziente deve seguire un rigoroso regime di farmaci immunosoppressori per prevenire il rigetto dell’organo trapiantato.
Altri interventi chirurgici meno invasivi possono essere utilizzati per rimuovere eventuali cisti o tumori benigni dal fegato indotte dall’infiammazione epatica cronica.
Cambiamento dello stile di vita
I cambiamenti dello stile di vita possono aiutare a prevenire la progressione della patologia e ridurre il rischio di complicanze. Alcuni dei cambiamenti utili includono:
- Ridurre o eliminare l’utilizzo di alcol e droghe che possono danneggiare il fegato;
- Alimentazione sana e bilanciata per fornire al fegato i nutrienti di cui ha bisogno per funzionare correttamente;
- Mantenimento di un peso sano per ridurre lo stress sul fegato;
- Attività fisica regolare per migliorare la salute generale del corpo.
I cambiamenti dello stile di vita possono essere particolarmente utili per le persone con epatite cronica, che hanno maggiori probabilità di sviluppare complicanze.
Come prevenire l'epatite?
Ecco alcune strategie di prevenzione per ridurre il rischio di contrarre l’epatite:
- Vaccinazione: Esistono vaccini disponibili per l’epatite A e B. La vaccinazione è il modo più efficace per prevenire l’infezione da queste forme di epatite: è consigliato seguire il calendario di vaccinazione consigliato dal proprio medico.
- Igiene personale: Lavarsi le mani accuratamente con acqua e sapone dopo essere stati in contatto con sostanze potenzialmente contaminate, come feci o fluidi corporei, può aiutare a ridurre il rischio di infezione.
- Pratiche sessuali sicure: Utilizzare il preservativo correttamente durante i rapporti sessuali può ridurre il rischio di trasmissione delle infezioni sessualmente trasmissibili, inclusa l’epatite B.
- Utilizzo di aghi e strumenti puliti: Evitare di condividere aghi, siringhe o altri strumenti che possono essere contaminati con sangue. Inoltre, se si utilizzano aghi o strumenti per piercing o tatuaggi, assicurarsi che siano sterili o monouso.
- Sicurezza degli alimenti e delle bevande: Consumare cibi ben cotti e bere acqua potabile può aiutare a prevenire l’epatite A ed E, che possono essere trasmesse attraverso il consumo di cibo o acqua contaminati.
- Cautela nel maneggiare il sangue e i fluidi corporei: Se si lavora in ambienti in cui si potrebbe entrare in contatto con il sangue o i fluidi corporei di altre persone, è importante seguire le precauzioni standard, come l’uso di guanti protettivi e la corretta gestione dei materiali contaminati.
- Screening e test: Sottoporsi a test di screening per l’epatite, in particolare se si è a rischio o si sospetta di essere stati esposti al virus, può consentire una diagnosi precoce e l’accesso alle cure necessarie.
È importante ricordare che le misure di prevenzione possono variare leggermente in base al tipo di epatite.
Epatite: cosa ricordare?
L’epatite è una malattia del fegato che può essere provocata da virus, sostanze tossiche, malattie autoimmuni ed altre cause.
I sintomi possono variare da lievi a gravi e possono includere affaticamento, ittero, nausea, vomito e dolori addominali. La diagnosi richiede una combinazione di anamnesi, esame fisico, esami di laboratorio e strumentali.
Il trattamento dell’epatite dipende dal tipo di virus o dalla causa sottostante e può includere farmaci antivirali, immunomodulatori e/o corticosteroidi. In casi rari può essere necessario un trattamento chirurgico, come il trapianto di fegato. Inoltre i cambiamenti dello stile di vita possono aiutare a prevenire la progressione della malattia e ridurre il rischio di complicanze.
La prevenzione dell’epatite avviene attraverso la vaccinazione per i virus per i quali questa è disponibile. Altri metodi preventivi sono ad esempio l’igiene personale, praticare rapporti sessuali sicuri, utilizzare siringhe e aghi sterili e porre particolare attenzione quando si entra in contatto con il sangue o fluidi corporei di altre persone.
Con un adeguato trattamento ed uno stile di vita sano, le persone affette da questa patologia possono gestire la loro condizione in modo efficace e migliorare la loro qualità della vita.