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Cos’è il glaucoma?
Il glaucoma è una patologia dell’occhio responsabile del danneggiamento graduale e progressivo del nervo ottico. La lesione del nervo ottico induce un’alterazione del campo visivo che nei casi più gravi può restringersi del tutto, causando la perdita irreversibile della vista.
In genere alla base dell’insorgenza del disturbo vi è un aumento della pressione intraoculare (IOP) che esercita una compressione sul nervo ottico, compromettendone l’integrità. Negli ultimi decenni però sono state individuate anche forme di glaucoma in cui i valori della pressione intraoculare risultano nella norma.
L’esordio della malattia è subdolo ed insidioso in quanto nelle fasi inziali non vi è la comparsa di sintomi. Pertanto il paziente può accorgersi del glaucoma solo negli stadi più avanzati, in presenza di danni ingenti a carico del nervo ottico.
Come si genera la pressione intraoculare?
Il valore della pressione intraoculare dipende dalla velocità combinata con cui l’umore acqueo viene prodotto e riassorbito. L’umore acqueo, o umor acqueo, è un fluido costituito essenzialmente da acqua, proteine e sali che viene prodotto all’interno del bulbo oculare dal cosiddetto corpo ciliare.
Tale liquido, oltre a fornire le sostanze nutrienti alla porzione interna della cornea e al cristallino, partecipa attivamente alla rifrazione dei raggi luminosi. Inoltre accumulandosi all’interno della camera posteriore e della camera anteriore (cavità oculari separate dall’interposizione dell’iride e della pupilla) genera la pressione intraoculare.
La pressione intra-oculare (IOP) ha valori normali compresi tra i +10 e +21 mmHg ed è fondamentale per la stessa struttura anatomica dell’occhio. Infatti se la pressione intraoculare fosse assente o ridotta, il bulbo oculare tenderebbe a collassare; in queste condizioni l’organo non riuscirebbe ad espletare la propria funzione visiva.
L’umor acqueo viene rilasciato in corrispondenza della camera posteriore e successivamente, mediante il foro pupillare, si dirige all’interno della camera anteriore. In quest’ultima cavità viene infine riassorbito, nell’angolo irido-corneale grazie al canale di Schlemm e al sistema trabecolare, entrando nella circolazione venosa.
Classificazione e cause del glaucoma: l’eziologia
Si possono distinguere diverse forme di glaucoma. Le più importanti tra queste sono:
- Glaucoma ad angolo aperto: rappresenta la forma più comune di glaucoma. Alla base della comparsa della malattia vi è un aumento della IOP associato all’ostruzione delle strutture che riassorbono l’umor acqueo, ovvero il canale di Schlemm e il sistema trabecolare. Il deficit dei meccanismi di deflusso causa un accumulo di liquido all’interno della cavità oculare che progressivamente induce l’aumento della pressione intraoculare.
- Glaucoma ad angolo chiuso: nella forma ad angolo chiuso la pervietà dei sistemi di riassorbimento dell’umor acqueo non viene intaccata, tuttavia l’incremento della pressione intraoculare è imputabile all’alterazione morfologica dell’angolo irido-corneale: la chiusura dell’angolo si oppone al fisiologico passaggio del liquido verso il sistema trabecolare. Anche in questo caso l’accumulo di umor acqueo causa l’accrescimento del valore della IOP.
- Glaucoma a pressione normale: in questa forma la pressione intraoculare non registra delle variazioni. Il meccanismo con il quale origina il danno al nervo ottico non è stato ancora del tutto chiarito.
- Glaucoma secondario: può essere sia ad angolo chiuso che ad angolo aperto. Tale forma insorge come complicazione di un’altra malattia (non necessariamente oftalmologica). Il glaucoma secondario può essere provocato dal diabete, dall’ipertensione arteriosa, dai tumori oculari e dai traumatismi.
I sintomi e i fattori di rischio del glaucoma
Le probabilità di sviluppare una forma di glaucoma possono risultare maggiori in determinate condizioni. In tal senso i principali fattori di rischio sono:
- persistenza di valori elevati di pressione intraoculare
- età superiore ai 40 anni
- predisposizione genetica e familiarità
- malattie sistemiche (diabete, ipertensione, ecc.).
La degenerazione progressiva delle fibre del nervo ottico comporta un restringimento del campo visivo, ovvero la regione di spazio che l’occhio umano è in grado di percepire. L’esordio del glaucoma, essendo subdolo ed insidioso, non viene avvertito dal paziente che di conseguenza si accorge solo nelle fasi più avanzate della presenza del disturbo.
Nei casi più gravi il restringimento del campo visivo può essere così severo da riuscire a causare la perdita irreversibile della vista.
Come si effettua la diagnosi di glaucoma?
Il glaucoma viene diagnosticato nel corso di una visita oculistica.
La diagnosi di glaucoma si ottiene dalla contemporanea presenza di elevata pressione intraoculare e danno del nervo ottico (1).
Per giungere a tale obiettivo lo specialista sottopone il paziente a specifici esami. I più importanti tra questi sono:
- tonometria
- esame del fondo oculare
- esami del campo visivo (campimetria o perimetria)
- gonioscopia.
La tonometria è una tecnica impiegata per misurare il valore della pressione intraoculare. Sebbene esistano diverse procedure, la più utilizzata è quella della tonometria a soffio. Il valore della IOP viene ricavato sottoponendo l’occhio del paziente ad un flusso di aria rapido e indolore. L’eventuale riscontro di valori di IOP superiori a +21 mmHg non è sufficiente per formulare la diagnosi di glaucoma. Infatti prima di poter effettuare la diagnosi, il medico deve anche accertare la presenza del danno a carico del nervo ottico.
Proprio per questo motivo è necessario ricorrere all’esame del fondo oculare. Tramite questo test lo specialista ha la possibilità di valutare direttamente lo stato di salute del disco ottico (ovvero la porzione intraoculare del nervo ottico).
Altri esami utili per completare la diagnosi di glaucoma sono quelli del campo visivo. La campimetria, o perimetria, studia la visione periferica del paziente. In altre parole, attraverso la somministrazione di stimoli luminosi, il medico realizza una mappatura del campo visivo constatando se vi è o meno una compromissione della funzionalità visiva periferica.
Infine la gonioscopia viene eseguita per:
- valutare la morfologia dell’angolo irido-corneale
- discriminare le forme di glaucoma ad angolo chiuso da quelle ad angolo aperto.
Trattamento del glaucoma
I deficit visivi correlati alla degenerazione delle fibre nervose non possono essere recuperati in alcun modo.
L’obiettivo della terapia quindi è quello di ridurre e controllare la progressione della patologia. Pertanto una diagnosi formulata precocemente può fornire una valida protezione contro l’evoluzione del glaucoma.
Attualmente le terapie maggiormente impiegate sono:
Terapia medica per il glaucoma
Prevede la somministrazione di specifici colliri. I farmaci beta-bloccanti, simpaticomimetici, le prostaglandine e gli inibitori dell’enzima anidrasi carbonica riducono la sintesi dell’umor acqueo e ne favoriscono il riassorbimento. Il fine della terapia medica è quello di indurre una drastica riduzione della pressione intraoculare.
Terapia Laser Trabeculoplastica selettiva (SLT) per il glaucoma
Utile per il trattamento del glaucoma ad angolo aperto. La STL è una procedura mininvasiva che, stimolando con energia termica le cellule del sistema trabecolare, determina un miglioramento del deflusso dell’umor acqueo.
Terapia chirurgica (o Trabeculectomia) per il glaucoma
In presenza del fallimento delle terapie elencate in precedenza, per abbassare la pressione intraoculare è necessario ricorrere alla chirurgia. Infatti mediante la formazione di strutture valvolari, è possibile creare un canale che consente all’umor acqueo di fluire verso l’esterno del bubo oculare.
Conclusioni
Il glaucoma è una neuropatia ottica progressiva che causa sia la degenerazione delle fibre intraoculari del nervo ottico e sia il restringimento del campo visivo. In genere l’insorgenza del glaucoma è associata all’aumento della pressione intraoculare.
La pressione intraoculare è determinata dal ciclo di produzione e riassorbimento dell’umor acqueo. In virtù di tale caratteristica si distinguono forme di glaucoma ad angolo chiuso e forme ad angolo aperto.
Il sintomo principale del glaucoma, seppur caratterizzato da un esordio subdolo, è il restringimento del campo visivo che con il passare del tempo compromette la visione periferica dell’individuo.
La diagnosi è formulata nel corso di una visita oftalmologica, sottoponendo il paziente a specifici test diagnostici, come la tonometria o l’esame del fondo oculare.
La terapia del glaucoma può essere: medica, laser o chirurgica.
Bibliografia: fonti e note
- Bowling B, Azzolini C, Donati S. Oftalmologia clinica. Milano: Edra-Masson; 2017;
- Kang JM, Tanna AP. Glaucoma. Med Clin North Am. 2021 May;
- Anastasi G, Cannas M, Cavaletti GA, et al. Trattato di Anatomia Umana. Milano: Edi Ermes; 2021;
- Schuster AK, Erb C, Hoffmann EM, Dietlein T, Pfeiffer N. The Diagnosis and Treatment of Glaucoma. Dtsch Arztebl Int. 2020 Mar 27;
- Simonelli F, Midena E, Quaranta L, et al. Oftalmologia. Napoli: Edizioni Idelson Gnocchi 1908; 2020.
- (1) eccetto i casi di glaucoma pressione oculare conservata
Approfondimento: il consumo abituale di caffè può aumentare il rischio di sviluppare il glaucoma?
Il caffè è la bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua, e gli antiossidanti che contiene apportano vari benefici per la salute, come la protezione dai radicali liberi.
Alcune ricerche si stanno però concentrando sui potenziali effetti negativi conseguenti al consumo abituale di caffè, come la possibilità di indurre un aumento transitorio della pressione intra-oculare.