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Ernia inguinale

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Per ernia inguinale si intende la fuoriuscita di una parte dell’intestino o del contenuto addominale attraverso un foro nella parete muscolare dell’inguine. Si presenta come una protuberanza o un rigonfiamento nella regione inguinale, che può causare dolore o disagio.

Cause dell'ernia inguinale

L’ernia inguinale può essere divisa in due categorie: congenita e acquisita.

Le ernie inguinali congenite sono presenti fin dalla nascita e si sviluppano durante la vita fetale quando il canale inguinale, un passaggio attraverso il quale il testicolo scende nell’inguine durante lo sviluppo del feto, non si chiude correttamente. Questo crea una debolezza nella parete muscolare dell’inguine che può consentire ad una parte dell’intestino di sporgere attraverso il foro.

Quelle acquisite, invece, si sviluppano successivamente nella vita di una persona per una debolezza muscolare causata da vari fattori tra cui:

  • Eccessiva pressione sull’addome: attività fisica intensa, sollevamento di oggetti pesanti, tosse cronica o stitichezza possono causare una pressione eccessiva sull’addome, aumentando il rischio di sviluppare un’ernia inguinale.
  • Obesità: l’eccesso di peso può mettere una pressione eccessiva sulla parete muscolare dell’inguine.
  • Gravidanza: il peso del feto può gravare troppo sull’addome e sull’inguine.
  • Chirurgia addominale: le cicatrici lasciate da precedenti interventi chirurgici addominali possono indebolire la parete muscolare dell’inguine.

Diffusione dell'ernia inguinale

L’ernia inguinale è una patologia comune che colpisce sia gli uomini che le donne, ma è più frequente negli uomini, soprattutto di età superiore ai 50 anni anche se si può verificare a qualsiasi età. La prevalenza varia in base all’età, al sesso, alla geografia e alla presenza di fattori di rischio. Ad esempio è più comune nei paesi industrializzati rispetto a quelli in via di sviluppo, probabilmente a causa delle differenze nella dieta e nello stile di vita.

I fattori di rischio per lo sviluppo di un’ernia inguinale includono l’età avanzata, il sesso maschile, l’obesità, la gravidanza, la tosse cronica, la stitichezza e la storia di interventi chirurgici addominali.

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Sintomatologia dell'ernia inguinale

L’ernia inguinale può manifestarsi con diversi sintomi, che possono variare in base alla gravità e alla sua posizione. Alcuni dei sintomi più comuni sono:

  • Protuberanza o rigonfiamento nella regione inguinale: può diventare più evidente durante la posizione eretta o quando si sforza la zona inguinale.
  • Dolore o scomodità: può peggiorare durante l’attività fisica, la tosse o il sollevamento di oggetti pesanti.
  • Senso di pesantezza o pressione nella zona inguinale: che ugualmente possono peggiorare con attività fisica e posizione eretta.
  • Difficoltà a urinare: in alcuni casi un’ernia inguinale può comprimere l’uretra e causare difficoltà a urinare.
  • Nausea e vomito: in casi rari, può causare nausea e vomito, che possono essere segni di un’ernia incarcerata o strangolata.

Diagnosi dell'ernia inguinale

La diagnosi di un’ernia inguinale viene effettuata da parte di un medico generale o un chirurgo attraverso una prima anamnesi ed un esame obiettivo e in alcuni casi possono essere richiesti esami strumentali come l’ecografia o la tomografia computerizzata per confermare la diagnosi.

Anamnesi

Durante questa prima fase della valutazione clinica il medico raccoglie informazioni relative ai sintomi e alla storia medica del paziente e potrebbe porre domande del tipo:

  • Da quanto tempo ha notato la protuberanza nella zona inguinale?
  • Peggiora durante la posizione eretta o durante lo sforzo?
  • Migliora durante il riposo o la posizione supina?
  • Accusa dolori o scomodità nella zona inguinale?
  • Riscontra difficoltà a urinare o ha notato un cambiamento nei suoi schemi di minzione?
  • Accusa senso di nausea o vomito?
  • Ha avuto un’ernia inguinale in passato?
  • Ha subito un intervento chirurgico addominale in passato?
  • C’è familiarità con l’ernia inguinale?

Il medico potrebbe anche esaminare la storia medica del paziente per identificare eventuali fattori di rischio per l’ernia inguinale, come l’obesità, la tosse cronica o la storia di interventi chirurgici addominali.

Esame obiettivo

Attraverso una serie di manovre fisiche il medico può accertare la presenza di un’ernia nella zona inguinale. L’esame obiettivo è generalmente non invasivo: viene eseguito con il paziente in posizione supina e consiste in vari test:

  • Palpazione: viene palpata la zona inguinale per identificare eventuali protuberanze o rigonfiamenti.
  • Tosse o sforzo: il medico può chiedere al paziente di tossire o di sforzarsi per valutare la presenza di un’ernia, che potrebbe diventare più evidente durante questi movimenti.
  • Test o manovra di Valsalva: consiste nell’inspirare profondamente e trattenere il respiro mentre il medico spinge per valutare la presenza di protuberanze.
  • Test di Carnett: consiste nell’alzare le gambe perché il dolore può peggiorare o migliorare con questo movimento.
  • Esame rettale: in alcuni casi, il medico può eseguire anche un esame rettale per valutare eventuali protuberanze o rigonfiamenti.

Esami di laboratorio

Se attraverso l’esame obiettivo il medico identifica la presenza di un’ernia inguinale, può prescrivere ulteriori esami diagnostici e di laboratorio al paziente per confermare la diagnosi ed escludere altre possibili cause alternative, come infezioni o infiammazioni.

Gli esami di laboratorio che possono essere richiesti includono:

  • Emocromo: questo esame misura la quantità di globuli bianchi, globuli rossi e piastrine nel sangue. Può aiutare a identificare eventuali infezioni o infiammazioni.
  • Test di funzionalità epatica: questo esame misura i livelli di enzimi epatici, le transaminasi, nel sangue e può aiutare ad escludere altre patologie come l’epatite.
  • Esame delle urine: può rilevare eventuali infezioni del tratto urinario, che possono causare sintomi simili.
  • Esame delle feci: per escludere eventuali infezioni intestinali o parassiti, che possono causare sintomi analoghi.
  • Test allergologici: in alcuni casi, i sintomi di eventuali allergie o intolleranze alimentari, in particolare di tipo intestinale, possono essere simili a quelli dell’ernia.

Esami strumentali

I principali esami strumentali che possono essere utilizzati per confermare la diagnosi includono:

  • Ecografia: può confermare la presenza di ernia e valutare la sua posizione e le sue dimensioni.
  • Tomografia computerizzata (TC): attraverso questo esame della sezione trasversale dell’area inguinale si può valutare la gravità dell’ernia e identificare eventuali complicazioni.
  • Risonanza magnetica (RM): può essere utilizzata per valutare la gravità dell’ernia e identificare eventuali complicazioni.
  • Radiografia: può aiutare ad escludere altre possibili cause dei sintomi, ma non è un esame diagnostico per l’ernia inguinale.

Inoltre, un esame che viene effettuato ormai raramente, perché invasivo e può provocare effetti collaterali, è l’erniografia. Si tratta di un esame radiologico che prevede l’iniezione di un mezzo di contrasto nell’area inguinale per valutare la presenza di un’ernia.

Diagnosi differenziale dell'ernia inguinale

La diagnosi differenziale è fondamentale per escludere altre patologie con sintomi simili a quelli dell’ernia inguinale. Alcune di queste sono:

  • Linfonodi inguinali ingrossati: causano dolore e gonfiore e si presentano in risposta a infezioni o malattie infiammatorie.
  • Idrocele: si tratta di una raccolta di liquido nella sacca che contiene i testicoli, che può causare gonfiore dell’area inguinale.
  • Tumore testicolare: provoca un rigonfiamento che può essere confuso con un’ernia.
  • Cisti ovariche: possono causare dolore e gonfiore nell’area inguinale nelle donne.
  • Ernia femorale: si sviluppa nella zona dell’inguine inferiore ed è difficile da distinguere da quella inguinale.

In alcuni casi, potrebbe essere necessario consultare un altro specialista, come un urologo o un ginecologo, per una valutazione più approfondita.

Trattamento dell'ernia inguinale

Il trattamento definitivo dell’ernia inguinale prevede in genere un intervento chirurgico, che può essere eseguito attraverso un’incisione nell’addome o nella regione inguinale. In alcuni casi può essere raccomandato un trattamento conservativo, come il monitoraggio della protuberanza o l’utilizzo di un tutore per sostenere la zona inguinale.

Monitoraggio dell'ernia all'inguine

Se non causano sintomi significativi, le ernie di piccole dimensioni possono essere trattate con un costante monitoraggio per osservare se i sintomi peggiorano nel tempo. In genere si propende per questo trattamento quando le persone sono in cattive condizioni di salute e il rischio di complicazioni dovute all’operazione può peggiorare le condizioni del paziente anzichè migliorarle.

Il monitoraggio viene effettuato sia dal medico tramite regolari controlli sia dal paziente stesso che esaminerà autonomamente l’ernia per verificarne i cambiamenti. In presenza di sintomi come dolore, bruciore durante la minzione, difficoltà a defecare e crescita dell’ernia, il medico può consigliare l’intervento chirurgico.

Tutore o fascia inguinale

Indossare un tutore o una fascia inguinale è un’opzione di trattamento per le ernie inguinali che non causano sintomi significativi o per le persone che non sono buone candidate per l’intervento chirurgico. Questa opzione di trattamento consiste nell’utilizzo di un dispositivo che aiuta a sostenere l’area inguinale e ridurre il rischio di peggioramento dell’ernia.

La fascia inguinale è un dispositivo elastico che avvolge l’area inguinale e sostiene l’ernia. Può essere indossato durante le attività quotidiane e può aiutare a prevenire l’aggravamento dell’ernia. Il tutore è un dispositivo simile ma ha anche un supporto rigido per fornire un maggiore sostegno. Questo viene utilizzato per le ernie più grandi o per persone che svolgono attività fisiche intense.

Indossare questi dispositivi non curerà l’ernia, ma può ridurre il rischio di peggioramento e alleviare i sintomi associati. È importante indossarli in modo corretto per evitare che causino danni. A volte però non è sufficiente indossare un dispositivo per prevenire l’aggravamento dell’ernia.

Terapia fisica per l'ernia inguinale

La terapia fisica è un valido trattamento per le ernie inguinali soprattutto combinata con il monitoraggio o la chirurgia. Include esercizi specifici per rinforzare i muscoli dell’addome e dell’inguine, migliorare la flessibilità e ridurre il dolore e l’infiammazione.

Gli esercizi di rinforzo muscolare dell’addome e dell’inguine possono aiutare a prevenire la protrusione dell’intestino attraverso l’ernia. Rinforzare l’addome, il muscolo traverso, il muscolo obliquo interno e esterno, sono utili a rafforzare la muscolatura e ridurre la tensione muscolare così come l’attività di stretching.

Inoltre la terapia fisica può includere la terapia manuale (come il massaggio e la mobilizzazione delle articolazioni dell’anca e dell’inguine), efficace per ridurre la tensione muscolare e l’infiammazione nell’area inguinale e per migliorare la mobilità. La terapia fisica può rivelarsi utile per chi vuole evitare la chirurgia o anche per la riabilitazione post-operatoria.

Chirurgia per l'ernia all'inguine

L’intervento chirurgico è considerato il trattamento definitivo per curare l’ernia inguinale. Il chirurgo spinge l’ernia indietro nell’addome e va a riparare la parete addominale con tessuto biologico o sintetico, prevenendo così la protrusione dell’intestino attraverso l’ernia.

Ci sono diversi tipi di interventi chirurgici per le ernie inguinali, tra cui la tecnica di Lichtenstein, la tecnica di Bassini e la tecnica di Shouldice.

L’intervento può essere fatto con la tecnica laparoscopica o la tecnica a cielo aperto. Nella tecnica laparoscopica, vengono eseguite diverse piccole incisioni attraverso le quali viene inserita una videocamera e gli strumenti chirurgici. Questa tecnica può ridurre il dolore postoperatorio e il tempo di recupero.

In alcuni casi, potrebbe essere necessario eseguire un intervento chirurgico d’urgenza per un’ernia inguinale incarcerata o strozzata.

Dopo l’intervento chirurgico, il paziente potrebbe avere bisogno di un periodo di recupero che potrebbe durare da pochi giorni a diverse settimane. Possono subentrare anche effetti collaterali come dolore, gonfiore, ecchimosi e difficoltà nella minzione. Ma in generale è considerata un’opzione sicura ed efficace.

Ernia inguinale: cosa ricordare

Sebbene l’ernia inguinale spesso non rappresenti una minaccia per la salute, può causare dolore e fastidio significativi, influenzando la qualità della vita del paziente.

Esistono diverse opzioni di trattamento disponibili che dipendono dalla gravità e dalla durata dell’ernia ma anche dalle preferenze del paziente e dalle sue condizioni di salute. Per una diagnosi accurata e un trattamento appropriato è necessario consultare un medico e agire tempestivamente una volta riconosciuti i sintomi.

Inoltre mantenere uno stile di vita sano, con una dieta equilibrata e l’esercizio fisico regolare, può aiutare a prevenire lo sviluppo di un’ernia inguinale e migliorare la salute in generale.