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Ernia Iatale

Indice

L’ernia iatale è una condizione in cui una parte dello stomaco si sposta attraverso l’apertura del diaframma e sale nell’area del torace, causando sintomi come bruciore di stomaco, reflusso acido, difficoltà a deglutire e dolore toracico.

In questo articolo ne esploreremo le cause, i sintomi e le fasi diagnostiche necessarie per stabilire il trattamento più adatto alle diverse condizioni.

Quanto è frequente? Epidemiologia

L’ernia iatale è una condizione comune, ma la sua prevalenza varia a seconda della popolazione e dei fattori di rischio associati. In generale si manifesta più frequentemente negli anziani e negli individui obesi.

Negli Stati Uniti si stima che circa il 60% degli individui sopra i 60 anni possano soffrire di questa patologia. Tuttavia solo il 10-15% circa di queste persone sperimenta i sintomi.

L’ernia iatale è più frequente nelle donne rispetto agli uomini, probabilmente a causa della maggiore incidenza di obesità e della gravidanza.

La condizione è anche più comune nei paesi occidentali, dove rappresenta una delle cause più frequenti di sintomi gastrointestinali superiori.

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Quali sono le cause? Eziologia dell'ernia iatale

Le cause dell’ernia iatale non sono completamente comprese, ma esistono diversi fattori di rischio che possono contribuire alla sua insorgenza. Questi includono:

  • Età: è più comune negli anziani, poiché il tessuto connettivo e muscolare del diaframma tende a indebolirsi con il tempo.
  • Obesità: tale condizione può aumentare la pressione addominale e indebolire i muscoli del diaframma, favorendone la comparsa.
  • Gravidanza: la pressione dell’utero in crescita può spostare lo stomaco attraverso l’apertura del diaframma.
  • Tabagismo: il fumo può indebolire i muscoli del diaframma e aumentare la pressione nell’addome.
  • Traumi: episodi traumatici di tipo fisico all’addome o al torace possono essere causa di ernia iatale.
  • Esercizio fisico: alcuni esercizi che coinvolgono la flessione del tronco (come l’esercizio di crunch) possono aumentare la pressione addominale e favorire l’insorgenza di ernia iatale.
  • Patologie preesistenti: alcune patologie come la fibrosi cistica, la sclerodermia e la poliomielite possono essere fattori di rischio.

In alcuni casi l’ernia iatale può essere congenita e manifestarsi perfino alla nascita.

Quali sono i sintomi associati all'ernia iatale?

L’ernia iatale può essere asintomatica o causare diversi sintomi, spesso simili a quelli di altre patologie del tratto gastrointestinale superiore. I più comuni includono:

  • Pirosi: una sensazione di bruciore allo stomaco può essere causata dal reflusso di acido gastrico nell’esofago.
  • Rigurgito acido: il reflusso di acido gastrico può risalire fino alla bocca, causando rigurgito acido o acidità.
  • Difficoltà a deglutire: l’ernia iatale può rendere difficile deglutire il cibo, soprattutto se l’apertura del diaframma è sufficientemente ampia da permettere allo stomaco di salire nell’esofago.
  • Dolore toracico: nella zona del petto l’ernia iatale può causare un dolore spesso simile a quello associato all’angina pectoris.
  • Dispepsia: una sensazione di bruciore o dolore nell’addome superiore, che può provocare nausea o gonfiore.
  • Problemi respiratori: se l’ernia iatale è abbastanza grande da spingere il diaframma verso l’alto, può causare difficoltà respiratorie, come un senso di affanno.

Come si diagnostica l'ernia iatale?

La valutazione e la diagnosi dell’ernia iatale sono condotte solitamente da un medico di medicina generale (il medico di famiglia) oppure da uno specialista, in genere in gastroenterologia.

Vediamo quali sono le fasi che compongono la visita gastroenterologica.

Anamnesi

Durante l’anamnesi il medico porrà una serie di domande per raccogliere informazioni sulla storia clinica e sui sintomi del paziente. Alcune di queste domande riguardano:

  • I sintomi sperimentati: il paziente renderà noto al medico se accusa una sensazione bruciore di stomaco, reflusso acido, difficoltà a deglutire, dolore toracico o altri sintomi gastrointestinali superiori.
  • La cronologia dei sintomi: il medico si informerà sull’insorgenza dei sintomi, ovvero se essi sono comparsi improvvisamente o gradualmente e, qualora perseverino, se sono costanti o sporadici.
  • La gravità dei sintomi: lo specialista chiederà al paziente di valutare l’intensità dei sintomi e il modo in cui questi influiscono sulla sua qualità di vita.
  • Fattori di miglioramento e di peggioramento: il medico si informerà su eventuali fattori che peggiorano o migliorano i sintomi, come ad esempio l’assunzione di cibo o bevande e la posizione del corpo.
  • Altre malattie: il paziente dovrà informare il medico su altre patologie o condizioni mediche preesistenti che potrebbero influenzare la diagnosi o il trattamento dell’ernia iatale.
  • Fattori di rischio: il paziente sarà oggetto di domande sulla presenza di fattori di rischio noti per l’ernia iatale, come obesità o gravidanza.
  • Terapie in corso: il medico chiederà al paziente se sta già assumendo farmaci per la gestione dei sintomi, come antiacidi o inibitori della pompa protonica, o se ha già ricevuto altre terapie per l’ernia iatale.

Queste informazioni possono aiutare lo specialista a stabilire un piano di trattamento appropriato per il paziente.

Esame obiettivo dell'ernia iatale

Durante l’esame obiettivo il medico esegue diverse valutazioni riguardanti le condizioni del paziente. Può includere le seguenti fasi:

  • Ispezione: il medico osserverà l’addome superiore del paziente per individuare eventuali rigonfiamenti o masse.
  • Palpazione: lo specialista procederà a palpare l’addome superiore del paziente per esaminare la presenza di gonfiore o di una massa.
  • Auscultazione: verrà utilizzato un fonendoscopio per ascoltare il rumore dell’addome del paziente e controllare la presenza di suoni anomali.
  • Esame della bocca: il medico eseguirà un esame della bocca del paziente per individuare eventuali segni di danni all’esofago o alla mucosa gastrica.
  • Esame del torace: esaminando il torace del paziente, il medico verificherà la presenza di dolore o sensibilità.

In questa fase può essere eseguita la manovra di Valsalva, in cui il paziente si china e spinge, come per defecare, contraendo il diaframma verso il basso e quindi aumentando la pressione in addome. In questo modo aumentano i sintomi per la maggiore spinta dell’ernia dall’addome verso il torace.

Esami strumentali per l'ernia iatale

Ci sono diversi esami strumentali utilizzati per diagnosticare e valutare l’ernia iatale. Questi includono:

  • Endoscopia: un endoscopio flessibile viene inserito attraverso la bocca del paziente nell’esofago e nel tratto gastrointestinale superiore. Ciò consente al medico di visualizzare direttamente l’ernia iatale e valutare eventuali danni all’esofago o alla mucosa gastrica.
  • Radiografia del torace: una radiografia del torace può mostrare la presenza di un’ernia iatale e la sua dimensione, poichè evidenzia l’aria mista a liquido, che genera il livello idro-aereo, generalmente presente nello stomaco, che si presenta direttamente nel torace, cioè al di sopra del diaframma, anzichè al di sotto di esso come di norma. Questo esame può evidenziare anche altri segni di danno, come l’ingrossamento dell’esofago.
  • Esame del pH esofageo: viene eseguito un test per misurare il pH dell’esofago e determinare se è presente reflusso acido.
  • Manometria esofagea: si misura la pressione all’interno dell’esofago durante la deglutizione; ciò permette al medico di valutare se l’ernia iatale causa difficoltà nel processo di deglutizione.
  • Tomografia computerizzata (TC) dell’addome e del torace: una TC può fornire immagini dettagliate dell’ernia iatale e delle sue dimensioni, nonché verificare la presenza di eventuali complicanze.

In alcuni casi possono essere necessari ulteriori esami strumentali per valutare la funzione del tratto gastrointestinale superiore o escludere altre patologie che possano causare sintomi simili.

Diagnosi differenziale dell'ernia iatale

Esistono diverse patologie che possono presentare sintomi simili a quelli dell’ernia iatale.

Alcune di queste sono:

  • Ulcera peptica: una lesione aperta nel rivestimento dello stomaco o dell’intestino che può causare dolore addominale superiore e bruciore di stomaco.
  • Dispepsia funzionale: un disturbo funzionale del tratto gastrointestinale che può causare dolore addominale superiore e difficoltà a digerire il cibo.
  • Reflusso gastroesofageo: una condizione in cui il contenuto gastrico refluisce nell’esofago, causando bruciore di stomaco e rigurgito acido.
  • Malattia da reflusso gastroesofageo: una forma più grave e consolidata di reflusso gastroesofageo che può causare danni all’esofago.
  • Tumori dell’esofago o dello stomaco: la presenza di tumori può causare difficoltà a deglutire, dolore toracico e perdita di peso.
  • Infarto del miocardio: un’ernia iatale può causare dolore toracico simile all’angina; tuttavia il dolore può anche essere uno dei sintomi di infarto del miocardio.
  • Problemi di colecisti: patologie della cistifellea, come la colecistite, possono causare dolore all’addome superiore. In questo caso potrebbe essere presente il segno di Murphy ad indicare l’infiammazione acuta della colecisti.

Trattamento per l'ernia iatale

I trattamenti per l’ernia iatale possono variare in base alla gravità dei sintomi e alla dimensione dell’ernia. Si può cercare di prevenire o ridurre in intensità e frequenza dei sintomi adottando uno stile di vita sano e abitudini necessarie ad avere una buona salute, oppure intervenire con farmaci e interventi chirurgici nei casi più gravi.

Cambiamenti dello stile di vita per il trattamento dell'ernia iatale

Una serie di accorgimenti riguardanti lo stile di vita possono risultare molto utili. Di seguito sono riportati alcuni consigli per ridurre i sintomi:

  • Perdere peso: l’obesità è un fattore di rischio per l’ernia iatale; la perdita di peso può ridurre la pressione sull’addome e alleviare i sintomi dell’ernia.
  • Evitare pasti abbondanti: consumare pasti leggeri e frequenti può aiutare a prevenire il reflusso acido.
  • Evitare di coricarsi subito dopo i pasti: rimanere in posizione eretta per almeno tre ore dopo aver mangiato può aiutare a prevenire il reflusso acido.
  • Ridurre il consumo di alcol e smettere di fumare: l’alcol e il fumo possono irritare la mucosa gastrica e aumentare la produzione di acido gastrico.
  • Indossare abiti comodi: gli abiti stretti possono esercitare pressione sull’addome e peggiorare i sintomi dell’ernia iatale.
  • Sollevare la testa del letto: alzare la testa del letto di circa 15-20 cm può aiutare a prevenire il reflusso acido durante il sonno.
  • Gestire lo stress: lo stress può aumentare la produzione di acido gastrico e peggiorare i sintomi dell’ernia iatale. Attività come lo yoga e la meditazione o la respirazione profonda possono aiutare a ridurne il livello.

Trattamento farmacologico

Esistono diversi farmaci che possono essere utilizzati per il trattamento dell’ernia iatale e dei suoi sintomi. Alcuni farmaci comunemente prescritti sono:

  • Antiacidi: aiutano a neutralizzare l’acido gastrico nello stomaco, riducendo così i sintomi di bruciore e di reflusso acido. Sono disponibili in diversi formati, come compresse masticabili, liquidi e gomme da masticare.
  • Inibitori della pompa protonica (PPI): riducono la produzione di acido gastrico nello stomaco. Sono disponibili in compresse, capsule o liquido iniettabile. Tra i PPI più comuni ci sono l’omeprazolo, il lansoprazolo, il pantoprazolo e l’esomeprazolo.
  • Antagonisti dei recettori H2: riducono l’acido gastrico bloccando gli effetti dell’istamina, un ormone che ne stimola la produzione. Sono disponibili in compresse o liquido iniettabile e sono spesso utilizzati per il trattamento del reflusso acido. Tra i più comuni vi sono la ranitidina, la famotidina e la cimetidina.
  • Procinetici: migliorano la motilità del tratto gastrointestinale superiore, aiutando a spingere il cibo attraverso l’esofago e lo stomaco. Sono spesso utilizzati per trattare i sintomi di nausea e vomito associati all’ernia iatale.
  • Antispastici: rilassano i muscoli del tratto gastrointestinale superiore, aiutando a prevenire il dolore addominale e la difficoltà a deglutire. Sono spesso utilizzati per il trattamento di spasmi esofagei associati all’ernia iatale.

Trattamento chirurgico per l'ernia iatale

Possono verificarsi casi in cui è necessaria una procedura chirurgica per il trattamento dell’ernia iatale, soprattutto se i sintomi non migliorano con i cambiamenti dello stile di vita e l’assunzione di farmaci, o se si manifestano complicanze come l’ulcera peptica o l’aspirazione di contenuto gastrico nei polmoni.

L’intervento chirurgico prevede la correzione dell’apertura del diaframma così da impedire che lo stomaco si sposti nella zona toracica. In alcuni casi, può essere necessario rimuovere l’ernia.

La procedura operatoria viene eseguita in anestesia generale attraverso un’incisione nel torace o nell’addome, oppure attraverso tecniche chirurgiche come la laparoscopia. Si tratta di una pratica meno invasiva dell’intervento tradizionale che comporta l’inserimento di strumenti attraverso piccole incisioni nell’addome, senza la necessità di praticare un taglio considerevole.

L’intervento chirurgico per l’ernia iatale è generalmente considerato sicuro e ha un tasso di successo elevato nel ridurre o eliminare i sintomi. Tuttavia, come per qualsiasi procedura chirurgica, esistono alcuni rischi e complicanze associate all’intervento, tra cui infezione, sanguinamento e danni ai nervi.

Endoscopia

L’endoscopia può essere utilizzata per il trattamento dell’ernia iatale al fine di stringere l’apertura del diaframma attraverso la plicatura endoluminale. Questa tecnica prevede l’inserimento di un endoscopio attraverso la bocca e l’esofago fino a raggiungere la parte superiore dello stomaco.

Durante la procedura, il chirurgo utilizza una serie di strumenti per creare pieghe nell’epitelio del fondo gastrico. Queste pieghe stringono l’apertura del diaframma, riducendo la quantità di reflusso acido nell’esofago e prevenendo i sintomi dell’ernia iatale.

La plicatura endoluminale è una pratica meno invasiva rispetto alla chirurgia, con una durata di solito inferiore a un’ora e può essere eseguita in anestesia generale o in sedazione profonda. Tuttavia questa procedura è indicata solo per pazienti con un’ernia iatale di dimensioni ridotte e senza complicanze. Inoltre la plicatura endoluminale potrebbe non essere efficace per tutti i pazienti, che potrebbero richiedere ulteriori trattamenti per gestire i loro sintomi.

Conclusioni

L’ernia iatale è una condizione in cui una parte dello stomaco si spinge nel torace attraverso l’apertura del diaframma. Questa condizione può causare sintomi come bruciore di stomaco, rigurgito acido, difficoltà a deglutire e dolore al petto. Sebbene possa essere causata da molteplici fattori, gli anziani e le persone obese sono quelle più a rischio.

Il trattamento dell’ernia iatale può variare in base alla gravità dei sintomi e alla dimensione dell’ernia. I cambiamenti dello stile di vita, la riduzione del consumo di alcol e fumo e un’alimentazione equilibrata possono aiutare a ridurre i sintomi.

Inoltre esistono farmaci indicati per il controllo del reflusso acido e dei sintomi associati all’ernia. In casi gravi, può essere necessario un intervento chirurgico per riparare l’apertura del diaframma o rimuovere l’ernia.