L’epatite B è una malattia infettiva del fegato che rappresenta una delle principali sfide per la salute pubblica a livello globale. Si stima che più di 250 milioni di persone nel mondo siano affette da questa forma di epatite, che può causare gravi complicazioni e persino portare alla morte.
In questo articolo approfondiremo l’epatite B, i suoi sintomi, le modalità di trasmissione, le opzioni di trattamento e le strategie di prevenzione.
Cos’è l’epatite B?
L’epatite B è una malattia infettiva causata dal virus dell’epatite B (HBV), che attacca il fegato e può portare a gravi complicazioni. Il virus si trasmette attraverso:
- il contatto con i fluidi corporei infetti, come il sangue, il seme e i liquidi vaginali;
- il contatto con oggetti contaminati, come aghi o strumenti medici non sterilizzati;
- da madre a figlio durante il parto.
Nella forma cronica dell’epatite B il virus persiste nel fegato per periodi prolungati, anche per tutta la vita. Questo può portare a un’infiammazione cronica del fegato, che può progredire verso la cirrosi epatica, una condizione in cui il fegato si danneggia in modo irreversibile e perde la sua funzionalità normale. La cirrosi può portare a gravi complicazioni, come insufficienza epatica e carcinoma epatocellulare, una forma di cancro al fegato.
Quanto è frequente l’epatite B? Epidemiologia
L’epatite B è una malattia diffusa a livello mondiale e rappresenta un importante problema di salute pubblica.
Secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) circa 257 milioni di persone nel mondo sono affette dall’epatite B cronica. Ciò significa che circa il 3,5% della popolazione mondiale è portatrice cronica del virus di questa malattia.
L’epatite B è particolarmente comune in alcune regioni del mondo, come l’Africa subsahariana e l’Asia orientale. In queste aree l’incidenza è molto elevata, con una prevalenza stimata tra il 5% e il 20% della popolazione generale.
L’epatite B può colpire persone di qualsiasi età , ma i bambini e gli adulti giovani sono più suscettibili all’infezione cronica. L’infezione contratta durante l’infanzia ha una maggiore probabilità di diventare cronica rispetto a quella contratta in età adulta. Ciò significa che le persone infette da bambine hanno un rischio più elevato di sviluppare complicazioni epatiche a lungo termine.
Quali sono le cause dell’epatite B: eziologia
L’epatite B è causata dal virus HBV, che appartiene alla famiglia dei virus Hepadnaviridae. Il virus si replica e infetta specificamente le cellule epatiche, portando a un’infiammazione del fegato, e potenzialmente a danni epatici.
L’HBV viene trasmesso principalmente attraverso il contatto con fluidi corporei infetti di una persona portatrice del virus. Come?
- Contatto sessuale non protetto.
- Contatto con sangue infetto, ad esempio con l’uso di aghi contaminati (come nel caso dell’uso di droghe per via endovenosa), trasfusioni di sangue non testato o condivisone di aghi o strumenti per piercing e tatuaggi non adeguatamente sterilizzati.
- Trasmissione verticale: una madre infetta può trasmettere il virus al suo bambino durante il parto. La profilassi con immunoglobuline e la vaccinazione del neonato possono ridurre significativamente il rischio di trasmissione verticale.
- Condivisione di oggetti personali che sono entrati in contatto con sangue infetto, come rasoi o spazzolini da denti.
L’HBV può sopravvivere nell’organismo umano per un periodo prolungato e molte persone infette possono essere portatrici asintomatiche del virus, cioè non mostrano segni evidenti di infezione. Questo rende particolarmente insidiosa la diffusione dell’epatite B, poiché le persone infette possono trasmettere il virus senza saperlo.
Quali sono i sintomi dell’epatite B?
I sintomi dell’epatite B possono essere lievi o gravi, e in alcuni casi l’infezione può essere asintomatica. Ecco alcuni dei sintomi comuni associati all’epatite B:
- affaticamento: una sensazione generale di stanchezza e debolezza può essere uno dei primi sintomi dell’epatite B.
- Dolore addominale: alcune persone possono sperimentare dolore o sensazione di pesantezza nella regione dell’addome superiore, nella zona dell’epigastrio (parte superiore dell’addome).
- Perdita di appetito: questa malattia può causare una diminuzione dell’appetito e una sensazione di sazietà precoce durante i pasti.
- Nausea e vomito: alcune persone possono avvertire sensazioni di nausea che possono portare al vomito.
- Febbre: l’aumento della temperatura corporea, accompagnato o meno da brividi, può essere presente durante l’infezione da epatite B.
- Dolore articolare e muscolare: dolore e rigidità delle articolazioni e dei muscoli possono essere sintomi associati.
- Ittero: l’ingiallimento della pelle e degli occhi, noto come ittero, è un sintomo caratteristico di questa patologia. Questo si verifica a causa dell’accumulo di una sostanza chiamata bilirubina nel sangue.
- Urine scure e feci chiare: le urine possono diventare di colore più scuro, mentre le feci possono diventare più chiare.
Diagnosi di epatite B
La diagnosi dell’epatite B coinvolge diversi test che possono confermare la presenza del virus nell’organismo. I test diagnostici comuni includono l’analisi del sangue per rilevare la presenza di antigeni e anticorpi specifici di questa malattia, nonché la valutazione delle funzioni epatiche.
Una diagnosi tempestiva è fondamentale per avviare misure adeguate di gestione e monitoraggio della malattia.
Anamnesi
Durante l’anamnesi di un paziente sospettato di avere l’epatite B, il medico raccoglie informazioni sulla la storia medica, i sintomi e l’esposizione potenziale al virus. Alcune delle domande tipiche sono:
- se il paziente è stato esposto a situazioni ad alto rischio per l’infezione da epatite B, come il contatto sessuale non protetto, l’uso di droghe per via endovenosa, la condivisione di aghi o strumenti medici non sterili, o se ha avuto contatti con persone infette da questa malattia;
- la presenza di sintomi come affaticamento, ittero, dolore addominale, nausea, perdita di appetito e altri segni tipici dell’epatite B;
- informazioni sulla storia di vaccinazione del paziente contro l’epatite B, inclusa la ricezione di dosi precedenti e il completamento del ciclo vaccinale;
- informazioni sulla presenza di altre condizioni mediche, come malattie epatiche preesistenti, infezioni virali croniche, problemi di coagulazione o malattie autoimmuni, che potrebbero influenzare il decorso e la gestione di questa patologia.
L’anamnesi fornisce importanti indizi al medico per orientare la diagnosi e pianificare ulteriori indagini diagnostiche.
Esame obiettivo
Durante l’esame obiettivo di un paziente sospettato di avere l’epatite B, il medico effettua una valutazione fisica per rilevare eventuali segni o sintomi che possano essere indicativi della malattia. Alcuni test che possono essere inclusi nell’esame obiettivo sono:
- esame dell’addome: il medico può palpare l’addome per rilevare eventuali ingrossamenti o sensibilità al fegato, che potrebbero indicare un’infiammazione o una compromissione della funzione epatica.
- Esame della cute e degli occhi: si valuta la presenza di ittero, che si manifesta con un ingiallimento della pelle e del bianco degli occhi.
- Valutazione dei segni vitali: si misurano la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca e la temperatura corporea per valutare lo stato generale del paziente.
- Esame neurologico: il medico può eseguire un esame per valutare le funzioni neurologiche, come la coordinazione, i riflessi e la sensibilità , al fine di rilevare eventuali segni di compromissione del sistema nervoso.
- Valutazione delle mucose: si esaminano le mucose della bocca e degli occhi per rilevare eventuali segni di infiammazione o secchezza.
- Esame delle condizioni cutanee: si valuta la presenza di eventuali segni cutanei associati all’epatite B, come rash o prurito.
L’esame obiettivo fornisce informazioni aggiuntive per confermare o sospettare la presenza di questa malattia. Tuttavia da solo non è sufficiente per una diagnosi definitiva e possono essere necessari ulteriori test di laboratorio per confermare l’infezione.
Esami strumentali
Ecco alcuni esami strumentali comuni utilizzati per rilevare questa malattia:
- ecografia epatica: l’ecografia epatica è un esame non invasivo che utilizza ultrasuoni per produrre immagini del fegato. Può essere utilizzata per valutare la dimensione e la struttura del fegato, rilevare eventuali anomalie o segni di danni, come cirrosi o tumori.
- Fibroscan: è una tecnica di elastografia transiente che utilizza un’apposita sonda per valutare la rigidità del fegato. Può essere utilizzato per stimare il grado di fibrosi (cicatrice) presente nel fegato, che può essere un indicatore dell’evoluzione della malattia epatica.
- Risonanza magnetica (RM) o tomografia computerizzata (TC) del fegato: questi esami di imaging più avanzati possono fornire immagini dettagliate del fegato e delle sue strutture. Possono essere utilizzati per valutare l’estensione delle lesioni epatiche, come tumori o cicatrici.
- Biopsia epatica: la biopsia epatica consiste nel prelevare un piccolo campione di tessuto epatico per esaminarlo al microscopio. Questo esame può fornire informazioni dettagliate sullo stato del fegato, inclusa la presenza di infiammazione, fibrosi o altre alterazioni. Tuttavia la biopsia epatica è un procedimento invasivo e può comportare alcuni rischi, quindi è di solito riservata a casi selezionati.
Esami di laboratorio
Gli esami di laboratorio sono fondamentali per la diagnosi e il monitoraggio dell’epatite B. Possono aiutare a identificare la presenza del virus, valutare la funzionalità epatica e monitorare la risposta al trattamento. Ecco alcuni esami di laboratorio comuni per diagnosticare questa malattia:
- antigeni e anticorpi dell’epatite B: sono disponibili diversi test, tra cui l’antigene di superficie dell’epatite B (HBsAg), che indica la presenza dell’infezione, e gli anticorpi anti-HBc e anti-HBs, che possono fornire informazioni sullo stato immunitario del paziente.
- Test di funzionalità epatica: questi test misurano i livelli di enzimi epatici nel sangue, come l’alanina aminotransferasi (ALT) e l’aspartato aminotransferasi (AST), che possono essere aumentati in caso di danno al fegato. Altri parametri che possono essere valutati includono la bilirubina, l’albumina e il tempo di protrombina, che riflettono la funzionalità epatica generale.
- Caratterizzazione del virus: è possibile eseguire ulteriori test per caratterizzare il virus dell’epatite B, come il genotipo o il livello di carica virale. Questi test possono fornire informazioni utili sulla gravità dell’infezione e guidare il trattamento.
- Marker di coinfezione: in caso di sospetta coinfezione con altri virus dell’epatite, come l’epatite C o l’epatite delta, possono essere eseguiti specifici test per identificare la presenza di questi virus.
- Test di funzionalità immunologica: in alcuni casi potrebbe essere valutata la risposta immunologica del paziente mediante il dosaggio delle cellule immunitarie coinvolte nella difesa contro il virus di questa patologia, come i linfociti T.
Diagnosi differenziale di Epatite B
La diagnosi differenziale dell’epatite B consiste nel distinguere la malattia da altre condizioni che possono causare sintomi simili. Alcune delle condizioni che potrebbero essere prese in considerazione nella diagnosi differenziale dell’epatite B includono:
- epatite virale: altre forme di epatite virale, come l’epatite A, C, D o E. La diagnosi differenziale richiede specifici test sierologici per identificare il virus responsabile.
- Epatopatia alcolica: l’abuso cronico di alcol può causare danni al fegato simili a quelli dell’epatite B. L’anamnesi accurata sull’assunzione di alcol e l’analisi diagnostica possono aiutare a distinguere tra le due condizioni.
- Malattia epatica autoimmune: le malattie autoimmuni del fegato, come l’epatite autoimmune. Gli esami di laboratorio e le biopsie epatiche possono essere necessari per la diagnosi differenziale.
- Malattie epatiche metaboliche: condizioni come l’emocromatosi, la malattia di Wilson o la steatosi epatica non alcolica. L’analisi del profilo metabolico e degli enzimi epatici può essere utile in questi casi.
- Epatici tossici o farmacoindotti: l’assunzione di determinati farmaci, sostanze tossiche o esposizione a sostanze chimiche può provocare danni al fegato simili all’epatite. Una storia accurata dell’uso di farmaci e l’analisi diagnostica possono aiutare nella diagnosi differenziale.
Trattamento dell’epatite B
Il trattamento dell’epatite B può variare a seconda della gravità dell’infezione e dell’attività della malattia. Di solito il trattamento si concentra sull’inibizione della replicazione virale e sulla gestione dei sintomi.
Trattamento farmacologico
Il trattamento farmacologico dell’epatite B può coinvolgere l’uso di farmaci antivirali specifici chiamati analoghi delle nucleos(t)idi. Questi farmaci agiscono inibendo la replicazione del virus di questa malattia nel fegato e possono aiutare a ridurre il carico virale, migliorare la funzionalità epatica e prevenire la progressione della malattia.
Alcuni esempi di analoghi delle nucleos(t)idi comunemente utilizzati includono:
- lamivudina
- entecavir
- tenofovir disoproxil fumarato
- tenofovir alafenamide
- telbivudina.
La scelta del farmaco dipende da vari fattori, come la gravità dell’infezione, lo stato della malattia epatica, la presenza di eventuali comorbidità e le caratteristiche individuali del paziente. La durata del trattamento può variare da alcuni mesi a lungo termine, a seconda della risposta virologica e del rischio di recidiva.
Trattamento chirurgico
Il trattamento chirurgico dell’epatite B non è la prima linea di gestione per l’infezione virale, ma può essere considerato in circostanze specifiche. Di seguito sono riportati due trattamenti chirurgici utilizzati per questa patologia:
- trapianto di fegato: nei casi avanzati di questa patologia con grave compromissione della funzionalità epatica, come la cirrosi epatica in fase terminale o il carcinoma epatocellulare associato all’epatite B, il trapianto di fegato può essere una opzione di trattamento. Durante il trapianto il fegato malato viene rimosso e sostituito con un fegato sano proveniente da un donatore compatibile.
- Resezione epatica: nei casi in cui si sviluppa un carcinoma epatocellulare associato all’epatite B, può essere necessaria la resezione chirurgica del tumore. Questo coinvolge la rimozione di parte del fegato contenente il tumore maligno.
Cambiamenti nello stile di vita
I cambiamenti nello stile di vita possono svolgere un ruolo significativo nella gestione dell’epatite B. Ecco alcune raccomandazioni generali per uno stile di vita sano, utili per chi è affetto da questa malattia:
- evitare l’alcol: l’alcol può aggravare il danno al fegato. È importante evitare il consumo di alcol o ridurlo al minimo per mantenere la salute epatica.
- Seguire una dieta equilibrata: una dieta sana ed equilibrata è essenziale per il benessere generale e per la salute del fegato. Si consiglia di consumare cibi nutrienti come frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre. Evitare cibi grassi, fritti e ad alto contenuto di zucchero può aiutare a mantenere il fegato in buona salute.
- Mantenere un peso corporeo sano: l’obesità può aumentare il rischio di danni al fegato. Mantenere un peso corporeo sano attraverso una combinazione di alimentazione equilibrata e attività fisica regolare può essere benefico per la gestione di questa patologia.
- Evitare sostanze epatotossiche: alcuni farmaci, integratori o sostanze possono essere dannosi per il fegato.
- Praticare sesso sicuro: l’epatite B può essere trasmessa attraverso il contatto sessuale non protetto. L’uso di precauzioni come il preservativo può ridurre il rischio di trasmissione.
Prevenzione dell’epatite B
La prevenzione dell’epatite B gioca un ruolo cruciale nel limitare la diffusione dell’infezione. Ecco alcune misure preventive importanti da adottare:
- vaccinazione: l’epatite B può essere prevenuta attraverso la vaccinazione. I vaccini contro questa malattia sono altamente efficaci nel prevenire l’infezione e sono parte integrante dei programmi di immunizzazione in molti paesi. La vaccinazione è solitamente raccomandata per i neonati poco dopo la nascita e per le persone non vaccinate a rischio elevato di infezione. Il vaccino è somministrato in una serie di dosi e offre protezione a lungo termine.
- Pratiche di igiene personale: evitare di condividere aghi, rasoi, spazzolini da denti o altri oggetti personali che possono essere contaminati con sangue o fluidi corporei. Assicurarsi che i luoghi in cui vengono eseguite procedure mediche o di tatuaggio abbiano standard elevati di igiene e sicurezza.
Epatite B: punti salienti
In conclusione l’epatite B è un’infezione virale del fegato che può avere conseguenze gravi sulla salute a lungo termine. La sua diffusione è un problema globale, ma grazie alle strategie di prevenzione e ai progressi nella diagnosi e nel trattamento è possibile gestire efficacemente la malattia.
La prevenzione gioca un ruolo fondamentale nella lotta contro questa malattia. La vaccinazione è la misura più efficace per prevenire l’infezione e dovrebbe essere somministrata a tutti i neonati e alle persone a rischio. Inoltre pratiche di igiene adeguata, come l’uso di preservativi durante i rapporti sessuali e la condivisione di oggetti personali, possono contribuire a ridurre il rischio di trasmissione.
La diagnosi tempestiva è essenziale per avviare un trattamento appropriato e monitorare la progressione della malattia. Gli esami di laboratorio e gli esami strumentali forniscono informazioni cruciali per valutare lo stato del fegato e guidare il piano di trattamento.
Il trattamento dell’epatite B si basa principalmente sull’uso di farmaci antivirali, che mirano a inibire la replicazione del virus e prevenire la progressione della malattia. Tuttavia è importante sottolineare che il trattamento dovrebbe essere integrato da uno stile di vita sano, che includa una dieta equilibrata, l’evitamento dell’alcol e delle sostanze epatotossiche e la gestione del peso.