Le fistole anali sono delle connessioni anomale che si formano tra l’interno dell’ano o del retto e la pelle intorno all’ano e sono spesso il risultato di un’infiammazione cronica. Scopriamo di più in questo articolo!
Fistola anale: tipologie
Possono essere categorizzate in base al loro tragitto e al coinvolgimento dei tessuti. I tipi più comuni di fistole sono:
- Fistole interne: possono causare dolore, prurito, scariche di pus e sanguinamento. Tuttavia i sintomi possono essere meno evidenti rispetto alle fistole esterne.
- Fistole esterne semplici: possono causare dolore, prurito, arrossamento e scariche di pus. Il tragitto è più diretto e spesso è visibile.
- Fistole complesse: coinvolgono tragitti multipli, possono causare sintomi più gravi e possono essere più difficili da trattare. Possono anche portare a formazioni di tessuto di granulazione o ascessi ricorrenti.
Quanto sono frequenti le fistole anali? Epidemiologia
La fistola anale è una condizione relativamente rara. Non esistono dati globali precisi sull’incidenza e la prevalenza, ma si stima che colpisca meno dell’1% della popolazione generale.
Può verificarsi a qualsiasi età , ma è più comune tra i giovani adulti e gli adulti di mezza età . Non sembra esserci una predominanza di genere significativa, anche se alcune fonti suggeriscono che possa essere leggermente più comune negli uomini.
Da che cosa sono causate le fistole anali? Eziologia
La fistola anale è il risultato di processi infiammatori e infezioni croniche che coinvolgono il tessuto anale e rettale. Nella maggior parte dei casi è provocata da un ascesso anale, che è un accumulo di pus causato da un’infezione batterica, quando non viene trattato adeguatamente o si cronicizza.
Ecco come si sviluppa tipicamente una fistola:
- Formazione dell’ascesso: un ascesso anale si sviluppa quando un’area di tessuto diventa infetta da batteri, spesso a causa dell’ostruzione delle ghiandole anali. L’accumulo di pus causa gonfiore, dolore e infiammazione locale.
- Diffusione dell’infezione: l’ascesso può espandersi attraverso il tessuto circostante, cercando una via di uscita per il pus. Questo può coinvolgere strati di tessuti come la mucosa rettale, il muscolo sfintere anale interno ed esterno e talvolta la pelle circostante.
- Rottura dell’ascesso: l’ascesso può rompersi spontaneamente o essere drenato chirurgicamente. La rottura dell’ascesso crea un passaggio o una traccia (fistola) tra la cavità anale o rettale e la superficie della pelle intorno all’ano.
- Persistenza dell’infezione: anche dopo che l’ascesso è drenato, l’infezione può persistere nella traccia che si è formata, mantenendo la connessione anomala aperta. Questo può portare a una fistola cronica con scariche di pus, dolore e possibili complicanze.
Tra i fattori di rischio più comuni troviamo:
- malattie infiammatorie intestinali (IBD), come la malattia di Crohn e la colite ulcerosa;
- infezioni croniche o ricorrenti nell’area anale;
- traumi e lesioni dell’ano o del retto, come durante il parto o a seguito di interventi chirurgici precedenti;
- condizioni immunosoppressive che indeboliscono il sistema immunitario.
Quali sono i sintomi delle fistole anali? Sintomatologia
I sintomi possono variare in base alla posizione, alla gravità e al tipo di fistola. Alcuni pazienti possono manifestare sintomi lievi, mentre altri possono sperimentare disagio significativo.
Tra i più comuni:
- Dolore: è uno dei sintomi principali. Può variare da lieve a grave, acuto o cronico ed è spesso localizzato intorno all’ano. Può peggiorare durante la defecazione o quando si è seduti per lunghi periodi.
- Scariche di pus: le fistole anali possono causare la formazione di un ascesso che produce pus.
- Sanguinamento: le scariche di pus possono contenere tracce di sangue. Inoltre il processo infiammatorio e l’irritazione causata dalla fistola possono provocare sanguinamento durante la defecazione.
- Prurito e irritazione: la presenza di scariche di pus e la costante umidità nella zona anale possono causare prurito e irritazione cutanea.
- Formazione di tessuto di granulazione: la fistola può causare la formazione di tessuto di granulazione, un tessuto ricco di cellule infiammatorie che si sviluppa durante la cicatrizzazione che può essere doloroso e provocare ulteriori sintomi.
- Gonfiore e arrossamento: la zona intorno all’ano può diventare gonfia, arrossata e sensibile a causa dell’infiammazione e dell’infezione cronica.
- Febbre e malessere generale: in alcuni casi, soprattutto quando l’infezione è più grave, potrebbe verificarsi febbre e malessere generale.
- Complicanze e impatto sulla qualità della vita: possono causare disagio significativo e avere un impatto negativo sulla qualità della vita dei pazienti, influenzando le loro attività quotidiane e causando ansia o depressione.
Diagnosi di fistola anale
La diagnosi avviene in seguito ad un’anamnesi e ad una serie di esami che possano confermare la condizione ed escludere condizioni che possono provocare sintomi simili.
Anamnesi
Durante l’anamnesi il medico raccoglie informazioni dettagliate sulla storia medica, i sintomi e i fattori di rischio del paziente. Questi dati aiutano a identificare la causa, la gravità della condizione e a guidare le decisioni diagnostiche e terapeutiche.
Ecco alcuni aspetti chiave:
- Sintomi e cronologia: questi possono includere dolore anale, sanguinamento, scariche di pus, prurito e altri sintomi correlati. È importante ottenere informazioni sulla durata dei sintomi, se sono peggiorati nel tempo e se sono associati a eventi specifici, come ascessi.
- Storia medica: inclusi problemi di salute passati, malattie croniche, in particolare malattie infiammatorie intestinali (IBD) o altre condizioni che potrebbero aumentare il rischio di sviluppare fistole.
- Storia chirurgica: è importante raccogliere informazioni su interventi chirurgici o procedure mediche nell’area anale o rettale, poiché questi potrebbero aver contribuito alla formazione della fistola.
- Storia familiare: alcune condizioni possono avere una componente genetica, quindi il medico potrebbe chiedere se ci sono stati casi di fistole anali o problemi simili in famiglia.
- Abitudini di vita: informazioni sullo stile di vita, la dieta, l’attività fisica e altri fattori possono contribuire a comprendere meglio la condizione e individuare eventuali cause scatenanti.
- Esami diagnostici precedenti: se il paziente ha già effettuato esami diagnostici come risonanze magnetiche, ecografie o altri test, è importante condividere tali risultati con il medico.
Esame obiettivo
Durante questo esame il medico valuta fisicamente il paziente per rilevare segni visibili della condizione e per determinare la posizione, la gravità e altri dettagli rilevanti.
Ecco cosa può comportare:
- Ispezione visiva: esaminerà attentamente la zona anale per individuare segni visibili di fistola. Questo può includere la ricerca di aperture esterne, ascessi o cicatrici.
- Palpazione: il medico potrebbe utilizzare la palpazione per esplorare la zona circostante l’ano e il retto. Questo può aiutare a rilevare eventuali tragitti fistolosi, noduli o tessuto di granulazione.
- Valutazione dell’ascesso: se è presente un ascesso associato alla fistola, il medico può toccarlo delicatamente per determinarne la consistenza, la dimensione e la localizzazione.
- Valutazione del dolore: potrebbe eseguire manovre per valutare la reazione del paziente al dolore, come spingere delicatamente sull’area circostante l’ano. Questo aiuta a identificare le zone dolorose e valutare la sensibilità .
- Esame digitale rettale: durante l’esame digitale rettale, il medico inserisce un dito guantato e lubrificato nell’ano per valutare eventuali anomalie nel retto e per determinare la posizione e la profondità della fistola.
Esami di laboratorio
In seguito all’esame obiettivo possono essere consigliati alcuni esami di laboratorio, come:
- Emocromo completo: questo esame può rivelare segni di infezione, come un aumento dei globuli bianchi, che potrebbero essere associati a una fistola.
- Emocultura: viene effettuata per identificare l’eventuale presenza di batteri nel flusso sanguigno, specialmente se l’infezione è grave o sistemica.
- Proteina C-Reattiva e velocità di eritrosediÂmentazione (VES): questi esami possono fornire indizi sull’infiammazione nel corpo e aiutare a monitorare la risposta dell’organismo a un’eventuale infezione.
Esami strumentali
Gli esami strumentali possono aiutare nell’accertare la diagnosi e per determinare il tipo e la gravità della condizione. Tra i più comuni:
- Ecografia transanale: questa tecnica utilizza ultrasuoni per creare immagini dettagliate delle strutture anale e rettali, inclusi ascessi e fistole.
- Risonanza magnetica: può fornire immagini precise delle strutture interne dell’ano e del retto, permettendo di identificare tragitti fistolosi, ascessi e altre anomalie. È particolarmente utile per le fistole complesse o per valutare l’estensione delle fistole interne.
- Fistolografia: questa procedura coinvolge l’iniezione di un mezzo di contrasto nelle aperture della fistola per ottenere radiografie che rivelino il tragitto. È meno comune rispetto ad altre tecniche diagnostiche a causa della sua invasività .
- Anoscopia e rettoscopia: questi esami strumentali consentono di esaminare direttamente l’ano e il retto con strumenti speciali chiamati anoscopi e rettoscopi. Possono aiutare a identificare le aperture esterne delle fistole e a valutare eventuali anomalie nell’area.
- Manometria anale: valuta la funzione dello sfintere anale e può essere utile per determinare se la fistola ha influenzato la sua funzionalità .
- Colonscopia: se il medico sospetta che la fistola possa essere collegata a malattie infiammatorie intestinali o ad altre condizioni del tratto gastrointestinale, potrebbe essere prescritta una colonscopia per esaminare l’intestino.
Diagnosi differenziale di fistola anale
La diagnosi differenziale è un processo mediante il quale il medico esclude altre condizioni che potrebbero presentare sintomi simili a quelli della fistola anale.
Tra le condizioni che potrebbero essere prese in considerazione:
- Ascesso anale: gli ascessi anali sono spesso precursori delle fistole anali, ma differiscono da esse in quanto non c’è ancora una connessione stabile tra l’interno dell’ano e la pelle circostante.
- Emorroidi: sono vene dilatate nella regione anale che possono causare dolore, prurito e sanguinamento durante la defecazione. Tuttavia differiscono dalle fistole per la mancanza di tramite dall’interno all’esterno.
- Condizioni dermatologiche: alcune malattie della pelle, come l’eczema anale, possono causare prurito, arrossamento e irritazione simili a quelli delle fistole.
- Cisti pilonidale: è una cavità cutanea contenente peli e detriti situata vicino al coccige. Può presentare sintomi simili a quelli delle fistole, ma è una condizione separata.
- Proctite: l’infiammazione del retto, nota come proctite, può causare sintomi come dolore anale, sanguinamento e scariche mucose. Tuttavia non comporta necessariamente la formazione di una fistola.
- Malattie infiammatorie intestinali (IBD): la colite ulcerosa e la malattia di Crohn possono causare sintomi analoghi a quelli delle fistole, inclusi sanguinamento rettale e dolore addominale.
- Tumori anorettali: tumori come il carcinoma dell’ano possono presentare sintomi simili a quelli delle fistole, tra cui dolore anale e sanguinamento.
- Infezioni sessualmente trasmissibili: alcune IST, come l’herpes genitale, possono causare sintomi simili a quelli delle fistole, come dolore, prurito e formazione di lesioni.
- Trombosi emorroidaria: la trombosi delle emorroidi esterne può provocare gonfiore, dolore e arrossamento simili a quelli delle fistole.
Trattamento per le fistole anali
Esistono diversi trattamenti disponibili che possono variare in base alla posizione, alla gravità e al tipo di fistola. Il trattamento mira a eliminare l’infezione, guarire le lesioni e prevenire recidive.
Vediamo alcune opzioni di trattamento comuni.
Trattamento medico
Il trattamento medico è solitamente utilizzato per controllare l’infezione e alleviare temporaneamente i sintomi. Tuttavia da solo spesso non risolve completamente la fistola e potrebbe essere necessario un trattamento chirurgico successivo per una guarigione completa.
Ecco alcune opzioni di trattamento medico:
- Antibiotici: quando una fistola anale è infetta o c’è il rischio di infezione, il medico può prescrivere antibiotici per ridurre l’infiammazione e controllare la proliferazione batterica. Tuttavia gli antibiotici da soli non eliminano la fistola, ma possono aiutare a prevenire complicanze e a gestire l’infezione.
- Curettage e drenaggio: in alcuni casi, specialmente quando è presente un ascesso associato alla fistola, il medico può eseguire un’incisione e un drenaggio dell’ascesso. Questo può fornire un sollievo immediato dal dolore e consentire il drenaggio del pus. Tuttavia questa procedura non risolve completamente la fistola stessa e potrebbe essere necessario un trattamento chirurgico successivo per trattare la causa sottostante.
Chirurgia
La chirurgia è spesso il trattamento principale per le fistole anali, specialmente per quelle più complesse o persistenti.
Ecco alcune delle opzioni chirurgiche comuni:
- Fistulotomia: è comunemente utilizzata per trattare le fistole anali semplici. Durante una fistulotomia, il chirurgo effettua un’incisione lungo il tragitto della fistola e rimuove il tessuto fistoloso. Questo apre il tragitto e consente il drenaggio del pus. La procedura è efficace ma potrebbe causare dolore post-operatorio e richiedere un periodo di guarigione.
- Fistulectomia: in caso di fistole più complesse o quelle che non rispondono alla fistulotomia, il chirurgo potrebbe optare per una fistulectomia. Durante questa procedura, la fistola e il tessuto circostante vengono completamente rimossi. Questo tipo di intervento è solitamente riservato per le fistole più complesse o quando è necessaria una rimozione più estesa del tessuto infetto.
- Marsupializzazione: il chirurgo crea un’apertura più ampia nel tramite fistoloso e sutura i bordi per formare una tasca aperta. Questo favorisce il drenaggio e la guarigione dalla base della fistola verso l’alto. È spesso usata per fistole più complesse o quando si vuole evitare la chiusura completa dell’apertura.
- Setone: è un filo solitamente di materiale sintetico che viene inserito nel tramite fistoloso per mantenere aperta la traiettoria, consentire il drenaggio e prevenire la formazione di ascessi. Il setone può essere utilizzato come trattamento temporaneo o come prima parte di un approccio chirurgico.
- LIFT: è una procedura relativamente nuova che coinvolge il legamento del tramite fistoloso interno per interrompere il flusso di pus e promuovere la guarigione. È una tecnica minimamente invasiva che può essere adatta per alcune tipologie di fistole.
Terapie innovative
Negli ultimi anni sono state sviluppate terapie che offrono approcci alternativi alle opzioni chirurgiche tradizionali e possono essere utilizzate in alcune situazioni specifiche.
Tra le terapie innovative:
- Colla biologica: è una tecnica relativamente nuova che mira a chiudere il tragitto fistoloso e favorire la guarigione. Durante la procedura la colla biologica viene iniettata nella fistola per sigillarla. Nel tempo il tessuto cicatriziale si forma intorno alla colla, chiudendo il tragitto. Questa tecnica è adatta principalmente per fistole semplici o quelle con tramiti poco complessi.
- Laser: è un’opzione minimamente invasiva che mira a distruggere il tragitto fistoloso. Il laser emette energia ad alta intensità che sterilizza e denatura il tragitto e promuove la guarigione. Questo approccio può essere utile per alcune tipologie di fistole, ma la sua efficacia può variare in base alla posizione e alla complessità .
- VAAFT: questa tecnica coinvolge l’uso di un endoscopio e una telecamera per visualizzare e trattare la fistola dall’interno. Il chirurgo può identificare e rimuovere il tessuto fistoloso mentre monitora le immagini in tempo reale. Il VAAFT è un approccio minimamente invasivo che può essere adatto per alcune tipologie di fistole complesse.
Fistole anali: elementi importanti
Le fistole anali, sebbene possano rappresentare una sfida per coloro che ne soffrono, sono affrontabili grazie agli avanzamenti nella diagnosi e nei trattamenti medici.
Mentre i fattori di rischio possono essere vari, come malattie infiammatorie dell’intestino, infezioni e traumi, solitamente la causa è un ascesso anale curato male o trascurato che si rompe, creando la fistola.
I sintomi sono diversi e vanno dal dolore al sanguinamento, dal prurito al gonfiore, fino ad arrivare a febbre e malessere generale in caso di infezioni batteriche più gravi. Riconoscere i sintomi precoci e consultare tempestivamente uno specialista è fondamentale per prevenire complicanze e garantire una pronta guarigione.
La diagnosi comporta un’anamnesi, un esame obiettivo e alcuni esami diagnostici che possano chiarire la gravità della fistola e la sua posizione. In seguito alla diagnosi si sceglie il trattamento, che nella maggior parte dei casi è chirurgico, atto a drenare la fistola e rimuoverla per prevenire recidive.
Con l’assistenza medica appropriata e l’approccio giusto, i pazienti affetti da fistole anali possono affrontare questa condizione in modo efficace, ritrovando il benessere e il comfort nella propria vita quotidiana.