Secondo questo studio sembrerebbe che il fumo passivo possa influenzare in modo negativo l’insorgenza di mal di testa in soggetti adulti non fumatori.
Mal di testa e fumo passivo
L‘emicrania, che comunemente si presenta di lieve entità e intermittente, nelle forme più gravi può avere un impatto significativo sulle attività quotidiane e generare notevoli spese sociali ed economiche. La prevalenza globale del mal di testa in generale è stimata al 47%, mentre circa il 10% della popolazione è colpito dall’emicrania. Inoltre le patologie legate al mal di testa sono la quinta causa di disabilità tra gli individui di età compresa tra i 25 e i 49 anni, specie tra le donne. Diversi fattori come età, sesso, status economico e scelte di vita, influenzano il rischio di sviluppare mal di testa gravi o emicranie.
L’esposizione al tabacco, sia attiva che passiva, si caratterizza come un fattore scatenante per i mal di testa. Tuttavia mentre è ampiamente accettato che l’esposizione al tabacco possa aggravare i mal di testa, alcuni studi hanno risultati inconcludenti. [1]
In questo contesto la Cotinina, un importante metabolita della nicotina, è un marcatore biologico che misura oggettivamente l’esposizione al fumo di tabacco. Finora solo uno studio ha valutato la relazione tra esposizione al fumo di seconda mano (SHS) misurata dalla cotinina e malattie auto-riferite, senza trovare differenze significative tra esposizione al SHS ed emicranie. La presente ricerca mira quindi a esplorare la relazione tra esposizione al SHS e mal di testa gravi o emicranie in adulti mai fumatori, utilizzando la cotinina sierica come metrica oggettiva per quantificare l’esposizione al SHS.
Caratteristiche dello studio
- Tipo di studio: Studio osservazionale.
- Luogo: Stati Uniti d’America.
- Tipo di pazienti: Soggetti adulti sani e non fumatori.
Scopo dello studio: esiste una correlazione tra il fumo passivo e la presenza di mal di testa?
Il fine è stato quello di indagare se esista un legame significativo tra l’esposizione al fumo passivo e la presenza di mal di testa gravi o emicranie in adulti che non hanno mai fumato.
Progettazione dello studio
Lo studio ha coinvolto i soggetti attraverso il National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES). Si tratta di un’indagine trasversale completa e rappresentativa a livello nazionale americano condotta dal 1999 al 2004, che valuta lo stato di salute e nutrizionale della popolazione statunitense non istituzionalizzata. [2]
I 4.560 partecipanti hanno definito i mal di testa gravi o emicranie rispondendo “sì” alla domanda del questionario NHANES: “Hai avuto mal di testa gravi o emicranie durante gli ultimi 3 mesi?”.
Gli autori hanno utilizzato a cotinina nel siero come indicatore oggettivo di esposizione al fumo di seconda mano (SHS). Hanno inoltre definito i non fumatori come coloro che avevano fumato meno di 100 sigarette nel corso della loro vita, non avevano usato prodotti contenenti nicotina negli ultimi 5 giorni e avevano livelli di cotinina ≤10 ng/mL. [3]
Risultati
Gli autori hanno riscontrato che:
- La prevalenza complessiva di mal di testa gravi o emicranie è stata del 20% (919/4560).
- Dopo l’aggiustamento secondo le covariate più rilevanti, l’elevata esposizione al SHS (cotinina nel siero da 1 a 10 ng/mL) è stata positivamente associata a mal di testa gravi o emicranie (OR: 2,02).
- Non è stata riscontrata alcuna associazione significativa tra bassa esposizione al SHS (cotinina nel siero da 0,05 a 0,99 ng/mL) e mal di testa gravi o emicranie (OR: 1,15).
- L’analisi con la funzione cubica vincolata ha mostrato una relazione lineare tra il logaritmo naturale della concentrazione di cotinina nel siero e mal di testa gravi o emicranie (p = 0,335 per non linearità).
- In soggetti con un BMI <25, sia la bassa esposizione al SHS che l’elevata esposizione al SHS hanno mostrato un’associazione positiva rispetto ai non esposti al fumo di sigaretta, mentre nessuna associazione è stata osservata in individui con un BMI di 25–30 o ≥30.
- Nei partecipanti sedentari l’esposizione elevata al SHS ha aumentato notevolmente il rischio di mal di testa gravi o emicranie (OR: 5,9).
Conclusioni
In conclusione è stata riscontrata un’associazione positiva tra elevata esposizione al SHS e mal di testa gravi o emicranie in adulti non fumatori. Gli effetti di tale esposizione potrebbero variare in base al BMI e al livello di attività fisica, tanto che suddette interazioni sono state più pronunciate in individui con BMI <25 e attività sedentaria.
Inoltre la correlazione tra esposizione al SHS e mal di testa sembrava più evidente in ambienti con basso reddito e residenze multi-unità. Il meccanismo sottostante l’associazione rimane incerto, ma le sostanze chimiche rilasciate dalla combustione del tabacco possono giocare un ruolo importante.
Questi risultati sottolineano l’impatto dannoso dell’esposizione al fumo di seconda mano sul sistema nervoso. È bene quindi evitare l’esposizione prolungata al fumo di tabacco, con necessità di regolamentare più rigorosamente l’esposizione, specialmente nei luoghi pubblici e nelle abitazioni.
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Fonti e note
ARTICOLO ORIGINALE: Wu J, Yang P, Wu X, Yu X, Zeng F, Wang H. Association between secondhand smoke exposure and severe headaches or migraine in never-smoking adults. Headache. 2023 Nov-Dec;63(10):1341-1350.
[1] Alcune ricerche indicano che l’esposizione al fumo di seconda mano (SHS) possa comportare un rischio maggiore rispetto al fumo attivo. Nonostante le evidenze che l’esposizione al SHS possa causare cancro, malattie respiratorie e cardiovascolari, il suo impatto sui mal di testa è oggetto di dibattito. Studi hanno mostrato che anche una minima esposizione al fumo ambientale è collegata a mal di testa gravi. Tuttavia altri suggeriscono che l’esposizione al SHS non ha un impatto significativo sull’incidenza di emicranie. È importante notare che questi studi si basano su valutazioni auto-riferite di esposizione al SHS, suscettibili di distorsioni, dovute al giudizio soggettivo.
[2] Il campione di studio includeva adulti di età pari o superiore a 20 anni che non avevano mai fumato (n = 7503). Gli autori hanno escluso i partecipanti in gravidanza, quelli con dati incompleti, con livelli di cotinina nel siero inferiori a 0,05 ng/mL e che segnalavano fumo in casa. Il campione è stato ridotto a 4.560 partecipanti.
[3] I ricercatori hanno misurato la cotinina nel siero utilizzando la cromatografia liquida ad alta prestazione con diluizione isotopica o la spettrometria di massa in tandem a ionizzazione chimica a pressione atmosferica. La conversione della cotinina nel siero in nanomoli per litro è stata eseguita moltiplicando per 5,675. La covarianza dei dati raccolti dal NHANES include: età, sesso, razza, stato civile, istruzione, indice di massa corporea (BMI), rapporto reddito-povertà, attività fisica, uso di alcol, ipertensione, diabete, problemi di salute mentale, uso di analgesici a lungo termine e altre condizioni di salute.