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L’herpes genitale è un’infezione sessualmente trasmissibile comune causata dal virus dell’herpes simplex (HSV). Colpisce milioni di persone in tutto il mondo e può causare disagio fisico ed emotivo.
È una condizione cronica senza cura definitiva, ma con una gestione adeguata è possibile ridurre la frequenza delle ricorrenze e alleviare i sintomi.
Vediamo meglio insieme di cosa si tratta.
Quanto è frequente l'herpes genitale? Epidemiologia
È una delle infezioni sessualmente trasmissibili più comuni a livello mondiale. Si stima che oltre 500 milioni di persone nel mondo ne siano affette.
La prevalenza varia notevolmente da regione a regione, con tassi più elevati riportati in alcune aree dell’Africa subsahariana e dell’America Latina.
Può essere trasmessa attraverso il contatto diretto con le lesioni attive o tramite il contatto sessuale, compreso il rapporto vaginale, anale e orale. L’incidenza dipende da diversi fattori, tra cui:
- l’attività sessuale,
- l’uso del preservativo,
- il contatto con partner infetti.
Si può trasmettere anche quando non ci sono lesioni evidenti, poiché il virus può essere presente nelle zone genitali esterne o interne.
L’herpes genitale può colpire persone di qualsiasi età, ma si ritiene che sia più diffuso tra i giovani adulti sessualmente attivi. Inoltre le donne sono leggermente più suscettibili degli uomini all’infezione da HSV-2.
Da che cosa è causato l'herpes genitale? Eziologia
Esistono due tipi principali di virus dell’herpes simplex: HSV-1 e HSV-2.
- Virus dell’herpes simplex 2 (HSV-2): L’HSV-2 è tradizionalmente considerato il principale responsabile dell’infezione ed è comunemente trasmesso attraverso il contatto sessuale. Tende a causare lesioni genitali più frequenti e gravi rispetto all’HSV-1. Si stima che sia la causa di circa il 90% dei casi di herpes genitale.
- Virus dell’herpes simplex 1 (HSV-1): L’HSV-1 è associato principalmente alle infezioni orali, come l’herpes labiale, ma può anche causare infezioni genitali. Negli ultimi anni è emerso un aumento dei casi di herpes genitale causato dall’HSV-1, soprattutto a causa del coinvolgimento del sesso orale come pratica sessuale.
I fattori di rischio maggiori per l’infezione sono rappresentati da:
- Attività sessuale ad alto rischio: il rischio è maggiore per coloro che hanno più partner sessuali o che si impegnano in pratiche sessuali ad alto rischio.
- Non utilizzo del preservativo: l’uso del preservativo durante il rapporto sessuale può ridurre il rischio di trasmissione dell’herpes genitale, anche se non lo elimina completamente.
- Coinfezione da HIV: le persone con infezione da HIV sono più suscettibili all’herpes genitale e possono avere ricorrenze più frequenti o sintomi più gravi.
Sebbene rara, è possibile anche la trasmissione verticale dalla madre al bambino durante il parto. In queste situazioni sono necessarie precauzioni speciali per prevenire la trasmissione del virus al neonato.
Quali sono i sintomi dell'herpes genitale?
Un aspetto significativo è che molte persone possono essere infette dal virus senza manifestare sintomi evidenti. In questi casi l’infezione è definita “asintomatica”. Le persone con infezione asintomatica possono comunque trasmetterla ad altri durante i rapporti sessuali.
In alcune persone può invece causare sintomi come:
- Lesioni genitali: possono manifestarsi come vesciche dolorose, ulcere o piaghe sulla pelle o sulle mucose genitali. Le lesioni possono variare in numero e dimensione e possono comparire sia internamente che esternamente. Durante il primo episodio possono essere più pronunciate e possono richiedere più tempo per guarire rispetto alle ricorrenze successive.
- Dolore e prurito: le lesioni possono essere accompagnate da sensazioni di dolore, bruciore o prurito nella zona genitale, che possono variare in intensità e causare disagio e irritazione.
- Sintomi influenzali: in alcuni casi può essere accompagnato da sintomi simil-influenzali come febbre, mal di testa, affaticamento e dolore muscolare.
- Linfoadenopatia: può causare un ingrossamento dei linfonodi nella regione inguinale. Questo è un sintomo comune, poiché il sistema immunitario risponde all’infezione virale.
- Disuria: alcune persone possono sperimentare una sensazione di bruciore o dolore durante la minzione. Questo sintomo è spesso associato all’irritazione delle lesioni genitali presenti.
- Sintomi sistemici: in casi molto rari può causare sintomi sistemici più gravi, come difficoltà respiratorie, dolore toracico o sintomi neurologici. Questi sintomi sono più comuni nelle persone con un sistema immunitario compromesso.
- Rischio di HIV: è associato a un rischio leggermente aumentato di contrarre l’infezione da HIV.
Per coloro che manifestano sintomi, le ricorrenze possono variare da sporadiche a frequenti. Infatti il virus può rimanere latente e riattivarsi a causa di fattori come:
- stress,
- affaticamento,
- ridotta immunità.
Diagnosi di herpes genitale
La diagnosi di herpes genitale avviene solitamente all’interno di una visita ginecologica o andrologica, in seguito ad un’anamnesi, un esame obiettivo e alcuni esami che possano confermare la diagnosi.
Anamnesi
Durante l’anamnesi il professionista sanitario raccoglierà informazioni dettagliate su:
- La storia medica: come ad esempio la presenza di altre malattie, diagnosi ed esami precedenti.
- La storia sessuale: in particolare riguardo i rapporti sessuali ad alto rischio, l’utilizzo del preservativo e i rapporti con persone affette da herpes genitale o altre malattie sessualmente trasmissibili.
- I sintomi sperimentati: come la presenza di lesioni, dolore e prurito, sintomi influenzali e disuria.
Esame obiettivo
Durante l’esame il professionista sanitario esaminerà attentamente le lesioni genitali e valuterà la presenza di segni e sintomi caratteristici dell’herpes genitale.
L’esame visivo può spesso suggerire una diagnosi definitiva. Tuttavia, poiché l’aspetto delle lesioni può variare e ci possono essere altre condizioni che presentano sintomi simili, è spesso necessario un supporto diagnostico aggiuntivo, come ad esempio l’uso di una lampada a Wood, che emette luce ultravioletta e può evidenziare l’aspetto caratteristico delle lesioni dell’herpes genitale.
Esami di laboratorio
Vediamo insieme quali esami di laboratorio vengono utilizzati per la diagnosi:
- Colture virali: sono un metodo diagnostico che coinvolge la raccolta di campioni da lesioni attive. Durante il processo un campione di liquido delle vesciche o dell’ulcera viene prelevato e coltivato in laboratorio per identificare la presenza del virus dell’herpes simplex. Questo test può determinare se le lesioni sono causate dall’HSV-1 o dall’HSV-2 e può fornire informazioni sulla sensibilità agli antivirali. Tuttavia le colture virali richiedono tempo e possono produrre falsi negativi se il campione viene prelevato troppo tardi o se la lesione è in fase di guarigione.
- Reazione a catena della polimerasi (PCR): è una tecnica di laboratorio altamente sensibile che amplifica il materiale genetico del virus e può identificare il DNA virale anche quando le lesioni sono in fase di guarigione o non sono presenti. Può distinguere tra HSV-1 e HSV-2 e può essere utilizzata per la diagnosi iniziale o per confermare una sospetta infezione da herpes genitale.
- Test degli anticorpi o sierologici: misurano la presenza di anticorpi specifici per il virus nel sangue del paziente. Possono rilevare gli anticorpi IgM (indicativi di un’infezione recente) e gli anticorpi IgG (indicativi di un’infezione passata o cronica) e possono aiutare a determinare se una persona è stata precedentemente esposta all’HSV. I test degli anticorpi sono utili anche nel differenziare l’herpes genitale da altre condizioni simili.
- Test diagnostici molecolari: questi test si basano sulla rilevazione di sequenze specifiche di acido nucleico virale e possono fornire risultati rapidi e accurati.
Diagnosi differenziale di herpes genitale
La diagnosi differenziale esclude altre condizioni che possono presentare sintomi simili.
Tra le condizioni prese in considerazione:
- Infezioni da altre malattie sessualmente trasmissibili (MST): ad esempio, la sifilide primaria può presentarsi come una lesione ulcerativa sulle zone genitali, mentre l’infezione da Chlamydia trachomatis e la gonorrea possono causare secrezioni vaginali o uretrali anomale e bruciore durante la minzione.
- Candidosi genitale: può presentare sintomi come prurito, bruciore e secrezioni vaginali anomale. Tuttavia di solito non causa lesioni vescicolari o ulcerative.
- Dermatiti genitali: come l‘eczema o la dermatite da contatto, possono causare irritazione, prurito e arrossamento nella zona genitale, ma di solito mancano di lesioni vescicolari o ulcerative caratteristiche dell’herpes.
- Infezioni da HPV: l’infezione da papillomavirus umano può manifestarsi con condilomi genitali, che sono escrescenze carnose sulla pelle o sulle mucose genitali e possono assomigliare alle lesioni dell’herpes genitale, ma di solito sono di colore diverso e hanno una consistenza diversa.
- Varicella zoster: può causare herpes zoster, noto anche come fuoco di Sant’Antonio. Questa condizione può presentarsi come una vescicolazione dolorosa che segue il decorso di un nervo specifico e si verifica in un’area specifica del corpo, non limitato alle zone genitali.
- Lesioni traumatiche o abrasioni: lesioni o abrasioni nella zona genitale possono causare dolore, prurito e rossore. Queste lesioni possono essere il risultato di attività sessuali intense, traumi fisici o altro.
Trattamento per l'herpes genitale
È importante sottolineare che l’herpes genitale è una condizione cronica e non può essere completamente guarita, ma sono disponibili trattamenti che possono contribuire a:
- ridurre la gravità dei sintomi,
- accelerare la guarigione delle lesioni,
- ridurre la frequenza delle ricorrenze.
Vediamo i più comuni.
Terapia antivirale
I farmaci antivirali comunemente prescritti interferiscono con la replicazione del virus e riducono la sua capacità di causare infezione e lesioni e includono:
- Aciclovir: il più comunemente usato, può essere somministrato per via orale, come compresse, o applicato localmente sotto forma di crema.
- Valaciclovir: viene convertito in aciclovir nel corpo. Ha una maggiore biodisponibilità rispetto all’aciclovir, il che significa che può essere assorbito meglio dal tratto gastrointestinale. È generalmente somministrato per via orale sotto forma di compresse ed è efficace nel trattamento degli episodi acuti e nella terapia di mantenimento a lungo termine.
- Famciclovir: come il valaciclovir, viene convertito in una forma attiva nel corpo. È disponibile sotto forma di compresse ed è efficace nel ridurre la durata e la gravità degli episodi.
La terapia antivirale può variare in base alla gravità dei sintomi e alla frequenza delle ricorrenze:
- Il trattamento di un episodio acuto può richiedere la somministrazione del farmaco per un periodo di 5-10 giorni.
- Nella terapia di mantenimento a lungo termine il farmaco può essere assunto quotidianamente o periodicamente per ridurre il rischio di ricorrenze.
La risposta individuale alla terapia antivirale può variare. Alcune persone possono sperimentare un rapido sollievo dei sintomi e una riduzione delle ricorrenze, mentre altre possono richiedere un trattamento più prolungato o un aggiustamento della dose.
Terapia sintomatica
La terapia sintomatica può fornire sollievo dai sintomi e favorire il processo di guarigione.
Tra i principali obiettivi della terapia sintomatica:
- Alleviare il dolore: l’uso di analgesici può contribuire a ridurre il dolore e il disagio. Gli analgesici da banco come il paracetamolo (acetaminofene) o l’ibuprofene possono essere utili per il controllo del dolore lieve o moderato. In alcuni casi può essere necessario prescrivere analgesici più potenti o farmaci specifici per il dolore neuropatico.
- Ridurre il prurito e l’irritazione: l’applicazione di creme o unguenti locali può aiutare a ridurre il prurito e l’irritazione nella zona genitale. Queste creme possono contenere sostanze come l’idrocortisone o l’ossido di zinco, che hanno proprietà antipruriginose e lenitive.
- Favorire la guarigione delle lesioni: alcuni prodotti topici possono favorire il processo di guarigione, come creme o unguenti contenenti aciclovir o altri agenti antivirali da applicare localmente.
- Bagni caldi: possono aiutare a lenire il dolore e favorire la guarigione delle lesioni. L’acqua calda può contribuire a ridurre il dolore e l’infiammazione nella zona genitale. È consigliabile evitare l’uso di saponi irritanti o sostanze chimiche aggressive durante il bagno, in quanto potrebbero peggiorare i sintomi.
- Igiene adeguata: è importante mantenere un’adeguata igiene della zona genitale ed è consigliabile evitare di strofinare o grattare le lesioni, poiché ciò potrebbe causare ulteriori irritazioni o danni alla pelle. Si consiglia di pulire delicatamente l’area con acqua tiepida e sapone neutro e di tamponare delicatamente la pelle per asciugarla.
Consulenza e supporto psicologico
La consulenza e il supporto psicologico sono componenti importanti, poiché l’infezione può avere un impatto significativo sull’aspetto emotivo e psicologico delle persone. Vediamo gli aspetti principali.
- Informazione ed educazione: include spiegare la natura dell’infezione, come si trasmette, le possibili complicanze e le opzioni di trattamento disponibili. L’obiettivo è garantire che i pazienti abbiano una comprensione completa dell’infezione e siano in grado di prendere decisioni informate sulla propria salute.
- Affrontare le emozioni e lo stigma: l’herpes genitale può suscitare una serie di emozioni, tra cui ansia, paura, vergogna, colpa e depressione. La consulenza può aiutare i pazienti a comprendere e affrontare queste emozioni e può anche aiutare a combattere lo stigma associato all’infezione e a promuovere l’accettazione di sé.
- Gestione dello stress: lo stress può aumentare il rischio di ricorrenze. La consulenza può fornire strategie per gestirlo, come tecniche di rilassamento, meditazione, esercizio fisico e adozione di uno stile di vita sano.
- Supporto nelle relazioni: può aiutare i pazienti a comunicare apertamente con i partner sessuali riguardo l’infezione, a fornire informazioni sulle pratiche sessuali sicure e a gestire le preoccupazioni riguardanti l’intimità e la sessualità. La consulenza può coinvolgere anche i partner sessuali.
- Gruppi di supporto: possono offrire un ambiente sicuro e solidale in cui le persone possono condividere le proprie esperienze, ricevere supporto reciproco e sentirsi meno sole. Partecipare a un gruppo di supporto può aiutare i pazienti a connettersi con altre persone che affrontano situazioni simili, scambiare consigli e trovare sostegno emotivo.
Prevenzione
Come si può prevenire l’infezione da herpes genitale e come si può evitare di trasmetterla? Ecco alcuni suggerimenti:
- Pratiche sessuali sicure: l’uso corretto del preservativo durante ogni rapporto sessuale può ridurre significativamente il rischio di trasmissione. È importante informare i pazienti sull’uso corretto dei preservativi e sulla necessità di utilizzarli costantemente, anche durante i rapporti sessuali orali o anali.
- Evitare i rapporti sessuali durante gli episodi attivi: durante gli episodi di attività virale o la presenza di lesioni attive è consigliabile evitare i rapporti sessuali per ridurre il rischio di trasmissione. Durante questi periodi infatti il rischio di trasmissione è maggiore poiché il virus può essere più facilmente rilasciato e trasmesso all’altra persona.
- Terapia di soppressione: in alcuni casi la terapia antivirale a lungo termine può essere prescritta come terapia di soppressione per ridurre la frequenza delle ricorrenze e il rischio di trasmissione. Questo approccio può ridurre il rischio di trasmissione a un partner sessuale non infetto.
Herpes genitale: aspetti fondamentali
L’herpes genitale è un’infezione sessualmente trasmissibile cronica causata dal virus dell’herpes simplex (HSV), più comunemente dall’HSV-2, anche se negli ultimi anni sono aumentati i casi di infezioni dovuta all’HSV-1 soprattutto a causa del coinvolgimento del sesso orale come pratica sessuale.
I fattori di rischio maggiori sono: attività sessuali ad alto rischio, come un alto numero di partner sessuali, il non utilizzo del preservativo e anche la coinfezione da HIV. Sebbene rara, è possibile anche la trasmissione verticale dalla madre al bambino durante il parto.
Spesso l’infezione è asintomatica, ma può essere comunque infettiva. Nei casi in cui presenti sintomi, questi sono spesso rappresentati da lesioni genitali, dolore e prurito, sintomi influenzali, linfoadenopatia, disuria e sintomi sistemici come difficoltà respiratorie, dolore toracico o sintomi neurologici. Inoltre può aumentare il rischio di contrarre l’HIV.
La diagnosi viene solitamente effettata durante una visita andrologica o ginecologica in seguito ad un’anamnesi, un esame obiettivo e alcuni esami di laboratorio che possano confermare la presenza del virus e accertare che si tratti di HSV-1 o HSV-2, in modo da poter procedere con la terapia più adatta.
Essendo una malattia cronica non esiste una cura, ma esistono delle terapie che possono contribuire a ridurre la gravità dei sintomi, accelerare la guarigione delle lesioni e ridurre la frequenza delle ricorrenze. In particolare possono venir consigliate terapie con antivirali, terapie sintomatiche e consulenza e supporto psicologico, essenziali per affrontare gli aspetti emotivi e psicologici dell’infezione.
L’adozione di pratiche sessuali sicure, evitare rapporti sessuali durante le fasi attive dell’infezione e la terapia di soppressione possono essere un modo per prevenire di contrarre e trasmettere l’infezione.
Con una diagnosi tempestiva, un trattamento appropriato e una gestione attenta, è possibile vivere una vita sana e appagante nonostante l’herpes genitale.